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Anni senza fine
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Anni senza fine, Chimera Films

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Andrew.
view post Posted on 12/4/2014, 13:47




http://chimerafilms.altervista.org/annisenzafine/home.html

Buona lettura!




-Hai l'onore di partecipare al primo (e speriamo non ultimo) Festival del cinema indipendente di Cinematik. Come ti senti?

E' sempre un'emozione partecipare a un contest per sfidarsi con altri contendenti prima ancora degli awards. E' una delle cose che mi spinge ancora a scrivere, la sfida appunto, per questo non cerco mai di mancare a questi avvenimenti.

-Qual è il tuo rapporto col cinema indipendente reale? C'è qualche film che rientra nel genere e che ci vorresti consigliare?

Non me li vado a cercare appositamente, ma quando mi sono capitati tra le mani, li ho sempre apprezzati moltissimo.
Di film da consigliare avrei quelli di Jarmusch tipo Broken Flowers, Another Earth di Cahill (stesso regista del mio film), Lost in traslation, Paranoid Park e tantissimi altri che in questo momento ho in mente ma di cui non ricordo i titoli e mi secca andarli a cercare.

-Come vedi i tuoi tre avversari? Pensi di avere qualche possibilità di vittoria?

Essendo tre film "piccoli" è tutta da vedere. Però credo che Mastruccio sia quello con più possibilità di vittoria, avendo un film che andrà a toccare le corde emotive degli spettatori a differenza degli altri che sono film più di genere.


- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Ho letto il libro e l'ho trovato un degno successore del percorso filosofico-fantascentifico iniziato con L'ultima domanda e proseguito con 3000. Non chiamatela però "fine della trilogia" perchè certe tematiche non riesco a togliermele dalla testa :)


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?


7


- Un pregio del tuo film?

Può innescare pensieri e riflessioni sull'uomo.


- Un difetto del tuo film?

Poco coeso, personaggi appena accennati.


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Potrebbe piacere ad Arcadia, Emil e World. Potrebbe non piacere a Freddy, Mary, Oren.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Eh beh, le sale son 100, basterà recuperare le spese.


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

E' il mio ritorno alla fantascienza, come se ogni tot film, sentissi il bisogno di riproporre qualcosa di simile.


- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Non sarà il mio miglior film, ma di errori veniali non dovrebbero essercene.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

L'ultima domanda, anche quello era strutturato in maniera identica, con diversi racconti uniti da un filo conduttore.


- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non me ne vengono in mente.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Anche qua mente vuota per il momento.


- Il tema e/o il messaggio del film?


Che l'uomo non deve darsi troppa importanza, è solo una creatura di passaggio nell'universo.


- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Se vuoi vedere qualcosa di originale e che dura poco, questo è il film giusto.


- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

"Mah, a un certo punto sono spuntati mostri tipo Avatar però per il resto non fanno che parlare, due palle"


- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Soggetto, sceneggiatura, locandina.


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Rage :B):

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Quello detto sopra. Ma ci sto lavorando, poco importa se scrivo una pagina al mese :P


-Cosa conti di poter fare per Cinematik in questo momento?

Non mollare.
 
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view post Posted on 15/4/2014, 10:10
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Critico

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Con Anni senza fine Andrew torna a quelle tematiche e quella fantascienza che sono da sempre il suo marchio di fabbrica. E questa volta le riflessioni sul genere umano e sulla sua sorte prendono il sopravvento su trama e personaggi.

