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Lo Sconosciuto n.89 (Festival di Roma 2013)
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Lo Sconosciuto n.89 (Festival di Roma 2013), Clint94

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Clint1994
view post Posted on 17/9/2013, 23:04




La mezzanotte è passata, quindi mi permetto di aprire il topic.

Clint94 porta al Festival di Roma "Lo Sconosciuto n.89", per la regia di Steven Soderbergh.

http://clint1994.altervista.org/Sconosciuto89/homepage.html

Buona lettura
:)
 
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Andrew.
view post Posted on 18/9/2013, 13:59




Recensione della Chimera.

Ho letto il film in anteprima una settimana fa, ne parlo a mente fredda, dopo averci riflettuto un po' su. Perchè quando ho finito di leggere sono rimasto un po' perplesso da quello che ho visto (o non ho visto).
Difficile dare una definizione al film, che è un misto tra thriller, dramma e noir, ma al tempo stesso forse non è nessuno di questi, o almeno questa è stata la mia impressione, sulla quale tornerò dopo.
E' la storia di un uomo che si ritrova coinvolto in qualcosa più grande di lui. Della sua lotta interiore tra bene e male, perchè deve scegliere tra il denaro e la felicità di una donna. Ma è una scelta facile, lui è un buono dall'inizio alla fine e non ci pensa due volte a schierarsi dalla parte della ragazza, probabilmente anche perchè se ne innamora a poco a poco.
Come ho detto prima, ci sono elementi del thriller dato che qualcuno proverà a uccidere qualcun altro, del dramma, dato che la donna è preda dell'alcol e ha un passato burrascoso, del noir, grazie a un protagonista melanconico.
Ma quello che mi sono chiesto a film finito, è stato: cosa ho visto? O meglio, cosa voleva farmi vedere Clint? Quali corde ha cercato di toccare? Il film non è di quelli adrenalici da vedere coi pop corn, non è nemmeno di quelli strappalacrime, perchè in fondo i problemi dei protagonisti non sembrano quasi mai insormontabili e hanno sempre una soluzione, a volte semplice: per ottenere i soldi da Perez non fanno giochetti mentali, minacce o simili, si limitano a dargli un appuntamento, dirgli la verità e offrirgli dei soldi. Anche nel finale, tutti si stringono la mano felici e contenti come quando nella realtà ho io ho firmato il contratto d'affitto col mio proprietario di casa. Se tutto ciò, da un lato dona verosimiglianza all'opera, dall'altro la rende poco eccitante e molto ordinaria, distante dai thriller carichi di tensione a cui siamo abituati e il risultato finale è un film che fatica a trasmetterti qualcosa, nè un messaggio nè emozioni di qualche tipo, altalenando ritmi diversi: ora stimolanti (la parte centrale dove Perez e lo scagnozzo si incazzano), ora noiosi (tipo la loro tranquilla vacanza). E' molto probabile che a questa sensazione contribuiscano molto i miei gusti personali.
L'impressione finale è quella di un film scritto in modo perfetto, una sceneggiatura di quelle professionali che si potrebbero vedere ad Hollywood (certe scene sono memorabili), ma che non è riuscito a trasmettermi granchè da un punto di vista umano, con dei personaggi che sono rimasti sullo schermo, senza entrarmi dentro. Forse in particolare il problema è stato nel protagonista, troppo semplice come carattere. Lui fa il suo lavoro, non corre rischi, si comporta legalmente e civilmente, risolve tutto senza grossi problemi, insomma non ha nulla che mi faccia dire "questo si è che è un personaggio memorabile". Mi rendo conto che può sembrare una cazzata, mica un personaggio deve essere per forza strano, però la sensazione che ho avuto è questa, di un personaggio senza infamia e senza lode. Merito anche di Affleck? Beh, forse sì, perchè ormai l'attore lo conosciamo per quel suo sguardo granitico. Se l'idea era comunque di fare un personaggio così, scelta più che azzeccata. Così come azzeccata è la regia di Soderbergh, anche se lo stesso Affleck avrebbe potuto stare dietro la mdp, infatto c'è quella stessa "freddezza" che ho riscontrato nei suoi ultimi film.
Il resto del cast è scelto come al solito sapientemente e Clint tira fuori il suo meglio proprio nei personaggi secondari. Perez (un ottimo Stanley Tucci) è un cattivo diverso dai soliti, lo definirei facebookiamente un "lawful evil", un cattivo che cerca di muoversi seguendo le regole del gioco, senza per forza strafare e riconoscendo quando è il momento di fermarsi. Però ho avuto un debole per Kevin Durand e il suo Raimond, uno stronzo che ama parlare di cibo ma che non si fa problemi a correre per strada sparando con un fucile a pompa. Scena epica.
Snipes fa il suo dovere e mi è piaciuto rivederlo finalmente in un film, mentre Rachel McAdams la metterei sullo stesso piano di Affleck, è uno di quei personaggi da cui mi sarei aspettato più emozioni, per quanto sia stata comunque brava.
Simpatico anche il personaggio di Wayne Knight che non vedevo da Jurassic Park. Tra l'altro la prima scena dove appare mi ha ricordato tantissimo la scena in cui lui appare in Jurassic Park, seduto al ristorante, dove urla al socio che gli chiede di parlare piano. Coincidenza o cosa voluta?
Le musiche le ho ascoltate in un secondo momento, dopo aver visto il film (l'ho letto al lavoro tra una pausa e l'altra), devo dire che le ho trovate in sintonia con le atmosfere che si sono create.
La locandina è una di quelle che non mi spingerebbe al cinema, forse un po' troppo "noir", ma comunque bella.

Mi chiedevo però, perchè questo titolo? So che è lo stesso del libro, ma nel film lo Sconosciuto 89 non ha praticamente alcuna importanza o meglio è solo un punto di partenza dal quale poi si sviluppa la storia, il cartellino col numero si vede in una scena e poi non se ne riparla più, quindi mi sembra sviare un po', tanto che fino all'ultimo credevo che il marito dovesse riapparire e si dovesse scoprire che era ancora vivo :P

Voto: 73

Impossibile dare meno di 7 a una sceneggiatura del genere, che si dovrebbe prendere da esempio per quelli che vogliono scrivere film maturi e scene di vero cinema. Ma al tempo stesso faccio fatica a salire più in alto, perchè il film è risultato lontanissimo dalle mie corde. Già di per sè i noir e polizieschi non mi hanno mai fatto impazzire, questo ha poi l'"aggravante" di essere diverso dai soliti, nè troppa azione, nè troppo dramma, col risultato di essere freddo sotto entrambi i punti di vista, come un esercizio di stile o più semplicemente come una storia che (dal mio personale punto di vista) non meritava così tanto una trasposizione.
 
