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Festival di Roma: il seggio vacante
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Sai di aver rovinato un bel libro, vero?1 [11.11%]
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Festival di Roma: il seggio vacante, Sunset Boulevard Films

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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 15/9/2013, 23:09




Ecco finalmente uscito il nuovo film della SBF! Il Seggio Vacante!

la cosa buffa è che tre giorni fa la Rowling ha annunciato uno spin off di Harry Potter...coincidenza? io credo di no :)

Vabbè, scherzi a parte, leggete, recensite e buona fortuna!
 
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mastruccio
view post Posted on 16/9/2013, 23:21




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Il secondo film presentato al Festival di Roma è “Il seggio vacante”, della Sunset Boulevard Films, tratto dall’omonimo romanzo di J.K. Rowling, creatrice del maghetto più famoso del mondo.
Agnese si cimenta con una trasposizione impegnativa e difficile, dopo che le abbiamo tutti rotto un po’ le scatole con questa cosa, consigliandole di provarci, per capire meglio e sperimentarsi con la costruzione di una solida storia, con contenuti profondi e dialoghi più maturi.
Il risultato è un film accettabile, certamente non privo di difetti, spesso i soliti difetti, ma che certamente le fanno compiere un gran balzo in avanti nella sua personale crescita come autrice di sceneggiature cinematografiche.

C’è da dire che, certamente, ha scelto di trasporre il romanzo più difficile e complicato che potesse trovare. La stessa Rowling, parlando del suo romanzo, ha detto che le viene difficile pensare ad un film su “Il seggio vacante”, mentre lo vedrebbe bene come un serial televisivo. Probabilmente non ha tutti i torti.
Infatti il romanzo è una storia molto corale, con una moltitudine di personaggi, con intrecci parentali e sociali molto complicati, che non ha un vero e proprio protagonista.
Il fulcro della storia è il paese inglese di Pagford, al centro di una lotta intestina fra tutti i personaggi per riuscire a prendere l’ambitissimo posto nel seggio del consiglio cittadino, lasciato vacante a causa della prematura morte di Barry.
L’interesse della storia è dato dalla contrapposizione fra le diverse fazioni, e soprattutto dalla scoperta che la bella facciata di cittadina tipicamente english, con le sue belle case eleganti, l’antica abbazia e verdissimi prati ordinati e falciati quotidianamente, è solo un ipocrita velatura che copre nefandezze e odi razziali, gelosie e tradimenti, maldicenze infamanti e verità nascoste.
Niente di originalissimo, sia chiaro, e probabilmente la realtà è che tutto il clamore suscitato dal romanzo è dovuto al fatto che l’autrice sia la stessa di “Harry Potter”, che usa qui un linguaggio totalmente diverso, pieno di riferimenti sessuali anche espliciti, con chiari intenti sociologici e di denuncia sociale. Fosse stato scritto da altri, sarebbe passato totalmente inosservato, almeno qui in Italia.

La sceneggiatura scritta da Agnese, evidentemente alle prese con la difficoltà di ridurre un romanzo molto corposo, si perde abbastanza presto nella ricerca di comprimere in molte meno pagine dell’originale tutta questa moltitudine di personaggi, tanto che si fa moltissima fatica a ricordare nomi, parentele, quale sia il rapporto di uno con l’altro, e certamente a dipanare questa confusione non aiuta il vedere chiamati diversi personaggi a volte col loro nome, a volte col cognome, ed un paio anche con i nomignoli.
Penso che sarebbe stato meglio, se fosse stato possibile, tagliare ulteriormente situazioni meno importanti, eliminando così personaggi meno influenti nelle dinamiche e non fondamentali nel percorso narrativo. Io non ho letto il romanzo, ma immagino che ci possa essere ancora qualche situazione eliminabile, senza per questo influenzare negativamente la riuscita del film.

La parte creativa di Agnese si manifesta con l’inserimento, nelle dinamiche del racconto filmico, del fantasma di Barry, che fa da puntualissimo contraltare alle meschinità dei suoi compaesani, svelandone o rimarcando le ipocrisie, e suggerendo ai pochi personaggi positivi ciò che devono fare. E’ una trovata intelligente e suggestiva, anche se qualche volta l’intervento di Barry appare abbastanza superfluo, tanto è chiarissimo il marcio che ci viene raccontato.

Tecnicamente molto migliorata, Agnese denuncia però ancora una grave lacuna sintattica, grammaticale e lessicale. Certi errori sono da matita blu, e non si possono non fare notare. Non so quante volte abbia riletto lo script, ma se dovesse ancora cadere in questi errori, le consiglierei di farsi aiutare nella rilettura e nella correzione. Le case editrici si avvalgono dei cosiddetti “correttori di bozze”, perché, sia chiaro, nessuno è esente da imperfezioni, neanche i più famosi scrittori. Non è quindi una critica intrinseca al film, ma l’evidenziazione di una criticità non irrilevante, soprattutto alla luce della dichiarazione che la stessa Agnese ha fatto in passato circa il suo desiderio di fare di questa passione una vera e propria professione.

