Titolo originale:
L'enfant d'en hautRegia: Ursula Meier
Cast: Léa Seydoux, Kacey Mottet Klein, Martin Compston, Gillian Anderson, Jean-François Stévenin, Yann Tregouet, Gabin Lefebvre, Dilon Ademi, Magne Håvard Brekke
Soggetto: Antoine Jaccud, Ursula Meier, Gilles Taurand
Sceneggiatura: Antoine Jaccud, Ursula Meier, Gilles Taurand
Casa di produzione: Vega Film, Archipel 35, Radio Télévision Suisse, Bande a Part Films, Canal+, Ciné+, Office Fédéral de la Culture, Zuercher Filmstiftung, Fonds Regio Films, Suissimage, Centre National de la Cinématographie, Eurimages, Cofinova 8, Soficinéma 7
Casa di distribuzione italiana: Teodora Film e Spazio Cinema
Trama:
In una stazione sciistica sulle Alpi, Simon, un orfano di dodici anni, si mantiene derubando i ricchi turisti del posto e vendendo la refurtiva ai coetanei. Con quello che guadagna si prende cura anche della sorella maggiore, Louise, una giovane e affascinante sbandata con diversi amanti. Ma il rapporto tra Louise e Simon nasconde uno strano segreto… (da trovacinema)
Anzitutto mi scuso se è un topic doppione (ma in lista non ho trovato niente).
Visto Martedì scorso, nell'unica sala di Napoli e della Campania che lo trasmette, il Filangieri (col cassiere in cravatta...). Non sapevo niente del film, ma nei giorni precedenti ero passato davanti al cinema e ho visto la locandina e anche per la presenza della Anderson (vecchio amore) ho voluto vederlo. Cosa dire? Io l'ho trovato un buon film, ben interpretato (mi sono definitivamente innamorato di Léa Seydoux, molto brava e molto bella, anche se qui per la maggior parte del tempo è sciatta e stropicciata) specialmente dalla citata Seydoux e dal giovane protagonista, Kacey Mottet Klein, mentre la citata Anderson appare poco (ma il suo è un personaggio interessante). Quello che comunque risalta di più è la "verità" del racconto: non parlo tanto della trama, per quanto sia appunto realistica, quanto dei luoghi, fotografati nella loro "crudeltà" da Agnès Godard, e dei gesti e rapporti che si instaurano tra i vari personaggi, verso cui si può provare un po' di empatia (anche se in certi frangenti sembra prevalere quasi una sorta di odio, non tanto per qualcosa di oggettivo, quanto per il fatto che i vari personaggi, i due personaggi anzi, vivano questa vita e non fanno altro che subirla, ma in effetti è una accusa fatta da chi non ha mai vissuto un'esperienza del genere, e che sembrino comunque due estranei - il finale è molto indicativo). E' un buon film, a me è piaciuto molto, ma credo che vada visto in originale perché i modi di parlare dei personaggi siano molto caratterizzati.
Voto: 7