riletto, perché l'avevo letto un paio di mesi fa (quando uscì, praticamente) ma avevo rimosso e quindi non mi andava di parlarne sulla base di vaghissimi ricordi. mi scuso anche con Emilz. detto questo, sì, direi che il paragone col mio
Perché odio Saturno (il film cui sono più affezionato) è azzeccato, se non altro perché in entrambi i casi la protagonista femminile emerge dalla carta, e ci sono tanti dialoghi sul proprio "io". in generale, il film mi è piaciuto, anche perché è un genere di storie che mi piace (infatti credo proverò a leggere anche il graphic novel, pubblicato dalla BAO). consiglio però a Emilz (tornato a scrivere dopo anni) di fare più attenzione a certi dettagli. almeno qui, i dialoghi sono troppo lunghi (alcuni soprattutto) e rendono tutta l'azione troppo statica (in certi casi, poi, come quando Nao racconta del dialogo tra il personaggio di Nick Frost e il barbone, potevano essere sostituite con le immagini). capisco che il genere di film è di quelli "parole, parole, parole" (altra assonanza col mio film), però un po' più di "botta e risposta" (che con Nao e il personaggio di Nick Frost funzionano bene) avrebbero giovato. forse inoltre la voce over (che in sceneggiatura è indicata a volte come VFC) è un po' troppo presente, ma capisco che così doveva essere, considerato che spesso riporta i pensieri di Nao. i personaggi mi sono sembrati ben caratterizzati, soprattutto Steve e il personaggio di Nick Frost, mentre Tara non so, sento che si sarebbe potuto fare qualcosa in più, mi è sembrata un po' sottoutilizzata, non saprei nemmeno dire io come. in generale comunque l'ho trovato un buon film, un gradito ritorno. ed è forse quello che più sosterrò agli Awards.
ah, un'altra cosa: Emil, ti voglio bene e ti ammiro e tutto, ma "pò" NON si può leggere