L'opinone di Merlino
“colui che usa tutti i voti perché se un 1 è pur sempre un schifezza e un 10 un capolavoro in mezzo c’è tutto il resto”
Gigi Mai
Gigi mai, gigi mai, gigi mai, … mai sarei andato al cinema a vedere questo film, ma sono contento di averlo visto.
Si tratta di un’operazione curiosa, particolare e decisamente interessante nel suo altalenare picchi e abissi.
Ma vediamo qualche dettaglio:
Regia: Sono andato a cercare chi fosse, ho scoperto di non avere visto nulla di suo, che probabilmente non recupererò nessuna sua opera precedente, come faccio a giudicarlo? Basandomi solo su quello che ho visto Benvenuti ha realizzato una pellicola intelligente che in alcuni tratti, per inquadrare meglio il periodo, sfocia nel documentario, e in altri strizza l’occhio alle migliori fiction TV. Per quanto mi riguarda la sua direzione è più che sufficiente.
Sceneggiatura: La sceneggiatura di per sé è ben fatta e soprattutto ben studiata per non annoiare mai. Il film scorre bene e i “cinedocumentari” che ogni tanto appaiono servono alla perfezione per chi, purtroppo non è il mio caso, deve in qualche modo inquadrare meglio il periodo storico. A Ck è dovere del recensore verificare anche la corretta ortografia della scrittura e in questo caso siamo andati abbastanza bene, ci sono alcuni errori ma non è dato sapere se si tratta di errori veri o di correzioni automatiche di word. Abbiamo un terribile “la” anziché “l’ha” e un ripetuto uso di “avremo, faremo,…” al posto di quelli che all’apparenza forse avrebbero dovuto essere “avremmo, faremmo, ...”, ma potrei sbagliarmi io. Se così non fosse speriamo si tratti solo di refusi.
Per ulteriori dettagli vedi anche “Il difetto/La cosa peggiore del film”
Soggetto: il punto forte del film. Il cuore della sua originalità. Gran bella idea di fare un fantafilm su un personaggio così oscuro. Non amo particolarmente Tenco ma alcune sue canzoni sono veramente belle. Peccato che tutti alla fine si sia giocato sulla esclusione dal Festival di "Ciao amore ciao" che non è che sia proprio un capolavoro, anzi. Intrigante tutta la parte fantapolitica e quella massonica che danno spessore alla storia. Divertente il viaggio in Argentina, la soddisfazione di Tenco per il successo che poi si scontra con la parte dove nomina la Cinquetti come simbolo negativo, senza pensare che proprio la Cinquetti, come tutti gli artisti in crisi, ritrovò una seconda giovinezza con il successo in Sudamerica. Insomma, anche da questo film Tenco esce come una specie di genio squilibrato che non è stato in grado di gestire le sue grandi potenzialità.
Cast: assolutamente pollice alzato per il cast. Tutti gli attori sono stati scelti con grande cura e hanno una certa somiglianza con i personaggi reali, gran bel lavoro di casting. Oltre al protagonista Paravidino, personalmente mi è sempre piaciuto e mi ha fatto piacere ritrovare il bravissimo Giuseppe Battiston.
Locandina: semplice ma efficace, nel complesso direi che è quasi bella. Promossa.
Musiche: ci mancherebbe altro che la musica non fosse all’altezza
comunque sì, la scelta è più che accurata.
Voto Complessivo per il sondaggio: 6
Il pregio/La cosa migliore del film: il soggetto e l’entusiasmo/amore che trasuda ogni scena.
Il difetto/La cosa peggiore del film: a parte (ripeto forse) qualche piccolo errore nella stesura della sceneggiatura, quello che è veramente, ma veramente insopportabile sono quelli che oggi si chiamano bloopers e che fanno di questa pellicola un film di fantascienza. D’accordo che lo sceneggiatore sarà giovane e che quelli che l’hanno letto lo sono altrettanto ma vi assicuro che ogni due pagine c’era qualcosa di cui sorridere, peccato non averli segnati tutti. Provo a ricordare quelli più grossolani che mi vengono in mente. Il mitico telefonino che già qualche recensore ha notato me che non suona una volta o due, ma che accompagna gran parte del film con personaggi che parlano e si messaggiano con un marchingegno che non era ancora nemmeno immaginabile; la meravigliosa fabbrica di CD, e pensare che proprio in questi ultimi anni c’è pure il ritorno del vinile; il tizio che chiede dice che “è vietato fumare”, anche se in realtà in quegli anni ovunque era permesso e anzi, se non fumavi ti aprivano la bocca e ti soffiavano il fumo direttamente nei polmoni. Il trolley, cosa che non so quando è nato ma le valigie si portavano a mano, le prime rotelle che io ricordi mi sa che sono degli anni ’80 e poi e poi
. Insomma, la visione del film è molto disturbata da queste continue distrazioni.
Un consiglio al produttore: di continuare così ma di fare attenzione attenzione e ancora attenzione.
Quanto spenderei per vederlo nella realtà su una base da 1 a 10?
5,00€Ciao (amore) ciao!