Francis Delane |
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| CITAZIONE (marenarobros @ 1/8/2014, 11:12) CITAZIONE (Francis Delane @ 1/8/2014, 10:56) "Seeing is believing", dice Michael Gough, e infattile attese dello spettatore sono costruite su ciò che vede, o che gli è permesso di vedere. Ma una visione acritica e passiva equivale alla cecità: soltanto riflettendo su ciò che si vede si può arrivare alla verità, come appunto fa Ichabod Crane. Sembra anche la chiave di lettura di Big Fish. In parte sì, però Big Fish si sposta anche su un altro piano. Big Fish è un film fatto dalla prospettiva di un uomo anziano, o comunque cresciuto, che rivendica il diritto all'immaginazione come risposta estrema alla morte. In questo senso, i due film si compenetrano: se Sleepy Hollow è l'ultimo film del Burton "giovanile", "figlio", "adolescente", che finalmente si libera dai suoi complessi, Big Fish è il primo del Burton "padre", "patriarca", "cresciuto". Il primo riflette sull'immaginazione e i suoi pericoli, il secondo va più a fondo sul ruolo "etico", "morale", della fantasia. Da questo punto di vista, poi, la trilogia si completa con Sweeney Todd, che è il mondo reale senza fantasia (l'unico film burtoniano in questo senso).
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