Stephen Frears alla regia è perfetto. Una scelta giusta, visti i suoi film anche recenti (The Queen).
Il cast è ricchissimo di star mondiali, , a partire da Anthony Hopkins, continuando con Colin Firth, Helena Bonham-Carter, Kiefer Sutherland, Maggie Smith, Benicio Del Toro, e altri giovani, in primis Emma Watson. Devo dire che secondo me è un cast troppo all stars, per ruoli non così protagonisti, e alla fine si rivelano presenze troppo ingombranti. Inoltre credo che non sia stata scelta bene l’attrice per la parte di Sukhvinder. Samantha Barks, anche con i baffi e una vistosa peluria sulle braccia non potrebbe mai essere “un cesso”. Non era meglio, e più plausibile, scegliere qualcuna meno bella?

La colonna sonora, elemento distinguente in tutti i film di Agnese, è ricca di brani, praticamente quasi tutte canzoni, eccetto due. Questa volta mi sento di non condividere la selezione delle tracce, tranne quelle degli One Direction, direttamente interessate nella struttura del film tanto che Louis Tomlinson interpreta se stesso nelle scene dei sogni di Samantha. Magari mi sbaglio, ma mi è parso, questa volta, che la scelta dei brani canori sia stata fatta da Agnese più in base ai propri gusti personali che alle reali esigenze intinseche alle scene per le quali dovevano essere d’accompagnamento.

La locandina è ben fatta, e quell’aspetto anticato della fotografia rende bene ed evoca il clima delle ambientazioni del film. Il sito comprende le familiari pagine di cast, regia, curiosità, e un link al sito di Anobii per il libro, che risulta troppo scarno. Ce ne sono altri in rete molto più ricchi di commenti e recensioni.

Posso, quindi, concludere riconoscendo ad Agnese un gran coraggio, forse al limite dell’incoscienza, nell’aver scelto, per la sua prima trasposizione importante, un romanzo troppo difficile, troppo corale. Un osso duro anche per gli sceneggiatori più navigati. Ma tutto fa scuola, e perciò va bene così. I passi in avanti sono evidentissimi, e la ragazza ne farà di strada, eccome!
Voto: 64/100
 
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Andrew.
view post Posted on 17/9/2013, 18:31




Recensione della Chimera.

Intanto, che bello tornare a recensire un film.
L'ultima fatica di Agnese (perchè di fatica si sarà trattato) è una di quelle commedia agrodolci che mescolano momenti divertenti ad altri più drammatici e lo fa mettendo in scena una moltitudine di personaggi che si intrecciano, a volte si sfiorano, altre si scontrano. Le premesse erano insomma ottime, dato che adoro questo genere di storie.
Il tutto è ambientato in un paesino inglese dove tutti sembrano conoscersi (mi ha ricordato uno dei tanti paesini della mia Sicilia e a questo proposito la prima locandina pubblicata è stata profetica), ma soprattutto dove ogni personaggio nasconde qualcosa. Dietro delle facciate di perbenismo, ognuno di loro ha il suo scheletro nell'armadio e la scalata al potere diventa rocambolesca, dato che a poco a poco vengono fuori tante verità. Non si capisce nemmeno che cos'è la carica alla quale ambiscono (volutamente?) ma poco importa, quel che conta è come ognuno di loro vuole arrivarci. Alla fine verranno messi a gambe all'aria da se stessi (o meglio, i loro figli), come se una sorta di karma desse a tutti la giusta punizione.
Ad assistere a tutto quanto c'è il personaggio forse più riuscito di tutti, Barry, che in versione fantasma osserva i suoi "amici" farne di tutti i colori.
La sceneggiatura ha dimostrato un miglioramento in Agnese, soprattutto nel versante dialoghi, anche se l'avevamo già intuito dalla serie tv. Tutto perfetto? No, perchè allo stesso tempo non è riuscita a prendermi come dovrebbe e anzi ho fatto un po' fatica a seguirla. Non so gli altri, ma io per tutta la durata del film ho fatto avanti e indietro tra il file word e la pagina del cast, perchè non riuscivo mai a ricordarmi i nomi dei personaggi coi rispettivi attori. Questo ha reso la lettura un po' frustrante.
Credo, e non lo dico per fare il buono, che parte della colpa stia anche nella fonte, fatta di tanti personaggi che era difficile riuscire a far rendere tutti bene e allo stesso modo. Il risultato è un'amalgama di persone e fatti che a volte ti fa scappare qualche sorriso (o lacrima, a seconda dei casi) ma al tempo stesso, spesso ti lascia con quella sensazione di incompiutezza e indifferenza nei loro confronti.
Gli esempi che potrei fare sono tanti, come lo stupro della ragazza al quale è dedicata solo mezza scena quando in realtà è una delle cose più tremende che capita nel film (tra l'altro nelle scene seguenti è come se nulla fosse accaduto), le varie storie d'amore che nascono in fretta, i dissapori tra le famiglie che è difficile riuscire a comprendere, la depressione della ragazza indiana... e poi c'è quel finale dove ne capita di tutto e di più. Arriva addirittura la morte del piccolo Robbie, l'unico innocente tra tutti quelli, seguito dalla sorella. Non ho potuto fare a meno di chiedermi il perchè, non ne ho capito il senso, non all'interno del film che fino a quel momento stavo guardando. Non so se riesco a spiegarmi bene, ma leggendo le pagine e seguendo le vicende avevo la sensazione che nel libro probabilmente alcune cose sarebbero state spiegate, mentre nel film ci dovevamo accontentare dei fatti essenziali, perchè non ci sarebbe stato tutto lo spazio per descrivere ogni cosa, perdendoci quindi tutte quelle piccole sfumature che avrebbero invece dato un senso vero alla storia e a quelle morti, che alla fine sembrano essere messe lì quasi per caso.
Secondo me Agnese avrebbe dovuto scegliere un paio di personaggi e concentrare su di loro il film, lasciando gli altri di contorno. Certo, sarebbe stata tutt'altra cosa, non più una storia corale, ma avremmo avuto un quadro completo delle situazioni descritte.
In questo modo sono invece presenti tutti, ma nessuno di loro ti lascia qualcosa.

