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Addio Robin Williams
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Hook2 [33.33%]
L'attimo fuggente2 [33.33%]
La leggenda del Re Pescatore1 [16.67%]
Mrs. Doubtfire1 [16.67%]
Aladdin0 [0.00%]
Le avventure del barone di Munchausen0 [0.00%]
Insomnia0 [0.00%]
Popeye0 [0.00%]
Good Morning Vietnam0 [0.00%]
Will Hunting0 [0.00%]
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Addio Robin Williams

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view post Posted on 12/8/2014, 07:57
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Cinefilo Ad Honorem

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Hollywood è sotto shock. L’attore americano Robin Williams, 63 anni, è stato trovato morto suicida, secondo le prime informazioni che dovranno però essere confermate dall’autopsia, nella sua abitazione di Tiburon, in California. Da tempo soffriva di una grave depressione e lo scorso luglio era andato in un centro del Minnesota per disintossicarsi dall’alcol, e non era la prima volta.
In base alle prime informazioni, l’attore premio Oscar è stato visto vivo l’ultima volta ieri sera intorno alle 22 dalla moglie Susan Schneider. Stamattina la polizia ha ricevuto una richiesta di soccorso nella quale si sollecitata un intervento per rianimare un uomo che non respirava nell’abitazione dell’attore a Tiburon. Ma al loro arrivo, i paramedici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Si sospetta che l’attore sia morto per asfissia, ma il caso è sotto esame dell’ufficio del procuratore distrettuale dove verranno eseguiti esami tossicologici probabilmente già oggi.

La notizia della sua morte ha sconvolto familiari, colleghi e amici, i suoi fan e tutto il mondo del cinema.
«Questa mattina ho perso mio marito e il mio migliore amico mentre il mondo ha perso uno dei suoi artisti più amati e una persona meravigliosa. Ho il cuore spezzato», si legge in una nota della moglie Susan. E ancora: «Su richiesta della famiglia, chiediamo di rispettare la privacy in questo momento di profondo dolore. Come ha sempre detto lui, è nostra speranza che l’attenzione non sarà dedicata alla sua morte, ma sulle innumerevoli momenti di gioia e di risate che ha dato a milioni di persone».

Nato a Chicago da una ex modella e da un dirigente della Ford, nel 1967 la famiglia Williams si trasferisce in California, dove Robin si diploma nel 1971. Si iscrive quindi alla facoltà di scienze politiche al Claremont Men’s College, dove inizia la sua passione per il teatro. Abbandonati gli studi si iscrive al prestigioso istituto di recitazione drammatica, Juilliard School di New York. Attore di formazione teatrale, ottiene una grande popolarità televisiva sul finire degli anni settanta interpretando l’alieno Mork nella serie tv Mork & Mindy (1978-1982); in seguito, è stato protagonista sul grande schermo di ruoli brillanti in pellicole di notevole successo, in cui ha interpretato ruoli brillanti e comici, ma anche meno divertenti. Protagonista di numerosi film, da “Good Morning Vietnam” a “Hook - Capitan Uncino”, “L’attimo fuggente” e “Mrs. Doubtfire”, Robin Williams ha vinto un Oscar nel 1997 come miglior attore non protagonista per `Good Will Hunting´ diretto da Gus Van Sant e con la sceneggiatura di Matt Damon e Ben Affleck. Si era riaffacciato in tv per la serie comica, “The Crazy Ones” cancellata dopo una sola stagione. Il suo prossimo progetto era il terzo film della trilogia, “Notte al museo, il segreto della tomba”, in uscita al cinema il 19 dicembre.

Nella vita privata, Robin Williams è stato sposato per dieci anni a Valerie, dalla quale ha avuto un figlio, Zachary, fino a quando i giornali hanno rivelato che aveva una relazione con Marsha Garces, la bambinaia del figlio. Nel 1989 sposò Marsha, dalla quale ebbe due figli. Con Marsha diede vita a una propria compagnia di produzione, la Blue Wolf. Nel 2008 i due annunciano di non essere più sposati. Il 23 ottobre 2011, l’attore si sposa per la terza volta con Susan Schneider, una graphic designer conosciuta nel 2009.