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Clint1994
view post Posted on 18/9/2013, 22:22




Rispondo alla recensione di Andrew.

Mah, non mi ritrovo in quello che dici. Alla fine penso che la tua recensione si possa riassumere in una sola espressione, e cioè che il film è lontano dalle tue corde. Lo posso capire, anche se probabilmente questo ha influenzato troppo il tuo giudizio.

Mi ha lasciato perplesso soprattutto la parte iniziale della recensione, quando ti chiedi cos'hai visto e che cosa io volessi trasmettere. Dopo la drammaticità di "Il sospettato X" e "Nemesi", volevo semplicemente fare un film piacevole, dalle atmosfere noir ma più leggere, con personaggi interessanti, dialoghi divertenti, un po' d'azione e qualche tematica un po' più seria e profonda (i problemi di alcolismo di Ryan e Denise, il bellissimo legame di amore e fiducia che si viene a creare fra di loro). Nel film c'è tutto questo, e non mi sembra poco. E' vero che è difficile classificarlo in un genere preciso, ma non vedo cosa ci sia di male in questo. Il mio modello è stato "Jackie Brown", che ha atmosfere molto simili, in bilico tra ironia, azione e dramma, e che è la miglior trasposizione di un romanzo di Elmore Leonard: credo che anche quel film di Tarantino sia egualmente difficile da classificare in un genere, ma ciò non toglie che sia un mix riuscitissimo.
Insomma, gli intenti con cui ho scritto il film mi sembrano molto chiari.

Rispondo a un paio di altri punti...

CITAZIONE
per ottenere i soldi da Perez non fanno giochetti mentali, minacce o simili, si limitano a dargli un appuntamento, dirgli la verità e offrirgli dei soldi.

Beh, questo possono permettersi di farlo solo perché Ryan ha scoperto quali sono le azioni intestate a Leary: a quel punto hanno la situazione in pugno, non hanno più bisogno di Mr Perez e con quell'appuntamento finale glielo dimostrano, umiliandolo. Ma per tutto il film di minacce e inganni ce ne sono a bizzeffe.

CITAZIONE
Forse in particolare il problema è stato nel protagonista, troppo semplice come carattere. Lui fa il suo lavoro, non corre rischi, si comporta legalmente e civilmente, risolve tutto senza grossi problemi, insomma non ha nulla che mi faccia dire "questo si è che è un personaggio memorabile". Mi rendo conto che può sembrare una cazzata, mica un personaggio deve essere per forza strano, però la sensazione che ho avuto è questa, di un personaggio senza infamia e senza lode. Merito anche di Affleck? Beh, forse sì, perchè ormai l'attore lo conosciamo per quel suo sguardo granitico. Se l'idea era comunque di fare un personaggio così, scelta più che azzeccata.

Mah, è vero che è un protagonista piuttosto tradizionale, ma non direi che è così scontato. Voglio dire, è assolutamente un personaggio positivo, che si schiera dalla parte giusta, ma nel corso del film dimostra più volte le sue debolezze (l'attrazione per gli alcolici, la ricaduta nel bar), dimostra un certo carattere nell'attaccamento a Denise e nella volontà di aiutarla (l'ho già detto, ma a me sembra bellissimo il legame che si forma fra loro due), affronta diverse situazioni rischiose (come fai a dire che "non corre rischi", se sfugge per un pelo a un attentato e poi scappa per strada inseguito da un pazzo con un fucile a pompa? :P ). E poi in generale credo che sia bello ogni tanto vedere film in cui il protagonista è un uomo buono, un personaggio che si ritrova a dover fare una scelta etica e si affida alla sua coscienza, schierandosi dalla parte della più debole. Insomma, Ryan è un protagonista tradizionale, ma non per questo banale o piatto, secondo me, anzi, per me è un personaggio a cui si vuole bene. Quanto alla scelta di Affleck, io ho sempre pensato a lui, mi immaginavo quel personaggio con la sua faccia. L'unica alternativa era Colin Farrell, ma su Cinematik è troppo usato.

CITAZIONE
Così come azzeccata è la regia di Soderbergh, anche se lo stesso Affleck avrebbe potuto stare dietro la mdp, infatto c'è quella stessa "freddezza" che ho riscontrato nei suoi ultimi film.

Mah, non so che dirti, per me questo è tutto tranne che un film freddo. Comunque ho scelto Soderbergh perché ha un tocco più ironico e leggero che meglio si adattava alle atmosfere di "Lo sconosciuto n.89", mentre i film di Affleck di solito sono più seri e cupi.

CITAZIONE
Il resto del cast è scelto come al solito sapientemente e Clint tira fuori il suo meglio proprio nei personaggi secondari. Perez (un ottimo Stanley Tucci) è un cattivo diverso dai soliti, lo definirei facebookiamente un "lawful evil", un cattivo che cerca di muoversi seguendo le regole del gioco, senza per forza strafare e riconoscendo quando è il momento di fermarsi. Però ho avuto un debole per Kevin Durand e il suo Raimond, uno stronzo che ama parlare di cibo ma che non si fa problemi a correre per strada sparando con un fucile a pompa. Scena epica.

Sono d'accordo su Mr Perez. Quanto a Raymond, anch'io ho un debole per lui: è un vero psicopatico, ma è anche forse il personaggio più divertente.

CITAZIONE
Simpatico anche il personaggio di Wayne Knight che non vedevo da Jurassic Park. Tra l'altro la prima scena dove appare mi ha ricordato tantissimo la scena in cui lui appare in Jurassic Park, seduto al ristorante, dove urla al socio che gli chiede di parlare piano. Coincidenza o cosa voluta?

E' una piccola citazione. Ho visto dopo tanti anni Jurassic Park in 3D al Giffoni Film Festival, e quando ho scelto il cast, mi è sembrato che Knight fosse adatto per la parte di Jay Walt. Così ho inserito quella piccola citazione nel momento in cui entra in scena.

CITAZIONE
Mi chiedevo però, perchè questo titolo? So che è lo stesso del libro, ma nel film lo Sconosciuto 89 non ha praticamente alcuna importanza o meglio è solo un punto di partenza dal quale poi si sviluppa la storia, il cartellino col numero si vede in una scena e poi non se ne riparla più, quindi mi sembra sviare un po', tanto che fino all'ultimo credevo che il marito dovesse riapparire e si dovesse scoprire che era ancora vivo

Mah, in fondo tutta la storia ruota attorno allo Sconosciuto n.89. Non è uno dei protagonisti, ma è la figura che dà il via a tutta la vicenda. Poi io non ci ho pensato più di tanto, mi sono limitato a utilizzare il titolo del libro, non volevo sviare nessuno.


