L'ultimo sguardo, Clint94

te la spiego con un aneddoto di esperienza diretta: per il corso, la parte tenuta dall'editor di Upas, da circa la fine del primo anno di corso stiamo lavorando a un esercizio, che noi abbiamo denominato "del caldaista", perché appunto il protagonista è un caldaista (lui ce l'ha proposto perché ha voluto mettere alla prova la struttura a tre atti di Syd Field e gli è uscita una storia, peraltro ottima). io ho scritto una storia di fantasmi, stringi stringi, e all'inizio avevo scritto che la protagonista, una vecchia diva del cinema, aveva una voce molto roca a causa del troppo fumo e del troppo alcol (non alla Ciotti ma quasi) perché mi sembrava una bella idea per darle un gran fascino. lui però in una delle ultime lezioni, dicendo cosa andava e cosa non andava, mi fa: "ma ti rendi conto che sullo schermo una voce come quella che vorresti lei avesse non andrebbe bene?" (cito la sostanza del discorso, non quello che mi ha detto parola per parola), ma forse è pure lui che è molto esigente. questo in soldoni è il significato di "innamorarsi di un'idea", te ne viene una, ti pare la migliore del mondo e la scrivi senza però poi considerare come può essere/venire realizzata sullo schermo cinetelevisivo (o nel libro o nel fumetto o sul palcoscenico).
ora, a me il film è piaciuto, e ci tengo a dire che rispetto il processo creativo dietro il film (Agnese lo sa, non mi permetto mai di dirle "io quello che scrivi lo scriverei così e meglio", mi limito solo a darle consigli su come migliorare quello che ha già scritto), però non nascondo che se avessi visto il film al cinema, il cambiamento del personaggio di Jessica Chastain mi avrebbe deluso... forse a Diego piaceva, però il contrasto tra la prima parte in cui pare la classica femme fatale e la seconda si nota troppo, uno spettatore probabilmente non l'avrebbe accettata.