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Non aggiungo altro per ora alla notizia choc, al sondaggio ho inserito velocemente 10 titoli ma potete citare i ricordi che volete e i titoli che vi pare (se ci sono i topic, tanto meglio, ricordiamolo nel migliore dei modi, tenendolo in vita). Su FB ho scritto purtroppo che me lo sentivo, avevo visto l'episodio di Louie dove recita anche lui per una decina di minuti, e anche nelle ultime apparizioni al Letterman si vedeva che non stava più tanto bene, con la testa proprio intendo. :(
 
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view post Posted on 12/8/2014, 18:24
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Critico

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Uno choc anche per me, che non sapevo neanche stesse così male.
Williams aveva il dono di sembrare uno di famiglia. Tra i film che ricordo con più affetto Will Hunting e soprattutto Mrs. Doubtfire, che sicuramente non è un capolavoro, ma è un film che da ragazzino mi ha fatto sbellicare dalle risate ma al tempo stesso commuovere seriamente.
Mi dispiace davvero.
 
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mastruccio
view post Posted on 12/8/2014, 20:52




Si è impiccato!
Mi riesce perfino impossibile immaginarlo mentre compie quel gesto disperato, lui che mi ha donato momenti di vero grande cinema, di risate memorabili, di lacrime ed emozioni, che solo i grandi attori riescono a fare con tale disinvoltura.
Ma questo gesto deve farci riflettere sul fatto che noi, dei nostri amati attori, non conosciamo realmente nulla; non immaginiamo quali siano i reali pensieri che attraversano le loro menti. Li conosciamo solo attraverso i personaggi che interpretano nei film, e quindi non li conosciamo realmente per nulla.
Solo oggi ho saputo che soffriva di una gravissima depressione, che era dipendente da alcol e droghe, e che addirittura versava in condizoni economiche disastrate a causa dei suoi tre divorzi.
E' una grande perdita per il cinema mondiale.
R.I.P.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 12/8/2014, 22:07




CITAZIONE (marenarobros @ 12/8/2014, 08:57) 
Non aggiungo altro per ora alla notizia choc, al sondaggio ho inserito velocemente 10 titoli ma potete citare i ricordi che volete e i titoli che vi pare (se ci sono i topic, tanto meglio, ricordiamolo nel migliore dei modi, tenendolo in vita). Su FB ho scritto purtroppo che me lo sentivo, avevo visto l'episodio di Louie dove recita anche lui per una decina di minuti, e anche nelle ultime apparizioni al Letterman si vedeva che non stava più tanto bene, con la testa proprio intendo. :(

l'episodio con "Louie" è meraviglioso e, tra le ultime cose che ha fatto, è forse quella che vale la pena recuperare. adesso si ritroverà con John Belushi, suo storico compagno di eccessi :(

(spero che Jim Carrey non faccia la stessa fine, anche lui depresso e bipolare cronico)
 
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view post Posted on 13/8/2014, 09:49
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (mastruccio @ 12/8/2014, 21:52) 
Solo oggi ho saputo che soffriva di una gravissima depressione, che era dipendente da alcol e droghe, e che addirittura versava in condizoni economiche disastrate a causa dei suoi tre divorzi.

Allora, vero è che non era un nostro familiare o amico, ma chi lo seguiva sapeva dei suoi problemi e del suo carattere (infatti Noodles cita Carrey, non vi stupite se gli succederà qualcosa nei prossimi tempi). E' purtroppo quello che accade quando si sottovaluta la depressione e la "relativa" forza di chi esteriormente maschera sempre i veri sentimenti oscuri che attanagliano tutti noi.
 
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view post Posted on 13/8/2014, 17:07
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Cinefilo Ad Honorem

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Aggiornamenti e varie testimonianze in sua memoria:

