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La Fune
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La Fune, Hermes production

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Andrew.
view post Posted on 12/4/2014, 13:55




-Hai l'onore di partecipare al primo (e speriamo non ultimo) Festival del cinema indipendente di Cinematik. Come ti senti?

Emozionato e felice di poter partecipare a questa prima edizione. Spero che ce ne siano molte altre e che l’Indipendent Festival diventi un appuntamento fisso. E’ un bel modo per provare strade diverse e sperimentare un po’ sotto vari punti di vista. Quindi lunga vita al CK Indipendent Festival e che l’anno prossimo ci siano ancora più partecipanti.

-Qual è il tuo rapporto col cinema indipendente reale? C'è qualche film che rientra nel genere e che ci vorresti consigliare?

Non sono un grandissimo fruitore (a volte è proprio difficile reperirle i film indie) però mi è capitato spesso di essere interessato a sinossi e trame che ho poi scoperto essere di film indipendenti. Magari guardando la pellicola non l’avrei neanche detto, dato che spesso anche film a basso budget sono molto curati e fatti con sapienza. Per citare uno dei gli ultimi film che mi sono rimasti impressi (e di cui ho già parlato su film chat) dico Tyrannosaur. Se penso a una commedia invece mi viene in mente Adam, film gradevolissimo e delicato che parla della relazione tra un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger e una ragazza.

-Come vedi i tuoi tre avversari? Pensi di avere qualche possibilità di vittoria?

Possibilità di vittoria no. Il film che porto, per genere e tipologia, difficilmente può ambire a una vittoria o a un consenso unanime. I favoriti sono i film di Andrew e Mastruccio che penso se la batteranno per la vittoria e hanno tutte le carte in regola per riscuotere un ampio successo.

- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Da tempo volevo scrivere un horror centrato principalmente sull’atmosfera e piuttosto che su sbudellamenti e squartamenti. Il CK Indipendent Festival è stata l’occasione giusta per mettermi alla prova anche con un limite caratteri piuttosto restrittivo per i miei parametri. E poi avevo questa idea che mi frullava in testa da tempo e ho usato l’incipit del libro per svilupparla.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Non saprei, non riesco ad essere molto obiettivo in questo caso. Vedo molti difetti quindi direi tra il 6,5 e il 7.

- Un pregio del tuo film?

L’atmosfera opprimente e (spero) inquietante. E spero anche che a fine lettura lasci qualcosa su cui pensare.

- Un difetto del tuo film?

E’ un racconto corale quindi i tanti personaggi non sono molto approfonditi. La vicenda potrebbe non essere chiarissima e alcuni aspetti non sono spiegati chiaramente. Forse il racconto, complessivamente, potrebbe risultare troppo frammentato.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Nuno mi ha fatto sapere che il film gli è piaciuto ed è già una soddisfazione. Ma per il resto non saprei come potrebbe essere accolto il film. Dubito piacerà a molti e credo che Mastruccio sarà il più critico, mi dirà che giro sempre intorno alle stesse cose e che devo cambiare. :P

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...


E’ la prima volta che esco con un film con solo 100 sale quindi sarà una bella battaglia per tutti. Spero comunque di rientrare nelle spese e guadagnare un po’.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

E’ la prima volta che prendo un libro e lo stravolgo. Della storia originale è rimasto solo l’incipit.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Non è questo il caso, anzi, il film avrà molte ingenuità e di sicuro non è il mio script migliore.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Non saprei, magari saranno gli altri a farmi notare qualche somiglianza.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Il paradiso del diavolo di Andrew e In the woods di Nuno, per le atmosfere.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Non mi sono ispirato esplicitamente ad alcuni film però ora mi vengono in mente The blair witch project, The village, Them, The others e se proprio vogliamo volare alto Antichrist.

- Il tema e/o il messaggio del film?

