| Potrebbero esserci spoiler.
Visto ieri pomeriggio all'America Hall di Napoli, nella stessa sala di Melancholia, la piccina picciò. Come ho detto nell'altro topic, ho visto Hunger proprio per prepararmi a questo film, che ha fruttato a Fassbender la Coppa Volpi a Venezia e una serie di altri premi, fino alla nomination al Golden Globe (non ha vinto, e posso dirlo? immeritatamente). Cosa dire di un film come Shame? L'inizio è di quelli che non si dimenticano: Michael/Brandon nudo, gli occhi sbarrati, le lenzuola sfatte. Il senso del film/personaggio in pochi secondi. McQueen e il suo sceneggiatore, Abi Morgan (ha scritto anche The Iron Lady che uscirà il 27 gennaio) dimostrano una maturità nel trattare la materia davvero ammirevole: s'era detto delle scene di sesso, s'era detto di Fassbender nudo (Clooney nel ritirate il Globe come Miglior Attore in un film drammatico ha fatto una battuta su questo un po' volgare ed eccessiva, forse), s'era detto di tanto altro, ma quello che colpisce nel film è l'assoluta non-gratuità di tutte queste scene, anzi: come in Hunger (rispetto a cui Shame è meno shockante ma più angosciante, perché in realtà qui non si parla di dipendenza da sesso e basta), tutto è funzionale al racconto. Dicevo, non è dipendenza da sesso e basta, perché ciò che interessa a McQueen (cosa che del resto fa anche in Hunger) è parlare della nostra società, dei rapporti che si creano tra di noi, o meglio dei non-rapporti, e quale è il mezzo migliore per parlare di tutto questo? il sesso, occasionale per lo più: è straordinario il fatto che Brandon (il nome è stato scelto come omaggio a Ultimo tango a Parigi, cui può essere accostato) abbia un elevato numero di rapporti sessuali (inquadrati con chirurgica precisione da McQueen), ma tutti si svolgano senza parole, senza sentimento (anche quando si masturba, Brandon non prova niente), appunto (anzi, proprio con la donna per cui sembra provare davvero qualcosa è bolso, inconcludente - in tutti i sensi -, impacciato), per dire, c'è una scena a tre che è terribile, in senso buono, è di una bellezza terribile: io a quelle scene sono abituato per... ehm... le mie visioni porno (un po' mi ci son riconosciuto nel protagonista, dico la verità), ma mi è quasi venuta la tentazione di distogliere lo sguardo durante quella scena, lunghissima e con una musica eccezionale (ma il comparto tecnico è eccezionale, in questo film: fotografia, montaggio, musica, costumi, scenografia, tutto perfetto, ed è stato fatto con 4 soldi, circa 6,5 milioni di euro). Dicevo, è meno shockante di Hunger, ma anche qui le scene shockanti ci sono: a parte questa che dicevo, anche la scena di Sissy verso la fine è qualcosa di insostenibile. Sissy... ecco, quando parlo di rapporti umani (tra l'altro, la metropolitana, che è uno dei luoghi in cui meno si percepisce il rapporto con l'altro, è costantemente presente nel film), penso proprio al rapporto tra Sissy e Brandon, un rapporto difficile, teso, appena rischiarato da qualche bel momento (quando Brandon piange mentre Sissy canta New York New York, peraltro scena meravigliosa ed emozionatissima), in cui entrambi perdono più che guadagnare: Sissy, voglio dire, non è (almeno per me) una presenza salvifica per Brandon, ma quasi un suo contraltare (e infatti il suo destino non ci viene mostrato). La Mulligan comunque la interpreta benissimo. E che dire di Fassbender? il personaggio è non solo scritto benissimo, ma anche interpretato magnificamente, ma credo che in originale sia anche migliore, per quanto il doppiatore faccia del suo meglio (mi pare sia lo stesso di Inglourious Basterds di Tarantino): Fassbender al suo Brandon dona fragilità, paura, senso del tragico (in senso filosofico), nessuno meglio di lui poteva interpretare Brandon. La regia di McQueen è fantastica: long takes, anche qui precisione, attenzione al dettaglio, ripeto, se continua così abbiamo di fronte un gigante della regia (e di sicuro è tra i migliori giovani registi che sono usciti in questi anni). Insomma, Shame (ce ne sarebbe da parlare per ore, molto più di quanto sembra da queste mie misere parole) è Cinema con la C maiuscola.
Voto: 9
|