Soggetto & sceneggiatura: immagino che deve essere stato davvero impegnativo trasporre un soggetto del genere, sicuramente più adatto alla forma letteraria che non a quella cinematografica, eppure l’operazione è più che riuscita, pur con le sue fragilità. Andrew riesce ad abbozzare una storia (che rimane un pretesto per riflettere su tematiche universali) in modo da dare una direzione alla narrazione e rendere il tutto più comprensibile per lo spettatore. Così , quelli che all’inizio ci sembrano eventi del tutto scollegati fra loro, acquistano lentamente un loro senso e un loro posto all’interno di un preciso mosaico. Sostanzialmente nel film si fronteggiano due correnti di pensiero: quelli che puntano alla conservazione della razza umana ad ogni costo e quelli che invece promuovono l’evoluzione a forme di vita superiore anche a costo dell’estinzione della razza umana. La storia, sviluppandosi nel corso di millenni, progredisce a suon di “scontri” e duelli verbali tra chi la pensa in un modo e chi la pensa in un altro. Ma nel finale si capisce che i “conservatori della razza” hanno drammaticamente perso la loro battaglia, anche se portata avanti nelle migliori intenzioni. Malinconiche e desolanti le ultime scene che ci mostrano la Terra, con quel doloroso dialogo finale tra l’androide ed Ernest, discendente di una famiglia che ha fortemente condizionato le sorti dell’uomo. Perché però Ernest arriva addirittura a farsi togliere la vita? Per senso di colpa nei confronti del genere umano? Altro questione che mi è venuta in mente: nel film si dice che sulla Terra ormai non ci sono più atti di violenza né guerre, quindi una sorta di paradiso. C’era davvero così bisogno di un ulteriore evoluzione? Lo script, dovendo raccontare una storia lunga millenni, è ovviamente molto frammentato e fatto di molti personaggi che per ovvi motivi sono tratteggiati il minimo indispensabile. Questo tipo di struttura impedisce un completo coinvolgimento emotivo nella storia ma piuttosto ne favorisce uno di tipo cerebrale, trasformando il film in una sorta di trattato filosofico (emblematica la totale assenza di musiche). Affascinante, anche se volutamente fredda, la pellicola dissemina qua e là interessanti spunti di riflessione (ad esempio che l’empatia, ascoltare l’altro, può portarci a uno stadio evolutivo superiore), rinunciando alla spettacolarità più spicciola (ad eccezione della scena su Giove).
Regia: avendo visto Another Earth posso dire che Mike Cahill è la scelta perfetta per un film di questo tipo, che solleva questioni importanti ma lo fa con mezzi relativamente “poveri”, scene non particolarmente spettacolari, anzi piuttosto statiche.
Cast: fatto giustamente di nomi poco conosciuti ad eccezione di Hoffman che ha un piccolo ma importante ruolo nel finale e Mikkelsen che invece ha una parte piuttosto breve e scompare troppo in fretta. Tra gli altri da sottolineare la prova di Scott Speedman e Hugo Weaving. Rimane comunque un film corale ed è difficile trovare un’interpretazione che primeggi sull’altra. In questo caso, ancora più che in altri, personaggi e attori sono del tutto a servizio della storia.
Musiche: purtroppo del tutto assenti (credo sia stata una scelta precisa di Andrew). Io ne ho sentito la mancanza, perché in alcune scene ci sarebbero state proprio bene. Forse però è stato fatto volutamente per dare un certo taglio, rigoroso, alla pellicola.
Sito & locandina: locandina molto semplice e spoglia, indubbiamente Andrew ci ha abituati a ben altri lavori.
Giudizio complessivo: Anni senza fine è un film ambizioso negli intenti e nelle tematiche che tratta. Inevitabilmente Andrew è dovuto scendere a compromessi per sviluppare un soggetto del genere e ha dovuto sacrificare la componente più emotiva e “ spettacolare” della storia, adottando un approccio molto rigoroso e asciutto, forse troppo. Il risultato è un film pieno di idee, in cui ogni dialogo spinge a riflettere, a domandare davvero cosa ne sarà di noi umani, e la desolante conclusione a cui si arriva ci dà una bella lezione, rimettendoci al nostro posto. E’ un film su cui continua a rimuginare anche a fine lettura, quindi non escludo che se le suggestioni della pellicola mi rimarranno impresse, il voto potrebbe anche crescere. 76/100
 
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Arcadia1983
view post Posted on 15/4/2014, 16:39