Preferisco non dirlo, ognuno lo leggerà come vuole.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

E’ un horror d’atmosfera con un ritmo lento ma credo comunque trascinante. Chi non sopporta gli horror truculenti potrebbe trovare un buon compromesso in questo film.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Che non fa per niente paura ma almeno si vedono le tette delle attrici.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Non saprei, ci proverei con la regia, soggetto, colonna sonora e magari qualche interpretazione come Jamie Campbell Bower.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Difficile dirlo. Credo che un po’ tutti i produttori debbano ancora calare l’asso. Sulla carta quello con più possibilità sembra Mastruccio.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

A questo punto dico Second Time, il mio secondo film del tutto originale, che spero di portare finalmente a compimento in questo semestre.

-Cosa conti di poter fare per Cinematik in questo momento?

Cercherò di continuare come faccio ora partecipando ala vita del forum, leggendo e recensendo.

Edited by Andrew. - 12/4/2014, 17:26
 
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view post Posted on 12/4/2014, 15:39
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Critico

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CITAZIONE (Andrew. @ 12/4/2014, 14:55) 
Ti ho mandato l'intervista, vero?

Sì, rispondo subito e te la mando.
 
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uomo_d
view post Posted on 13/4/2014, 15:55




CITAZIONE (Andrew. @ 12/4/2014, 14:55) 

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Che non fa per niente paura ma almeno si vedono le tette delle attrici.

:D la considerazione dello spettatore medio è alle stelle... :D
 
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Nuno Vox
view post Posted on 16/4/2014, 15:18




Soggetto: Amo il genere (si sa) e la trama e l’ambientazione mi hanno subito fatto venire l’acquolina in bocca. 8,5
Sceneggiatura: Hermes è ormai una sicurezza. E tra i tanti generi in cui sguazza l’horror gli riesce maledettamente bene. Script preciso, rapido ma sostenuto da descrizioni perfette e dialoghi funzionali. Un piacere leggerlo. Nota: ero preoccupato di non avere sottomano una pagina cast visto che gli attori sono tutti poco conosciuti. Ma Hermes ha pensato bene di reinserire le foto degli attori ad ogni nuova scena. Bravo. 8,5
Regia: Un’ottima scelta che ho molto apprezzato. McKee è un giovane ma talentuosissimo regista che ha già sfornato pellicole molto interessanti tra cui un ottimo episodio di Masters of horror, il riuscito The Woods (ancora alberi e misteriosi boschi…un caso?) e il discusso The Woman. La trovo una scelta perfetta per questo film. 8,5
Cast: Cast low cast ma molto ben selezionato. Nota di spicco per la Lawless, (da parte mia già in odore di Award…), Bower e Evans. 8
Locandina: Molto classica per un horror, ma ben fatto e di sicuro impatto. Mi è piaciuta molto. 8-
Musiche: Soundtrack costituita da colonne sonore di film horror e videogiochi. Scelta di comodo, ma molto molto efficace. A vedere il film senza musica si perderebbe davvero molto. 8+
Sito: Aaaaaargh!!! Neanche un sitarello piccolo piccolo….. Why???? 5
Voto complessivo: Mi aspettavo tanto da questa piccola produzione indipendente. E non sono stato deluso. Nella pellicola targata Hermes c’è tutto: mistero, paura, ritmo e atmosfera. L’incipit incuriosisce e dopo la partenza degli uomini la storia di dipana in parallelo tra il villaggio e i contadini in viaggio, tenendo sempre alta l’attenzione dello spettatore. Il tutto sostenuto da una sceneggiatura di alto livello e una soundtrack intensa e coinvolgente. Probabilmente il mio amore per l’horror me lo ha fatto apprezzare più di altri ma non posso che dargli un voto molto alto. A mio gusto un film davvero ben fatto, destinato ad essere tra i migliori della stagione. Per gli amanti dell’horror in CK assolutamente da non perdere. 8+
 
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uomo_d
view post Posted on 17/4/2014, 20:55




Il film in un tweet:

“Nella foresta c'è, un così bel villaggio...ma un giorno spunta una corda, e lo getta nel panico. Ci vorrà una matta per scioglierne il nodo.”

Il mio festival indipendente prosegue con la produzione della Hermes Production.
Sono ancora scosso, dunque ci vuole un'iniezione di horror.

