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Kaishaku - Cortimatik 2014
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Kaishaku - Cortimatik 2014

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yaniano
view post Posted on 7/3/2014, 14:16




CITAZIONE (Hermetico @ 7/3/2014, 14:05) 
A questo punto perché non un corto sulla lavanda dei piedi?!

vabbè ma se è questo il livello di che stiamo a parlare...
 
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Merlino*
view post Posted on 7/3/2014, 14:22




CITAZIONE (yaniano @ 7/3/2014, 14:16) 
CITAZIONE (Hermetico @ 7/3/2014, 14:05) 
A questo punto perché non un corto sulla lavanda dei piedi?!

vabbè ma se è questo il livello di che stiamo a parlare...

Che poi la lavanda dei piedi forse no, ma l'arte del tè sì ;)
 
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view post Posted on 7/3/2014, 14:23
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CITAZIONE (yaniano @ 7/3/2014, 14:16) 
CITAZIONE (Hermetico @ 7/3/2014, 14:05) 
A questo punto perché non un corto sulla lavanda dei piedi?!

vabbè ma se è questo il livello di che stiamo a parlare...

Era una provocazione. Stiamo comunque parlando di due rituali legati alla cultura e alla religione di due popoli.
 
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emilgollum
view post Posted on 7/3/2014, 17:09




Allora, io non c'entro niente e mi è venuto in mente addirittura che possa essere di Merlino. :P
A me il cortissimo è piaciuto, rientra nelle mie corde (ma va?), in poche pagine è riuscito a catturare la mia attenzione, ma ovviamente qui si tratta di interessi che vanno al di là del cinema. Infatti alla discussione hanno partecipato proprio Merlino e Yaniano. Un caso? Non credo.
Noto un atteggiamento non del tutto condivisibile da parte di quei recensori che non appena leggono qualcosa di diverso dal loro "mondo", lo stroncano senza se e senza ma. Stiamo sempre parlando di corti di qualche minuto, non si può essere sempre prolissi per farvi coinvolgere nelle storie.
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view post Posted on 7/3/2014, 18:34
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CITAZIONE (Hermetico @ 7/3/2014, 14:05) 
A questo punto perché non un corto sulla lavanda dei piedi?!

Potrebbe essere il tema comune per l'edizione estiva.

Concordo con Emilz, che sottolinea il concetto che io ho espresso brutalmente: c'è una caccia alle streghe, con Cortimatik, che a volte fa liquidare in fretta e furia qualcosa che dalla parola scritta allo schermo diventerebbe sicuramente migliore (esistono insomma stili e stili per descrivere le immagini in movimento).

Richiedo a chi ha dato 5, a quali corti ha dato 4, perchè rispetto a questo allora alcuni sono inguardabili.
 
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Clint1994
view post Posted on 7/3/2014, 19:09




Cortissimo piuttosto secco e d'impatto, che colpisce per la violenza della scena e per il modo in cui i due protagonisti affrontano la morte, debbano essi procurarla o subirla. E' scritto bene e alla fine l'unico termine che avrebbe dovuto essere spiegato è "wakizashi", ma poi dal contesto si capisce subito che è una spada, quindi nonostante tutto non mi sembra un difetto così grave. Ciò che mi ha lasciato perplesso piuttosto è l'assenza di qualsiasi spiegazione relativa ai personaggi: bastava qualche parola per spiegare il retroscena contestualizzare il rito per rendere la storia (che di fatto è inesistente) e i personaggi un po' più interessanti. Così invece lo spettatore si limita ad assistere freddamente a un rito violento, senza alcuna idea su cosa c'è dietro.

Voto: 6,5

Come autore dico Yano, o in alternativa Merlino.
 
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mastruccio
view post Posted on 7/3/2014, 19:34




CITAZIONE (marenarobros @ 7/3/2014, 18:34) 
Concordo con Emilz, che sottolinea il concetto che io ho espresso brutalmente: c'è una caccia alle streghe, con Cortimatik, che a volte fa liquidare in fretta e furia qualcosa che dalla parola scritta allo schermo diventerebbe sicuramente migliore (esistono insomma stili e stili per descrivere le immagini in movimento).

Richiedo a chi ha dato 5, a quali corti ha dato 4, perchè rispetto a questo allora alcuni sono inguardabili.