Ho appena finito di leggere il film, lo recensisco subito altrimenti va a finire che mi dimentico quello che voglio dire. Mi è piaciuto, è una storia molto interessante (confesso che non conoscevo il romanzo), forse non sviluppata appieno come , ma è proprio questo "non sviluppo" a farmelo amare: un film troppo didascalico nell'esposizione avrebbe probabilmente sortito l'effetto contrario e mi avrebbe annoiato: qui invece ho notato una certa propensione a fare una cosa che mi piace molto e che cerco di perseguire anche io, non dare tutto allo spettatore/lettore. Invece, Andrew gioca bene di sottrazione e con cenni descrive un mondo e porta avanti riflessioni su questo mondo e chi lo abita: le descrizioni peraltro pur non essendo ridondanti fanno immaginare bene il mondo. I dialoghi mi sono sembrati buoni, in alcuni casi un po' criptici ed enfatici (penso a quelli iniziali tra Webster e Juwain), ma ci sta, essendo persone appartenenti a un gruppo particolare. Molto bravi gli attori, da Weaving a Hoffmann (è stato bello rivederlo, sia pure virtualmente), che interpretano dei buoni personaggi, molto ben descritti, invece i personaggi femminili (la Davidz che non ha nome, era così anche nel romanzo?, e l'amica di Ernest) non restano molto impressi nella storia e nella memoria, forse perché l'autore ha voluto concentrarsi di più sugli uomini, una scelta anche abbastanza condivisibile perché gli uomini sono il motore della storia. Cahill non lo conosco, ma svolge bene il suo lavoro.

Voto: 7
 
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MadHatterPictures
view post Posted on 16/4/2014, 13:05




"ANNI SENZA FINE"

Stavolta si comincia dal finale: bellissimo. Davvero. Sarà perchè "rivedere" Philip Seymour Hoffman recitare mi ha sorpreso ed "emozionato, ma l'ho trovato davvero ben fatto, molto toccante. E molto coerente con la storia che lo precede, una storia molto impegnativa (ed impegnata) sia nella trama, sia nella trascrizione "cinematikina". La storia dei protagonisti, s'intreccia infatti con la storia del genere umano stesso, diventando una storia corale nella Storia corale. La costante è la ricerca maniacale dell'evoluzione, della perfezione. Sia dal punto di vista filosofico, con Juwan da Marte, sia dal punto di vista fisico, con la scoperta senzazionale del professor Fowler. Nonostante i tentativi (voluti o meno) dei Webster di fermare tutto. La ricerca che culmina nella "rivelazione" finale che per evolversi l'uomo non deve essere più umano (Paradosso assolutamente geniale).

La sceneggiatura è solida, solidissima e riesce nel difficile intento di non far perdere lo spettatore nei millenni che attraversiamo, anzi ce lo accompagna senza particolari rallentamenti o pause. Ecco, forse qui è l'unico difetto che ho trovato. Alcune situazioni, forse sono trattate con troppa frenesia, non approfondite. Ma questo non so se è un difetto della sceneggiatura o dell'opera dalla quale è tratta.

Un film adatto per Cahill, che mi è sembrato sempre a suo agio dietro la macchina da presa.

Cast senza grandi nomi (e non ce ne era bisogno) fatta eccezione per Hoffman, che però fa poco più che un cammeo. Se devo dirne uno direi Speedman.

L'assenza delle musiche un pò mi ha spiazzato e deluso.

Locandina semplice, ma tutto sommato efficace.

VOTO: 7.6
 
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mastruccio
view post Posted on 16/4/2014, 22:37