NEW YORK - «Ho perso mio marito e il mio miglior amico, mentre il mondo ha perso un grande attore», ha scritto la moglie, Susan Schneider, in un comunicato che la notte scorsa ha sconvolto Hollywood e tutto il mondo dello spettacolo perché dava la notizia della morte di Robin Williams. Uno dei premi Oscar più amati di sempre, che al cinema avrebbe potuto dare ancora molto: aveva infatti solo 63 anni. «Ma vi prego di rispettare la nostra privacy – continuava la Schneider - e soprattutto di ricordare Robin per la sua brillante carriera e per il suo sorriso, non per il modo in cui è morto».
Il modo in cui è morto è stato spiegato dal rappresentante dell’ufficio dello sceriffo di Marin County, il tenente Keith Boyd, che ha parlato di suicidio: «È stato trovato dall’assistente personale, in una stanza della sua casa di Tiburon, con una cintura stretta intorno al collo. Aveva anche dei tagli sui polsi. Un coltello è stato trovato nella tasca e sulla lama c’erano piccole tracce di sangue essiccato. La causa della morte - ha detto l’ufficiale - è per ora identificata nell’asfissia da impiccagione, ma ci sono ancora molte cose che vanno chiarite». Gli investigatori hanno confermato che Williams era in cura per la depressione e che avrebbe assunto farmaci poco prima di morire. Saranno svolti esami tossicologici. L’orario del decesso è stato circoscritto in un arco temporale compreso tra le 22.30 e la mezzanotte di domenica (ora della California). Il medico legale ha firmato la dichiarazione ufficiale di morte alle 12.02 di lunedì (le 21 in Italia).
Williams, protagonista di film come “Popeye”, “Good Morning, Vietnam”, “L’attimo fuggente” e soprattutto “Will Hunting - Genio ribelle” - che gli valse la prestigiosa statuetta nel 1997 - soffriva da tempo di una forte depressione. Il mese scorso era stato per un breve periodo in un centro di recupero per alcolisti del Minnesota. Aveva annunciato di dover affrontare un programma di cura diviso in 12 fasi, di cui diceva di avere bisogno dopo 18 mesi di lavoro ininterrotto. Quello stesso trattamento lo aveva già provato nel 2006. Negli ultimi tempi, ha rivelato un amico di famiglia, sembrava molto turbato dal prezzo, non solo psicologico, pagato per l’ultima causa di divorzio e dalla cancellazione di un programma tv della Cbs, “The Crazy Ones”, che doveva averlo come protagonista.
L’attore è stato visto vivo per l’ultima volta l’altro ieri alle 22.30 quando la moglie, che dormiva in una camera separata, lo ha salutato prima di andare a letto. La mattina dopo l’ufficio dello sceriffo, intorno a mezzogiorno ora locale, ha ricevuto una chiamata di emergenza secondo cui Williams aveva perso conoscenza e non respirava più. Ma quando gli agenti sono arrivati nella sua villa di Tiburon - nella baia di San Francisco - non dava segni di vita. Poco dopo i medici hanno firmato il certificato di morte.
L’ultimo tweet di Robin Williams risale a 20 giorni fa: era un messaggio per il 25esimo compleanno della figlia Zelda. «Un quarto di secolo, ma sei sempre la mia piccolina», scriveva. Ora è lei a salutare il padre, tramite Twitter, con una frase tratta da “Il piccolo principe”: «Ti voglio bene. Mi mancherai, cercherò di guardare in su. Z». Gli altri figli dell’attore scomparso sono Zachary, 31 anni, e Cody, 19.
«È una perdita tragica e improvvisa», ha detto Mara Buxbaum, presidente della società che curava le pubbliche relazioni dell’attore scomparso e che era anche una sua amica. «Aveva un grandissimo talento, era spiritoso, ma anche pieno di attenzione per il sociale», ha commentato Larry King, uno dei più celebri conduttori televisivi americani, che lo aveva avuto ospite più volte nei suoi show.