Nessuna caccia alle steghe, solo confronto e discussione. E meno male che di script cinematikini, finalmente, parliamo, e non solo di film-chat. :D
Se lo spettatore non riceve nulla, ma proprio nulla, dalla visione del corto, che vuoi che possa argomentare se non della propria incapacità a capire? L'autore dello script deve anche permettere a chi di samurai & C. non ne sa nulla, almeno di comprendere il significato di ciò che vede, sennò il principio e l'essenza del cinema, che è comunicazione autore-spettatore, non riesce, è monco in partenza.
Non è che siccome è scritto bene è perfetto in tutto, eh? Sai quanti film scritti benissimo sono comunque delle ciofeche di film?
Ho dato 5 anche a quei corti che avrebbero meritato di meno. E', in questa occasione, il mio voto minimo da cui parto, che indica l'insufficienza. Il motivo è che sono cortometraggi e cortissimi, e naturalmente non posso avere a disposizione tutti gli aspetti valutabili in un lungometraggio.
 
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view post Posted on 7/3/2014, 19:34
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CITAZIONE (Clint1994 @ 7/3/2014, 19:09) 
Ciò che mi ha lasciato perplesso piuttosto è l'assenza di qualsiasi spiegazione relativa ai personaggi: bastava qualche parola per spiegare il retroscena contestualizzare il rito per rendere la storia (che di fatto è inesistente) e i personaggi un po' più interessanti. Così invece lo spettatore si limita ad assistere freddamente a un rito violento, senza alcuna idea su cosa c'è dietro.

E' esattamente quello che penso io. Bastava qualche accenno ad esempio sul rapporto tra i due, sulla colpa di cui si è macchiato il suicida (se c'è) e il rito finale avrebbe acquisito una forza molto più dirompente.
 
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yaniano
view post Posted on 7/3/2014, 21:03




Io non ho mai capito questa strana concezione del cinema che si tramanda per generazioni su Ck di volere sempre che il produttore/regista imbocchi col cucchiaino l'interpretazione o il significato del film ai lettori/spettatori. Anche David Lynch si lamenta sempre su questo punto quando gli chiedono i significati dei suoi film. Bisogna capire che il cinema, così come l'arte in generale, vale più come significante che come significato.
 
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Clint1994
view post Posted on 7/3/2014, 21:13




CITAZIONE (yaniano @ 7/3/2014, 21:03) 
Io non ho mai capito questa strana concezione del cinema che si tramanda per generazioni su Ck di volere sempre che il produttore/regista imbocchi col cucchiaino l'interpretazione o il significato del film ai lettori/spettatori. Anche David Lynch si lamenta sempre su questo punto quando gli chiedono i significati dei suoi film. Bisogna capire che il cinema, così come l'arte in generale, vale più come significante che come significato.

Beh, ma questo non c'entra con le nostre critiche al corto. Non vogliamo sapere qual è il significato, il messaggio del corto; semplicemente si critica il fatto che la messa in scena in sé risulta fredda e non trasmette quasi nulla, perché non c'è nessuna contestualizzazione. Un conto è non capire una storia, un altro è criticarne il mancato inserimento in un contesto che permetta di sapere qualcosa di più sui personaggi e, per esempio, sul perché si sono ritrovati a questo punto.
 
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uomo_d
view post Posted on 7/3/2014, 21:26




Eh...dopo aver letto il corto rimango un po' così.
Eh. In sospeso.
Il corto, tecnicamente, mi sembra buono.
Eppure tutto il contesto mi è così alieno da lasciarmi in sospeso. Senza capire che messaggio andava veicolando.
Tuttavia la qualità delle scene rialza il voto e fa sì che il 6 alla fine arrivi.
 
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yaniano
view post Posted on 7/3/2014, 21:31




questa non mi sembra una vera e propria storia, secondo me già dal titolo si capisce qual è la cosa su cui focalizzare l'attenzione, ossia il ruolo che ha il kaishaku e le sensazioni che trasmette. Fra l'altro stiamo parlando sempre di un cortissimo che è già ai limiti dei caratteri usati, quindi tutta la contestualizzazione e la storia dei personaggi mi sembra superflua. Il cortissimo raggiunge il suo obiettivo se colpisce con la forza delle immagini lo spettatore, altrimenti ha fallito.

Anche la spiegazione dei termini mi sembra un difetto di poco conto, pure se non si conoscono le parole nuove, che mi sembra siano due e che poi si deducono dalle descrizioni, esiste google e la ricerca richiede tra i 2 e i 5 secondi. Per dire, neanche in Wolf of Wall Street la gente comune conosce di cosa stanno parlando, ma non è interessante ai fini del film, se uno vuole informarsi anche lì può googlare. Ho provato adesso a cercare Kaishaku e ho subito trovato questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Kaishakunin
 