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Quando la nave attraversa acque difficili, il capitano vira il timone verso porti sicuri. E' la prima regola di sopravvivenza di ogni buon marinaio, ed Andrew, capo della gloriosa Chimera Films, sa benissimo che è un periodaccio come forse non ha mai vissuto fino ad oggi. Niente di meglio per lui, quindi, che approdare al genere che già ha frequentato, che forse più predilige e gli appartiene, quel tipo di fantascienza che tocca temi profondi e filosofici.
"Anni senza fine" è tratto da un libro, ed immagino che il lavoro di trasposizione sia stato particolarmente complicato. Il tema portante è interessantissimo e ricco di spunti di riflessione, ed è sviluppato mediante diverse storie, ambientate in periodi temporali futuri al nostro e contemporaneamente molto distanti tra loro. Solo apparentemente slegati, gli episodi si raccordano grazie alla presenza, in ognuno di essi, di un personaggio sempre diverso ma appartenente ad una stessa famiglia, il cui avo, nel primo episodio, dà l'incipit a tutta la storia.
Scritta con lo stile professionale e molto suggestivo che già conosciamo, la sceneggiatura presenta atmosfere e descrizioni ricche ed estremamente efficaci, ma pecca anche di diversi refusi ed errori di battitura, che lasciano capire che non si siano fatte le necessarie e sufficienti riletture.
Lo sviluppo e l'epilogo della storia sono rappresentati in maniera chiara, ma ho la sensazione che qualcosa sia stato lasciato senza risposta. Ad esempio, non ho capito quale motivazioni abbia spinto l'intera umanità a trasferirsi su Giove, modificando oltre tutto la propria forma. Veniamo a sapere che il genere umano ha raggiunto un livello di pace e di concordia sociale che gli ha consentito di dimenticare cosa siano l'odio e la vendetta da quasi 2000 anni; perchè mai, quindi, vorrebbe abbandonare un paradiso terrestre davvero invidiabile?
Al di là di questo, comunque, il film mi è piaciuto molto, e mi ha lasciato parecchio da riflettere sulla nostra condizione umana, sulle nostre aspirazioni profonde circa i destini che vogliamo per il nostro futuro.
I personaggi sono scritti molto bene, e mi ha fatto piacere rivedere, per l'ultima volta, Philip Seymour Hoffman in un ruolo particolarmente sofferto. A proposito, non ho capito perchè, alla fine, decide di farsi uccidere. Per un senso di sconfitta che lo vede soccombere anche per conto dei suoi lontani avi?
La regia è affidata a Mike Cahill, che sconosco. Ha diretto pochissimi film, e non so valutarlo. Il cast, composto da nomi poco conosciuti, non soffre per nulla dell'assenza di grandi star, e svolge al meglio i ruoli assegnati.
Una nota negativa è la totale assenza di colonna sonora. Peccato, perchè avrebbe arricchito il film in maniera esponenziale.
La locandina è poco evocativa, e non dice nulla del tema del film.
Sono questi, i segni inequivocable del poco tempo disponibile di Andrew, che in passato ha fatto di questi aspetti, unitamente ai siti web (qui assente), i suoi altri punti di forza.
Voto: 72/100
E' un bel film, senza dubbio. Qualche imperfezione di forma e alcuni dubbi rimasti irrisolti mi fanno pensare che sia stato scritto in un modo che Andrew ancora non ha pienamente fatto suo, senza aver la possibilità di gestire i suoi tempi come prima che cambiasse città e vita. Tempo al tempo. E' solo questione di assimilare un modus operandi nuovo, e ritrovare la serenità e l'entusiasmo di un tempo. Ci contiamo tutti.
 
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uomo_d
view post Posted on 17/4/2014, 20:53




Il film in un tweet:

“Pianeta terra, futuro remoto. Un maggiordomo robot segue la vicenda di una famiglia che sogna di far fare passi da gigante all'umanità.”

La Chimera ci propone un film di fantascienza, genere prediletto del suo produttore. Anni senza fine, lo confesso, è il film che ho atteso maggiormente di questo festival e, lo dico subito, non ha disatteso le aspettative.

La vicenda che si dipana sotto i nostri occhi non è di immediata comprensione. Come in ogni opera di fantascienza che si rispetti è però opportuno attendere il finale per coglierne meglio gli aspetti.
Inevitabilmente, avendo scelto di vedere i film del festival in fila, il confronto con gli altri due mi fa subito pensare a un finale meglio riuscito, che fa quadrare il cerchio.
La storia non è ambiziosa e i personaggi sono spesso appena accennati. Eppure si coglie sempre la tensione e la dicotomia evoluzione/sopravvivenza.
Le scene, per quanto brevi, sono sempre evocative e la regia di Mike Cahill fa uno straordinario lavoro, così come ci coglie senza parole l'interpretazione di Philip Hoffman.
Ci sono poi alcuni passaggi, come la scena degli umani-evoluti su Giove e della Terra abbandonata, che sono estremamente poetici. Qui, però, si sente mancare l'apporto di una colonna sonora. Accompagnare queste scene con le giuste musiche avrebbe fatto fare, forse, un ulteriore salto di qualità alla pellicola.

