| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS Al termine della lettura del primo capitolo di questa trilogia, esattamente un anno fa, ricordo di aver scritto in recensione riguardo ai notevoli progressi compiuti da Agnese come scrittrice, ma anche di aver sottolineato come quel film fosse limitato dal suo essere troppo aperto, senza che alcun filo narrativo fosse arrivato ad una pur minima esaustiva conclusione. Mi auguravo, quindi, una non troppo lunga attesa per arrivare a vedere in sala il secondo capitolo, e soprattutto che potessero vedersi meglio definiti e fossero più comprensibili diversi aspetti e temi della storia. Finalmente il secondo capitolo di "1Q84" è in sala, e purtroppo entrambe le mie speranze sono state disattese. E' passato troppo tempo perché potessi agilmente riannodare le fila del racconto, e vabbè: potrebbe non essere di alcun interesse per l'autore il fatto che il pubblico non ricordi molto della trama del precedente capitolo; questo film non è adatto ad un pubblico pigro e privo di gran memoria. Anche lo spettatore più attento, però, faticherà non poco a comprendere al meglio la relazione fra Tayler e la piccola Erika, e perché mai Amanda, una volta compiuta la sua missione, decida di fare quel gesto alla fine del film, rinunciando al suo primo amore. Magari, però, sono io a non essere di facile comprendonio, e ci può benissimo stare. Al di là di questi aspetti, comunque, il film è scritto altrettanto bene come il primo capitolo, acquisendo un maggior ritmo e azione che fanno pesare quasi nulla i diversi errori di battitura e sintattici che ho riscontrato. Sarebbe bastata qualche rilettura in più; ormai Agnese sa come la penso sotto questo aspetto. Rimango dell'idea originaria che sarebbe stato meglio fare dei romanzi un'unica trasposizione, magari divisa in due capitoli ben più ravvicinati nel tempo piuttosto che una lunghissima e dispersiva mega produzione troppo diluita e a rischio di amnesie importanti. So che sarebbe stata un'impresa ciclopica, e forse è anche il soggetto a non essere il più adatto ad una trasposizione cinematikina, soprattutto oggi che il nuovo format CK 2.0 chiede film più brevi e di facile lettura. Rimane ancora troppo in secondo piano il personaggio a cui presta volto il nome altisonante di Kevin Spacey, che è ancora quindi piuttosto sprecato. Ottime, invece, le interpretazioni di Anna Paquin, Maisie Williams e Jonathan R. Meyers. Una piccola perplessità per il personaggio di Trent interpretato da Dan Aykroyd, perché lego troppo la sua figura a personaggi divertenti e spesso comicissimi in tanti suoi film che ho visto negli anni passati. Ci potrebbe comunque anche stare. Sulla regia dei fratelli Watchowski ripeto il giudizio positivo che ho avuto per il primo capitolo. Buone inquadrature, ottimo ritmo, fascinose atmosfere alla "Matrix", e perfetta padronanza del genere. Musiche ok, con brani inseriti nella storia e tracce che si sposano bene alle scene. Un link, però, non ha funzionato a dovere. Locandina e sito assenti, e non capisco il perché. Peccato. Voto: 64/100 Mi auguro che non debba passare un altro anno per vedere conclusa la trilogia. Conto sul fatto che la stessa autrice si sia espressa positivamente, annunciando l'uscita al cinema entro la fine del semestre, o al più all'inizio del prossimo.
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