CronosRegia: Guillermo Del Toro
Cast: Federico Luppi, Claudio Brook, Ron Perlman
Genere: Horror
Durata 92 min.
Messico 1992
L'antiquario Jésus Gris (Federico Luppi) entra in possesso di un misterioso congegno ad orologeria, posto alla base della statuetta di un angelo, costruito da un alchimista sfuggito in Messico ad una condanna dell'Inquisizione verso la metà del XVI secolo. All'interno è racchiuso uno scarabeo meccanico la cui puntura dona l'immortalità. Il ritrovamento del prezioso manufatto infiamma l'avido Dieter De la Guardia (Claudio Brook), un anziano miliardario affetto da un male incurabile, che affida al nipote Angel (Ron Perlman) il compito di impadronirsene a tutti i costi. Sconfiggere la morte e sopravvivere in una età senza tempo è l'inconfessato sogno di milioni di uomini, ma come si scoprirà ben presto, la meravigliosa invenzione infonde, sì, vita eterna, ma a prezzo di trasformare in vampiro colui che ne fa uso. Guillermo Del Toro esordisce nel lungometraggio con quest'opera stilisticamente raffinata che reinterpreta con originalità la tradizione fanta-orrorifica gotica, cinematografica e letteraria, arricchendola di spunti satirici diretti contro il dogmatismo religioso e le ipocrisie di certa mentalità borghese. Orrore e violenza sono suggeriti più che mostrati e il racconto sviluppa una crescente tensione giocando sull'attesa e su elaborate inquadrature che generano un'angoscia sottile, quasi psicologica. Splendidamente servito dalla suggestiva fotografia di Guillermo Navarro, il film richiamerà l'attenzione di Hollywood sul giovane regista spagnolo che, pochi anni dopo, sarà chiamato negli States per dirigere Mimic.
Anche se acerbo e non sempre convincente è ricco di spunti interessanti con infiniti i richiami ai punti fissi della tradizione horror e gotica in particolare.
Molto bello da vedere e con recitazioni sufficienti non capisco il perché sia rimasto così sconosciuto e nell'ombra.
Insomma un film da vedere, sapendo che si tratta pur sempre di un'opera prima, anche per capire meglio il mondo che Del Toro si è (era?) creato con il suo cinema.
Su Listal con la mia solita generosità stavo per mettere 7 ma dopo aver fatto e visto le mie ultime liste/classifiche (che dovrò rivedere per rendere un po' più distinguibili i film bellini da quelli ottimi), ho deciso di essere più cattivo con i film per i quali già mi rendo conto di poter abbondare, e onestamente un 6 può bastare.