Il film è dunque da promuovere senz'altro.
Faccio però una riflessione: le vicende sono state, per esigenze di regolamento, ridotte a episodi di breve durata. Il film è disseminato di spunti filosofici interessanti che forse sarebbe stato bello vedere sviluppati. Non avrebbe, a mio giudizio, stonato trasformarlo in un kolossal di quelli belli lunghi. Ne poteva venir fuori un film di kubrickiana memoria.
Come disse Zarathustra...!

A non far decollare la pellicola oltre l'ottanta pesano quindi alcune scelte minimaliste, anche se pur sempre comprensibili.

Locandina particolare. Non accattivante prima di aver visto il film, ma giusta alla fine (con il pensiero all'abitazione della famiglia protagonista).

A quanto visto sinora, Anni senza fine, è il film simbolo del mio primo festival da recensore...anche se ne manca uno.

VOTO: 78
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 18/4/2014, 10:31




Il ritorno alla fantascienza della Chimera è un film filosofico sulla condizione dell'uomo in un futuro remoto, in cui la ricerca della perfezione è all'ordine del giorno, tanto da diventare disperata. Ma a volte questa ricerca comporta il rinunciare a sé stessi, come comprende uno scienziato interpretato da Hugo Weaving, ma ormai l'umanità è durata fin troppo e in molti sono pronti a fare questo passaggio. Molti tranne una famiglia, che decide di restare su una terra disabitata. Ma quando l'ex moglie dell'uomo, l'ultima grande interpretazione di Philip Seymour Hoffman qui su CK, sceglie di ibernarsi, quest'uomo capisce che non c'è più spazio per lui e si fa uccidere dal suo maggiordomo/robot. Un momento: ma non va contro le leggi della robotica?
Tralasciando questo dettaglio, ho sentito in questo film molte domande esistenziali sull'uomo e il suo posto nel mondo, sul fatto che forse la nostra evoluzione non è finita, e tutta questa riflessione mi ha colpito molto. Una scelta poetica.
Non so che altro dire, un piccolo difetto è l'assenza di colonna sonora.Un pezzettino strumentale potevi mettercelo, no?
Voto 8
 
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view post Posted on 22/4/2014, 15:28
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Andrew. @ 12/4/2014, 14:47) 

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?


7

Perchè gli daresti così poco?
 
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Andrew.
view post Posted on 22/4/2014, 16:02




CITAZIONE (marenarobros @ 22/4/2014, 16:28) 
CITAZIONE (Andrew. @ 12/4/2014, 14:47) 

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?


7

Perchè gli daresti così poco?

L'ho detto nella domanda sui difetti...
 
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view post Posted on 22/4/2014, 16:21
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Vabbè, ma questa del contest Indipendente è stata appunto una sfida, e Ck potrebbe aprire più spesso scenari simili, per facilitare scrittura e lettura... nei corti si cerca l'idea ad effetto, in questi film brevi (ma non chiamateli mediometraggi! li sminuite!) oltre all'idea c'è altro, ma certo è discutibile sottolineare difetti come il cast di contorno, l'approfondimento dei personaggi, le poche spiegazioni o i salti temporali... spazio all'immaginazione (e all'interpretazione) del lettore, e chi smolla sufficienze, si è posto con atteggiamento sufficiente (per tornare al discorso del film di Arcadia).
 
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Andrew.
view post Posted on 23/4/2014, 08:46




Guarda se fossi chiamato a giudicare solo il contest, avrei dato voti più alti a tutti i 4 film. Ma sono film che parteciperanno anche agli awards e mi sento in dovere di dare dei voti anche in rapporto a tutti gli altri film del semestre che per forza di cose sono più complessi e meritano di stare più avanti in una competizione che li abraccia tutti
 
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view post Posted on 23/4/2014, 10:19
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Andrew. @ 23/4/2014, 09:46) 
Guarda se fossi chiamato a giudicare solo il contest, avrei dato voti più alti a tutti i 4 film. Ma sono film che parteciperanno anche agli awards e mi sento in dovere di dare dei voti anche in rapporto a tutti gli altri film del semestre che per forza di cose sono più complessi e meritano di stare più avanti in una competizione che li abraccia tutti

Io invece ne ho trovati ben 3 su 4 superiori (almeno come impatto) a Il nao di Brown che per ora è l'apripista.
 