Poco da dire sulle scelte tecniche, se non qualche esagerazione nei nomi del cast. Del Toro nella parte non ce lo vedevo, la Watson ormai è troppo famosa per fare la parte di una semplice ragazza che appare in qualche scena, idem Melanie Laurent (perdona la franchezza, ma ora che scrivo non riesco a ricordare il carattere nè il nome del suo personaggio e il film l'ho letto qualche ora fa). In compenso mi è piaciuta la Carter in una parte interessante (anche lei l'avrei volentieri vista più a lungo nello schermo) e Maggie Smith. Bella anche l'interpretazione di Kyla Pratt, così come quella di un Sutherland sorprendentemente simpatico (io ero rimasto alla faccia di bronzo in 24).
Colin Firth e Hopkins sono le altre due grandi star del film. Non mi sento di criticarle, ma non mi sentirei nemmeno di fare dei grossi apprezzamenti. Il primo non mi ha trasmesso alcuna sensazione, Hopkins si è fatto notare per la sua voglia di "potere", ma al tempo stesso ho notato di non aver battuto ciglio alla sua morte, segno che anche per lui qualcosa non è andato per il verso giusto nella creazione del personaggio.
Ottima la scelta di Stephen Frears dietro la telecamera, il suo stile abbraccia in pieno quello del film.
Le musiche sono scelte bene come al solito, faccio un piccolo appunto giusto per il finale, dove forse ci stava un accompagnamento nelle scene finali più tristi.

Locandina carina, ma preferivo la prima (:P), sito standard.


Voto: 65

Non so bene se il voto sarà questo o se scenderà, in base a ciò che mi rimarrà del film. Il problema principale è proprio questo, è un film fatto di tanti personaggi, ma nessuno di loro riesce a convincere a pieno o a trasmetterti qualcosa, salvo piccoli guizzi che ogni tanto arrivano e colpiscono. Ed è un peccato, perchè Agnese ci ha dimostrato di saperci fare con le serie tv e con questo film secondo me ha dimostrato anche che il suo punto debole ormai sta non tanto nella scrittura ma nelle scelte dei soggetti e di ciò che deve entrare in un film e cosa deve restare fuori. I ritmi giusti, i piccoli accorgimenti e le furberie che servono a trasmettere emozioni allo spettatore e a rendere un personaggio memorabile. Insomma, serve maggiore pianificazione, magari una scaletta o un qualcosa che ti faccia focalizzare il film per intero e ti faccia capire se un personaggio funziona oppure no e avere quindi il coraggio di cambiare, aggiungere e tagliare fin quando non funziona.
Spero che prenderai questi come consigli spassionati.
In ogni caso ho voluto mettere un voto un po' più alto di quanto il film mi sia realmente piaciuto perchè c'è tra le righe qualcosa di molto buono, la sensazione di bei personaggi, ai quali sarebbe servito poco per essere apprezzati dal pubblico, giusto un pizzico di esperienza in più.