Comincio così la visione di un film che certamente ambirà, già solo dalla sinossi, al premio di miglior soggetto.
La storia si svolge, perfettamente descritta, in un villaggio al di fuori del tempo. Questo villaggio, fortemente legato alle sue tradizioni e superstizioni, viene gettato nella disperazione dalla presenza di una fune. Una misteriosa fune. Gli uomini del villaggio, spinti da un forestiero di città, vogliono capire che mistero si celi dietro alla corda più lunga che abbiano mai visto.

Il film, con un ritmo perfetto e incalzante, prosegue scindendo in due la storia. Da una parte seguiamo, anzi, inseguiamo, nascosti fra i cespugli, gli uomini, nella loro folle corsa verso l'inizio della cima. Dall'altra vediamo il villaggio, orfano dei padri e delle certezze, restare popolato solo dalle donne e dai bambini, oltre che da un prete, da un uomo che non farà una bella fine e da un giovane rimasto ferito.
Per certi versi gli uomini sembrano i ragazzini del film “Stand by me”, mano a mano che avanzano nella foresta esce il loro cameratismo e la loro fede cambia, lasciando spazio agli istinti primordiali. Capiamo che c'è qualcosa sotto, ma attendiamo pazienti di capire cosa.
Non altrettanto lentamente si sviluppa la storia del villaggio. Il giovane innocente finisce per trasformarsi in un sadico protagonista, mentre attendiamo pazienti anche di capire il ruolo della matta Lucy Lawless.
Un gran bel colpo di scena sembra arrivare quando la fune passa in mezzo a un villaggio...ma poi lo sviluppo non è chiaro. Ma ci arrivo poi.
Nel villaggio le cose scorrono più chiare, si comincia a capire che il giovanotto ha una doppia vita, come conferma il tragico epilogo.
Hermes è molto bravo a mettere in campo diverse possibilità e intrecci. Mi aspetto dunque un finale esplosivo e la corda che torna nel villaggio sembra eccitare la mia curiosità.
Il finale del film ha un climax che sembra però...interrotto.
Mi ero convinto che il film fosse basato su un salto temporale e che il villaggio attraversato dalla fune fosse effettivamente il loro villaggio, cui loro tornavano quando ormai si era autodistrutto. Invece, a quanto pare, mi sbaglio. Ma allora rimango con molti interrogativi. Così come non mi sono chiari i ruoli di Paden e della Matta. Sono posseduti dal demonio? Cosa mi sono perso?

In fin dei conti il film è stato molto piacevole, con un ritmo superlativo. Ha messo in campo diversi aspetti interessanti e spunti di riflessione, sulla fede e sulla superstizione. Ma nel finale questi messaggi non vengono evidenziati, a mio modesto parere, ma restano un po' in sospeso.

Cast senza nomi di peso, ma che mi è parso assolutamente coerente con le scelte del produttore, che ha trovato senz'altro un soggetto meritevole di essere trasposto e adatto allo spirito della competizione.

Complimenti a Hermes, spero che nelle tue risposte troverò un po' di chiarezza rispetto al finale che mi ha un po' confuso. Comunque l'intrattenimento è garantito.

A livello musicale mi è sembrato buono, mentre le immagini e le ambientazioni sono estremamente suggestive e ben riuscite, complimenti!
Locandina non al livello di altre viste della Hermes Production.

VOTO: 73
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 18/4/2014, 10:08




Il nuovo film di Hermes punta molto sull'atmosfera dark e si vede. Ho trovato molte somiglianze con "The Village" di Shymalan, col villaggio temuto da Dio che viene coinvolto in qualcosa di grosso, in questo caso una fune, e vengono tutti presi dalla curiosità di scoprire a cosa porti. Solo che questo viaggio porta al cambiamento sia di chi è in missione sia di chi è rimasto a casa. Piano Piano i viaggiatori scoprono il loro lato più selvaggio, istintivo, e chi è nel villaggio viene plagiata da un viscido individuo che credevano loro amico. Inoltre se uno ha una guida molto strana e filosofa, l'altro ha una pazza che sembra dire cose senza senso, ma non sanno che questi due personaggi sono collegati.
Penso che il messaggio di questo film è che perfino il diavolo non sopporta il plagio, come dimostra la fine di Ulrich (PS: Hermes, ma pure a te sto nome Word non te lo mette come errore? Non credevo fosse così usato :D ), ma che a volte vuole solo "liberare" le persone da un fardello come la troppa e ingiustificata fede, alleviare il fanatismo, se così possiamo dire. Il male è necessario anche per questo, per trovare il giusto equilibrio fra fede e ragione a volte.
Il film mi è piaciuto molto, e la colonna sonora non è male.
Voto 7,5
 
