Francis Delane |
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| Un film cui sono legato perché è il preferito del mio migliore amico, all'interno del cinema burtoniano. Oltre a essere ua bellissima fiaba gotica, è anche una strepitosa allegoria del cinema stesso: "Seeing is believing", dice Michael Gough, e infattile attese dello spettatore sono costruite su ciò che vede, o che gli è permesso di vedere. Ma una visione acritica e passiva equivale alla cecità: soltanto riflettendo su ciò che si vede si può arrivare alla verità, come appunto fa Ichabod Crane. Se all'iinizio è cieco anche lui perché troppo razionale, una volta visto il Cavaliere la sua razionalità messa sulla giusta via diventa la chiave per risolvere il mistero, di contro a una comunità piena di scheletri che sceglie di non riflettere (come il Cavaliere, che non avendo testa non può pensare). Perché "la verità non è sempre ciò che appare".
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