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emilgollum
view post Posted on 7/3/2014, 21:48




concordo con yaniano, ed era quello che dicevo anche io. Ma qui lo sforzo di capire qualcosa di diverso lo hanno sempre fatto poco. Non lo capisco? Colpa dell'autore. Colpa del fatto che non c'è una contestualizzazione. Eh, no. Non ci sto. :P
 
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yaniano
view post Posted on 7/3/2014, 22:25




CITAZIONE (emilgollum @ 7/3/2014, 21:48) 
Non lo capisco? Colpa dell'autore. Colpa del fatto che non c'è una contestualizzazione. Eh, no. Non ci sto. :P

Ma mi domando pure di registi come Lynch o Miike o lo stesso Kitano o tornando indietro fino a Vertov che opinioni hanno i cinematikini. Per dire, prendiamo un film come Dead or Alive di Miike, fino a 10 minuti prima della fine si può dire che è un film quasi normale sulla yakuza giapponese, poi finisce nel modo più figo della storia. I critici per me si dividono tra chi avrebbe fatto finire quel film in modo convenzionale e quindi lo ritengono una ciofeca e chi invece l'avrebbe fatto finire come ha fatto Miike e lo ritengono un colpo di stile geniale che fa del film un capolavoro.

In un cortissimo che contestualizzazione ci può essere? all'inizio viene indicata data e luogo, mi sembra abbastanza :lol: (per chi non lo sapesse, questi eventi fino alla fine del 1600 erano dell'ordine di uno al giorno quasi e poteva essere inflitto l'ordine di fare seppuku da parte dello shogun quasi per qualsiasi stupidaggine che avrebbe potuto recare disonore al casato). Ma a parte questo, ripeto che non mi sembrano elementi rilevanti.
Certo è che se uno vuole la storiella/racconto va benissimo, ok, ma non è la potenza del cinema, dell'immagine in movimento che, come ho detto anche per il film Spring Breakers, è più rappresentazione che racconto (ci sono anche stati grandissimi registi come Wilder o Hitchcock che sono riusciti a racchiudere nei loro film entrambe le cose).

Edited by yaniano - 8/3/2014, 01:59
 
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view post Posted on 7/3/2014, 23:05
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CITAZIONE (yaniano @ 7/3/2014, 22:25) 
CITAZIONE (emilgollum @ 7/3/2014, 21:48) 
Non lo capisco? Colpa dell'autore. Colpa del fatto che non c'è una contestualizzazione. Eh, no. Non ci sto. :P

In un cortissimo che contestualizzazione ci può essere? all'inizio viene indicata data e luogo, mi sembra abbastanza :lol: (per chi non lo sapesse, questi eventi fino alla fine del 1600 erano dell'ordine di uno al giorno quasi e poteva essere inflitto l'ordine di fare seppuku da parte dello shogun quasi per qualsiasi stupidaggine che avrebbe potuto recare disonore al casato). Ma a parte questo, ripeto che non mi sembrano elementi rilevanti.
Certo è che se uno vuole la storiella/racconto va benissimo, ok, ma non è la potenza del cinema, dell'immagine in movimento che, come ho detto anche per il film Spring Breakers, è più rappresentazione che racconto (anche ci sono stati grandissimi registi come Wilder o Hitchcock che sono riusciti a racchiudere nei loro film entrambe le cose).

Sono d'accordo che siamo un po' troppo schiavi della struttura a racconto e che se non c'è una storia andiamo in panico. E stiamo anche diventando pigri come spettatori. E' una critica che faccio anche a me stesso. Ma bisogna considerare che ci confrontiamo su degli script e quindi valutare la potenza della rappresentazione, dell'immagine, oltre che molto difficile è anche opinabile e soggettivo. Quello che per te è un film/corto mediocre, per un altro potrebbe essere un'opera visivamente potentissima e ricca di spunti. In un gioco come questo la "trama" ha un'importanza che non può essere trascurata.

Al di là di questo però il punto debole del corto non è la contestualizzazione (chissenè) ma la caratterizzazione dei protagonisti, carente e per nulla accennata. Rimane una messa in scena impeccabile, ma fredda. E per chi non mastica la cultura giapponese rimane anche meno.
Insomma, rimane esattamente quello che hai espresso tu sul corto Nell'abbraccio degli amanti: "non mi ha lasciato niente, trasposizione fredda di un (sostituisce racconto con) rituale". :P

E' giusto che lo spettatore si faccia un po' curioso e meno pigro, ma anche gli autori non possono sempre trincerarsi dietro il fatto che nessuno si sforza più di capire. Qualche volta potrebbe anche capitare che il corto in questione sia poco a fuoco.

Ps: Spring breakers l'ho visto e mi è piaciuto molto anche se non c'era una trama ma era praticamente un videoclip di 90 minuti.
 
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