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TOTÒ
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TOTÒ, Dreaming Studios

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view post Posted on 6/8/2014, 11:10
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CITAZIONE (Andrew. @ 6/8/2014, 10:57) 
Parlo da Non-Appassionato: non mi ha pesato l'assenza di momenti con Totò. A parte che se ne vedono (tipo l'inizio del film), poi non ne sentivo la necessità, quel che mi premeva conoscere era Antonio e mi sarei annoiato nel vedere altri siparietti e gag.

E questo ritratto umano ti è sembrato davvero così memorabile, slegato dal suo personaggio e dall'artista, dall'ambiente cinematografico, dai rapporti con alcuni personaggi realmente esistiti che non fossero il critico, Eduardo, Pasolini, la Loren, ecc. ? ;)
 
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view post Posted on 6/8/2014, 19:04
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Anche a me non ha pesato rivedere i momenti con Totò protagonista. Cioè, secondo me non serviva un biopic per riproporre spezzoni vari, filmati e comparsate già tutte ampiamente reperibili e riproposte in tv in tutte le salse.
E' giusto (in linea teorica) che Mastruccio abbia acceso i riflettori su Antonio de Curtis, sulla sua persona fuori dal palcoscenico, dietro le quinte. Penso che il senso di un biopic sia proprio quello di raccontare quello che sta dietro alla maschera, al personaggio.
Il problema forse è che la vita privata di Antonio, al di fuori di alcuni aspetti, non è stata così "interessante" e ricca da giustificare un lungometraggio (ecco perché avevo detto che mi appassiono maggiormente a biopic su personaggi controversi, semplicemente perché c'è molto di più da raccontare).
 
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view post Posted on 8/8/2014, 18:16

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In parte, Andrew ed Hermes hanno ragione: il problema dell'operazione cui alludiamo io e Pap è effettivamente quello di ridurre un presunto biopic a una sequenza di gag e scenette reperibili altrove. E' un bene che Mastruccio abbia deciso un approccio diverso, però ha esagerato, escludendo completamente la maschera, e così ha impedito al pubblico appassionato di ritrovare ciò che ama, e a quello non-appassionato di conoscerlo davvero.

Perché, come chiede Papele, voi che siete non-appassionati, adesso cosa sapete di Totò? Che era un uomo cupo, malinconico, che soffriva di senso d'inferiorità, che aveva un passato di povertà alle spalle, la relazione con Liliana Castagnola, la figliolanza illegittima, che la critica non l'ha apprezzato etc. etc. Questo però è solo la superficie, e una superficie neanche integra, perché manca del tutto il Totò cinematografico, quello di mezzo, quello che è rimasto nel cuore degli italiani e a causa del quale è nato questo film. Manca il Totò che con Monicelli affrontava ruoli più realisti di quelli abituali in film che la censura vedeva di pessimo occhio come il bistrattato (e bellissimo) Totò e Carolina, quello che con Peppino si divertiva a improvvisare la scena della lettera (sì, sono monotono, ma Peppino è mancanza grave), cui De Sica ha affidato l'apertura de L'oro di Napoli e a cui Eduardo ha ceduto la scena del finto morto in Napoli milionaria (scena che aveva scritto per sè)... Manca tutta una parte che il film non vi ha raccontato, e che è però quella centrale, quella davvero importante per capire per quale motivo, a quasi sessant'anni dalla morte, ancora si parla di lui.

Se poi, da non-appassionati, comunque siete riusciti a godervi il film, benissimo, abdondandis abdondandum, direbbe il Principe. Però vi invito a questo punto a recuperarvi i film veri.
 
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mastruccio
view post Posted on 12/8/2014, 22:07




