| Un bravo ragazzo - Hermes Production
Soggetto & Sceneggiatura: Anche stavolta Hermetico punta tutto su un soggetto fatto apposta per shockare e colpire lo spettatore (la cosa ovviamente non sarà ricercata ma è diventato un leitmotiv comune a molti dei suoi film), la storia di un "bravo ragazzo" che cerca di convivere col suo incubo interiore fatto di un'esistenza oscura piena di stupri e violenze. Messa così è ovvio che non possono non ripassarci davanti agli occhi, come un flash, opere come Peter Crumb o i passaggi più violenti di Scomparsa o di The Evil Inside a dimostrazione di come a Hermetico interessi portare avanti un coerente discorso sugli incubi interiori di personaggi sempre più al di fuori della realtà e persi in una psiche profondamente disturbata. Fin qui nulla di male, anzi, è sempre interessante notare le peculiarità di un autore e le tematiche più volte riprese dallo stesso in film diversi. Bisogna dire anche che il soggetto è ben sorretto da una sceneggiatura efficace e lavorata, attraverso la quale anche tecnicamente l'autore rende tale disturbo, tra flashback, ripetizioni e salti temporali. Cos'è però che stavolta mi ha convinto meno rispetto ad altri film di Hermetico che pure ho apprezzato con votazioni piuttosto alte? Forse proprio questa riproposizione, non originalissima, di oscuri mondi disturbati e disturbanti, l'ennesima storia drammatica (e un po' fastidiosa) che se da un lato raggiunge il suo obiettivo di shockare e stordire lo spettatore, dall'altro mi è risultata sicuramente meno accettabile e "spontanea" che in passato. Per intenderci, seppure si trattò di un "thrillerozzo di alto livello" Scomparsa riuscì a colpirmi non poco nella proposizione di una storia drammaticissima ma a suo modo semplice, potente, se vogliamo atroce senza ricorrere a mezzi tecnici tesi a "svecchiarla", qui invece è la forma che segue la sostanza e ha quasi il compito di renderla nuova e differente rispetto a tante storie simili già viste, sia in Ck, sia sul grande che sul piccolo schermo. Non so se mi spiego.
Regia: Aronofsky in questo senso ci sta, è una scelta coraggiosa per Ck d'accordo, ma facciamo attenzione all'ultimo Aronofsky: questo è forse un film che avrebbe potuto dirigere qualche anno fa (alcune tematiche ci sono eccome, a cominciare dalla droga) ma mi pare che la piega presa con The Wrestler e The Black Swain l'abbiano portato a un cambiamento di stile e a un approccio meno ad effetto.
Personaggi & Cast: Per forza di cose il protagonista assoluto è Jonathan Rhys Meyers. Poc'altra gloria per gli altri, che comunque ho trovato tutti in parte. Tornando a Rhys Meyers bel ruolo dunque, efficace interpretazione e volto più che adatto, ironia della sorte su Ck gli stiamo dando una carrierona che purtroppo nella realtà non sta avendo riscontri (almeno finora).
Considerazioni finali: Hermetico è cresciuto, questo lo abbiamo detto già uno, anzi due semestri fa. E' positivo anche che abbia uno stile e delle tematiche "sue" che costituiscano un filo rosso che lo renda non solo riconoscibile ma interessante anche da un punto di vista "autoriale", ma qui ciò che non mi ha convinto al pari di altri suoi film precedenti è quasi una riproposizione, con storia ovviamente diversa, di un tipo di film che ti sembra di conoscere già, perlomeno per quanto riguarda Hermetico. E, come se non bastasse, mentre prima bastava colpire forte allo stomaco lo spettatore con la sola forza drammatica di quanto mostrato, ora si chiama in soccorso la tecnica, con una costruzione dello script che è sì di gran lavorazione ma è, per l'appunto, "costruita". Tra un autore che segue, coerentemente con se stesso, le tematiche che più gli stanno a cuore e uno che rischia a lungo andare di "rifare se stesso" c'è proprio il limite che passa tra spontaneità e "costruzione". Per questo, se ad esempio Il mondo dei ragazzi normali fu un bellissimo affresco di una formazione"diversa" qui, al contrario c'è la psiche fin troppo (?) de-costruita di un personaggio verso il quale alla fine puoi provare ribbrezzo o sforzarti di sentire comprensione umana, ma cos'altro? Cosa dovrebbe lasciarti un film così, oltre a shockarti? L'obiettivo, se era quello, è stato ampiamente raggiunto e con sicura padronanza dei propri mezzi, ma a parte questo c'è dell'altro? A Hermetico consiglio di continuare ovviamente per la sua strada (non solo perchè è buona, ma anche perchè chi sarei io per consigliargli diversamente?) ma gli dico anche di guardarsi attorno e di spaziare al di là del dramma (e a volte dello shock) un po' fine a sè stesso.
Voto: 7.3
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