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Le intermittenze della morte, le prime pagine...

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Arcadia1983
view post Posted on 16/4/2013, 10:52 by: Arcadia1983




ovviamente, è una prima stesura. le pagine che seguono sono una buona parte del primo capitolo (manca il finale che scriverò nei prossimi giorni): il romanzo è di 15 capitoli, una settimana o due di intenso lavoro e a maggio esce tranquillamente :)

CITAZIONE
Dissolvenza in apertura.

EST. CITTÀ - NOTTE

La mdp percorre in volo una città senza nome affacciata sul mare. È la notte del 31 dicembre, per le vie della città (ora la mdp scende in picchiata e comincia a percorre le strade) la gente sta abbandonandosi a canti e balli sfrenati, alcune persone bevono alcolici, c'è anche chi incurante delle altre persone fa l'amore con trasporto. Fuochi d'artificio vengono sparati in aria, creando un grande effetto scenografico.

Stacco.

EST./INT. AUTO-PALAZZO

Un uomo, capelli rossi e barba folta, è alla guida della sua macchina, una mano sul volante, l'altra stringe una bottiglia di vodka: l'uomo ha quasi svuotato del tutto la bottiglia. L'espressione del suo viso, infatti, è totalmente persa nei fumi dell'alcol. L'automobile, per questo, percorre le strade acciottolate della città oltre il limite di velocità. L'uomo, ridendo sguaiatamente, spinge il piede sull'acceleratore e all'improvviso lascia il volante, andandosi a schiantare contro il muro di un palazzo (quest'ultima parte della scena l'abbiamo vista dall'esterno).

Stacco.

Un gruppo di paramedici e di pompieri è davanti al palazzo. La macchina dell'uomo è un cartoccio di metallo avvolto in lingue di fuoco denso e scuro. I pompieri si danno da fare a spegnere l'incendio scaturito dall'incidente, mentre gli infermieri e i medici stanno tirando fuori l'uomo dalla sua auto, con qualche difficoltà.
La mdp ci mostra il corpo dell'uomo, che viene estratto dalla macchina: presenta una numerose ferite, gravi e profonde, il volto è tutto insanguinato, il sangue è però rappreso e ha insozzato tutte le sue vesti, ossa fuoriescono dalla gamba destra e dal braccio sinistro, i denti sono spaccati. Eppure l'uomo è vivo.
Paramedici e pompieri si guardano per un attimo, confusi e perplessi.

INT. NEGOZIO DI ALIMENTARI

Una sparatoria è in corso tra due ladri e una pattuglia della polizia. La mdp ci mostra la scena in campo medio. I ladri sono nascosti dietro le scansie dei prodotti alcolici, mentre i poliziotti sono dietro le casse. Uno dei ladri viene colpito al petto due volte e cade, sanguinando copiosamente. La mdp ci mostra il suo corpo dall'alto: una densa macchia rossa e scura si allarga dal suo corpo. L'uomo, all'improvviso, si alza e fa per sparare, ma si blocca, seguito immediatamente dal suo compare e dai poliziotti.

POLIZIOTTO
Ma che è successo?
(al ladro)
Come mai non sei morto?

INT. STANZA DELLA REGINA MADRE

La mdp con un totale ci mostra la sfarzosa stanza della regina madre, una donna di quasi cent'anni che giace nel suo letto, stanca e malata. Disposta gerarchicamente intorno al letto, la famiglia reale: il Re (Maximilian Schell) e la sua consorte e le sue due sorelle, il primogenito del re e della regina con la sua consorte e i loro due figli, la figlia maggiore dei regnanti coi suoi due figli e la figlia minore con il marito e i suoi quattro figli. Gli uomini sono in alta uniforme, mentre le donne indossano dei sobri vestiti scuri. Tutti hanno l'espressione triste e compunta.

REGINA MADRE
(con enorme fatica)
E queste sono le mie ultime parole, mie cari figli, nipoti e pronipoti.

La regina madre esala il suo ultimo respiro, chiude gli occhi. Le donne cominciano a lacrimare. La mdp inquadra in primo piano la regina madre, riapre gli occhi riprendendo a respirare con lentezza e sospesa tra la vita e la morte.
La mdp passa in rassegna i volti dei membri della famiglia reale: tutti sono stupiti.

INT. MINISTERO DELLA SANITÀ – MATTINA

Una ressa di giornalisti è intorno al ministro della sanità, un uomo di 80 anni con folti capelli bianchi. I giornalisti si accavallano con le domande, creando una grande cacofonia, e il ministro è costretto ad alzare la voce per farsi sentire.