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mastruccio
view post Posted on 18/4/2014, 10:44




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
L'ultimo film partecipante al debuttante Festival del Cinema Indipendente è "La fune", ennesimo capitolo horror della Hermes Production, major che sta facendo di tutto per strappare lo scettro di "maestro dell'horror" dalle mani di Nuno.
Il soggetto del film è tratto da un romanzo di un autore a me sconosciuto, e ha la sua forza nel concept di fondo, quella misteriosissima grossa fune che appare improvvisamente ai bordi di uno sperduto villaggio fuori dal resto del mondo, e si addentra nella foresta, senza aver mai fine. Si accendono, quindi, quei sentimenti umanissimi di paura, mistero e voglia di conoscere che negli abitanti del villaggio, e naturalmente nel pubblico al cinema, provoca ansia e voglia sempre più crescente di conoscere l'esito del mistero.
Ambientata in un periodo non specificato, ma certamente non moderno, la storia si sviluppa su due piani paralleli: le vicende del gruppo di uomini che vanno alla ricerca della soluzione del mistero legato alla fune, e le vicende che accadono contemporanemente al resto degli abitanti del villaggio.
Gli ingredienti: il prete che intima i propri fedeli al timor di Dio e del potere del male, la pazza del villaggio che urla frasi che sembrano una pericolosa minaccia, il desiderio sessuale nei confronti di una bella ragazzina che corrompe la mente di un buon padre di famiglia, l'uomo che pare conoscere il resto del mondo perchè ha viaggiato molto, e che spinge per andare a scoprire il mistero, il giovane ragazzo che non viene ancora considerato dal resto degli uomini, le donne che rimangono a casa e che temono per la sorte dei loro mariti, il male che si insinua nelle menti di alcunui componenti (non voglio spoilerare), e naturalmente una soluzione del mistero che va oltre il naturale, con risvolti metareligiosi.
Tanti begli ingredienti che vengono impastati a dovere, sfornando un prodotto di buona fattura, che tiene incollati sulla sedia, pur con qualche sbavatura e piccole incongruenze, come quella che vede la piccola Janette, traumatizzata e giustamente sotto shock per la violenza subita, ma subito dopo disinvoltamente partecipante ad un festino sessuale che sconvolge il resto del villaggio. Oppure quella che vede il giovane Ulrich, alla fine della storia, fare la fine che vediamo, certamente meritata, ma per mano di colui il quale, per sua stessa natura, dovrebbe anzi vederlo come il proprio discepolo più devoto (accidenti, non posso spoilerare!). E proprio quel lungo sermone che questo "colui" ci propina per spiegare tutto quanto, mi è parso un tantino indigesto, come quelle omelie di tanti preti che non sanno fermarsi in tempo.
A parte questi aspetti, comunque, il film si dipana con ottima scorrevolezza, ottimi dialoghi e accurate ed efficaci descrizioni. Il tutto accompagnato da una bella e corposissima colonna sonora, sempre puntuale ad accompagnare a dovere tutti i momenti più densi di pathos del film.
Non conosco LUCKY McKEE, il regista del film, ma vedo che ha già alle spalle qualche pellicola di questo genere, quindi ci sta tutto. Il cast è composto da nomi non da star, a parte un paio di volti più conosciuti (JAMIE CAMPBELL BOWER e IAN MCSHANE). Tutti in parte, e facce giuste per i ruoli assegnati.
La locandina è molto evocativa, con un'immagine giusta. Non ho capito bene che cosa stia facendo quell'ombra umana (sta ballando?) accanto alla croce, ma vabbè.
Il sito, come consuetudine di Hermes, non c'è. Mah! Non lo considera importante, e noi che invece perdiamo tempo e sonno per farne uno invece si. Forse, quando questo aspetto diventerà per tutti un elemento da valutare ai fini del voto finale, anche lui magari proverà a farne uno, o ad appaltarlo a qualcuno più esperto.
Sai che ti dico? Inizio io a dare l'esempio. Il mio voto, dal prossimo film, sarà influenzato dall'assenza del sito. Per quest'ultima volta, dato che ormai ho già votato per gli altri due, anche loro senza sito, lascio perdere.
Voto: 75/100
 