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Nuno Vox
view post Posted on 24/4/2014, 15:14




Soggetto: La trama non suggerisce molto, ma vedendo il film si capisce perché. Effettivamente non era facile spiegarlo in una breve trama. Soggetto particolare, molto etereo e filosofico, ma che non mi è dispiaciuto. 7
Sceneggiatura: Gli script sono sempre una garanzia e questo non fa eccezione. La brevità contribuisce a non appesantire la vicenda che scorre con regolarità, incuriosendo e senza annoiare. 7,5
Regia: Cahill è un’ottima scelta, perfetta per il tipo di film. 7,5
Cast: Cast modesto, come doveva essere, nel quale spicca un ottimo Hugo Weaving e un bellissimo omaggio a Philip Seymour Hoffman. 7+
Locandina: Non trascendentale. Non mi ha fatto impazzire. 6
Musiche: Non ci sono. Peccato perché in un film così sarebbe stato interessante vedere le scelte sonore di Andrew. 5
Sito: Non c’è. Peccato. 5
Voto complessivo: Film particolare, molto esistenziale. Non è tra i miei generi preferiti, ma alla fine dei conti comunque un buon prodotto, che si legge con piacere e che lascia qualcosa su cui riflettere. Alcune parti sono molto ben congeniate, come la trasformazione nel corpo gioviano. Da parte mia non tra i più memorabili della Chimera ma un prodotto comunque riuscito. Apprezzabile l’indole di Andrew a esplorare anche su generi e soggetti diversi dal solito. Peccato per l’assenza di sito e colonna sonora. 7+
 
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Andrew.
view post Posted on 24/4/2014, 15:55




Curiosità: il libro in realtà era impostato come un lungo racconto che fanno dei cani. Infatti dopo l'abbandono degli ultimi uomini della terra, questa è stata abitata prima dalle formiche e in seguito dai cani che si sono evoluti fino a diventare senzienti e parlanti (anzi, telepatici). Era una parte in effetti abbastanza ironica, che ho voluto tagliare per dare alle vicende un impostazione più seria.

In ogni caso sì, è un soggetto che rende di più nella forma scritta che in quella visiva.

CITAZIONE
Perché però Ernest arriva addirittura a farsi togliere la vita? Per senso di colpa nei confronti del genere umano? Altro questione che mi è venuta in mente: nel film si dice che sulla Terra ormai non ci sono più atti di violenza né guerre, quindi una sorta di paradiso. C’era davvero così bisogno di un ulteriore evoluzione?

Ernest prende quella decisione perchè ha capito che non c'è più speranza per l'essere umano o forse perchè è stanco di vivere in un pianeta che non può più dargli nulla, ma al tempo stesso non vuol rinnegare la sua natura umana, quindi ritiene quella l'unica scelta possibile.

Sul bisogno di un'ulteriore evoluzione, credo sia il leitmotiv del film, evidentemente non c'è fine alla bramosia di evolversi.

CITAZIONE
Ad esempio, non ho capito quale motivazioni abbia spinto l'intera umanità a trasferirsi su Giove, modificando oltre tutto la propria forma. Veniamo a sapere che il genere umano ha raggiunto un livello di pace e di concordia sociale che gli ha consentito di dimenticare cosa siano l'odio e la vendetta da quasi 2000 anni; perchè mai, quindi, vorrebbe abbandonare un paradiso terrestre davvero invidiabile?

La scena e i dialoghi che si svolgono su Giove rispondono alla domanda. Quando i due amici si trasformano, iniziano a provare sensazioni mai provate prima, una sorta di pace interiore non concepibile dall'uomo. Per questo motivo nessuno degli esploratori era tornato a raccontarlo prima d'allora e per questo era necessaria la teoria di juwain che permetteva agli uomini di usare l'empatia. Proprio dopo la divulgazione di questo segreto per divenire empatici, Webster è stato in grado di far capire agli uomini ciò che ha provato su Giove e quindi li ha convinti ad abbandonare i corpi obsoleti per trasformarsi in creature superiori.