Edited by Andrew. - 24/9/2013, 14:31
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 17/9/2013, 19:46




Grazie Mas e Andrew per le recensioni,
Allora, la mia intenzione era proprio di fare un film corale, dove il protagonista è la città e i cittadini, quindi la cosa di scegliere dei personaggi e focalizzarsi su di essi non era nemmeno contemplata, anche perchè io sono molto per la fedeltà più possibile alla fonte.
Mas, ti assicuro che tutto quello che c'era da tagliare l'ho tagliato, almeno quello che secondo me sembrava quasi inutile per la storia. Ho pensato anche io che Emma fosse troppo "grossa" per la parte, ma mentre leggevo non riuscivo a metterci un altro volto, forse quella parte è stata scritta pensando a lei come il personaggio di Howard è nato dal fisico dell'attore che ha fatto lo zio Vernon (che in effetti entrambi i personaggi sono molto simili fisicamente e caratterialmente).
Andrew, il posto ambito è quello di membro del consiglio locale, a volte lo dicono nel film.
Il finale l'ho visto un po' come lo zenit di tutto il marcio che succede a Pagford, l'indifferenza e la cattiveria delle persone hanno portato una catena discendente e succedono fatti sempre più gravi; riguardo a Krystal, non è che se ne frega dello stupro subito, forse si ricompone presto ma prepara subito un piano per andare via dal suo quartiere.
Silla canzone finale, è proprio la Rowling a mettere "Umbrella" alla fine del libro e ho voluto lasciare la sua scelta.
 
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Andrew.
view post Posted on 17/9/2013, 20:01




CITAZIONE
Andrew, il posto ambito è quello di membro del consiglio locale, a volte lo dicono nel film.

Sì, intendevo dire che non viene specificato in maniera esaustiva il compito di questo consiglio, uno lo immagina, ma non lo vede mai al lavoro. Ma non è una cosa che pesa, alla fine si intuisce che lo fanno più per avere uno status simbolo che altro.

CITAZIONE
Il finale l'ho visto un po' come lo zenit di tutto il marcio che succede a Pagford, l'indifferenza e la cattiveria delle persone hanno portato una catena discendente e succedono fatti sempre più gravi; riguardo a Krystal, non è che se ne frega dello stupro subito, forse si ricompone presto ma prepara subito un piano per andare via dal suo quartiere.

Sì, però accade tutto così in fretta che sembra sia una cosa di poco peso.


CITAZIONE
Silla canzone finale, è proprio la Rowling a mettere "Umbrella" alla fine del libro e ho voluto lasciare la sua scelta.

No, io parlavo della scena prima dei titoli di coda, quando si ricongiungono, quella che è senza musiche. Ah, Umbrella durante il funerale è stata divertentissima :)
 
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view post Posted on 17/9/2013, 22:56
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La prima cosa che ho pensato, finito di leggere il film, è che a Pagford sono tutti pazzi! E ci tornerò nel corso della recensione.
Intanto è bene sottolineare come la tanto attesa nuova trasposizione di Agnese segni un grande passo avanti nella sua scrittura, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi e la costruzione dell’intreccio (attenzione però agli errori di ortografia, ne ho visti davvero tanti). E c’è da dire che il compito era tutt’altro che facile, considerato che la produttrice aveva a che fare con una storia piuttosto lunga e infarcita fino all’inverosimile di personaggi e sottotrame. Un guazzabuglio che avrebbe fatto impazzire chiunque (io mi sento male solo al pensiero di dover gestire tre o più protagonisti…).
Il risultato è un film quasi schizofrenico, straripante di situazioni, dal ritmo serrato che non lascia respiro allo spettatore “sballottato” da un personaggio all’altro, da una vicenda all’altra. Se ne esce quasi storditi, come dopo un giro sulle montagne russe, divertiti e per nulla annoiati, anzi, ma se ci si sofferma su quanto visto, in più di un’occasione, viene da chiedersi: perché?
Tutto comincia con la morte improvvisa di un membro del consiglio di Pagford e questa dipartita darà il via a una spietata lotta di potere tra i pretendenti all’incarico. Questa guerra coinvolgerà l’intero paese, portando a galla verità scomode e inconfessate, che in una sorta di beffardo effetto domino condurranno a un finale drammatico e imprevedibile.
Il ritmo c’è (tiene incollati), i dialoghi sono molto più curati che in passato ma ciò che a me non ha convinto è proprio la storia, che se seguita in maniera superficiale intrattiene piacevolmente, ma se studiata con un minimo di attenzione, rivela fragilità e debolezze lampanti.
E questo è da imputare principalmente alla fonte originale, con l’aggiunta del fatto che ovviamente la riduzione e la compressione dei tempi obbligatorie in un film, non hanno certo migliorato le cose.
Nel film ci sono le situazioni più disparate e spesso i personaggi adottano comportamenti diciamo piuttosto “controversi” con un faciloneria disarmante: milf che sbavano dietro agli One Direction, adolescenti che decidono di fare figli così come se nulla fosse, personaggi che esplodono in scenate isteriche senza un apparente motivo (Sam soprattutto), genitori che si comportano in modo puerile, uno stupro che viene dimenticato come se nulla fosse, per non parlare poi delle ultime scene in cui accade di tutto. Mi sorprendo quindi che una scrittrice piuttosto acclamata come la Rowling abbia scritto una storia così superficiale e affrettata.
E’ evidente comunque come alla base di tutto ci sia il tema del conflitto tra genitori e figli. I primi ne escono fuori distrutti, con un ritratto davvero impietoso che mette in evidenza le loro debolezze, le infamità, le ossessioni. I secondi invece (spesso vittime degli adulti) ne escono fuori decisamente meglio, limitandosi a commettere gli errori tipici dell’adolescenza.