Alla fine ribadisco quanto detto prima, mi è sembrato che tutte le tue impressioni di freddezza ecc. derivano solo dal fatto che non è il tuo genere.
Ammetto che per questo la recensione mi ha lasciato un pizzico di amarezza, comunque mi fa piacere che perlomeno tu abbia apprezzato la sceneggiatura in sé (ci ho lavorato un bel po').


 
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Andrew.
view post Posted on 18/9/2013, 22:56




E' probabile che nello scrivere la recensione mi sia appigliato a cose di poca importanza per giustificare il semplice fatto che non è un film nelle mie corde. A volte suona brutto dirlo, dovremmo essere onnivori, ma c'è sempre quel film che anche se perfetto non riesce ad appassionarti. L'esempio che hai fatto con Tarantino calza a pennello. Jackie Brown lo trovo un esempio di cinema di alto livello, tecnicamente ineccepibile, ma è un film che ho visto una volta e poi non ho avuto più voglia di riguardare.
 
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mastruccio
view post Posted on 19/9/2013, 10:04




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
La recensione dell'ultimo film prodotto da Clint è scritta a più di una settimana dalla sua visione, avendolo ricevuto in anteprima diversi giorni prima dell'inizio del Festival. Ho quindi avuto molto tempo per pensarci, ma devo anche riprendere le fila del racconto perchè, ovviamente, i ricordi e le sensazioni di oggi non sono le stesse che ho provato appena uscito dalla sala, e non è un bene, ed è per questo che sono personalmente abbastanza restio a dare i miei film in anteprima; preferisco che si scrivano i commenti a caldo, quando ancora le emozioni non hanno avuto il tempo di stemperarsi e razionalizzarsi troppo (secondo me le emozioni del cinema non devono essere razionalizzate, perchè perdono tutta la loro magia).

E' la storia di un onesto e tranquillo ufficiale giudiziario, Jack, che si ritrova invischiato in un caso più grande di lui, che si innamora della bella Lee Denise, fulcro atttorno a cui ruota tutta la vicenda, e che quindi ne prende le sue difese fino a rischiare anche la vita per portare a successo l'operazione che ne scaturisce. Attorno a loro gravitano una serie di personaggi, molto ben descritti, da segnalare fra tutti il cattivo di turno Perez e il suo scagnozzo Raimond.
E', in definitiva, un film gradevolissimo, che si lascia guardare in compagnia per passare una bella serata al cinema; un film di stampo tipicamente hollywoodiano, dove cioè già a metà film si sa come va a finire, ovviamente bene, e con le immancabili incongruenze e forzature tipiche di certi prodotti di questo tipo. Una su tutte, leggo l'annotazione che ho fatto alla fine della scena 39, ben oltre la metà del film: "Possibile che ancora Ben Affleck e Rachel McAdams, cioè due figoni mica da ridere, non si siano ancora dati nemmeno un bacio dopo numerossissimi momenti in cui sono stati da soli, ed anche in situazioni molto propizie? Tipico di Hollywood. E meno male che subito dopo, alla scena 40, un bacetto se lo danno, ma solo un bacetto, eh, perchè il resto si può solo immaginare!"

Nessuna nota, invece, di carattere puramente tecnico, segno che la sceneggiatura scritta da Clint rivela e conferma la quasi raggiunta perfezione stilistica, con ottime descrizioni di scena, immaginifici movimenti di macchina,buonissime caratterizzazioni dei personaggi e un ritmo sempre fresco e frizzante e dialoghi realistici e mai banali, peraltro ripresi da quelli del libro, scritto da quel maestro indiscusso che è stato Elmore Leonard, morto da pochissimi giorni e a cui Clint dedica devotamente la sua opera . Qualche piccolo errore, per nulla influente sul risultato finale del film, l'ho riscontrato nell'eccessivo uso delle riprese in soggettiva e nel non corretto uso della dicitura V.F.C., che si riferisce in realtà ad una voce totalmente fuori dalla scena (come ad esempio può essere un narratore), mentre sarebbe corretto scrivere F.C., una voce cioè di un personaggio presente in scena ma in quel momento non inquadrato.

La regia di Steven Soderbergh è buona, come si suol dire "di mestiere", e muove la macchina da presa con disinvoltura. La direzione degli attori è altrettanto buona, anche se non deve intervenire per nulla su Ben Affleck, perchè Ben fa quello che ha sempre fatto, col la sua espressione tipica, abbastanza immobile, che ci siamo immaginati tutti. Pare proprio un personaggio, quello di Jack, tagliato su misura per lui. Bella interpretazione della McAdams, che ha occasione di cimentarsi in un ruolo molto variegato e che le consente di esprimersi con tante e diverse tonalità e livelli espressivi. Anche gli altri attori, i "cattivi" Stanley Tucci e Kevin Durand, l'esperto Welsley Snipes, e il simpatico Wayne Knight sanno dare il meglio di se stessi per ruoli abbastanza stereotipati ma efficaci.

Le musiche mi sono piaciute, perchè sono adatte alle scene e interagiscono con esse, aiutando il lettore a percepire benissimo le atmosfere delle imagini.
Anche la locandina è molto buona, con una grafica in bianco e nero che evoca subito il clima principale del film, un noir (anche se non è solamente un noir), e l'immagine direi perfetta perchè sembra presa proprio da una scena che vediamo sullo schermo.
Il sito è semplice e si allinea a tutti quelli che si vedono su Ck, nulla di particolarmente originale quindi.

Voto: 70/100

"Lo sconosciuto n. 89" è un film efficace, che non ha pretese artistiche di grandissimo livello, ed è destinato a far cassetta, coi soliti nomi che in genere vediamo in questo tipo di pellicole d'oltreoceano. Un buon risultato, da industria cinematografica, che di film così ne sforna a ritmo costante, e che ti fa dire, a termine della visone, la solita parola, che può accontentare il pubblico e il produttore: "bè, carino!"
 