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view post Posted on 18/4/2014, 18:01
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Ringrazio Nuno per le belle parole e vado a rispondere alle altre recensioni.

CITAZIONE (uomo_d @ 17/4/2014, 21:55)
Mi ero convinto che il film fosse basato su un salto temporale e che il villaggio attraversato dalla fune fosse effettivamente il loro villaggio, cui loro tornavano quando ormai si era autodistrutto.

Ti dirò che questa era una delle tante ipotesi a cui avevo pensato quando ero ancora in fase di brainstorming. :D Poi l'ho abbandonata ma in piccola parte è restata. Nel senso che il villaggio abbandonato che incontrano anche se non è quello di origine preannuncia ciò a cui andrà incontro il loro villaggio alla fine.

CITAZIONE (uomo_d @ 17/4/2014, 21:55)
Così come non mi sono chiari i ruoli di Paden e della Matta. Sono posseduti dal demonio? Cosa mi sono perso?

Immaginavo che non tutto fosse chiaro verso la fine anche se ho messo volutamente alcuni spiegoni. Cmq sì, Paden e la matta sono posseduti dal dio Pan che, come dice la matta, è tornato per riprendersi tutto o meglio per riportare gli uomini al loro stadio naturale, non più schiavi di superstizioni e convenzioni sociali. Il loro villaggio è proprio l'ultimo rimasto, gli altri insediamenti sulla Terra sono stati abbandonati e tutti gli uomini sono tornati a vivere allo stato brado, a contatto con la natura e la loro parte più selvaggia.

CITAZIONE (uomo_d @ 17/4/2014, 21:55)
Ma nel finale questi messaggi non vengono evidenziati, a mio modesto parere, ma restano un po' in sospeso.

Nelle intenzioni il dialogo tra Ulrich e il prete voleva essere chiarificatore. Nel film c'è una critica forte a un certo tipo di fede da quattro soldi, al limite della superstizione che spesso condiziona la vita degli uomini, anche il loro quotidiano.
Grazie anche a te.


CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 18/4/2014, 11:08)
(PS: Hermes, ma pure a te sto nome Word non te lo mette come errore? Non credevo fosse così usato :D

Il correttore di Word con me fa un po' come gli pare, sottolinea a casaccio. :P Cmq Ulrich me lo ha sempre segnato. :)
Grazie anche a te.


CITAZIONE (mastruccio @ 18/4/2014, 11:44)
Tanti begli ingredienti che vengono impastati a dovere, sfornando un prodotto di buona fattura, che tiene incollati sulla sedia, pur con qualche sbavatura e piccole incongruenze, come quella che vede la piccola Janette, traumatizzata e giustamente sotto shock per la violenza subita, ma subito dopo disinvoltamente partecipante ad un festino sessuale che sconvolge il resto del villaggio.

Sì, nella parte finale ho dovuto accelerare molto il ritmo perché avevo visto che non ci stavo con i caratteri, quindi l'ultima parte è un po' compressa.

CITAZIONE (mastruccio @ 18/4/2014, 11:44)
Oppure quella che vede il giovane Ulrich, alla fine della storia, fare la fine che vediamo, certamente meritata, ma per mano di colui il quale, per sua stessa natura, dovrebbe anzi vederlo come il proprio discepolo più devoto (accidenti, non posso spoilerare!). E proprio quel lungo sermone che questo "colui" ci propina per spiegare tutto quanto, mi è parso un tantino indigesto, come quelle omelie di tanti preti che non sanno fermarsi in tempo.

