Caro diario, di Nanni Moretti

Manca e non ho opinioni da esprimere, vedremo.

Sono ancora fermo al primo episodio quindi non dico nulla sul film, ma la presa per il culo dei critici su "Henry" è patetica.
E aggiungo che, senza raggiungere l'apice di Fantozzi e "La corazzata Potemkin", sullo stesso tema molto meglio anche Aldo Giovanni e Giacomo in "Tre uomini e una gamba".
Ecco, l'ho detto.

Terminato ieri sera.
Secondo episodio, "Isole", molto carino, mi ha divertito.
Terzo episodio, "Esami", nulla di che.
Nel complesso cmq film guardabile con qualche passaggio piacevole, mi sento buono, diamoglielo questo 6 dai!

Capolavoro. La capacità che ha Moretti di utilizzare se stesso per raccontare il mondo, è incredibile. Qui i tempi sono perfetti, e riesce per di più a creare un racconto assolutamente coerente nonostante la forma episodica, anzi, tutti i frammenti hanno bisogno l'uno degli altri per poter essere compresi fino in fondo.

Che per me è un pregio
Detto che credo molti siano prevenuti a causa del personaggio-Moretti, convinti spesso che faccia cinema politico in senso stretto (cosa che invece non ha mai fatto). E i prevenuti stanno sia a destra (dove viene visto come un "comunista") che a sinistra (dove viene visto come un "radical-chic").

No, no, a me sta proprio sulle balle lui, niente politica estrema. I suoi tic e le sue paure mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro (dopo avermi irritato con il tono di voce), che ce devo fa'? Ho pure ammesso che in un paio di punti ho sorriso, mi sono impegnato dai!
E una delle prossime sere La Stanza del Figlio e Habemus Papam, merito una medaglia a valore

a me Moretti piace, ma non mi strappo i capelli. è comunque un giudizio che si attiene al lato filmico, ovviamente.

per me è un film pazzesco. parla di se stesso ma anche di cose completamente slegate tra loro, facendo un ritratto a tutto tondo degli italiani della sua generazione (apprensivi genitori succubi, provinciali, frustrati, ipocondriaci). facendo un punto sulla situazione del cinema italiano che come al solito - nel suo caso - si è rivelata profetica: Muccino (ma anche tutta questa neo-commedia nostalgista alla "Immaturi") arriverà dieci anni dopo.

a latere, devo dire che il suo sguardo sul girovagare per Roma e sull'andare alle isole Eolie è geniale. Moretti è un osservatore della realtà formidabile che riesce restituire esattamente determinate atmosfere e determinati umori, pur mantenendo il suo tono surreale e ironico.

adoro il primo Moretti, quello più "anziano" devo recuperarlo, perché a pelle (dopo La stanza del figlio, ma non per Il caimano) non mi è venuta la curiosità di vederli i suoi film (a torto sicuramente).

Moretti c'ha sempre saputo fare sin da subito, il problema come ho già detto è mio (