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view post Posted on 19/9/2013, 11:32
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Con Lo Sconosciuto n. 89 Clint torna ad atmosfere più leggere, meno drammatiche e opprimenti rispetto agli ultimi suoi film, eppure nonostante la storia sia sicuramente nelle sue corde, devo dire che il film non mi ha convinto a pieno.
Il protagonista è Jack, un ufficiale giudiziario che, sotto promessa di una lauta ricompensa, accetta un incarico molto meno semplice del previsto che lo porterà a scontrarsi con individui ben poco raccomandabili, ma per fortuna lo porterà anche a conoscere la bella e tormentata Denise.
Senza girarci troppo intorno è proprio la storia raccontata a non avermi appassionato. All’inizio è piuttosto lenta a carburare e le indagini che portano alla scoperta del cadavere sono decisamente lunghe, soprattutto considerando che tutta la vicenda entra nel vivo solo dal quel momento. Quindi io avrei snellito di molto questa prima parte andando subito alla scoperta dello sconosciuto 89. Poi il film cambia quasi pelle, le indagini passano in secondo piano e centrale diviene il rapporto tra Jack e Denise. Rapporto che segue binari piuttosto consolidati: i due si attraggono perché condividono un passato turbolento per via dell’alcol, lentamente si innamorano, poi ovviamente lei scopre il motivo per cui lui l’ha avvicinata all’inizio e ricade momentaneamente nella dipendenza. I due però si riappacificano e, come era prevedibile, pensano a un modo per intascarsi i soldi e infinocchiare Mr Perez.
Per quanto riguarda la componente noir e le indagini, anche qui tutto procede senza grandi sussulti o scossoni, nel modo più ovvio possibile con l’inevitabile scontro finale con Raymond e il faccia a faccia con Perez, piuttosto impietoso per la verità, dato che il cattivo di turno si dimostra quasi un bonaccione inesperto e viene letteralmente umiliato da Jack e Denise.
Non so, probabilmente è colpa di una mia poca dimestichezza con questo genere, ma mi è sembrato che la storia avesse poco mordente e non meritasse addirittura una trasposizione (anche piuttosto lunga).
Non è bastata la consueta cura di Clint nello script (praticamente impeccabile) e nella costruzione delle scene per rendermi accattivante il film, che mi ha lasciato piuttosto freddo. Mi dispiace essere così severo, perché mi rendo conto dell’impegno che c’è dietro e alcune scene sono davvero scritte benissimo, come l’inseguimento finale tra Jack e Raymond, tutti i siparietti quasi comici che coinvolgono quest’ultimo (Raymond è davvero un personaggio spassoso), oppure il duello verbale tra Jack e Perez al ristornate alternato al furto nella stanza d’hotel a opera di Virgil.
Peccato davvero. Lo script è obiettivamente di grande qualità, ma forse la storia e i suoi personaggi (piuttosto bidimensionali) non lo meritavano.

Soderbergh fa un ottimo lavoro e dirige proprio a suo modo disorientando spesso lo spettatore con cambi di ritmo e atmosfere. L’inaspettato inserto della pseudo luna di miele, quasi da film sentimentale, fa molto Soderbergh. Anche il cast è impeccabile con tutti gli attori perfettamente calati nella parte. Lo stesso Affleck, non proprio una cima nella recitazione, è perfetto per il ruolo di Jack, un personaggio molto poco caratterizzato, quasi anonimo. Brava anche la McAdams in una parte ben più sfaccettata.

Ottima anche la colonna sonora, che Clint cura sempre molto.

In definitiva quindi devo dire che indubbiamente Lo Sconosciuto n. 89 è un film tecnicamente ineccepibile, ben scritto e curato in ogni dettaglio, come Clint sa fare, ma la storia e l’intreccio secondo me non hanno mordente e risultano piuttosto “fiacchi”. Tutto procede in maniera piuttosto ovvia e si sa sempre con largo anticipo quali saranno le mosse dei protagonisti fino all’obbligatorio happy end finale. Manca qualche scossone, qualche guizzo, qualcosa di inaspettato e anche il protagonista Jack, piuttosto anonimo, purtroppo non aiuta. Spero che Clint non se la prenda, ho preferito essere il più onesto possibile, anche perché visto l’impegno che ha messo nello script meritava una recensione schietta. 68/100
 
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SaschaGranato
view post Posted on 19/9/2013, 14:52




Recensione della Granato Production

Il Festival del Cinema di Roma entra nel vivo dell’evento, presentando il nuovo film della Clint Production. A differenza delle altre produzioni, orientate su un genere drammatico, Clint propone un Thriller con un’importante venatura Noir; la mosca bianca della situazione, insomma, capace di assestare una scossa ad un evento che, altrimenti, avrebbe rischiato di risultare monotematico.

Lo Sconosciuto n 89 mi ha per certi versi ricordato un film del passato che ho amato moltissimo; Havana, per la regia di Sydney Pollack. Un film che pochi ricorderanno, probabilmente. Proprio per la sua natura contradditoria e forse, per la volontà stessa dell’autore di non indirizzare il film verso un genere preciso. Quindi ciò che apparentemente sembra un gangster movie, vira improvvisamente nel thriller politico, raggiungendo sul finale profonde tematiche sociali ed umane, enfatizzando un respiro drammatico.
Un’opera complessa dunque, capace di raccontare diversi aspetti della vita di un personaggio ricco di sfumature. Meravigliosa interpretazione di Robert Redford, il quale mi ha ricordato a sua volta in nostro Ben Affleck; forse qui, con qualche sfumatura in meno, ed una performance più modesta, ma comunque sia convincente e solida. La vera punta di diamante del film è Stanley Tucci, nel ruolo di Mr Perez, un vero bastardo senza scrupoli, ma forte di un carisma irresistibile. Sono certo che la sua prova magistrale gli darà modo di togliersi qualche bella soddisfazione. Stesso discorso vale per gli altri comprimari, perfettamente caratterizzati da una sceneggiatura ben scritta. Non solo i dialoghi risultano briosi e dinamici, ma hanno un forte impatto cinematografico. Se non fosse per qualche descrizione di troppo ad appesantirne i tempi. Nulla di grave. Come dico sempre; la qualità di una sceneggiatura non si valuta in base al numero di pagine. Esistono film lunghissimi e meravigliosi, così come esistono opere brevi e noiosissime. Spesso, nel caso un film debba essere letto, ciò che fa la differenza è l’approccio del lettore, troppo frettoloso e ansioso di recensire per passare al film successivo. I tempi stretti giocano a nostro sfavore, probabilmente. E’ meglio prendersi del tempo e gustarsi ogni passaggio. Clint lo sa bene, e dunque ci delizia sempre con sequenze tecnicamente bellissime, capaci di immergerci in un modo ricco di fascino , popolato da personaggi carismatici e profondi.

