Per cause tecniche, la conferenza stampa della E&G l.t.d. si è potuta tenere solo stasera. I giornalisti sono stati messi in allerta già da stamattina, e poichè l'attesa e la curiosità di incontrare uno dei veterani di Cinematik, in occasione del suo ritorno in attività, è altissima, la sala del Palacinematik già un ora prima dell'ora fissata è già piena.
Il fillm che Emilz presenta al pubblico, in programma per il prossimo semestre, è "Il nao di Brown".
Finalmente la conferenza stampa ha inizio.
D: Dopo un lungo periodo di inattività produttiva, ma non di assenza dal forum, torna in sala con un film molto particolare. Intanto può raccontarci perchè ha aspettato tanto a produrre un nuovo film?
R: In verità era mia intenzione partecipare al Festival di Roma, ma la scrittura di "Un cielo radioso" non stava riuscendo poi tanto bene, ho preferito interromperla e cercare un soggetto più sulle mie corde. Il mio ultimo film su cinematik risale al 2010 (Final cut in Vietnam), da quel film in poi ho cercato disperatamente di farmi una vita, lavorare, sono partito per Londra, sono ritornato, ho fatto decine di lavori diversi (tutti precari!), poi mi sono riaffacciato su Cinematik (in modo troppo polemico, probabilmente), ma la voglia di scrivere e leggere i film c'è sempre, solo che questa volta mi manca proprio il tempo per farlo, soprattutto scrivere. Almeno un film all'anno penso di poterlo garantire. Lo spero.D: Cosa l'ha spinta a scegliere questo progetto?
R: Il Nao di Brown è una storia bellissima, perché i personaggi respirano di vita propria, sono tutti particolari, ma rispecchiano l'andamento della società moderna. Poi c'è Nao che ha quel disturbo ossessivo compulsivo, rende il tutto ancora più imprevedibile, almeno nella sua testa!D: Questo film rappresenta il ritorno in campo definitivo?
R: L'ho detto più su. Almeno un film dovrei poterlo scrivere. Ma dal momento che ritorno in competizione, senz'altro leggerò e recensirò gli altri film. Magari con tempi biblici, ma lo farò.D: La graphic novel tratta un tema delicato come la malattia. Intende trasferire sullo schermo gli stessi stili narrativi di Glyn Dillon, che riesce a trattare il tema con delicatezza e leggiadria, o intende impostare il film su un suo personale stile?
R: Per forza di cose dovrò apportare delle modifiche, fare degli spostamenti in sede di montaggio, ma in line di massima la delicatezza, le scene madri verranno inserite nella sceneggiatura.D: Da veterano di Cinematik, cosa ne pensa della nuova leva di produttori che è emersa da qualche tempo?
R: Molti di loro hanno acquisito un grado di scrittura molto alto, anche la scelta dei soggetti è ben ponderata. Alla nuova comunità o semplicemente quella che ha preso posto alla nostra, rimprovero la scarsa voglia di competizione, e un'attenzione verso il forum davvero bassina. Per il resto (versante film) ci siamo e anche oltre le aspettative.D: Con chi di questi nuovi producers potrebbe pensare di collaborare in una coproduzione e per quale genere di film?
R: Beh, "Fiamma Imperitura" ha appena sfornato "Il Silmarillion". L'ho iniziato a leggere. Ho sempre pensato che non si potesse trarre un film da quel libro, invece questo produttore ci ha provato e se avessi avuto il giusto entusiasmo mi sarei proposto per una co-produzione. Anche perché Tolkien rimane uno dei miei scrittori più importanti.D: Che film è conservato nel cassetto dei sogni di Emilz?
R: Il terzo film di Lars von Trier che vada a chiudere la trilogia (ideale) aperta con Pussy War e Black. Ma è un film tutto da costruire, ho solo delle linee guida mentali.D: Un giovane neo produttore che si affaccia per la prima volta su Cinematik le chiede il consiglio su ciò di cui non si può fare a meno per cominciare la propria carriera nel migliore dei modi. Lei cosa gli risponde?
R: Leggere i film degli altri produttori è il primo banco di prova per chiunque si voglia affacciare al gioco.D: Che cosa si sente di promettere ai suoi vecchi e nuovi fans?
R: No, nessuna promessa. Meglio i fatti, Cinematik ha sempre più bisogno di cose concrete.Grazie, mr. Emilz. Certamente gli utenti collegati in rete saranno curiosi di conoscere altro di lei e del suo progetto. Quindi, a voi la parola.