La scelta di Frears è decisamente azzeccata, pur avendo visto pochissimi suoi lavori, il film mi è sembrato perfettamente nelle sue corde, sia per tematiche che per ambientazione.
Il cast invece mi ha convinto di meno. Troppi grandi nomi per un film così corale fatto di tante piccole interpretazioni. Se la Carter, la Smith, Miller e tutti gli adolescenti funzionano nei loro ruoli, non può dirsi lo stesso per attori del calibro di Firth, Hopkins, Laurent, Del Toro, Watson. Tutti sprecati per ruoli spesso davvero marginali e a volte anche fuori parte. Essendo un film corale si poteva optare per attori di minor richiamo.

Musiche più che discrete col colpo di genio di Umbrella al funerale che merita un applauso solo per il coraggio.

Tirando le somme quindi posso dire che Il Seggio Vacante è un film divertente, spassoso che intrattiene con i suoi personaggi sopra le righe, e le sue situazioni fuori dagli schemi. C’è però un eccesso di personaggi e situazioni che porta inevitabilmente a una superficialità di insieme. I tanti temi suggeriti vengono trattati in maniera troppo frettolosa e facile così da togliere anche credibilità alla storia. Agnese è migliorata molto nella scrittura e con un libro del genere non credo potesse fare di più (tagliare personaggi e sottotrame in questi casi è più difficile perché sono tutti fortemente intrecciati). Se si prende la storia alla leggera (sorvolando su alcune facilonerie della trama), Il Seggio vacante rimane un piacevole film d’intrattenimento che regala qualche sorprendente guizzo e un finale imprevedibile. 67/100
 
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Clint1994
view post Posted on 18/9/2013, 00:03




IL SEGGIO VACANTE by Clint94

Per la sua prima trasposizione, Agnese sceglie il primo romanzo che J.K. Rowling ha scritto dopo la fine della serie di Harry Potter. L'operazione non era affatto semplice, perché il romanzo, oltre ad essere un mattone di oltre 500 pagine, è una storia corale che vede incrociarsi le vicende di numerose famiglie. Trasporre un libro del genere era dunque una sfida difficile anche per gli sceneggiatori più esperti; e Agnese, alla sua prima trasposizione, si è trovata di fronte un ostacolo praticamente insormontabile. La trasposizione non è infatti molto riuscita. Io sono un grande fan della saga di Harry Potter (solo dei libri, però; i film non li ho visti tutti e quelli che ho visto non mi sono piaciuti), quindi mi sono avvicinato alla lettura de "Il seggio vacante" anche con la curiosità di scoprire che cosa narrava la nuova opera della Rowling. Credo però che lo script, per ovvi motivi di compressione, non renda giustizia al romanzo: la lettura è infatti piuttosto ostica a causa dell'eccessivo numero di personaggi, le cui vicende si susseguono rapidamente senza dare al lettore il tempo necessario per familiarizzare con ciascuno di essi. Il risultato è un film in cui lo spettatore non riesce a star dietro ai personaggi ed è continuamente costretto a riguardare chi interpreta chi e a quale famiglia appartiene il personaggio in scena. Insomma, i personaggi si confondono tra di loro, perché sono solo nomi senza un minimo di caratterizzazione, ad eccezione di qualcuno. Delle miriadi di sottotrame, molte non sono di alcun interesse per il lettore, e diversi personaggi potevano tranquillamente essere tagliati. Le intenzioni dell'autrice erano buone e ammirevoli: realizzare uno spaccato della vita in un paese della provincia inglese, in cui tutti si conoscono, tutti spettegolano e tutti nascondono qualcosa. Il risultato però è al di sotto delle ambizioni, per l'eccessivo numero di personaggi e avvenimenti, che rendono lo script troppo confusionario e difficile da seguire. In una così grande mole di materiale, comunque, non mancano gli spunti interessanti: Krystal, con la sua voglia di trasgredire e allo stesso tempo la volontà di prendersi cura del fratellino dal momento che la madre è una sbandata, è un personaggio molto interessante; il fantasma di Barry, che osserva il comportamento dei suoi familiari e dei suoi concittadini, mettendone a nudo le ipocrisie e cercando di dare forza a chi ne ha bisogno, è un'ottima trovata; Samantha, con la sua ossessione per il ragazzo dei One Direction, è davvero spassosa... Il problema è che per 4-5 personaggi riusciti, ce ne sono una decina di altri troppo piatti e di nessun interesse.
Il film è curioso anche perché alterna registri molto diversi, passando rapidamente da scene divertenti (il funerale in cui il prete è costretto a mettere Umbrella) a scene tragiche (lo stupro, che in effetti è del tutto gratuito e ingiustificato, dal momento che non ha grosse conseguenze - io mi ero quasi dimenticato che fosse successo, dato che poi la storia verte in altre direzioni - ); spesso questo scarto avviene però fin troppo bruscamente, con l'effetto di spiazzare lo spettatore (e in ogni caso, ho preferito decisamente il registro più leggero). Il finale poi è molto spiazzante, perché si arriva alla tragedia pura, con la morte di un bambino innocente, mentre fino ad allora, con l'eccezione di alcune situazioni, il film sembrava avere atmosfere più leggere; anche se poi si cerca di addolcire la pillola mostrando Krystal, Robbie e Barry che si preparano ad andare in Paradiso.
Il cast non mi è piaciuto: troppo internazionale, quando la storia è totalmente all'inglese; troppo all star, quando i personaggi compaiono poco e sono appena abbozzati. Insomma, come avevo già detto, ci voleva un cast di caratteristi inglesi; invece non mi è ancora chiaro cosa ci faccia in una storia del genere gente come Melanie Laurent o Benicio Del Toro. Ma sono sprecatissimi anche Colin Firth, Claire Danes, Emma Watson. I migliori sono invece Helena Bonham Carter e Kiefer Sutherland; ma anche Hopkins, dai.
Per la regia Stephen Frears è un'ottima scelta, nulla da ridire.
In conclusione, "Il seggio vacante" poteva essere il salto di qualità per la Sunset Boulevard Films, ma purtroppo così non è stato; la colpa va ancora una volta individuata non tanto nelle doti di sceneggiatrice di Agnese, quanto nella scelta del soggetto: trarre un film da un romanzo del genere era un'impresa troppo difficile. Cosa posso consigliare ad Agnese? Ritenta con una trasposizione, ma scegli un romanzo più breve e adattabile. La scelta del soggetto giusto è alla base di tutto.