Lode ad una sceneggiatura coraggiosa e ben scritta. Poco importa se il film ha tante sfumature e nessun genere definito. Preferisco i film versatili, purché siano in grado di mantenere alta l’attenzione del pubblico, senza perdere mai il contatto con la realtà. E probabilmente, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo film, credo si debba ricondurre al racconto stesso. Molto realistico per circa metà del film, per poi scivolare in alcune situazioni un poco banali e meno verosimili. Nella realtà Ryan avrebbe accettato un accordo, senza rischiare di prendersi una pallottola su per il retto! Il fatto che rischi la vita a fronte solo di una rivincita personale, perché è questo che si verifica alla fine, credo sia forse un po’ esagerato. Ma che diamine, siamo pur sempre al cinema, quindi ci sta un po’ di sana adrenalina. Quindi quali difetti potremmo veramente annotare? Beh, in effetti sul finale, una bella sforbiciata ci sarebbe anche stata; poco importa vedere il nostro protagonista scartare una mentina, mentre attende il ritorno di una cameriera con la sua giacca. Soprattutto quando una semplice situazione come questa, impegna circa tre o quattro righe di una pagina. Un po’ troppo. E di situazioni analoghe forse ce né qualcuna di troppo. Ma è un aspetto che riguarda soprattutto il finale del film. Quando la trama necessita di maggior scorrevolezza, affinché l’attenzione dello spettatore non vada a scemare di fronte all’impazienza di scoprire il tanto agognato colpo di scena. Peccato che questo colpo di scena, alla fine, non arriva. O se non altro, arriva, assumendo toni pacati e di nuovo realistici. Dunque l’opera termina lasciando lo spettatore un poco spaesato. Nessuno vince e nessuno perde. Siamo noi a decidere. Per certi versi, un finale così strano, mi ha ricordato molto un mio vecchio film; Favola Americana.

Mi convinco sempre di più che io e Clint, abbiamo gusti simili.

Steven Soderbergh fa un ottimo lavoro dietro la Mdp; la regia è arricchita da riprese suggestive ed una fotografia molto ispirata e mai banale. Le immagini sono accompagnate da un ottima colonna sonora. In questo caso, a differenza di altri film, brani ed immagini s’intrecciano alla perfezione.

Clint ha curato molto bene anche il sito e la locandina, dall’aspetto retrò, anche se un film così poco definibile avrebbe meritato forse una copertina più originale, o semplicemente diversa. Ma questa è una mia semplice opinione.

Voto 75/100
Sondaggio 7

Probabilmente non siamo di fronte al miglior film di Clint, ma resta un ottimo prodotto ed un valido concorrente per questo festival. Un stile più asciutto sul finale avrebbe reso il film più adrenalinico, ma la bontà dell’opera rimane intatta ugualmente. Ottimo cast, probabilmente il più convincente fra quelli visti fin ora, ottima regia e solida sceneggiatura. Meglio di così…
 
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Clint1994
view post Posted on 20/9/2013, 18:16




Rispondo alle ultime recensioni.

L'impressione generale, finora, è abbastanza amara. Insomma, stando alle vostre recensioni, sembra che su Cinematik, se si vuole fare un film di successo, non si debbano toccare certi generi, e questa è una cosa piuttosto triste. La maggior parte delle critiche rivolte al mio film riguardano il soggetto stesso del film, la storia e l'idea di realizzarlo. Ora, questa è una cosa che proprio non capisco. Io ho letto il libro, l'ho trovata una bellissima storia di genere, leggera, divertente, intelligente, e ho voluto realizzare un film di questo tipo. Posso capire che ognuno ha i suoi gusti, che ci sono film troppo lontani dalle nostre corde e che quindi non ci vanno troppo a genio indipendentemente dalla qualità stessa del film e via dicendo, però considerando che siamo in pochi, questo diventa anche un grosso limite. Ho fatto questo ragionamento: se "Lo Sconosciuto n.89" fosse uscito al cinema nella realtà, Andrew, Hermes e chi la pensa come loro non sarebbero andati a vederlo, ma una grossa fetta di pubblico che ama questo genere di film l'avrebbe apprezzato parecchio, perché anche chi ha mi ha dato voti bassi ha detto che la realizzazione era buona, lo script impeccabile ecc.
Insomma, a me sembra di aver realizzato un buon film, che a qualcuno (mi riferisco a Andrew ed Hermes, più che a Mas) non è piaciuto solo per gusti personali, ma questo sarebbe un problema suo, se fossimo nella realtà. Invece siamo su Cinematik, dove i lettori sono pochissimi e quindi se 2-3 persone non amano questo tipo di film, la pellicola ha già il destino segnato. E questo è un limite del gioco, secondo me.
Per dire, io ho in lavorazione un film western (non originale) e un film noir cupo (originale), ma leggere certe cose mi fa chiedere se ne vale la pena, considerando che poi mi sentirò dire "non è nelle mie corde". Mah, mi toccherà passare all'horror o alla fantascienza se voglio evitare di leggere le solite cose.

Comunque, c'è da dire che mancano ancora molte recensioni: Sascha, che è più vicino a questo genere di storie, ha apprezzato il film, e sono sicuro che anche altri amanti del noir (penso a World) lo apprezzeranno più di chi ha già recensito.

Detto questo, rispondo ad alcuni punti delle recensioni su cui non sono d'accordo.

CITAZIONE
Ho quindi avuto molto tempo per pensarci, ma devo anche riprendere le fila del racconto perchè, ovviamente, i ricordi e le sensazioni di oggi non sono le stesse che ho provato appena uscito dalla sala, e non è un bene, ed è per questo che sono personalmente abbastanza restio a dare i miei film in anteprima; preferisco che si scrivano i commenti a caldo, quando ancora le emozioni non hanno avuto il tempo di stemperarsi e razionalizzarsi troppo (secondo me le emozioni del cinema non devono essere razionalizzate, perchè perdono tutta la loro magia).

E se la pensi così non bastava che tu scrivessi la recensione subito dopo aver letto il film, invece di aspettare una settimana? Siccome è un film lungo ho pensato di aiutarvi mandando l'anteprima a tutti, dato che molti l'hanno richiesta. Pensavo di farvi un piacere.


CITAZIONE
"Possibile che ancora Ben Affleck e Rachel McAdams, cioè due figoni mica da ridere, non si siano ancora dati nemmeno un bacio dopo numerossissimi momenti in cui sono stati da soli, ed anche in situazioni molto propizie? Tipico di Hollywood.

Sei di quelli che preferiscono quando i personaggi dopo due scene e due scambi di battute finiscono già a letto? Questo è tipico di Hollywood. Nel mio film si cerca di descrivere un legame che si viene a creare a poco a poco, come nella realtà. Se fossero andati a letto dopo due scene, avreste detto (giustamente) che era troppo presto perché si erano appena conosciuti. Così come l'ho descritta, è un legame che si viene a creare in maniera progressiva.

CITAZIONE
E meno male che subito dopo, alla scena 40, un bacetto se lo danno, ma solo un bacetto, eh, perchè il resto si può solo immaginare!"

Cos'è, dovevo descriverti la scena di sesso in dettaglio? :P Ho messo lo stacco dopo che cadono sul letto, quello che succede dopo è ovvio e non necessita di ulteriori descrizioni

CITAZIONE
non corretto uso della dicitura V.F.C., che si riferisce in realtà ad una voce totalmente fuori dalla scena (come ad esempio può essere un narratore), mentre sarebbe corretto scrivere F.C., una voce cioè di un personaggio presente in scena ma in quel momento non inquadrato.