La scelta di estromettere parti della vita artistica di Totò è dovuta al fatto, molto semplicemente, che volevo mettere al centro del film l'uomo e non tanto l'artista, che comunque c'è, ed in maniera anche molto estesa.
Peppino De Filippo non è rappresentato nella fiction, perché nel periodo storico che racconto (il De Curtis anziano e vicino alla morte) non è una figura importante quanto lo era stata invece negli anni precedenti e soprattutto nel periodo dei film della serie "Totò, Peppino, e...).
Il De Curtis attore cinematografico lo si vede nel periodo che racconto (infatti Pasolini è di quegli anni lì), e non ho visto utile, nella logica del pecorso narrativo, la presenza di scene che raccontassero il "making" di film di altri anni che io non ho inteso raccontare. Come dice giustamente qualcuno, di questi film vediamo in tv, anche in questi giorni, la riproposizione continua in tutte le ore. E comunque, volevo rendere visibile l'idea che lui aveva circa la propria carriera cinematografica, che riteneva infinitamente meno valida di quella teatrale. A ragione, perchè tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vederlo in teatro hanno potuto testimomiare (ne ho lette moltisisme) che il Totò cinematografico era appena un decimo "potente" e geniale di quello che agiva sulle tavole del palcoscenico. Se ci infilavo varo "making" e scene del Totò cinematografico, tutto ciò non potevo naturalmente ottenerlo.
Argomento De Niro! Oddio! Ora pare che sia diventato una schiappa!
Qualcuno ha scritto che non lo ha ben visto nei panni di Totò per il fatto che De Niro è doppiato, o che parla in dialetto napoletano, e che quindi non lo ha ritenuto l'attore giusto.
Mah! Devo ricordarvi che De Niro ha vinto l'Oscar recitando metà "Padrino Parte II" in sicilliano autentico, e che nella versione italiana è stato doppiato?
Poi, rivendico, caro Papele, il fatto che sia una sceneggiatura originale. A differenza di Agnese, che ha trasposto il paradigma di un libro, io invece ho studiato il personaggio attraverso varie fonti, anche un libro, ma il paradigma è tutta opera mia.
Poi, se vuoi, mi dici dove sono gli errori di struttura, così miglioriamo per la prossima volta.
E per finire, comunque, i vari film, almeno quelli più importanti, e neppure tutti, ci sono! Il video finale, prima dei titoli di coda, vede una bella sequenza del Totò cinematografico, dal primo film che ha girato (la prima inquadratura) fino all'ultima della sua vita, ed in mezzo una serie di scene famose. E il video, come premesso fin dalla presentazione fatta mesi prima della sua uscita, fa parte integrante del film. Come le musiche. Quindi chi ha letto il film senza aver sentito le musiche in sincrono con la lettura (molte scene sono state scritte sulla musica), e senza aver visto i video, non ha visto il film per intero. Ed allora meglio che vada a rivederselo per bene.
 
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view post Posted on 18/8/2014, 21:32

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CITAZIONE
La scelta di estromettere parti della vita artistica di Totò è dovuta al fatto, molto semplicemente, che volevo mettere al centro del film l'uomo e non tanto l'artista, che comunque c'è, ed in maniera anche molto estesa.
Peppino De Filippo non è rappresentato nella fiction, perché nel periodo storico che racconto (il De Curtis anziano e vicino alla morte) non è una figura importante quanto lo era stata invece negli anni precedenti e soprattutto nel periodo dei film della serie "Totò, Peppino, e...).
Il De Curtis attore cinematografico lo si vede nel periodo che racconto (infatti Pasolini è di quegli anni lì), e non ho visto utile, nella logica del pecorso narrativo, la presenza di scene che raccontassero il "making" di film di altri anni che io non ho inteso raccontare. Come dice giustamente qualcuno, di questi film vediamo in tv, anche in questi giorni, la riproposizione continua in tutte le ore. E comunque, volevo rendere visibile l'idea che lui aveva circa la propria carriera cinematografica, che riteneva infinitamente meno valida di quella teatrale. A ragione, perchè tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vederlo in teatro hanno potuto testimomiare (ne ho lette moltisisme) che il Totò cinematografico era appena un decimo "potente" e geniale di quello che agiva sulle tavole del palcoscenico. Se ci infilavo varo "making" e scene del Totò cinematografico, tutto ciò non potevo naturalmente ottenerlo.