«Ricordo anche – ha continuato King, raggiunto dalla rete Cnn – che Williams era molto vicino al suo collega Christopher Reeve e lo aveva aiutato nei momenti più difficili dopo la caduta da cavallo che lo aveva paralizzato. Certo, la depressione è una malattia crudele, a volte quasi incomprensibile: colpisce 20 milioni di americani, ma spesso – come nel caso dell’attore suicida, che all’apparenza aveva tutto nella vita – non permette di capire la profondità del dolore di una persona».
Uno dei primi a ricordarlo è stato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: «Ci ha fatto ridere, ci ha fatto piangere, ha donato il suo incommensurabile talento a chi ne aveva più bisogno». E ancora: «La famiglia Obama esprime le proprie condoglianze alla famiglia di Robin», ricordando i numerosi ruoli ricoperti dall’attore, da «dottore a genio, da tata a presidente e tutto quello che c’è in mezzo. Era unico nel suo genere».
Sulla stella che gli è stata dedicata sulla Walk of Fame, a Los Angeles, molti fan si fermano e poggiano fiori in suo ricordo. «Era un tesoro nazionale e un’anima bella», dice l’attrice Glenn Close. «Era un comico-genio e le nostre risate erano il fragore che lo sosteneva. Non posso credere che se ne sia andato», mette in evidenza il regista Steven Spielberg.
Robin Williams era nato a Chicago il 21 luglio del 1951. Cresciuto in Michigan, a Bloomfield Hills, un sobborgo di Detroit, aveva frequentato la prestigiosa Juilliard School di New York prima di affermarsi come comico e conquistare il piccolo schermo con la popolare serie “Mork & Mindy”, in cui interpretava un alieno umanoide arrivato sulla Terra dal pianeta Ork.
Da lì la sua ascesa verso le produzioni per il grande schermo, con quattro nomination all’Oscar e una statuetta vinta come migliore attore non protagonista nel 1998 con “Will Hunting - Genio ribelle”, in cui recitava accanto all’astro nascente Matt Damon. Sono molte le sue performance cinematografiche di successo: da “Good Morning, Vietnam”, in cui interpreta Adrian Cronauer, militare che lavora come deejay per la radio dell’esercito statunitense, a “Risvegli”, con Robert De Niro, passando per “L’attimo fuggente” e “Mrs. Doubtfire”.
Nel 1978 Williams si sposa con Valerie Velardi. Un matrimonio contrastato che dura 10 anni, caratterizzato da un’aspra battaglia legale con la moglie che lo ha denunciato per averle trasmesso una malattia infettiva, l’herpes, in seguito a un tradimento. Williams si sposa una seconda volta, nel 1989, con Marsha Graces, la babysitter del bambino nato dal primo matrimonio: la coppia ha due figli ma anche questa volta l’unione finisce in divorzio. Williams va a nozze una terza volta con Susan Schneider, che sarà la sua ultima compagna.
Ma la sua vita è stata segnata anche da drammi e depressioni. Negli anni Ottanta, per lui un periodo di grande successo, inizia a fare uso di cocaina: un’abitudine che condivideva con l’amico John Belushi (era con lui la sera in cui morì per overdose). I due si erano incontrati solo qualche ora prima in un hotel a Hollywood insieme a De Niro, Jack Nicholson e Cathy Smith, la spacciatrice che ha iniettato a Belushi la dose fatale. Ma ci sono stati altri scandali a causa dei quali ha rinviato, in più occasioni, appuntamenti di lavoro e che lo hanno spinto a sottoporsi a un intervento chirurgico all’aorta. Fino al tragico epilogo della morte nella villa di Tiburon.
 