In realtà non è proprio così. Ulrich non è un discepolo di Pan e anzi è proprio lui l'unica vera minaccia nel film.
Sul villaggio non incombe il demonio, bensì è il dio Pan ad aver posseduto Paden e la pazza per portare l'intero villaggio a una nuova consapevolezza, un nuovo stadio. Come ha già fatto con il resto degli uomini (le città abbandonate). Ulrich invece è solo un perverso, un sadico pervertito che scarica sugli altri le sue frustrazioni (incarna la sessualità malata, non quella libera e sana di Pan). E infatti glielo dice (tramite Paden) che il vero Diavolo è lui. La sua fine probabilmente non è chiara, l'ho lasciato all'immaginazione, ma sono gli abitanti del villaggio a cucirgli addosso la testa caprina (le donne si lasciano uno sguardo di intesa mentre Ulrich è svenuto).
Lo spiegone ho cercato di alleggerirlo il più possibile, perché non fa impazzire neanche me, ma lo dovevo mettere per dare una minima chiave di lettura e qualche spiegazione, ma a giudicare dai diversi dubbi che ha lasciato il film forse non era abbastanza.

CITAZIONE (mastruccio @ 18/4/2014, 11:44)
La locandina è molto evocativa, con un'immagine giusta. Non ho capito bene che cosa stia facendo quell'ombra umana (sta ballando?) accanto alla croce, ma vabbè.

Forse non si vede bene ma è Pan, nella sua rappresentazione più giocosa. Nel mito ellenico, il dio Pan attira le ninfe proprio con la musica di un flauto. e anche nel film c'è una scena in cui Paden suona il flauto seguito dai suoi satiri/contadini.


CITAZIONE (mastruccio @ 18/4/2014, 11:44)
Il sito, come consuetudine di Hermes, non c'è. Mah! Non lo considera importante, e noi che invece perdiamo tempo e sonno per farne uno invece si. Forse, quando questo aspetto diventerà per tutti un elemento da valutare ai fini del voto finale, anche lui magari proverà a farne uno, o ad appaltarlo a qualcuno più esperto.
Sai che ti dico? Inizio io a dare l'esempio. Il mio voto, dal prossimo film, sarà influenzato dall'assenza del sito. Per quest'ultima volta, dato che ormai ho già votato per gli altri due, anche loro senza sito, lascio perdere.

Ovviamente non sono d'accordo. :P Il sito deve essere una cosa fatta unicamente per piacere per arricchire un aspetto del tutto marginale del gioco. Un film non si può giudicare in base al sito. E' come se giudicassi un film nella realtà in base al pessimo trailer o alla campagna pubblicitaria.
E siccome il sito per me non è una cosa centrale nel gioco (ma solo uno sbattimento) non mi va neanche di appiopparlo a qualcun altro. Nessuno ci obbliga a farlo. Se la fatica supera il piacere, tanto vale non farlo.

Grazie anche a Mastruccio.
 
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Andrew.
view post Posted on 19/4/2014, 13:45




CITAZIONE
Sai che ti dico? Inizio io a dare l'esempio. Il mio voto, dal prossimo film, sarà influenzato dall'assenza del sito. Per quest'ultima volta, dato che ormai ho già votato per gli altri due, anche loro senza sito, lascio perdere.

Questa frase non si può sentire proprio. E se uno il sito non lo sa fare ma scrive un capolavoro, gli dai un voto più basso solo perchè non ha il sitarello? Bah :wacko:
Il sito, ricordiamolo, è un contorno. Prima nemmeno esisteva, quel che conta sono i film, se poi uno li vuol abbellire con un contorno, faccia pure, ma non facciamo terrorismo psicologico su questa cosa.
 