Io capisco questo punto di vista, ma a me continua a sembrare che in tal modo il risultato sia parziale, e che in realtà non faccia affatto comprendere chi fosse Totò.
Tanto per cominciare, il Totò cinematografico non è quello pasoliniano: Pasolini ha preso Totò nei suoi film alla fine della carriera e ne ha fatto una versione sua, bellissima, ma sua, e nemmeno particolarmente amata dal pubblico. Il Totò cinematografico, quello che poi è passato ai posteri e che continuamente rivediamo in televisione, è quello dei film prima, dei "Totò e Peppino" e delle farse, ma anche delle bellissime commedie pre-all'italiana come Totò e Carolina di Monicelli. Quello è il Totò amato dal pubblico, anche perché è quello che più fedelmente rende almeno l'ombra di quello che era in teatro: Pasolini è stato solo il gran finale.
Quanto a voler rendere visibile l'idea che aveva lui della sua carriera cinematografica, ci sei riuscito perfettamente, ma non hai spiegato per niente da cosa derivava e perché, come si era sviluppata attraverso la lavorazione dei film, e soprattutto perché allora Totò faceva film. E' tutto molto sottinteso nel tuo film, molto "detto", ma poco "spiegato", e invece della spiegazione c'è bisogno, perché - a parer mio - è quella la parte più interessante.
Sull'uomo e sull'artista, ho già detto come la penso: non sono separabili, semplicemente. Antonio De Curtis senza Totò è un vecchio napoletano antipatico e pessimista, Totò senza Antonio De Curtis è una macchietta. Andavano raccontati entrambi, nella loro complessa e difficile interazione (che sarebbe stata MOLTO interessante da raccontare), se si voleva rendere un ritratto completo di Totò.
E per quanto riguarda il rapporto teatro-cinema, io sono giunto a questa conclusione: sì, Totò in scena poteva anche essere più potente, ma del Totò teatrale non ci è rimasto nulla, se non le scene finite nel cinema, che in tal modo lo preserva. Per noi, oggi, Totò è un volto cinematografico, cui il teatro fa "solo" da prologo e spiegazione. Il vero rapporto che interessa a uno spettatore d'oggi è quello fra Totò e il cinema, perché ha visto i film e conosce quel Totò. Si deve dirgli che Totò preferiva il teatro? Sì, perché è la verità. Si deve allora non far vedere come ha vissuto il suo rapporto con il cinema perché quello non è il "vero" Totò? No, perché alla fin fine l'immaginario del pubblico è quello.

Quanto a DeNiro, secondo me ci sta, quindi qui non dico niente.
 
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mastruccio
view post Posted on 19/8/2014, 11:13




CITAZIONE (Francis Delane @ 18/8/2014, 22:32) 
Tanto per cominciare, il Totò cinematografico non è quello pasoliniano: Pasolini ha preso Totò nei suoi film alla fine della carriera e ne ha fatto una versione sua, bellissima, ma sua, e nemmeno particolarmente amata dal pubblico. Il Totò cinematografico, quello che poi è passato ai posteri e che continuamente rivediamo in televisione, è quello dei film prima, dei "Totò e Peppino" e delle farse, ma anche delle bellissime commedie pre-all'italiana come Totò e Carolina di Monicelli. Quello è il Totò amato dal pubblico, anche perché è quello che più fedelmente rende almeno l'ombra di quello che era in teatro: Pasolini è stato solo il gran finale.

Il Totò amato dal pubblico non corrispondeva affatto al Totò amato da De Curtis, se mai lo abbia amato. Anzi, non lo amava per nulla. Sembra proprio invece che lo odiasse. Insomma, se avessi voluto raccontare il Totò amato dal pubblico avrei certo fatto vedere quel Totò che dici tu, ma io ho voluto rappresentare solo il suo punto di vista, il De Curtis autentico, quello che il pubblico non conosceva. La sua vita era totalmente scissa in due, e le due componenti non erano comunicanti. Mi sembra di averlo rappresentato abbastanza bene, e quindi non è poi così vero che per raccontare De Curtis si deve assolutamente raccontare il Totò che intendi tu. Quando andava a girare i film, era come se andasse in ufficio. Letteralmente. Aveva orari rigidissimi, sempre di pomeriggio e mai oltre un certo orario. Proprio come in ufficio, totalmente distaccato dal personaggio che interpretava. Molti passaggi del film, soprattutto i dialoghi con Castellani e con Kezich, evidenziano il perché lui non potesse fare a meno di recitare, anche in pellicole scadentisisme, che solo il suo geniale estro riusciva a salvare.
I film pasoliniani sono quelli che gli hanno regalato finalmente la gioia di vedersi dirigere da un genio e poeta indiscutibili. Lo avevano soddisfatto anche i film che citi tu, ma fanno parte di un epoca che non ho preso in considerazione. Ci avevo anche pensato, ma per l'economia del film ho poi scelto, anche dolorosamente, di soprassedere. Comunque ho inserito alcune inquadrature di quei film nel video finale, che spero abbia visto. Fa parte integrante del film, ripeto, e quindi alla fin fine, quel Totò che dici tu, in parte c'è.
 