VOTO: 65
 
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view post Posted on 18/9/2013, 10:21
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Cinefilo Ad Honorem

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Allora, Agnese mi mandò lo script in anteprima prima all'inizio dell'estate... sono a pagina 10 da 3 mesi.

Le ho promesso di finirlo, ma secondo voi ho io qualche problema di lettura o è effettivamente un po' lento o comunque scritto in modo da far difficilmente appassionare?
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 18/9/2013, 10:57




grazie Hermes e Clint per le recensioni.
Hermes, mentre le leggevo la tua ho immaginato Bill Murray che diceva "Sacrifici umani! Gatti che vanno con cani! ecc.." XDDD comunque, come ho già detto ho tagliato quello che secondo me era inutile e da tagliare, e credo che non sia io ma la Rowling ad aver voluto mettere troppa carne sul fuoco cercando comunque dare reazioni a tutte le azioni (lo stupro ad esempio, viene accantonato subito ma invoglia Krystal a scappare) e ho voluto anche io dare luce a tutte le reazioni ed azioni della comunità.
Sul personaggio di Sam, è quello che mi piace di più perché la sua infelicità e l'astio verso il marito e i genitori di lui la spingono a invaghirsi di n membro di una boyband, sottolineando la sua voglia di tornare giovane e spassarsela.
Sul casto nulla da dire, essendo un film corale e non essendoci un vero e proprio protagonista, ho cercato di fare delle grandi partecipazioni, se così vogliamo chiamarle.
Clint: Perchè nessuno si ricorda mai di "un estraneo al mio fianco"?? PErchè??? Era una biopic, ok, ma anche quella era una trasposizione (anche se col senno di poi cambiere l'attore protagonista, ma vabbè)!
Comunque ora sto lavorando su Emerald Sword, un altro film preso non da un libro ma non un musical, e devo dire che noto anche io un miglioramento in me stessa: ad esempio sono da un po' di tempo su una scena perché all'inizio mi sembrava messa troppo di fretta, ora non trovo il dialogo giusto ecc... spero che queste migliorie continuino anche con i "non presi dai libri" :)
Pap, se lo trovi lento ho raggiunto il mio obbiettivo XD. Scherzi a parte, anche il libro è lento all'inizio, ma a un certo punto si sblocca. Spero che tu trova questo punto anche nello script.
 
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Clint1994
view post Posted on 18/9/2013, 11:16




CITAZIONE
Clint: Perchè nessuno si ricorda mai di "un estraneo al mio fianco"?? PErchè??? Era una biopic, ok, ma anche quella era una trasposizione (anche se col senno di poi cambiere l'attore protagonista, ma vabbè)!