CITAZIONE
E' un bel film, senza dubbio. Qualche imperfezione di forma e alcuni dubbi rimasti irrisolti mi fanno pensare che sia stato scritto in un modo che Andrew ancora non ha pienamente fatto suo, senza aver la possibilità di gestire i suoi tempi come prima che cambiasse città e vita. Tempo al tempo. E' solo questione di assimilare un modus operandi nuovo, e ritrovare la serenità e l'entusiasmo di un tempo. Ci contiamo tutti.

Grazie per la fiducia. Ad ogni modo, credo che questo sia anche un modo nuovo che ho di vedere cinematik. Non più un luogo in cui gettare anima e corpo con la creazione di siti stratosferici e altre cose che oggi stanno un po' perdendo importanza ai miei occhi, ma un modo per condividere sceneggiature e idee. Certo, il minor tempo a disposizione ha inficiato pure in questa scelta che però inizio ad abbracciare come scelta e non come imposizione.

CITAZIONE
Faccio però una riflessione: le vicende sono state, per esigenze di regolamento, ridotte a episodi di breve durata. Il film è disseminato di spunti filosofici interessanti che forse sarebbe stato bello vedere sviluppati. Non avrebbe, a mio giudizio, stonato trasformarlo in un kolossal di quelli belli lunghi. Ne poteva venir fuori un film di kubrickiana memoria.
Come disse Zarathustra...!

Sì e no. La scelta iniziale era proprio quella di fare un film piccolo. Se vuoi leggere qualche colossal di Kubrickiana memoria, c'è sempre 3000 :)


CITAZIONE
Un momento: ma non va contro le leggi della robotica?

Asimov non ha mica messo il copyright su tutti i robot del cinema e della letteratura :P
 
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emilgollum
view post Posted on 28/4/2014, 01:14




Regia: Another Earth lo voglio recuperare. Grazie a Andrew per avermelo fatto scoprire perché penso sia un gioiellino.
Soggetto & Sceneggiatura: E' uno di quei soggetto che mi piacciono tanto. Filosofici, forse tanto chiacchierati e forse si poteva lavorare maggiormente sui dialoghi (parlo proprio di adattamento - quanto hai modificato rispetto all'originale?). La storia è davvero affascinante, pone degli interrogativi sull'esistenza dell'uomo, sulla sua evoluzione. Forse si sente troppo lo stacco tra un episodio e l'altro, ma trattasi comunque di un festival di sperimentazioni (a cui io sono già abituato :P ) quindi non nutro particolare antipatia per delle trasposizioni di questo tipo, anzi, mi piacerebbe vederle più spesso, magari anche da produttori che ruotano sempre intorno alle stesse tematiche da action/kolossal. Tipo Nuno. :D
Cast: Ottimo. Un cast corale dove non c'è un vero e proprio protagonista. Chissenefrega se un personaggio appare per poco tempo, non si può sempre rientrare nei soliti schemini di film classico.
Locandina: Non mi dispiace, molto in linea con un'idea sul film. Non penso sia un'immagine buttata lì tanto per... (Anche in questo Andrew sa dove colpire, spesso senza essere preso troppo in considerazione).
Musiche: Condivido la scelta di totale assenza di musiche. Il silenzio dell'universo, la musica non può varcare i confini del tempo e dello spazio. :)
Sito: Se è per mancanza di tempo capisco, ma non per le ragioni scritte da Andrea qualche rigo più su. :P
Voto complessivo: Il mio preferito in questa prima rassegna di film indipendenti. Ma con me è abbastanza facile toccare delle corde giuste soprattutto quando c'è un certo tipo di fantascienza, un certo tipo di filosofia e un approccio alla scrittura totalmente diverso dalla normalità.
7.5

n.b al sondaggio (otto)
 
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29 replies since 12/4/2014, 13:47   441 views
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