Moonlight, di Berry Jenkins - 2016

Director: Barry Jenkins
Runtime: 111 minutes
Actors: Justin Ebenhack, Jesus Mitchell, Jharrel Jerome, Fransley Hyppolite, Tanisha Cidel, Trevante Rhodes, Stephon Bron, Don Seward, Larry Anderson, André Holland, Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Duan Sanderson, Eddie Blanchard, Edson Jean, Herman 'Caheei McGloun, Herveline Moncion, Jaden Piner, Janelle Monáe, Kamal Ani-Bellow, Keomi Givens, Mahershala Ali, Naomie Harris, Patrick Decile, Rudi Goblen, Shariff Earp
Genre: Drama

Recensione in anteprima – Vincitore nella categoria miglior film drammatico all’ultima edizione dei Golden Globe e candidato a 8 premi Oscar, Moonlight, il nuovo lavoro del regista Barry Jenkins, sarà nelle sale italiane a partire dal 16 febbraio.

Moonlight racconta l’infanzia, l’adolescenza e la vita adulta di Chiron (interpretato rispettivamente da Alex Hibbert, Ashton Sanders e Trevante Rhodes). Ragazzo di colore cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, Chiron cerca faticosamente di trovare il suo posto nel mondo.

Un film intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore.

Otto anni dopo il dramma sentimentale Medicine for Melancholy il regista e sceneggiatore Barry Jenkins torna sul grande schermo con un’altra opera cinematografica dal forte impatto emotivo. Moonlight racconta vent’anni della vita di un ragazzo della Florida meridionale e il suo complesso e difficile percorso verso il raggiungimento della maggiore età.

(Continua sul sito)

Effettivamente è un film "per tutti", ma pure fighetto e nella grazie di tante minoranze, accontenterebbe parecchi, ma pure Manchester by the sea pur senza minoranze fa abbastanza figo.

Devono ancora uscire "Barriere", che esce proprio oggi e nel week end faremo recensione e "Il diritto di contare" che uscirà a marzo e che, come recensione l'ho scadenzata stasera/notte. "Lion" idem, entro gli Oscar arriverà.

Uscirà sabato un articolo incentrato sugli Oscar e, personalmente continuo a preferire "La La Land" su tutti ma se non dovesse vincere il film di Chazelle la mia preferenza va a "Manchester by the sea". "Moonlight" mi sembra proprio costruito apposta... bello ma un po' "ruffiano" verso certi temi (forse ancor più di un "La La Land" riguardo ad amore & musical)

Ma son d'accordo con te... non è stato fatto apposta per le statuine, la vicenda è chiaro sia anche intima, vera e personale ma da come si presenta, a confezione finita, pare sia quell'arma politico/sociale che invece ovviamente non è e non era nelle intenzioni iniziali.

Mi è piaciuto, non l'ho recensito io e si legge dalla nostra recensione che è stato apprezzato dalla nostra redattrice. Son d'accordo su molte cose scritte e reputo sia uno dei film migliori di quest'anno.

mi accodo alla domanda.

No non è chiusa, tant'è che ci potete scrivere, ha cambiato nome in "Film reali".
Stiamo rimettendo mano al forum per avvicinarlo al sito, alla pagina e al gruppo (Cinematik.it a scanso di equivoci).
Non toglieremo nulla in fatto di post o risposte, archivieremo o chiuderemo post ove necessario (perché vecchi e/o ormai su temi esauriti).
Ricollocheremo alcune sezioni, accorperemo altre senza stravolgere più di tanto.
Con la collaborazione di Blogames ci sarà una macrosezione "serie tv" gestita principalmente da loro. Si stanno infatti delineando tre macrosezioni (cinema reale, cinema virtuale, serie tv) con probabilmente due più snelle macrosezioni di Benvenuto/sezione generica e archivio.
Visto che il lavoro è lungo lo stiamo facendo pian piano.
"Film reali", a tendere dovrebbe riportare i post con le recensioni dal sito (ed eventualmente in risposta quelli di altri siti), è una pratica comune nei forum di altri siti visti in giro (che non si fanno problemi a cancellare post con recensioni di altri siti (true story)). Risulta abbastanza comico che nel forum di Cinematik non ci siano le recensioni di Cinematik (colpa mia ma non è che altri utenti se ne siano preoccupati più di tanto).
Per ora, che siamo al lavoro, e che non abbiamo normato la cosa, la possibilità di creare nuovi post su "Film reali" è autorizzata solo a me e ai moderatori di questa sezione, a tendere, e auspico a breve, la possibilità verrà allargata a tutti. Per mesi qui non ci ha scritto nessuno o quasi quindi mi sembrava il periodo anche opportuno.

