| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS Ho chiesto tempo addietro un suggerimento su qualche vecchio film horror, per poter partecipare anche io alla sfida"Prequel/Sequel/Spin-off", e mi è stato suggerito "Krull", dipinto come un capolavoro di genere, scritto dal maestro dell'horror Nuno nel lontanissimo 2003, e tratto dal romanzo “Gli alberi di Satana” di Richard Laymon. Ho affrontato la lettura di questo film con entusiasmo, molto motivato e certo di essere di fronte ad un film importante (mi fido dei vecchi producers!). Come già detto, trovo quest'idea della sfida la soluzione ideale alla questione annosa dei recuperi dei vecchi film. Però, però... alla fine devo dire che l'età, questo film, la mostra tutta. Era un capolavoro, immagino, 10 anni fa, quando si era veramente agli albori di Cinematik; oggi verrebbe, credo, giudicato un buon film horror, non certamente un capolavoro. Troppi, a mio giudizio, i difetti e le ingenuità narrative. E siccome siamo davanti ad un film che appartiene alla storia di Ck, nei Top 100, scritto da una colonna che ha ormai le spalle larghissime e ben salde, che non ha bisogno di incoraggiamenti, che non deve dimostrare più nulla, che ha scritto un film, l'ultimo presentato al Festival di Roma, assolutamente buono e meritevole di podio, posso esprimere le mie opinioni in assoluta schiettezza e senza quel filtro che uso, anche involontariamente, coi più giovani e ancora non esperti sceneggiatori. Ma andiamo con ordine.
Soggetto: Non sono un appassionato, lo sapete, anche se fin da piccolo sono sempre stato affascinato dalle atmosfere horror e soprattutto dai trucchi di make-up e gli effetti speciali, tanto che artigianalmente qualche schifezzuola me la sono fatta sulle mani e sul viso, in anni ormai remoti. Non conosco nulla di Richard Laymon, e ho anche provato a cercare in rete il libro da scaricare, ma no ho trovato niente. Comunque, da ciò che ho letto in anticipo su qualche sito specializzato, il soggetto mi è parso interessante. Il mistero sulla genesi dei Krull è un tema assai stuzzicante, che rimane irrisolto nel libro e nel film, e quindi potrei prendere spunto per inventarmi di sana pianta un prequel, ma davvero dovrei inventare tutto dalla "A" alla "Z", perchè sono pochisismi i dati che ne ho ricevuto dalla lettura del film. La lettura della sinossi del libro mi ha invogliato maggiormente alla lettura, ciò vuol dire che il soggetto è molto buono. Voto: 82/100
Sceneggiatura: E' un film lunghissimo, di quelli che vanno letti necessariamente in più giorni, e già questo è un grosso handicap alla buona riuscita del film. Probabilmente dieci anni fa non esisteva youtube, e nemmeno si sapeva inserire le foto degli attori sulla pagina della sceneggiatura. Ho fatto davvero fatica ad immaginarmi le musiche metallare, che non conosco, sulle immagini, e non sono riuscito a immaginarmi le facce degli attori. Ho dovuto ricorrere a google immagini. Vabbè, non posso pretendere di avere davanti uno script moderno come quelli a cui siamo abituati oggi. Quindi la mia valutazione non conterrà affatto di queste lacune. Dal punto di vista delle atmosfere che Nuno ha voluto creare attorno alla cittadina di Barlow, devo dire che, purtroppo, il costrutto narrativo è proprio mal gestito. Solo alla fine la città appare spettrale al punto giusto, mentre invece Nuno avrebbe dovuto, a mio parere, creare le giuste atmosfere già fin dall'inizio, e non è bastata la immediata apparizione, subito dopo i titoli di testa, del krull senza piedi che lancia alle due ragazze la mano mozzata. La scena non mi ha dato nessuna scossa, e neppure mi è sembrata giustificata da alcunchè la preoccupazione che la famiglia di Cordelia mostra fin da subito. Mi è parso tutto troppo frettoloso, parlo della prima parte del film, senza alcuna preparazione e approfondimento di dettagli atti a creare e sviluppare il clima di tensione emotiva e senso di paura, che quindi mancano del tutto. L'empatia coi personaggi ne subisce perciò grave danno. Come se non bastasse, una brevissima descrizione, assolutamente e involontariamente comica, qiuindi la peggior cosa, contribuisce a far crollare anche quel minino di tensione. Anche il lettore più smaliziato non può non sorridere alla lettura di "Si mette il fucile in tasca". Io, lo confesso, subito dopo mi sono dedicato ad altro per una buona mezz'ora. Non aiuta a creare la giusta atmosfera neanche l'uso frequente di dialoghi serrati e spesso troppo dispersivi, che anzi allentano la tensione. Portano una qualche confusione e, in definitiva, non servono. Ci sarebbe stato bisogno di una accurata opera di asciugatura, eliminando anche alcune ridondanze e soffermandosi, invece, a descrivere più compiutamente gli ambienti, le luci, i suoni e i rumori, i dettagli descrittivi di quei piccoli ma importantissimi particolari che appartengono ai clichè consolidati di questo genere. I personaggi, tutti, sono descritti molto sbrigativamente, senza alcun particolare riconoscibile e immaginifico. Addirittura anche i krull non destano, alla lettura, alcun idea di come