| VENEZIA - Certe volte, la gelosia. La moglie coreana tradita non fa scenate furibonde, non si avventa contro il marito lanciando stoviglie, bicchieri e suppellettili, prende semplicemente un coltello per eliminare per sempre lo strumento usato per il tradimento. Ma il marito reagisce, riesce a scacciarla e lei, lo sguardo allucinato, decisa a una vendetta comunque, entra nella stanza del figlio adolescente addormentato, solleva le coperte e il ragazzo si sveglia con un grido in un lago di sangue, il pene non c'è più. È l'inizio di Moebius di Kim Ki-duk, fuori concorso alla Mostra, il più atteso dei film scandalo, accolto con un applauso alla proiezione stampa, in uscita in Italia il 5 settembre con la Movies Inspired di Stefano Jacono.
"È un film sulla famiglia, sulle dinamiche che il sesso e i genitali provocano all'interno di un nucleo familiare. Che però può essere rappresentativo della società di oggi, sconvolta da tensioni e difficoltà drammatiche", semplifica il regista coreano. È una famiglia che si sfalda, la madre scompare, il padre accompagna il figlio per un intervento di pronto soccorso e, nell'attesa, travolto da senso di colpa decide di dare un taglio al problema, ed è un taglio fisico dei genitali, non cruento, con un intervento chirurgico di un medico comprensivo. Per il ragazzo non è facile affrontare lo scherno di chi scopre la sua mutilazione, il rapporto con il padre è teso, si lascia coinvolgere da un gruppetto di giovani sbandati del quartiere e partecipa con loro allo stupro di gruppo della ragazza che era stata l'amante del padre.
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Edited by marenarobros - 4/9/2013, 16:32
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