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| LaEffe, 22.50, domani lunedì 22.
Decidere se "Big Fish" è o meno il capolavoro più importante della carriera di Burton ha poca utilità. Certo è che la favola "reale" della storia di Edward Bloom permette al cineasta statunitense di spaziare con ispirata creatività tra i colori della commedia hollywoodiana anni 60 e gli spazi oscuri del racconto gotico, alternando con grande maestria il dramma vero e il fantasy possibile. "Big Fish" è un capitolo fondamentale della carriera burtoniana proprio perché permette al regista di esaltarsi nella contrapposizione degli universi paralleli: da una parte la vita reale, dall'altra il mondo dell'immaginazione in cui rifugiarsi. Il finale, in cui le due dimensioni finalmente e inaspettatamente si incontrano, è straziante e indimenticabile. (ondacinema)
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