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view post Posted on 20/8/2014, 21:18

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CITAZIONE (mastruccio @ 19/8/2014, 12:13) 
CITAZIONE (Francis Delane @ 18/8/2014, 22:32) 
Tanto per cominciare, il Totò cinematografico non è quello pasoliniano: Pasolini ha preso Totò nei suoi film alla fine della carriera e ne ha fatto una versione sua, bellissima, ma sua, e nemmeno particolarmente amata dal pubblico. Il Totò cinematografico, quello che poi è passato ai posteri e che continuamente rivediamo in televisione, è quello dei film prima, dei "Totò e Peppino" e delle farse, ma anche delle bellissime commedie pre-all'italiana come Totò e Carolina di Monicelli. Quello è il Totò amato dal pubblico, anche perché è quello che più fedelmente rende almeno l'ombra di quello che era in teatro: Pasolini è stato solo il gran finale.

Il Totò amato dal pubblico non corrispondeva affatto al Totò amato da De Curtis, se mai lo abbia amato. Anzi, non lo amava per nulla. Sembra proprio invece che lo odiasse. Insomma, se avessi voluto raccontare il Totò amato dal pubblico avrei certo fatto vedere quel Totò che dici tu, ma io ho voluto rappresentare solo il suo punto di vista, il De Curtis autentico, quello che il pubblico non conosceva. La sua vita era totalmente scissa in due, e le due componenti non erano comunicanti. Mi sembra di averlo rappresentato abbastanza bene, e quindi non è poi così vero che per raccontare De Curtis si deve assolutamente raccontare il Totò che intendi tu. Quando andava a girare i film, era come se andasse in ufficio. Letteralmente. Aveva orari rigidissimi, sempre di pomeriggio e mai oltre un certo orario. Proprio come in ufficio, totalmente distaccato dal personaggio che interpretava. Molti passaggi del film, soprattutto i dialoghi con Castellani e con Kezich, evidenziano il perché lui non potesse fare a meno di recitare, anche in pellicole scadentisisme, che solo il suo geniale estro riusciva a salvare.
I film pasoliniani sono quelli che gli hanno regalato finalmente la gioia di vedersi dirigere da un genio e poeta indiscutibili. Lo avevano soddisfatto anche i film che citi tu, ma fanno parte di un epoca che non ho preso in considerazione. Ci avevo anche pensato, ma per l'economia del film ho poi scelto, anche dolorosamente, di soprassedere. Comunque ho inserito alcune inquadrature di quei film nel video finale, che spero abbia visto. Fa parte integrante del film, ripeto, e quindi alla fin fine, quel Totò che dici tu, in parte c'è.

Insomma, sei caduto nell'errore compiuto anche da Totò stesso, quello di non capire che in realtà lui era già un genio, proprio perché non era diretto, perché era lasciato libero di improvvisare (è il motivo per cui molti registi, anche Fellini, non hanno mai voluto dirigerlo). A questo punto, diventa questione di sensibilità: io avrei fatto scelte molto diverse, perché mi sarebbe interessato molto di più presentare la contraddizione mentre era vissuta attivamente piuttosto che a posteriori (e anche perché credo, con tutto il rispetto, che quando un genio sbaglia, è giusto correggerlo).
 
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mastruccio
view post Posted on 21/8/2014, 10:23




CITAZIONE (Francis Delane @ 20/8/2014, 22:18) 
Insomma, sei caduto nell'errore compiuto anche da Totò stesso, quello di non capire che in realtà lui era già un genio, proprio perché non era diretto, perché era lasciato libero di improvvisare (è il motivo per cui molti registi, anche Fellini, non hanno mai voluto dirigerlo). A questo punto, diventa questione di sensibilità: io avrei fatto scelte molto diverse, perché mi sarebbe interessato molto di più presentare la contraddizione mentre era vissuta attivamente piuttosto che a posteriori (e anche perché credo, con tutto il rispetto, che quando un genio sbaglia, è giusto correggerlo).

Se avessi voluto raccontare le contraddizioni dell'artista le tue notazioni sarebbero da me condivise. Io però ho voluto concentrarmi sulle enormi contraddizioni dell'uomo. Non è la stessa cosa. Ho sbagliato? Non voglio essere io giudicare la mia opera, ma gli altri lo dovrebbero fare tenendo bene a mente le intenzioni dichiarate dall'autore.
Mi sa che probabilmente sei tu che sei caduto nell'errore di valutare il film solo in base a ciò che avresti voluto che fosse.
 