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Andrew.
view post Posted on 14/8/2014, 09:32




Muoio dalla voglia di rivedere Hook, film che mi è rimasto nel cuore.


p.s. secondo voi faranno un film su di lui? Ne varrebbe la pena? Voi come lo fareste e a chi lo fareste dirigere?
 
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view post Posted on 14/8/2014, 11:39
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Andrew. @ 14/8/2014, 10:32) 
Muoio dalla voglia di rivedere Hook, film che mi è rimasto nel cuore.


p.s. secondo voi faranno un film su di lui? Ne varrebbe la pena? Voi come lo fareste e a chi lo fareste dirigere?

Guarda, in autunno fanno il film tv su Brittany Murphy, figurati se non fanno quello su RW. Dirigere, se non passa troppo tempo, Columbus o Levinson... interpretare davvero non saprei. De Niro? :P
 
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mastruccio
view post Posted on 14/8/2014, 12:55




CITAZIONE (marenarobros @ 14/8/2014, 12:39) 
CITAZIONE (Andrew. @ 14/8/2014, 10:32) 
p.s. secondo voi faranno un film su di lui? Ne varrebbe la pena? Voi come lo fareste e a chi lo fareste dirigere?

Guarda, in autunno fanno il film tv su Brittany Murphy, figurati se non fanno quello su RW. Dirigere, se non passa troppo tempo, Columbus o Levinson... interpretare davvero non saprei. De Niro? :P

No, meglio Jamie Campbell Bower, è più giovane! :P :P
 
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yaniano
view post Posted on 17/8/2014, 19:24




Grande perdita, attore che ho amato nella mia infanzia specialmente per film come Hook e Mrs.Doubtfire. RIP.
 
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view post Posted on 22/8/2014, 22:31

Attore/Attrice

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Iniziare una giornata con una notizia del genere non è decisamente il miglior modo. E non avrei mai creduto di avere un colpo al cuore per questa notizia, ma l'ho avuto. Robin Williams è stato un attore fisso del mio immaginario infantile, da Hook a Flubber, da Jumanji a Patch Addams, mentre mi sono mancati - e tuttora mi mancano - sia Mrs. Doubtfire sia L'attimo fuggente (ebbene sì, non ho mai visto L'attimo fuggente, anche se francamente non ne sento moltissimo la mancanza).

Come ha scritto mio fratello, è morto Peter Pan.
 
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view post Posted on 28/8/2014, 11:54

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La Top 10 di Watchmojo.com sulle performances di Robin Williams.

10. Piume di struzzo (Mike Nichols)
9. One Hour Photo (Mark Romanek)
8. Mosca a New York (Paul Mazursky)
7. Aladdin (Ron Clements e John Musker)
6. Risvegli (Penny Marshall)
5. La leggenda del Re Pescatore (Terry Gilliam)
4. Mrs. Doubtfire (Chris Columbus)
3. L'attimo fuggente (Peter Weir)
2. Good Morning Vietnam (Barry Levinson)
1. Will Hunting - Genio ribelle (Gus Van Sant)

Per quanto mi riguarda, è uno scandalo che non ci sia Hook.
 
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view post Posted on 3/9/2014, 09:28
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Cinefilo Ad Honorem

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Dal sito di Caprara:

"L'attimo fuggente" è durato per lui sessantatré anni. Robin McLaurin Williams, che ha stupito per l'ultima volta il popolo dei fan e il mondo del cinema spirando ieri prematuramente in circostanze oscure ed allarmanti, è rimasto sempre fedele al motto che il suo personaggio più famoso insegnava agli studenti. "Carpe diem": qualche mese dopo Seymour Hoffman, in effetti, un altro big della Mecca dei sogni ha dimostrato a proprie spese come una carriera travolgente e un identikit turbolento siano stati sospinti da un fuoco segreto d'autodistruzione, un'implacabile urgenza più esistenziale che professionale. Non sarà più la Babilonia della mitica età d'oro, ma Hollywood con questo ennesimo (probabile) suicidio eccellente conferma, in fondo, di non essere diventata -come sostengono i parvenu della critica- un centro asettico e computerizzato di produzione di fiction, bensì di essere rimasta un'industria la cui competitività globale richiede ancora un tributo di lacrime e sangue non proprio metaforico.
Un pagliaccio, un genio, un professore, un sognatore, forse un perenne "travestito". Le multiformi identità di Williams discendono tutte, non a caso, dalla figura di un alieno, il Mork della serie "Mork& Mindy" che dal '78 all'82 rendono gradito il suo aspetto e il suo modo di recitare a milioni di telespettatori. Grazie anche ai primi dei numerosi Golden Globe vinti dall'attore, il trasformismo mimico di uno dei tanti e dotati cabarettisti, intrattenitori, imitatori dello show biz funziona da trampolino di lancio per l'assunzione nell'empireo del cinema americano che nel passaggio dai rivoluzionari Sessanta e Settanta agli iperspettacolari e adrenalinici anni Ottanta e Novanta sta riacquistando l'antico ruolo dominante. Corpo, voce e volto (Williams sarà anche un buon cantante e soprattutto un ottimo doppiatore, tanto da vincere in questa veste nel 2005 il premio Cecil B. De Mille): è Altman, in effetti, a farglieli usare in un mix irresistibile per le esigenze fumettistiche di "Popeye - Braccio di ferro" nell'80. Così l'uomo di gomma diventa indispensabile per i registi post-impegnati, bravi ma votati a un gusto un po' facile e retorico, i Roy Hill, Mazursky, Levinson che lo preparano a piccole e diversamente convincenti tappe (dall'ammiccante "Mosca a New York" all'aggressivo e liberal "Good Morning, Vietnam") al suo karma divistico. Proprio nell'89, anno cruciale per il mondo intero, esce infatti "L'attimo fuggente" di Weir in cui Williams non interpreta, ma praticamente "è" il docente-amico (paternalistico?) Keating che nutre gli allievi con il proprio indiavolato anticonformismo, li aizza a credere nella poesia più che nella politica, li prepara a una vita adulta in cui non dovranno più essere schiavi del tradizionale utilitarismo yankee. Siamo allo snodo, però, dove la nostra ammirazione lascia spazio a una sorta di sazietá, all'impressione di un "overacting" minato dall'istrionismo che agli occhi di molti -cinefili e non- diventa un marchio di fabbrica limitativo.
La lista dei titoli interpretati successivamente è notoriamente interminabile, ma l'eco di quei versi focosamente declamati in piedi sulla cattedra ("Oh Capitano, mio Capitano", per noi italiani fortunatamente valorizzati dal doppiaggio di Carlo Valli) in un certo senso perseguitano dei personaggi che tengono testa a partner del calibro di De Niro, Hoffman, Bridges, ma non riescono spesso a supportare certe leziosità pedagogiche e certe tirate populistiche di titoli, anche di peso, come "La leggenda del Re Pescatore" (nomination all'Oscar), "Hook", "Mrs. Doubtfire", "Jumanji", "Patch Adams". Con l'eccezione dell'ennesimo prof, stavolta strizzacervelli, di "Will Hunting genio ribelle" (Oscar nel '97) che costituisce l'ultimo appiglio indiscutibile di un lento scivolare verso la routine virtuosistica di commediole dimenticabili e di cammei "alla", appunto, "Robin Williams". È come se il suo prediletto attimo fuggente si sia istituzionalizzato, marmorizzato nella schiera dei burattini bravi e belli di un sociologismo di maniera, minato dal poeticismo strabordante capace di mettere il piombo nelle ali dello slancio da gag-man incontenibile.
"La leggenda del Re Pescatore", in particolare, sottolinea l'affinità tra la personalità (almeno quella pubblica) dell'attore e quella del grande Terry Gilliam: dando vita con una forza drammaturgica straripante al personaggio, guarda caso, dell'ex professore divenuto un barbone a causa dello shock subito dopo l'assassinio della moglie sotto i suoi occhi, il generoso Robin aderisce totalmente, sino a sfiorare la gigioneria, allo spirito irriverente del regista ex Monty Python, uno spirito che intende opporsi alla deriva dell'edonismo cosiddetto reaganiano ritornando alla nobiltà sia pure velleitaria del ciclo arturiano e la ricerca del Santo Graal. Significherà forse qualcosa, alla luce dell'attuale, nefasto epilogo, che un altro ruolo significativo, quello del "Jack" dell'omonimo film di Coppola ('96), riguardi un uomo affetto dalla rarissima funzione genetica di un invecchiamento mostruosamente rapido: il poveretto, che a dieci anni ne dimostra quaranta, non riesce a scolpire una metafora filosofica all'altezza delle ambizioni di sceneggiatura, ma l'attore sembra finalmente vincente in termini di autentico pathos sull'ansia che corrode in segreto le movenze esasperate e le smorfie ammiccanti del mestierante d'alto livello e alto budget.
Non è assurdo, quindi, che i cultori, per così dire, con riserva siano tanto maliziosi da esaltarlo solo quando ha abbandonato la corsia preferenziale per immedesimarsi nel buio della mente dei protagonisti di "Insomnia" di Nolan e "One Hour Photo" di Romanek (2002), alcuni dei malvagi più malvagi dell'ultimo decennio.
 
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Pinox78
view post Posted on 3/9/2014, 15:09




Credo che tra i tanti articoli letti questo sia quello che più di ogni altro mi è piaciuto
 
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view post Posted on 6/9/2014, 15:08

Attore/Attrice

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Bellissimo articolo. Oggi la Cineteca di Bologna proietta uno dopo l'altro Good Morning Vietnam, L'attimo fuggente e La leggenda del re pescatore. Vado a vedere.
 
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16 replies since 12/8/2014, 07:57   137 views
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