Gigantic Attack - E&G Ltd.Soggetto & Sceneggiatura: I giganti (insieme a orribili nanentti) invadono la terra!
Così possiamo riassumere il bizzarro film horror che rappresenta Emil alla prima edizione di questa sfida halloweeniana, ravvisando come, già in questo "riassunto" il film sembri (anche nel punto esclamativo) una palese strizzata d'occhio ai film(acci) di fantascienza anni '50, che hanno deliziato milioni di spettatori e continuano ad avere tuttora i loro estimatori.
Un Emil in vena di omaggio ma anche di disimpegno un po' cazzaro ci introduce il tutto nella maniera migliore (anche in modo molto politically uncorrect) e cioè con un bambino spolpato vivo da un famelico plotone di nanetti assassini.
Il tutto nella migliore tradizione dei b-movie già citati, senza spiegazioni pseudoscientifiche (ma pseudosociologiche sì, invece, come nel finale, sul quale torneremo dopo
), ci vengono mostrati un ragazzino e il suo vecchio nonno rimbambito, una ragazzina cicciotella che di lui è invaghito e la sua sfigata famiglia. E il tutto, sia chiaro, non per farci provare simpatia e farci "tifare" perchè qualcuno di loro sopravviva ma semplicemente per mostrarci l'orribile invasione attraverso gli occhi di qualcuno. Altra cosa che ho trovato riuscita perchè infatti lo spettatore segue e non ci rimane affatto male per la morte di nessuno (personalmente mi è venuto da preoccuparmi solo un po' per il gatto, unico "personaggio" verso il quale si può provare simpatia e lui fortunatamente sembra salvarsi).
Il tutto si conclude con un beffardo ma funzionale non-finale (non poteva finire altrimenti secondo me), con l'ingombrante tv che lancia il suo messaggio finto-buonista-
abbiamcapito tutto lanciandosi in arzigogolate spiegazioni pseudosociologiche su come la gigantessa sia, forse, una forma di vendetta del genere femminile contro l'essere umano intero.
In definitiva, tanta ironia corrosiva, una certa satira nemmeno tanto serpeggiante che in un certo senso va anche contestualizzata. Se infatti nei film di fantascienza-horror anni '50 il contesto era importante per decifrarli (lì la guerra fredda), qui mi pare di capire (mi smentisca il produttore se sbaglio) che il tutto sia ambientato agli inizi degli anni '90, come farebbe capire l'unico indizio che ci verrebbe lasciato in tal sensoç: un'Amiga 600.
E in ciò, non so fino a che punto il messaggio sia intenzionale, può darsi che l'invasione sia anche un po' una metafora del gran casino che ha fatto seguito alla caduta del Muro e coi nuovi scenari apertisi improvvisamente nel nuovo mondo post-guerra fredda.
Regia: Mike Marvin. Di suo ho visto solo "Il Replicante" e credo quindi ci possa stare dietro la Mdp di questo sgangherato b-movie...
Personaggi & Cast: Come sempre per film di tal genere, personaggi di solito un po' tagliati con l'accetta, basta siano funzionali alla storia.
Ma non del tutto... (e la cosa è ovviamente un pregio): mi sono piaciuti sia i personaggi sia le rispettive interpretazioni di ted Danson e, soprattutto, di Jordan Fry.
Nulla di memorabile, certo. Ma fan bene il loro "sporco lavoro" e il ragazzino soprattutto riesce a reggere bene il ruolo da protagonista, risultando cmq abbastanza antipatico da non risultarci affatto indigesta la sua dipartita.
Una menzione particolare la merita sempre quel grande vecchio di Harry Dean Stanton, anche qui a fagiuolo, sempre a suo agio com'è tra film horro e incubi lynchiani (e non solo).
Colonna sonora, locandina & sito: Colonna sonora se non sbaglio quasi del tutto assente (e se non assente, non la ricordo, quindi qualche motivo ci sarà) ma sulla quale si sarebbe potuto lavorare. Locandina molto bella anche se "rubata", sito ai minimi termini ma non importa più di tanto.
Voto complessivo: Un film che Emilz ha scritto divertendosi e con l'intenzione soprattutto di divertire e un po' "provocare". E in questo c'è pienamente riuscito, realizzando un filmetto cazzaro senza troppe pretese ma che c'entra senza dubbio i (pochi) obiettivi prefissati.
E ci riesce a tal punto che magari si è portati anche a leggerci dietro qualcosa di più, come lascia pensare il finale sibillino e "paraculo" (ma non nel senso che paraculo sia Emil, ma paracula sia la tv e i media tutti insieme), insinuando la tematica della guerra tra i sessi. (e in tal senso chiedo a Emil se poi, leggendo il mio film, abbia trovato qualche leggera "corrispondenza" col primo episodio di Wt3
).
E nel fare questa sua operazione, Emilz pesca a piene mani qua e là, se omaggia (e un po' sbeffeggia) apertamente i grandi horror dell'Espressionismo tedesco, i riferimenti (molto meno nobili ma sicuramente più azzeccati) più evidenti sono i vari Gremlins, tutta la fenomenologia delle invasioni degli ultracorpi e dei vari insetti che nella storia del Cinema hanno devastato la terra e si sono cibati di umani, mentre a livello letterario ci ho visto anche un po' di Richard Matheson (autore di "Ai Confini della Realtà" oltre che del celebre I am legend).
In Cinematik chiari rimandi alle saghe mosquitesi di Tomo, ma anche a "La Preda" (sempre rimanendo in tema Matheson), episodio di Wt2.
Il fatto che ne elenchi tutti questi pregi non nasconde ovviamente i numerosi difetti, che però sono quasi tutti imputabili al genere e allo stile che si è voluto usare per narrare questa storia, e cioè: scarsissimo approfondimento dei personaggi, situazioni un po' buttate là e, soprattutto, troncate in tutta fretta.
Ma mi viene spontaneo fare il paragone con Dementia di Carlo, film che ho letto subito dopo di questo e recensito appena poco prima: lì secondo me Carlo aveva una storia con molte più potenzialità purtroppo non sfruttate a dovere; qui al contrario Emilz è riuscito a sfruttare al meglio un soggetto che di per sè non avrebbe potuto offrire molto altro, riuscendo a ficcarci anche un po' di satira sociale.
6,5