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view post Posted on 22/8/2014, 21:38

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CITAZIONE (mastruccio @ 21/8/2014, 11:23) 
CITAZIONE (Francis Delane @ 20/8/2014, 22:18) 
Insomma, sei caduto nell'errore compiuto anche da Totò stesso, quello di non capire che in realtà lui era già un genio, proprio perché non era diretto, perché era lasciato libero di improvvisare (è il motivo per cui molti registi, anche Fellini, non hanno mai voluto dirigerlo). A questo punto, diventa questione di sensibilità: io avrei fatto scelte molto diverse, perché mi sarebbe interessato molto di più presentare la contraddizione mentre era vissuta attivamente piuttosto che a posteriori (e anche perché credo, con tutto il rispetto, che quando un genio sbaglia, è giusto correggerlo).

Se avessi voluto raccontare le contraddizioni dell'artista le tue notazioni sarebbero da me condivise. Io però ho voluto concentrarmi sulle enormi contraddizioni dell'uomo. Non è la stessa cosa. Ho sbagliato? Non voglio essere io giudicare la mia opera, ma gli altri lo dovrebbero fare tenendo bene a mente le intenzioni dichiarate dall'autore.
Mi sa che probabilmente sei tu che sei caduto nell'errore di valutare il film solo in base a ciò che avresti voluto che fosse.

Non è del tutto vero: le tue intenzioni le ho capite, apprezzate e rispettate (tant'è che la recensione è positiva), però comunque non condivido le idee di base.
 
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view post Posted on 29/8/2014, 11:13
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Mas, alla fine della fiera la delusione tua ci sta, ma i difetti evidenziati da più recensori ci stanno e sottolineano come se Totò avesse vinto più Awards, a essere insoddisfatti sarebbero stati più e più cinematikini.
 
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view post Posted on 30/12/2014, 23:08
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Ecco le 5 domande 5 a Mastruccio per l'uscita di Totò dalle sale.

-Il tuo film è uscito dalle sale. Soddisfatto degli incassi?
Certo che sì. Ho il maggior incasso dell'anno, mi pare. Come potrei essere dispiaciuto?

-Qual è la recensione che ti ha fatto più piacere, quella che ha inquadrato meglio di tutte il tuo film?
Oddio, dovrei ricordarle tutte, e quindi mi tocca andare a rileggerle...(...) ... fatto! Dai, alla fine sono tutte positive, anche quelle che criticano alcuni aspetti del film. In fondo, per non essere un professionista, posso ritenermi più che soddisfatto di tutte le recensioni. Oltretutto sono stato sempre io a chiedervi di farmi le pulci, dato che le faccio a tutti gli altri film.

-Qual è stata invece la recensione più critica nei confronti del film? Concordi su alcuni punti?
Gennaro ha recensito in un momento in cui si era accesa fra noi due un'antipaticissima polemica che poi, per fortuna, si è chiarita in breve tempo. Alcune sue critiche le trovai un tantino pretestuose, ma oggi ho imparato a non dare più troppe risposte articolatissime alle critiche, perché ognuno vede il film a modo suo, lo assapora secondo il momento che sta vivendo, e l'autore non deve prendersela se a qualcuno, o a molti, il proprio film non è piaciuto. Caso mai ne faccio tesoro per migliorare le ancora grosse lacune.

-Ripensando agli Awards, ci sono premi che avresti voluto vincere e invece non hai vinto?
Vuoi riaprire una ferita? No, non ne voglio più parlare. Se "Totò" ha avuto quello che s'è preso, naturalmente molto meno di quanto mi sarei aspettato, vuol dire che doveva andare così. Amen.

-Pensi che un altro film sarebbe dovuto uscire dalle sale prima del tuo?
No. E' giusto così.

P.S. Non so se possa avere un futuro, ma la vita di "Totò" non credo sia finita. Penso di fare la stessa operazione che sto facendo con "Super Max". Lo riscrivo, de-cimenatikizzandolo e aggiustandolo qua e là, e lo mando a tutti i produttori italiani. Chissà mai... (ovviamente prima lo proteggo a dovere dai ladri di idee).
 
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130 replies since 16/5/2014, 23:34   1622 views
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