Potreste, di giorno in giorno, trovare dei cambiamenti, anche grafici (esempio la foto in alto è diminuita di dimensioni perché a breve verrà affiancata da altre due ai lati.
Mi scuso, a nome di tutta la redazione, per eventuali inconvenienti. Segnalate eventuali problematiche non previste.

Lo "sfruttamento" del forum esterno (questo) a differenza di un forum interno al sito o dei commenti è una mera esigenza di spazio fisico, a carico di forumfree su questo forum, a carico Cinematik (database non spazio web) per un forum interno, il che vuol dire o archiviare ogni 2-3 mesi oppure pagare pagare pagare

Ciao

CONTINUANDO L'OFF TOPIC

E' solo un'integrazione migliore con il sito.
Per come è ora è abbastanza fiacco e sicuramente riguarda poco e niente il sito stesso con rispetto parlando per quei pochi che in questi mesi han comunque scritto.

Nessuna volontà di scalciare nessuno da nessuna parte, mai fatto, e se qualcuno (o tanti) sono andati altrove è stata una loro libera scelta e, a quanto ho visto negli ultimi mesi l'interesse degli storici (perché di altri ce n'è e si ricevono anche apprezzamenti) almeno a livello social è stata nulla (quando non si risponde nemmeno alle mail evidentemente o non frega niente di Cinematik oppure c'è del personale o entrambe le cose).

Visto che io non ho nulla contro le persone (che tra l'altro si sono sfilate da gruppo e pagina), che le regole, giuste o sbagliate che siano, le fa chi gestisce la cosa, non capisco questa levata di scudi contro un semplice reindirizzamento di sezioni e una normalissima (ripeto lo fanno su diversi forum di altri siti) maggiore integrazione del forum.

Sulle serie tv nel gruppo non si è mai detto che fossero vietate, è vero che ultimamente si lascia più spazio di quanto si faceva un anno fa ma per il semplice fatto che, attraverso il sito, c'è una collaborazione con blogames (son stati loro a cercarci) ed è comprovata la loro fruizione delle serie in modo legale.

In realtà sto lavorando (sì in realtà di questo me ne sto occupando principalmente io mentre la redazione si sta impegnando sul sito e su altri social, vedasi istangram totalmente in mano a due redattori con ottimi risultati) sul forum da diversi mesi con spostamenti di post, alcune chiusure, descrizione e titoli variati, sezioni, un paio, che non vedete più ma ci sono eh, 2-3 giorni fa ho iniziato anche il riordino di questa sezione anche perché vorrei, quanto prima linkare la discussione all'articolo della recensione sul sito... ecc...).

Niente è fatto per allontanare, anzi dovrebbe essere il contrario ma ho smesso il periodo di rincorrere le persone, Cinematik offre questi articoli, questa impostazione, questa linea editoriale, questi social, ecc... se piace bene, se non piace liberissimi ... dopotutto "Cinematik è un sito come tanti" (cit.)

FINE OFF TOPIC (il che vuol dire che mi toccherà pulire anche questa discussione spostando il tutto altrove)

il valore emblematico della vicenda è interessante: "Moonlight" è un film sull'essere neri e omosessuali oggi in America (crescendo nel ghetto). una riflessione su una doppia se non tripla emarginazione che porta gli individui a essere sempre altro da sé, non riuscendo a trovare il vero io. in tal senso, il finale rappresenta l'ultimo tassello di una formazione identitaria bloccata e rinviata dal contesto esterno.
però non si può soprassedere sul fatto che il primo episodio sia girato con uno stile platealmente derivato da Terry Malick e il terzo rimandi in maniera a tratti imbarazzante a "Happy Together" di Wong Kar-wai (la scena alla tavola calda, il juke-box...). Jenkins ha un approccio quasi da saggio di fine accademia e sceglie di appoggiarsi a uno stile ormai codificato ma che non si integra col messaggio (che c'è e vuole esserci) ma quasi lo copre, con una serie di immagini altamente lavorate ed estetizzanti che se in alcuni casi possono essere simbolismi (e anche qui l'ombra lunga malickiana...) in altri appaiono solo superflue. senza considerare la dinamica del disagio quasi da manuale (lo spacciatore dal cuore d'oro, la vita nel ghetto e la madre drogata, l'omosessualità il bullismo, il riformatorio e di nuovo lo spaccio) che, per altro, chi ha visto "The Wire" conosce già a memoria.