Gran bel film che, come si suol dire, vale ampiamente il prezzo del biglietto: Russell Crowe è in palla e lo dimostra interpretando alla grande il ruolo di Cal, esperto e trasandato reporter del Washington Globe. Battute pungenti, che contribuiscono anche a far riflettere, fiuto da detective, Crowe il giornalista ha un solo interesse: scoprire la verità. Lo stesso scopo che qualsiasi reporter serio e onesto dovrebbe avere: e per scoprire la verità si scontra con tutti. Contro le lobby di potere, contro il proprio direttore, contro un politicante ex amico, che si spinge fino ad ordinarne la morte. Ma Cal/Crowe va avanti: conosce i trucchi del mestiere, sa come scoprire una notizia, sia in solitudine, sia accompagnato da una giovane collega, acerba e inesperta, ma, almeno, piena zeppa di passione.
State of play ha il merito di denunciare, di far riflettere e, contemporaneamente, di attirare l'interesse dello spettatore, grazie a una suspence costante, che ti porta a fare il tifo per un uomo solo che rischia perfino la vita in nome del proprio lavoro e della verità.
Ottimo il cast: di Crowe ho già parlato, ma ho apprezzato molto anche la giovane reporter Rachel MacAdams e la sboccata direttrice Helen Mirren. Un gradino sotto gli altri, ma lo prevedevo, Ben Affleck.
Voto: 8
P.S. Se qualcuno volesse leggere una mia riflessione un po' più seria vi rimando a questo link:
http://claudiocordova.wordpress.com/2009/0...-state-of-play/