Mr.Noodles |
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| non è un capolavoro come "Nemico pubblico", però è un'altra grande prova di Mann. è affascinante notare come sia andato sempre più a sfrondare i suoi film da una trama (l'ultimo è "Alì", sebbene per i tempi fosse un biopic parecchio anomalo) facendo film di puro movimento, riflettendo sulle azioni degli uomini e sul loro agire (nel)lo spazio e nel loro tempo. a questo livello il digitale ha aiutato il pensiero teorico di questo immenso regista che è partito dalle azioni dei suoi protagonisti (anche concrete, come quelle di Dillinger), dai loro corpi, per raggiungere una sorta di astrazione metafisica: in "Blackhat" Nick Hathaway che, inizialmente, vedevamo dietro le sbarre (le sbarre sono un segno scenografico presentissimo nella prima parte del film), diventa via via più libero di muoversi, i suoi orizzonti si ampliano e, alla fine, diventa "ghostman", il suo alter-ego virtuale, finalmente libero (anche se condannato alla fuga perpetua).
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