Fin da quando Agnese aveva annunciato la trasposizione di
1Q84 non sono mai riuscito a inquadrare realmente il progetto (non conoscendo nulla della storia del libro), che sembrava un po’ un racconto di fantascienza, un po’ una storia fantastica, un po’ una storia d’amore. Dopo aver letto questa prima parte posso dire di avere le idee ancora più confuse!
Scherzi a parte siamo di fronte a un film difficilmente ascrivibile a un solo genere, e di cui non è neanche facile parlarne dato che la storia e le vicende sono solo appena iniziate. La prima cosa che colpisce è sicuramente il fascino complessivo che emana la pellicola, che disorienta continuamente lo spettatore, ma al tempo stesso lo tiene incollato allo schermo. Perché all’inizio capirci qualcosa è davvero difficile (alcune inquadrature sembrano non avere senso – quelle riguardanti i poliziotti – ma poi acquistano un loro significato) eppure si rimane ammaliati dalle atmosfere stranianti, dal procede parallelo di queste due esistenze (Amanda e Tyler) e da alcuni avvenimenti inspiegabili, oltre che vagamente inquietanti (lei che si rivela una fredda assassina, oppure gli enigmatici Little people che a me hanno ricordato Mulholland drive).
Il ritmo della pellicola è molto sostenuto e non annoia mai, forse alcuni passaggi sono troppo veloci (ad esempio l’innamoramento di Tyler per Erika, o le rivelazioni di Mia ad Amanda) e avrebbero meritato un po’ più di approfondimento, ma non stridono più di tanto e il film rimane sempre piacevole da seguire.
L’amore travagliato tra Tyler e Amanda è, in realtà, molto in disparte. Solo a film inoltrato scopriamo che i due si conoscevamo da piccoli e si erano innamorati ma poi, non ci è dato sapere per quali ragioni, hanno preso strade diverse. Un po’ di attenzione in più al loro rapporto avrebbe aiutato, non di poco, l’immedesimazione con i protagonisti e quindi il coinvolgimento emotivo (magari inserendo qualche ricordo con i due piccoli innamorati). E’ come se questo presunto grande amore ci venga imposto e, non solo non ci venga mostrato, ma non ci venga fatto vedere neanche il più lontano ricordo. Non so se è stata una scelta di Agnese per ridurre al minimo la durata di questo prologo, o è così anche nel libro.
Ci sono poi un sacco di questioni a cui non viene data risposta (sette, little people, universi paralleli e chi più ne ha più ne metta) e si ha davvero la sensazione di assistere alla prefazione di un racconto. Come ho già detto, non amo queste forme di serialità spinta nel cinema e se, a maggior ragione, la storia mi cattura è ancora più urtante che venga interrotta sul più bello.
Considerata quindi la breve durata del film credo che Agnese potesse proseguire ancora un po’ con la storia prima di concludere questa prima parte.
Tecnicamente questo si dimostra il miglior script di Agnese, dialoghi molto più convincenti e la quasi totale assenza di errori di distrazione. Un ulteriore passo avanti.
La scelta dei Wachovsky ci sta (soprattutto in relazione al loro ultimo lavoro Cloud Atlas) è però ancora difficile giudicare il loro lavoro dato che non si sa ancora che piega prenderà la storia. Avendo letto il film ho pensato molto alle atmosfere di V per vendetta, quindi ci avrei visto bene anche James McTeigue.
Cast ben scelto e tutto in parte, soprattutto i due protagonisti, la Paquin e Meyers. Forse un po’ sprecato Spacey ma non so che importanza avrà in futuro.
Musiche più che buone e sempre in tema, pur senza raggiungere particolari picchi.
Concludendo,
1Q84 è un film molto difficile da giudicare perché la storia è appena iniziata e, data la sua estrema atipicità, è anche molto difficile capire come si svilupperà. Il ritmo è ottimo (forse ancora un po’ troppo veloce in alcuni punti, ma Agnese con un soggetto del genere non deve aver paura di annoiare), la vicenda tremendamente affascinate, ricca di mistero e risvolti stranianti. Lo script è indubbiamente il migliore fra quelli proposti da Agnese e quindi, nonostante la mia conclamata avversione per i finali tronchi, non mi sento di penalizzare questo film e gli do fiducia, sperando che Agnese non ci faccia aspettare troppo per la seconda parte perché questa è una storia (così ricca e complessa) che merita un secondo atto il prima possibile.
71/100