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Umberto Eco “massacra” Internet e i social: i media degli scemi del villaggio

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Arcadia1983
view post Posted on 11/6/2015, 11:09




http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2015/0..._massacra.shtml

Torino - Internet? E’ la patria degli scemi del villaggio. Va giù pesante Umberto Eco e ovviamente la sua è una provocazione perché in altre occasioni, pur con grande e ironica severità, il professore aveva criticato la Rete ma insieme ne aveva esaltato le potenzialità («Oltre a custodire la memoria storica, gli strumenti multimediali possono essere dei dispositivi per rinforzare la capacità di ricordare», disse ad esempio in un’intervista).

Oggi, però, Eco ha preferito dedicarsi al versante negativo del web, parlando all’Università di Torino. Alcune frasi: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività.

Di solito venivano subito messi a tacere, ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel», ha detto quello che in Italia è considerato l’intellettuale per eccellenza, che ha ricevuto la laurea honoris causa in ”Comunicazione e Cultura dei media” all’Università di Torino con una lectio magistralis dedicata al tema del complotto, riprendendo gli studi e i saggi che lo portarono a scrivere “Il cimitero di Praga”.

Ma, poiché si trovava davanti a studenti e professori di comunicazione, Eco ha anche parlato dei media attuali, paragonandoli con quelli del passato, sui quali ha scritto migliaia di pagine: «La tv - ha spiegato ripetendo la tesi di opere come “Apocalittici e integrati” o “Lector in fabula” e anche di “Diario minimo” - aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore (e qui viene in mente la celebre Fenomenologia di Mike Bongiorno, ndr).

Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», ha osservato invitando i giornali «a filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno».

Secondo Eco, 83 anni, il giornale cartaceo ha un futuro: «C’è un ritorno al cartaceo, il giornale non sparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere».

Quanto alla giornata torinese, per il professore è stata una rimpatriata. Jeans, camicia azzurra, e scarpe comode, Eco si è presentato così nel cortile dell’aula: sportivo, divertente e in anticipo. In attesa della cerimonia di riconoscimento della laurea honoris causa, organizzata dall’Università di Torino, ha salutato i vecchi compagni di liceo, arrivati da Alessandria, e i giornalisti.

Ha riservato a entrambi serietà ed ironia. Battute e stoccate. «Gli atenei italiani non sono così male visto che poi, i nostri dottorandi all’estero fanno sempre molto bene. Ciò che non mi convince invece è la nuova organizzazione che distingue le lauree triennali dalle magistrali».

«I miei più cari amici mi hanno criticato: mi hanno detto: “Ma non ti vergogni a laurearti così tardi?». Ad accoglierlo, oltre al rettore Gianmaria Ajani, i professori togati, il sindaco Piero Fassino e - appunto - i vecchi amici, da Furio Colombo a Bice Martone Garavelli. Con loro ha ricordato aneddoti del passato, la sua passione per il disegno e quella per la lettura.
 
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Merlino*
view post Posted on 11/6/2015, 13:55




La cosa assurda è che faccia notizia solo quando lo dice Eco.
 
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Pinox78
view post Posted on 11/6/2015, 14:11




La cosa assurda è anche che la laurea che gli han dato riguarda i media.... e magari viene anche applaudito da quelli che non si rendono conto che li sta prendendo per i fondelli
 
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2 replies since 11/6/2015, 11:09   41 views
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