Uh, chissà perché non pensavo fosse tratto da un libro, o non me lo ricordavo. Hai ragione, scusami.
Ma perché dici che oggi cambieresti il protagonista? McAvoy mi era sembrato molto adatto alla parte.

CITAZIONE
Comunque ora sto lavorando su Emerald Sword, un altro film preso non da un libro ma non un musical, e devo dire che noto anche io un miglioramento in me stessa: ad esempio sono da un po' di tempo su una scena perché all'inizio mi sembrava messa troppo di fretta, ora non trovo il dialogo giusto ecc... spero che queste migliorie continuino anche con i "non presi dai libri"

Sì, ovviamente non deve essere necessariamente la trasposizione di un libro; io oltre a libri ho trasposto molti fumetti e anime, per esempio.
E comunque il fatto che cerchi di curare di più le singole scene è un'ottima cosa per migliorarsi ;)
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 18/9/2013, 11:59




[QUOTE=Clint1994,18/9/2013, 12:16 ?t=67013863&st=0#entry542828783]
CITAZIONE
Clint: Perchè nessuno si ricorda mai di "un estraneo al mio fianco"?? PErchè??? Era una biopic, ok, ma anche quella era una trasposizione (anche se col senno di poi cambiere l'attore protagonista, ma vabbè)!

Uh, chissà perché non pensavo fosse tratto da un libro, o non me lo ricordavo. Hai ragione, scusami.
Ma perché dici che oggi cambieresti il protagonista? McAvoy mi era sembrato molto adatto alla parte.

chi sa i miei deliri su facebook li conosce i motivi: ho scoperto tempo fa Matthew Bohmer e mi ha impressionato la sua somiglianza col vero Ted Bundy.
Ma non siamo qui per parlare di questo :P
 
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Andrew.
view post Posted on 18/9/2013, 14:04




CITAZIONE (marenarobros @ 18/9/2013, 11:21) 
Allora, Agnese mi mandò lo script in anteprima prima all'inizio dell'estate... sono a pagina 10 da 3 mesi.

Le ho promesso di finirlo, ma secondo voi ho io qualche problema di lettura o è effettivamente un po' lento o comunque scritto in modo da far difficilmente appassionare?

Leggerlo in più volte credo sia impossibile... io con una sola lettura facevo fatica a ricordare chi fosse il figlio di chi, leggerlo a pezzi è dura.
 
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view post Posted on 21/9/2013, 14:03

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis


Soggetto e sceneggiatura: non ho letto il romanzo della Rowling, anche se devo dire che, dopo la lettura di questo film, la voglia di farlo mi è anche cresciuta. Non posso svolgere paragoni, quindi, però si avverte comunque il drastico cambio di tono dopo la fine (si spera) della saga di Harry Potter. Cambio di tono che, va detto, Agnese coglie e rende molto bene: non si può certo dire che il suo film non colga il senso di piccola meschinità provinciale, insoddisfazione e scontro di classe che, probabilmente, è alla base del libro. E il fatto di essere una trasposizione dà a questo film una struttura in questo senso molto solida, permettendogli fi funzionare bene nel complesso. Il problema, se si vuole, sta nei particolari: la materia è molta, i personaggi tanti, e in certi momenti si ha l'impressione che i tagli avrebbero dovuto essere più consistenti. La storia dei personaggi di Aidan Gillen, Carice Van Houten e Claire Danes, ad es., è ridotta così all'osso che, arrivato alla scena dove lui lascia lei, ho francamente pensato che, con una simile riduzione, i personaggi potessero anche sparire (al massimo, restava la Van Houten nel suo puro ruolo istituzionale); come anche la scena dello stupro di Obbo ai danni di Krystal, che, non avendo seguito di rilievo nel resto del film, non vedo per quale motivo andasse tenuta. Poi anch'io, in certe scene, ho dovuto andarmi a rivedere i volti degli attori, però poco male, questo non lo considero un difetto perché francamente non credo si sarebbe riuscito a fare di meglio nel condensare un romanzo che dalle dimensioni sembrava molto corposo. Anche perché, ripeto, il senso fondamentale di meschinità e di piccolezza tragica si percepisce, e il finale è amaro quanto basta. Però - ultima attenzione - la nostra Agnese dovrebbe anche imparare a rileggere gli script, prima di mandarli: perché le disattenzioni (non errori) semplicemente non si contano (pronomi maschili invece di femminili e viceversa, nomi di personaggi confusi, etc.).

Regia: Stephen Frears. Scelta ottima, ce lo vedo benissimo a dirigere un film del genere, perfettamente nelle sue corde.