siano in realtà fatti. Nessun dettaglio particolare, e quindi non si riesce a provare, non dico disgusto, ma neanche un minimo disturbo. Questi grossi difetti, che perdurano per tutto il primo tempo del film, sono una pesante lacuna che solo in parte viene alleviata durante la lettura del secondo tempo per via di un ritmo più veloce, con situazioni più adrenaliniche e scene dal sapore macabro, con dettagli che fanno pensare più allo splatter nudo e crudo. Teste mozzate, arti umani usati come clava, scene di cannibalismo, violenze sessuali di gruppo, insomma ce n'è per tutti i gusti; però, purtroppo quel fardello che il film si porta dal primo tempo rende questi particolari, tipici del genere, meno efficaci e disturbanti di come avrebbero voluto essere. Meno che mai coinvolge lo spettatore il dettaglio del sentimento d'amore che unisce Johnny e Neala, e addirittura appare quasi grottesco, perchè assolutamente fuori contesto e senza efficacia quello dichiarato da Sherry nei confronti della stessa Neala. Per inciso, un personaggio, quello di Sherry, che si immola, certamente viene brutalmente uccisa anche se non vediamo alcun'inquadratura del fatto, ma che non riesce poi a farsi mancare, soffrendo anche lei della totale assenza di empatia col pubblico. Un attimo dopo è già dimenticata. Anche il mostro che si cela nella fossa, alla fine, non provoca alcun effetto. Non si vede nulla, a parte i tentacoli, e non ci è dato alcun dettaglio che ce lo possa far immaginare appieno. Diamine, un po' di fantasia! Il finale, non conclusivo, apre a possibili sviluppi futuri, ma credo che sia più opportuno pensare ad un prequel, più foriero di creatività. La sceneggiatura, dal punto di vista puramente tecnico, è abbastanza ben scritta, anche se sono presenti diversi errori tecnici e termini gergali imprecisi. Qualche dettaglio di inquadratura, soprattutto nei momenti più forti, è presente, e serve ad immaginare meglio la scena. Ciò che, invece, mi ha alla fine lasciato più che perplesso è stata la scelta di collocare le musiche tutte esattamente all'inizio del fatto truculento e del "colpo di scena". E' un'ingenuità molto grave, perchè già dopo pochi episodi, non appena leggevo "Parte la tal canzone", sapevo esattamente che dopo poche righe avrei trovato ciò che mi aspettavo. Dove è andato a finire l'effetto sorpresa? Come avrei potuto minimamente saltare dalla sedia? Questo è l'effetto che ho cercato per tutto il lunghissimo film, ma che non ho purtroppo mai trovato. Voto: 62/100
Regia: John Carpenter avrebbe diretto un film come "Krull"? E' un maestro, indiscutibilmente, ma in questo film la sua mano si vede ben poco, limitandosi ad inquadrare il minimo indispensabile delle ambientazioni e non riuscendo, quindi, ad essere pienamente coinvolgente ed emozionante. Voto: 65/100
Cast: Il cast è buono, nulla da dire. Certo, vedere una tredicenne fare tutto quello che fa il personaggio di Jenny non è da tutti i giorni. Per questo il suo personaggio è quello più dettagliato, e quindi meglio riuscito, e Sara Paxton ne esce meglio di tutti, perfino di Katie Holmes, che interpreta Neala con buona efficacia. Desmond Harrington ci mette l'anima per impersonare Johnny con un briciolo di umanità, perchè col suo gesto salva alla fine la sua bella e le due parenti, ma anche lui non può fare miracoli con una sceneggiatura che non offre molte possibilità di drammaticità recitativa. Qualcosa in più ottiene Julia Stiles, perchè almeno il suo personaggio di Cordelia è un po' più sfaccettato degli altri, e le consente di drammatizzare con buon effetto la sua lotta interiore nello scegliere di vivere con i krull, subendone tutte le conseguenze. Tutti gli altri, per la verità, si dimenticano facilmente. Voto: 70/100
Musiche: Una canzone metalllara, anche la più hard, non mi fa pensare ad una scena horror. Forse sono io ad essere limitato, ma personalmente mi fa più pensare ad un film di questo tipo una musica, ben inteso non canzone, di atmosfera lugubre, cupa, ansiogena e misteriosa. In rete se ne trovano a migliaia, e immagino che anche 10 anni fa qualcosa si potesse trovare. Sull'ingenuità di collocazione lungo lo script ho già detto. Voto: 60/100
Locandina: Non ho avuto modo di vederla nella versione normale, perchè è disponibile solo la miniatura. Comunque mi sembra buona. Voto: 72/100
Voto complessivo: 65/100
Che dire ancora? Posso affermare con certezza di aver letto su questi lidi film horror che mi hanno fatto molto più effetto di questo. Hermetico, ad esempio, mi ha dato qualche gran bello scossone. Nuno non ha scritto, con "Krull", il suo capolavoro, è chiaro, e ha fatto di meglio. Non ho ancora deciso se ne farò un prequel. L'ispirazione non è ancora affiorata, e per il momento ho in testa un quantitativo di idee che non trovano seguito. Vediamo che cosa succederà in futuro, perchè il soggetto in sé è buono, e il fatto che l'origine dei krull sia così misterioso mi può garantire ampia libertà di inventare qualsiasi cosa. Questo, si, mi stuzzica, ed anche parecchio.
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