Ecco, questa invece è una segnalazione utile, perché era una cosa che non sapevo.



 
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Andrew.
view post Posted on 20/9/2013, 18:25




Mi sa che hai frainteso, Clint, il voto che ti ho dato tiene poco conte del mio gusto personale in fatto di generi, del resto a Ck ho incontrato tanti film apparentemente lontani dai miei gusti ai quali ho dato comunque voti alti (compresi i tuoi) se riuscivano a toccare le mie corde. Così come nella realtà, a volte evito un film solo per un pregiudizio, poi quando lo guardo mi ricredo e do comunque un voto alto.
In questo caso, il film non è riuscito a trasmettermi granchè a livello emotivo, nè mi ha divertito, per questo il voto "basso", dato che ormai mi sa che consideri 7 un voto basso per i tuoi standard :P

Leggendo le varie recensioni, un punto in comune che ho trovato in molte sta proprio nel fatto che la storia probabilmente non meritava una trasposizione simile, è una trama carina con bei personaggi ma nulla di epico o particolarmente memorabile, quindi ci sta una media del 7.


p.s. concordo con te nelle ultime risposte date a mastruccio riguardo la coppia protagonista, le cose che ha scritto non stanno nè in cielo nè in terra :P
 
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Clint1994
view post Posted on 20/9/2013, 18:46




CITAZIONE
Per quanto riguarda la componente noir e le indagini, anche qui tutto procede senza grandi sussulti o scossoni, nel modo più ovvio possibile con l’inevitabile scontro finale con Raymond e il faccia a faccia con Perez

Mah, è vero che è una storia in cui si può facilmente indovinare che andrà a finire bene (e su Cinematik è una novità :P ), ma da qui a dire che si sviluppa "nel modo più ovvio possibile"... Voglio dire, avrai immaginato che alla fine Ryan e Denise avrebbero avuto la meglio, è ovvio, ma non credo proprio che lo sviluppo della storia fosse prevedibile. Avevi previsto che Virgil e Ryan si sarebbero alleati? Avevi previsto che dopo il furto Virgil avrebbe ricattato Ryan per accordarsi con Perez? Avevi previsto che il protagonista del film non avrebbe nemmeno partecipato allo scontro finale, ma che la sparatoria conclusiva sarebbe stata solo fra Raymond e Virgil? Io credo che tutte queste cose non siano affatto così ovvie.


CITAZIONE
piuttosto impietoso per la verità, dato che il cattivo di turno si dimostra quasi un bonaccione inesperto e viene letteralmente umiliato da Jack e Denise.

Mr Perez un "bonaccione inesperto"? :o:
Guarda che se viene umiliato è solo perché Ryan ha la fortuna di avere un amico poliziotto che (illegalmente) gli ha consentito di guardare all'interno della valigetta sequestrata dalla polizia. In questo modo Ryan ha scoperto quali erano le azioni intestate a Leary. Ma Perez viene sconfitto solo grazie all'amicizia di Ryan con Dick, e per di più in maniera scorretta, dato che quello che fa Ryan (aprire una valigetta tenuta dalla polizia) non sarebbe neanche legale. Dire che Perez è inesperto significa aver capito poco della storia, secondo me, perché in realtà se la gioca fino all'ultimo e viene sconfitto anche un po' per sfortuna, diciamo (se Ryan non fosse stato amico di Dick, non avrebbe avuto nessuna speranza).


CITAZIONE
la storia e i suoi personaggi (piuttosto bidimensionali)

Mah, i personaggi non sono campioni di psicologia, ma fa parte del genere, e comunque hanno tutti una caratterizzazione ben precisa e interessante. Voglio dire, se questi sono personaggi bidimensionali, quelli di "L'enfent penchèe" o di "Il seggio vacante" cosa sono? :rolleyes:

CITAZIONE
Lo stesso Affleck, non proprio una cima nella recitazione, è perfetto per il ruolo di Jack, un personaggio molto poco caratterizzato, quasi anonimo

Ci fosse uno che non faccia il commentino sulle capacità recitative di Affleck... <_<
Comunque non sono affatto d'accordo su Jake, ma della sua caratterizzazione ho parlato nella risposta a Andrew e non voglio ripetermi. Dico solo che un personaggio può essere interessante anche se è positivo, non è che i protagonisti debbano essere per forza sempre pieni di mille tormenti interiori

Edited by Clint1994 - 20/9/2013, 20:11
 
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Clint1994
view post Posted on 20/9/2013, 19:14




CITAZIONE
Mi sa che hai frainteso, Clint, il voto che ti ho dato tiene poco conte del mio gusto personale in fatto di generi, del resto a Ck ho incontrato tanti film apparentemente lontani dai miei gusti ai quali ho dato comunque voti alti (compresi i tuoi) se riuscivano a toccare le mie corde. Così come nella realtà, a volte evito un film solo per un pregiudizio, poi quando lo guardo mi ricredo e do comunque un voto alto.
In questo caso, il film non è riuscito a trasmettermi granchè a livello emotivo, nè mi ha divertito, per questo il voto "basso", dato che ormai mi sa che consideri 7 un voto basso per i tuoi standard :P

Ma no, va beh, mi riferivo più al contenuto della recensione che al voto, che ci può stare.

CITAZIONE
Leggendo le varie recensioni, un punto in comune che ho trovato in molte sta proprio nel fatto che la storia probabilmente non meritava una trasposizione simile, è una trama carina con bei personaggi ma nulla di epico o particolarmente memorabile, quindi ci sta una media del 7.

Ma è proprio questo il punto, è questo ciò che stavo dicendo. A parte che in realtà siete stati solo tu e Hermes a dire questo, il punto è proprio che secondo me non è proprio vero che la storia non meritava la trasposizione (e infatti l'ho fatta :P ). Per te e Hermes, che avete altri gusti, questa storia non meritava la trasposizione. Se facessi leggere il film a tanti altri, direbbero che invece la meritava. Solo che su Cinematik siamo in pochi, e il parere di due sole persone ha tanto peso. Questo intendevo, col discorso di prima sui limiti del gioco. Voglio dire, se io scrivo un noir per un gioco in cui su 7-8 persone a 3-4 non piacciono i noir, quel film è già segnato. Questa è la cosa che mi amareggia un po' e che cercavo di dire.



E aggiungo una cosa, per coloro che pensano che la storia non meritasse la trasposizione...
Se andate nella pagina di wikipedia in inglese dedicata a "Unknown Man n.89", scoprirete che il grande Alfred Hitchcock, uno dei più celebri registi della storia del cinema, era interessato alla trasposizione di questo libro.