Cast: miscuglio di gente la metà della quale viene da Harry Potter e l'altra da Game of Thrones. Mi sto lamentando? Assolutamente no, avrei fatto la stessa cosa. In particolare, ho fatto fatica a trattenermi dal ridere al pensiero di Helena Bonham Carter che si fa fantasie sessuali sul leader degli One Direction, ma anche Kiefer Sutherland è perfettamente a suo agio, così come Anthony Hopkins. Un po' di fatica l'ho fatta a immaginarmi Samantha Barks imbruttita, ma nulla di irreparabile.

Musica: varia e abbondante, come sempre nel caso di Agnese. Bella la scena iniziale col Lacrymosa di Mozart.

Sito: normale.

Voto: 73/100. Un film crollato sotto il peso delle ambizioni? Un po' sì, bisogna ammetterlo. Qualche taglio - anche di personaggi - e un'ulteriore revisione finale non avrebbero nuociuto. Ma ci sono anche grandi note positive, che sarebbe ingiusto passare sotto silenzio: l'ottima descrizione dei personaggi giovanili e di molti maturi, la sensazione opprimente, un senso dell'ironia graffiante nel personaggio di Sutherland, il coraggio e la passione avvertibili ad ogni lettura. C'è da lavorare, ma siamo sulla buona strada.
 
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Oren productions
view post Posted on 24/9/2013, 00:36




Agnese arriva al festival di Roma con la sua seconda trasposizione. Dopo un'estraneo al mio fianco, che a parer mio resta tutt'ora il suo miglior film, porta in scena l'ultimo libro della creatrice del famoso maghetto.

E' indubbiamente un bel lavoro quello della Sunset boulevard films, che però trovo riuscito a metà.
Sebbene tutti gli intrighi ed i sotterfugi degli infidi e subdoli abitanti di Pagford. Il problema principale è che si fa veramente molta fatica a seguire gli intrecci dei personaggi. Nel mio caso poi, ho dovuto (per motivi di tempo e sonno) suddividere la visione in tre giorni, ed ogni volta riprendere era veramente difficile perché mi perdervo fra i vari interpreti, nome, volti ecc...
Sicuramente il problema principale risale dalla fonte da cui il film è tratto, ma alcuni tagli, netti tagli, di un paio di personaggi avrebbero reso tutto più leggero e più facile da gestire per lo spettatore. Anche alcune situazioni non sembrano molto credibili: lo stupro che passa praticamente in sordina, la superficialità che si nota in alcune reazioni ed il rocambolesco finale dove inaspettatamente avviene di tutto.

Il cast con dei nomi che fanno tremare i polsi, è bene scelto. Non tutti i personaggi sono bene delineati, ma alcuni di loro invece sono ben descritti e colpiscono lo spettatore, come Kristal o la simpaticissima Samantha.
Regia perfetta, Un inglese come Frears è perfetto per una pellicola del genere, quindi è una scelta azzeccata.
Locandina che non mi è piaciuta molto. Musiche belle, come sempre nei film di Agnese, anche se i suoi gusti musicali sono lontanissimi per me, le soundtrack sono sempre molto curate e si sente.

Voto 68

Concludendo, Il seggio vacante è un film difficile da seguire per via della lettura, su un ipotetico schermo reale la resa sarebbe sicuramente diversa e quindi non penso sia stata una fatica sprecata. E' sicuramente un film importante nella filmografia della produttrice, che anche se non convince al cento per cento, mostra una crescita notevole di Agnese che riesce nel suo intento di mostrare un quadro generale delle pessime famiglie che vivono Pagford. Lo fa prendendo la strada più difficile e il risultato forse non è quello voluto, ma col tempo e con soggetti più ricercati è chiaro che potrà facilmente puntare a risultati migliori.
 
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Superlele2013
view post Posted on 24/9/2013, 12:49




IL SEGGIO VACANTE

Intanto Chapeau per il coraggio di trasporre in film un libro cosi difficile e intricato. Detto questo, però, devo anche aggiungere che il coraggio a volte non basta e questo è il caso. O meglio in parte. L'idea di fondo, cioè la vita insoddisfatta e meschina di una cittadina di provincia è resa abbastanza bene. Il problema, se di problema si più parlare, della sceneggiatura tocca tutto senza approfondire nulla. Insomma, si saltella da una parte all'altra senza capire sempre bene dove andiamo a finire. La colpa è anche del gran numero di personaggi, sicuramente. Altra piccola pecca, è quella dei dialoghi, non sempre "all'altezza della situzione". Per quanto riguarda la parte tecnica, Frears alla regia è azzeccatissimo. E'un film "suo". Il cast, è si stellare, ma appare un pò sprecato. A meno che, e lo domando alla produttrice, l'intenzione era quella di fare un film con tante piccole parti a grandi attori, cosa già vista al cinema reale e pienamente leggittima. Ottime le musiche.

VOTO: 70.

P.s. Perchè, come consigliato dalla stessa Rowling non ne fai una serie Tv?
 
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53 replies since 15/9/2013, 23:09   2038 views
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