CITAZIONE (marenarobros @ 16/3/2015, 18:51)
CITAZIONE (Tomcat75 @ 16/3/2015, 18:17)
adesso sono 20329 senza spazi, ma dallo script mio dove c'erano anche più foto.
Quindi per l'uscita in sala, FOSSE PER ME, lo proporrei come lungometraggio. Secondo me è giusto che un summary (come forma, diciamo) di una certa durata valga come film, incoraggiamo il cinema virtuale anche da questo punto di vista. In attesa di esordienti entro questo semestre/entro il 2015.
Altra nota a margine: tutti gli altri summary come durata al cinema virtuale hanno quella minima pari all'ora e trenta?
Per me non è un lungometraggio perchè non ne ha le caratteristiche: i dialoghi sono indiretti e in alcuni punti ho utilizzato scorciatoie che in un lungometraggio non avrei utilizzato. Quindi per me rimane un Summary.
CITAZIONE (Hermetico @ 16/3/2015, 22:52)
Questo è sicuramente il film dal soggetto più bizzarro: un povero metalmeccanico che entra in contatto con un pesce parlante, una sorta di genio della lampada pronto a realizzare tutti i desideri, o quasi. Gli scambi di battute sono vivaci e frizzanti, uno dei punti di forza del film, anche se purtroppo è stato scelto sempre il discorso indiretto che inevitabilmente smorza la forza di certi dialoghi (io avrei intervallato, diretto-indiretto, anche per rendere più scorrevole la lettura).
Capisco la tua opinione, ma quando iniziammo a parlare di Summary io mi ero fatto l'idea che fosse tale un film, magari sviluppato come quelli classici, ma che avesse dialoghi indiretti (quindi per forza di cose forse assomigliante ad un racconto), così come la possibilità di utilizzare scorciatoie che in un film lungo aborro: mettere la presentazione dei personaggi subito, senza attendere il proseguire della storia. Descrivere cose che non sarebbero apprezzabili vedendo il film (tipo il viaggio da casa a lavoro era di circa 2 ore).
Adesso che ho visto altri modelli, credo che prenderò qualcosa qui e qualcosa lì, ma difficilmente farò un'altro Summary così.
CITAZIONE (Hermetico @ 16/3/2015, 22:52)
Ma ancora più riuscito è il tenero protagonista, un irresistibile Murray per cui non si può che provare un’infinita simpatia. Parla poco, ma è fin troppo facile immaginarselo con quell’aria da pacioccoso “fallito”, stressato dall’insopportabile moglie.
E anche Hannah Daryl dà una bella prova, nonostante un ruolo volutamente antipatico.
Felice di essere riuscito ad utilizzare bene Murray e trasmettere quello che hai scritto.
CITAZIONE (Hermetico @ 16/3/2015, 22:52)
Peccato solo che la pellicola scopra troppo presto le sue carte e dopo un paio di scene purtroppo non assistiamo altro che al ripetersi del medesimo schema e delle stesse dinamiche (che funzionano decisamente meglio all’interno di un racconto che di un film). Il risultato è che tutta la pellicola, che ha quasi il sapore di una parabola, assume un carattere prevedibile e schematico. Il finale, nonostante non regali grossi sussulti, è in realtà piuttosto “coraggioso”, per la sottile amarezza che trasmette e la quasi totale sconfitta di Horowitz che perde anche il suo amore (anche se forse non è così male perdere una donna così).
Decisamente è troppo debitore alla fonte letteraria e questo grazie a tutti voi che me lo avete fatto notare, in futuro sarà diverso.
Anche qui grazie per aver colto quel retrogusto amaro del finale che ha permesso ad Horowitz di vincere (?!) levandosi di torno Betsy, ma di perdere al tempo stesso perchè lui la amava.
CITAZIONE (Hermetico @ 16/3/2015, 22:52)
Bello il ripescaggio di Gary Ross, mentre Murray lo ritroveremo sicuramente in cinquina agli Awards.
Qui mi tocco i maroni perchè con la Ferrari nel film di Deodato, sembrava che avesse il premio in tasca e alla foine perse. Anche perchè spero che da qui a fine semestre ci siano altri film con attori che potranno farmi impensierire e dare bagarre al buon Bill.
CITAZIONE (Hermetico @ 16/3/2015, 22:52)
Anche la colonna sonora è davvero ben fatta, la migliore del contest.
Grazie mille uno dei più bei complimenti che potessi ricevere.
CITAZIONE (Hermetico @ 16/3/2015, 22:52)
Il film quindi è piacevole, per certi versi originale e bizzarro, ma c’è qualche difetto di troppo (un uso eccessivo del discorso indiretto che smorza la forza di un racconto simile e il ripetersi delle stesse situazioni, anche questo troppo derivativo dalla forma del racconto) che gli impedisce di colpire davvero. Comunque indubbiamente un ritorno, ricco di carattere e personalità, per Tomacat. 68/100
Grazie ancora per la recensione. Chissà, forse al mio prossimo film riuscirò a convincerti ancora di più.