Cito da Wikipedia:
Alfred Hitchcock was seriously considering adapting Leonard's novel Unknown Man: No. 89, to which he had acquired the rights, as his follow-up film to Family Plot (1976), his 53rd and final project. He abandoned that idea and considered some other novels, but in 1978 Hitchcock closed his offices and dismissed his staff. There never was a 54th film. In 1980 Hitchcock passed away.
 
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Andrew.
view post Posted on 20/9/2013, 19:52




Touchè :P

Comunque sul discorso generale che siamo pochi ecc, non sono tanto d'accordo o almeno i fatti dimostrano il contrario... in diverse edizioni hanno vinto spesso film noir ma anche di tanti altri generi (ultimamente ci siamo anche aperti a generi che prima non vincevano), credo che al di là dei gusti personali abbiamo sempre premiato i film migliori senza distinzioni di sorta. Saremo anche pochi, ma non siamo tutti fan dei Transformers o di Natale a Miami...
 
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Clint1994
view post Posted on 20/9/2013, 20:03




Rispondo anche a Sascha...

CITAZIONE
La vera punta di diamante del film è Stanley Tucci, nel ruolo di Mr Perez, un vero bastardo senza scrupoli, ma forte di un carisma irresistibile. Sono certo che la sua prova magistrale gli darà modo di togliersi qualche bella soddisfazione. Stesso discorso vale per gli altri comprimari, perfettamente caratterizzati da una sceneggiatura ben scritta. Non solo i dialoghi risultano briosi e dinamici, ma hanno un forte impatto cinematografico.

Ti ringrazio per le belle parole. Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto il personaggio di Mr Perez, sono convinto anch'io che nonostante sia l'avversario della situazione abbia un grande carisma, al punto che può stare quasi simpatico. Stanley Tucci è un attore che apprezzo moltissimo e volevo utilizzarlo al meglio.


CITAZIONE
Nella realtà Ryan avrebbe accettato un accordo, senza rischiare di prendersi una pallottola su per il retto! Il fatto che rischi la vita a fronte solo di una rivincita personale, perché è questo che si verifica alla fine, credo sia forse un po’ esagerato.

Mah, Ryan si è innamorato di Denise e vuole aiutarla, inoltre si è reso conto di quanto sia stronzo Mr perez e per tutti questi motivi sceglie di aiutare la donna. E poi considera che, pur sapendo di correre dei rischi, non immagina di rischiare addirittura la vita e che si ritroverà in una situazione come quella in cui si ritrova sul serio, inseguito per la strada da Raymond che gli spara con un fucile a pompa. Se l'avesse saputo forse avrebbe accettato l'accordo all'inizio :P


CITAZIONE
Beh, in effetti sul finale, una bella sforbiciata ci sarebbe anche stata; poco importa vedere il nostro protagonista scartare una mentina, mentre attende il ritorno di una cameriera con la sua giacca.

Qualcosa dovevo fargli fare, mentre aspetta che la cameriera gli porti la giacca. :P E poi in quel caso volevo creare una situazione di calma e lentezza prima dell'improvvisa presa di coscienza che spinge Ryan a correre a casa di Denise, dove troverà Raymond. Insomma, era la quiete prima della tempesta.

CITAZIONE
Probabilmente non siamo di fronte al miglior film di Clint, ma resta un ottimo prodotto ed un valido concorrente per questo festival. Un stile più asciutto sul finale avrebbe reso il film più adrenalinico, ma la bontà dell’opera rimane intatta ugualmente. Ottimo cast, probabilmente il più convincente fra quelli visti fin ora, ottima regia e solida sceneggiatura. Meglio di così…

Mi convinco sempre di più che io e Clint, abbiamo gusti simili.

Indubbiamente, e infatti sei quello che ha colto meglio lo spirito di questo film. Prima o poi dobbiamo co-produrre qualcosa! ;)
 
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view post Posted on 20/9/2013, 20:45
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CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2013, 19:46) 
CITAZIONE
Per quanto riguarda la componente noir e le indagini, anche qui tutto procede senza grandi sussulti o scossoni, nel modo più ovvio possibile con l’inevitabile scontro finale con Raymond e il faccia a faccia con Perez

Mah, è vero che è una storia in cui si può facilmente indovinare che andrà a finire bene (e su Cinematik è una novità :P ), ma da qui a dire che si sviluppa "nel modo più ovvio possibile"... Voglio dire, avrai immaginato che alla fine Ryan e Denise avrebbero avuto la meglio, è ovvio, ma non credo proprio che lo sviluppo della storia fosse prevedibile. Avevi previsto che Virgil e Ryan si sarebbero alleati? Avevi previsto che dopo il furto Virgil avrebbe ricattato Ryan per accordarsi con Perez? Avevi previsto che il protagonista del film non avrebbe nemmeno partecipato allo scontro finale, ma che la sparatoria conclusiva sarebbe stata solo fra Raymond e Virgil? Io credo che tutte queste cose non siano affatto così ovvie.

Giuro che non lo dico per fare il saputello, dato che spesso rimango infinocchiato dai colpi di scena nei film, ma in questo caso sì, avevo previsto tutto. :P
Anzi, mi ero immaginato che a 3/4 di film si sarebbe scoperto che in realtà Ryan e Denise si erano già messi d'accordo.
Anche Virgil, losco com'era fin dall'inizio, mi ero immaginato che con tutti quel patrimonio potenziale tra le mani avrebbe provato a ricattare Ryan.
la morte di Raymond invece no, ammetto che mi ha preso alla sprovvista. Non credevo sarebbe finito così.

CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2013, 19:46) 
piuttosto impietoso per la verità, dato che il cattivo di turno si dimostra quasi un bonaccione inesperto e viene letteralmente umiliato da Jack e Denise.

Mr Perez un "bonaccione inesperto"? :o:
Guarda che se viene umiliato è solo perché Ryan ha la fortuna di avere un amico poliziotto che (illegalmente) gli ha consentito di guardare all'interno della valigetta sequestrata dalla polizia. In questo modo Ryan ha scoperto quali erano le azioni intestate a Leary. Ma Perez viene sconfitto solo grazie all'amicizia di Ryan con Dick, e per di più in maniera scorretta, dato che quello che fa Ryan (aprire una valigetta tenuta dalla polizia) non sarebbe neanche legale. Dire che Perez è inesperto significa aver capito poco della storia, secondo me, perché in realtà se la gioca fino all'ultimo e viene sconfitto anche un po' per sfortuna, diciamo (se Ryan non fosse stato amico di Dick, non avrebbe avuto nessuna speranza).
[/QUOTE]

Sì, è vero, non è un bonaccione inesperto. Diciamo che come villain, anche se sa il fatto suo, non è che incuta molto timore e rientra tra i simpaticoni.
Se Dick non ci fosse stato sarebbe stato Perez a vincere a mani basse... beh, ovvio, ma così non è stato. Dick c'è fin dall'inizo e spiana la strada a Ryan in qualsiasi situazione appena qualcosa lo intralcia. E viene meno così anche tutta la possibile tensione emotiva che un racconto del genere poteva suscitare.

CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2013, 19:46) 
la storia e i suoi personaggi (piuttosto bidimensionali)

Mah, i personaggi non sono campioni di psicologia, ma fa parte del genere, e comunque hanno tutti una caratterizzazione ben precisa e interessante. Voglio dire, se questi sono personaggi bidimensionali, quelli di "L'enfent penchèe" o di "Il seggio vacante" cosa sono? :rolleyes:[/QUOTE]

Ne Il seggio vacante sono tutti pazzi, l'ho detto! :P
Ne L'enfent penchèe invece la protagonista, anche se poco sfaccettata, è molto affascinante nel suo essere così surreale.
Diciamo che Ryan per me non è molto interessante come personaggio. Ho avuto come la sensazione che avesse poco da raccontare e ci fosse per me, da spettatore, poco da scoprire. What you see is what you get... è tutto lì bello pronto. E dov'è il gusto?
Discorso diverso invece per Denise che ho apprezzato.


CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2013, 19:46) 
Lo stesso Affleck, non proprio una cima nella recitazione, è perfetto per il ruolo di Jack, un personaggio molto poco caratterizzato, quasi anonimo

Ci fosse uno che non faccia il commentino sulle capacità recitative di Affleck... <_<
[/QUOTE]

Lo so, la battutina su Affleck come attore è un po' come sparare sulla croce rossa. :P Non ce la faccio, lo trovo proprio monoespressivo.


Cmq riguardo il discorso sul fatto che il noir sia poco apprezzato qui a Ck per ragioni di semplice gusto personale, non credo sia poi tanto vero. Andrew ha già ricordato che in passato dei noir hanno riscosso molti consensi.
Riguardo me ho già dimostrato che più di una volta mi sono lasciato trascinare ed emozionare anche da film non nelle mie corde. Ed è successo soprattutto con tuoi film, come Il grande silenzio (odio il western), Millennion (odio i gangster movies), Pulp stories, da me tutti molto apprezzati.
Quindi non credo di essere uno che si fa guidare solo da propri gusti personali, o almeno ci provo per quanto sia possibile, tanto inutile girarci intorno, la soggettività e i gusti personali incidono sempre sulle valutazioni di tutti.

Sul fatto che siamo pochi e che ci sono generi che vanno per la maggiore e altri meno, questo è in parte inevitabile e non riguarda solo il noir. Un meraviglioso film sentimentale (vero sentimentale) quanta gloria raccoglierebbe??
Su questo non possiamo farci niente. L'importante è giudicare i film a sè, superando i pregiudizi di genere.

Che senso ha incensarti di complimenti per lo script, magari dandoti un 7 innocuo se poi so che metterò il tuo film al quinto posto nelel cinquine perchè mi ha lasciato freddo? Sarebbe scorretto nei tuoi confronti. Quindi ho preferito dare un voto più netto e nella recensione concentrarmi su ciò che non mi ha convinto.
 
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mastruccio
view post Posted on 20/9/2013, 23:32




CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2013, 19:16) 
CITAZIONE
Ho quindi avuto molto tempo per pensarci, ma devo anche riprendere le fila del racconto perchè, ovviamente, i ricordi e le sensazioni di oggi non sono le stesse che ho provato appena uscito dalla sala, e non è un bene, ed è per questo che sono personalmente abbastanza restio a dare i miei film in anteprima; preferisco che si scrivano i commenti a caldo, quando ancora le emozioni non hanno avuto il tempo di stemperarsi e razionalizzarsi troppo (secondo me le emozioni del cinema non devono essere razionalizzate, perchè perdono tutta la loro magia).

E se la pensi così non bastava che tu scrivessi la recensione subito dopo aver letto il film, invece di aspettare una settimana? Siccome è un film lungo ho pensato di aiutarvi mandando l'anteprima a tutti, dato che molti l'hanno richiesta. Pensavo di farvi un piacere.

Mi ha fatto piacere ricevere il tuo film in anteprima, però non ho potuto scrivere la recensione subito dopo averlo letto. Quando esco dalla visione di un film, la prima impressione è sempre quella dello spettatore comune, che da un giudizio quasi esclusivamente sull'onda dell'emozione appena provata. Più passa il tempo, e più la ragione inizia a filtrare le emozioni, e i ragionamenti assumono contorni più da critico che da spettatore, e come potrai anche tu condividere, non sempre i due ragionamenti coincidono. Personalmente mi piacerebbe leggere dei miei film entrambe le reazioni, ma sinceramente mi affascina di più quello dello spettatore comune, mentre quella del critico la prendo con più pragmatismo. Quello che ti ho scritto era, quindi, perchè mi sarebbe dispiaciuto che la mia recensione fosse solo una fredda argomentazione da critico.

CITAZIONE
CITAZIONE
"Possibile che ancora Ben Affleck e Rachel McAdams, cioè due figoni mica da ridere, non si siano ancora dati nemmeno un bacio dopo numerossissimi momenti in cui sono stati da soli, ed anche in situazioni molto propizie? Tipico di Hollywood.

Sei di quelli che preferiscono quando i personaggi dopo due scene e due scambi di battute finiscono già a letto? Questo è tipico di Hollywood. Nel mio film si cerca di descrivere un legame che si viene a creare a poco a poco, come nella realtà. Se fossero andati a letto dopo due scene, avreste detto (giustamente) che era troppo presto perché si erano appena conosciuti. Così come l'ho descritta, è un legame che si viene a creare in maniera progressiva.

CITAZIONE
CITAZIONE
E meno male che subito dopo, alla scena 40, un bacetto se lo danno, ma solo un bacetto, eh, perchè il resto si può solo immaginare!"

Cos'è, dovevo descriverti la scena di sesso in dettaglio? :P Ho messo lo stacco dopo che cadono sul letto, quello che succede dopo è ovvio e non necessita di ulteriori descrizioni

Che due personaggi dopo due scene e due battute finiscono a letto, forse fa parte di altro tipo di cinematografia hollywoodiana, non di quella da me un po' ironicamente evocata. Quella in cui per far capire che succedeva dopo il bacio e la caduta sul letto, la m.d.p. andava ad inquadrare il camino acceso, e magicamente la fiamma aumentava di potenza, così il pubblico capiva meglio. Ecco, nel tuo film ho intravisto questo clichè, e non dico che avresti dovuto descrivere dettagliatamente le scene di sesso, ma ho solo fatto questa similitudine, perchè un po' quella scena me lo ha ricordata. Non è, comunque, una situazione che mi ha condizionato nel voto finale.
 
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35 replies since 17/9/2013, 23:04   1670 views
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