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mastruccio
view post Posted on 19/4/2014, 15:06




CITAZIONE (Andrew. @ 19/4/2014, 14:45) 
CITAZIONE
Sai che ti dico? Inizio io a dare l'esempio. Il mio voto, dal prossimo film, sarà influenzato dall'assenza del sito. Per quest'ultima volta, dato che ormai ho già votato per gli altri due, anche loro senza sito, lascio perdere.

Questa frase non si può sentire proprio. E se uno il sito non lo sa fare ma scrive un capolavoro, gli dai un voto più basso solo perchè non ha il sitarello? Bah :wacko:
Il sito, ricordiamolo, è un contorno. Prima nemmeno esisteva, quel che conta sono i film, se poi uno li vuol abbellire con un contorno, faccia pure, ma non facciamo terrorismo psicologico su questa cosa.

Scusate, soprattutto Hermes, per il piccolo sfogo. Però mi chiedo allora perchè in recensione andiamo a valutare anche questi aspetti che sono ritenuti totalmente secondari. Io immaginavo, fin dall'inizio della mia carriera cinematikina, che fossero elementi da valutare insieme al resto per il voto finale. Allora se non è così, che lo si dica, e che non si valuti più in rcensione. Chi si fa un cu..o così per preparare un sito bello corposo lo fa solo per il premio agli Awards?
 
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view post Posted on 19/4/2014, 15:38
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CITAZIONE (mastruccio @ 19/4/2014, 16:06) 
CITAZIONE (Andrew. @ 19/4/2014, 14:45) 
Questa frase non si può sentire proprio. E se uno il sito non lo sa fare ma scrive un capolavoro, gli dai un voto più basso solo perchè non ha il sitarello? Bah :wacko:
Il sito, ricordiamolo, è un contorno. Prima nemmeno esisteva, quel che conta sono i film, se poi uno li vuol abbellire con un contorno, faccia pure, ma non facciamo terrorismo psicologico su questa cosa.

Scusate, soprattutto Hermes, per il piccolo sfogo. Però mi chiedo allora perchè in recensione andiamo a valutare anche questi aspetti che sono ritenuti totalmente secondari. Io immaginavo, fin dall'inizio della mia carriera cinematikina, che fossero elementi da valutare insieme al resto per il voto finale. Allora se non è così, che lo si dica, e che non si valuti più in rcensione. Chi si fa un cu..o così per preparare un sito bello corposo lo fa solo per il premio agli Awards?

Penso che il premio agli awards ci sia proprio per questo.
Io nelle recensioni lascio un commento su locandina e sito ma non mi sognerei mai di includerle nella valutazione e penso che generalmente nessuno faccia così, o quantomeno la valutazione del sito influisce in maniera davvero minima.
 
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Andrew.
view post Posted on 19/4/2014, 16:44




CITAZIONE (Hermetico @ 19/4/2014, 16:38) 
CITAZIONE (mastruccio @ 19/4/2014, 16:06) 
Scusate, soprattutto Hermes, per il piccolo sfogo. Però mi chiedo allora perchè in recensione andiamo a valutare anche questi aspetti che sono ritenuti totalmente secondari. Io immaginavo, fin dall'inizio della mia carriera cinematikina, che fossero elementi da valutare insieme al resto per il voto finale. Allora se non è così, che lo si dica, e che non si valuti più in rcensione. Chi si fa un cu..o così per preparare un sito bello corposo lo fa solo per il premio agli Awards?

Penso che il premio agli awards ci sia proprio per questo.
Io nelle recensioni lascio un commento su locandina e sito ma non mi sognerei mai di includerle nella valutazione e penso che generalmente nessuno faccia così, o quantomeno la valutazione del sito influisce in maniera davvero minima.

Ma infatti, dubito che qualcuno abbia mai inserito nella valutazione finale (cioè voto, cioè miglior film agli awards) anche locandina e siti. Sono cose fatte solo per presentare meglio un lavoro, uno sfizio se vogliamo. C'è chi può permetterselo (se ha il tempo e la capacità) e chi no. E per i primi c'è il premio apposito agli awards, che non è poco se si considera che non è un golden chips ma un awards vero e proprio che viene conteggiato alla fine assieme agli altri.
 
