| GHOSTBUSTERS (id., 1984, USA) Fantastico Regia di Ivan Reitman Con: Bill Murray Dan Aykroyd Sigourney Weaver Harold Ramis Rick Moranis Ernie Hudson Durata: 107 minuti
Trama: New York. Dopo essere stati espulsi dall’università, Raymond Stantz e Peter Venkman fondano, con il tecnico elettronico Egon Spengler, un’agenzia specializzata nella cattura dei fantasmi.
Curiosità: Due candidature agli Oscar: miglior canzone (“Ghostbusters”) e effetti speciali visivi.
Il ruolo di Venkman fu scritto in origine per John Belushi, quello di Louis per John Candy, e quello di Winston per Eddie Murphy.
Nella versione originale la voce di Zuul fu doppiata dallo stesso regista, mentre quella di Gozer era di Paddi Edwards.
Dan Aykroyd, scherzando sul set, diceva che Slimer era il fantasma di John Belushi.
Il film ha avuto un seguito nel 1989, ma il successo non si ripeté. Si parla però anche di un futuro terzo capitolo della saga, scritto sempre da Aykroyd e Ramis.
Zen ne scrisse:
Potrei citare ogni singola battuta di Ghostbusters a memoria. Ancora oggi molte delle frasi del film fanno parte di pezzi di dialogo quotidiano tra me e il mio migliore amico – soprattutto: “Mai successo? Prima volta?” o “Non rompiamo. Si inchini alla scienza”. Se questo, da un lato, mi rendo conto che possa apparire un pò – o molto – patetico, dall’altro mi rendo conto che non è cosa di cui vergognarsi. Ghostbusters è un film scritto benissimo, con dei dialoghi travolgenti e dei personaggi magnifici. Egon che colleziona spore, muffe e funghi; Ray che sogna di fare sesso con un fantasma; Peter che chiede la parolina magica e ricorda che “venimmo, vedemmo e lo inculammo!”. Per quanto ci si sforzi non si può non ridere e non ci si può non divertire, perché è un film fatto per questo. Ha anche dei lati curiosi, come il fatto che ruolo di Rick Moranis era stato offerto al povero John Candy, che doveva interpretare un uomo con l’accento tedesco e un cane puzzolente. O che la parte di Peter Venkman doveva interpretarla quel geniaccio di Belushi e tutti, sul set, consideravano il personaggio di Slimer come lo spirito di John, rumoroso e divertente. A suo modo, Ghostbusters è, nel suo essere un film folle, chiassoso e spassoso, anche un film nostalgico e legato a una generazione di attori comici usciti fuori con il Saturday Night Live che hanno contribuito a creare alcuni dei più bei personaggi degli anni ‘80 – ‘90.
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