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emilgollum
view post Posted on 19/4/2014, 17:11




non trovo dove sia la difficoltà nel distinguere un voto complessivo che deve comunque soltanto appartenere ai contenuti del film rispetto agli elementi di contorno, come il sito e la locandina. Aria fritta vendesi.
 
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Andrew.
view post Posted on 19/4/2014, 17:29




Recensione della Chimera

Questo era uno dei film più attesi di questo festival, ma in generale di tutto il semestre. La trama di presentazione è infatti una di quelle talmente assurde da farti creare in mente già mille domande e risposte prima ancora di aver visto il film. Se a questo si aggiunge il fatto che è di Hermetico, produttore che non ha mai sofferto di banalità, si capisce il perchè di questa attesa.
La corda che appare magicamente e che spinge la gente del villaggio a cercare di capire dove porta, è in fondo metafora della curiosità dell'uomo che ha bisogno costante di porsi domande e di trovare risposte a esse.
Qua l'uomo metterà in discussione la sua stessa natura, la sua intimità fisica e religiosa, ritrovando una nuova risposta nella forza interiore dell'uomo inteso come animale immerso nella natura selvaggia, libero da ogni inibizione o preconcetto, solo carne con bisogni da soddisfare.
Il messaggio è lanciato con una sceneggiatura che mostra da un lato l'uomo che cerca se stesso nella natura (il gruppo di ricerca), dall'altro con l'uomo che si abbruttisce cedendo alla lussuria e al piacere carnale (il ragazzo rimasto con le donne).
Non ho visto nelle due controparti una differenza così sostanziale da giustificare l'odio dell'una verso l'altra, anzi mi sono sembrati due comportamenti in fondo non così lontani. Eppure il dio Pan che rappresenta proprio la nuova libertà raggiunta dall'uomo, decide di punire l'impostore che aveva preso il suo posto. Forse proprio perchè la bestialità del ragazzo era di un tipo diverso a quella raggiunta dagli altri uomini, più malvagia. Magari su questo una risposta dello sceneggiatore potrà aiutarmi a capire.
Altrettanto misterioso il finale, con il villaggio rimasto abbandonato e la bambina che insegue la mela. Qua è sorto il dubbio. E se fosse una sorta di metafora nella metafora, cioè la distruzione degli abitanti del villaggio come simbolo della fine di un'era e l'inizio di un'altra (adamo ed eva che vengono cacciati dal paradiso)? Ma forse sto andando troppo in là con le supposizioni.

Di certo si è trattato di un film che ha suscitato diverse emozioni appartenenti soprattutto alla sfera dell'horror, come è giusto che sia e come ci si aspetterebbe da un film simile. Se da un lato le scene dentro la foresta sono cariche di tensione, quelle più agghiaccianti sono quelle nel villaggio, dove alla presenza di inquietanti entità si aggiunge l'orrore umano di persone spaventate e in balia di un mostro che fa di loro ciò che vuole.

Non conosco il regista ma direi che è adatto al genere, forse si poteva addirittura osare un po' di più (tipo un Werzog che nei suoi film ha affrontato il tema). Cast semi sconosciuto, in linea con l'impronta di film indipendente.
Locandina carina, anche se non mi fa impazzire.


Voto: 7,3


Si potrebbe definire un horror d'autore, di quelli che piacciono a me perchè oltre a mescolare diversi tipi di horror, dallo splatter a quello psicologico (alla The Mist) c'è anche spazio per lanciare spunti di riflessione sull'uomo e la sua anima in contrasto o comunione con la natura. Proprio la parte nel bosco è quella che mi ha colpito di più, la trasformazione dell'uomo che prende consapevolezza di sè.
Forse il finale concentra in poco spazio un po' troppa roba, tra spiegazioni che non arrivano e scene metaforiche che non sono di immediata comprensione e qua scorgerei l'unico difetto di un film di per sè di alta qualità.
Se ci si fosse concentrati proprio su questo lato psicologico del film con più calma e se ci fosse stato un finale meno rocambolesco, mi sarebbe piaciuto ancora di più.
 
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35 replies since 12/4/2014, 09:02   418 views
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