MINISTRO DELLA SANITÀ
Una qualunque dichiarazione ufficiale sarebbe prematura, mie cari. Stiamo però raccogliendo le informazioni che ci arrivano da tutto il paese, e in effetti in nessuna si fa menzione di decessi, ma, come è facile immaginare, colti di sorpresa come tutti, non siamo ancora pronti per enunciare una prima idea sulle origini del fenomeno e sulle sue implicazioni, tanto le immediate come le future.

I giornalisti della carta stampata prendono appunti sui loro taccuini.

MINISTRO DELLA SANITÀ
(dopo una pausa)
Come responsabile del dicastero della salute, assicuro a tutti coloro che mi ascoltano e mi leggeranno domani che non c'è alcun motivo di allarme.

La mdp inquadra in primo piano una giornalista, giovane, dall'aria molto intelligente e molto carina.

GIORNALISTA
Se ho ben capito quanto ho appena udito, secondo lei, signor ministro, non è allarmante il fatto che nessuno sta morendo.
MINISTRO DELLA SANITÀ
Esatto, anche se con altre parole, è proprio ciò che ho detto.
GIORNALISTA
Signor ministro, mi permetta di ricordarle che ancora ieri c'erano persone che morivano e a nessuno sarebbe passato per la testa che questo fosse allarmante
MINISTRO DELLA SANITÀ
È naturale, la consuetudine è morire, e morire diviene allarmante solo quando le morti si moltiplicano, una guerra, un'epidemia, per esempio.
GIORNALISTA
Cioè, quando si esce dalla routine.
MINISTRO DELLA SANITÀ
Si potrebbe dire così.
GIORNALISTA
Ma, proprio ora che non si trova nessuno disposto a morire, lei, signor ministro, ci viene a chiederci di non allarmarci, ne converrà con me che è, per lo meno, piuttosto paradossale.
MINISTRO DELLA SANITÀ
È stata la forza dell'abitudine, riconosco che in questo caso non si sarebbe dovuto usare il termine allarme.

La giornalista segna tutto sul suo taccuino nero.

GIORNALISTA
Che altra parola userebbe allora, signor ministro? Le pongo la domanda perché, come giornalista cosciente dei miei obblighi quale mi pregio di essere, mi preoccupa impiegare il termine esatto ogni qualvolta sia possibile.

Primo piano del ministro della sanità, infastidito per l'insistenza della giornalista.

MINISTRO DELLA SANITÀ
(secco)
Non una, ma quattro.
GIORNALISTA
(ironicamente deferente)
Quali, signor ministro?

Primissimo piano del ministro.

MINISTRO DELLA SANITÀ
Non alimentiamo false speranze.

INT. UFFICIO PRIMO MINISTRO – TARDO POMERIGGIO

Il Primo Ministro è un bell'uomo di circa 60 anni, con capelli leggermente brizzolati e in un elegante completo scuro (François Cluzet). Il primo ministro è seduto dietro la scrivania, ha davanti le telecamere e si sta rivolgendo al paese.

PRIMO MINISTRO
Miei cari concittadini, dall'inizio del nuovo anno non si sono registrate scomparse in tutto il paese. Chiedo moderazione e senso di responsabilità nelle valutazioni e interpretazioni che di questo strano fatto verranno elaborate, e vi ricordo che non si dovrebbe escludere l'ipotesi che si tratti di una casualità fortuita, di un'alterazione cosmica meramente accidentale e senza continuità, di una congiunzione eccezionale di coincidenze intruse nell'equazione spazio-temporale. Comunque, il governo che ho l'onore di presiedere ha già avviato contatti esplorativi con gli organismi internazionali competenti al fine di abilitare il governo a un'azione che sarà tanto più efficace quanto il più possibile concertata. Il governo è preparato a tutte le eventualità umanamente immaginabili, deciso ad affrontare con coraggio e con l'indispensabile appoggio della popolazione i complessi problemi sociali, economici, politici e morali che l'estinzione definitiva della morte inevitabilmente determinerà. Accetteremo la sfida dell'immortalità del corpo, se questa sarà la volontà di dio, che ringrazieremo sempre in eterno, con le nostre preghiere, di avere scelto il buon popolo di questo paese quale suo strumento.

Stacco.

Le telecamere non ci sono più. Il primo ministro è ancora dietro la scrivania, sta leggendo i dispacci che giungono dal paese, ogni tanto beve un whiskey, non sembra il primo bicchiere, ma il primo ministro è perfettamente sobrio. Qualcuno bussa alla porta.

PRIMO MINISTRO
Avanti...

Nell'ufficio entra il Cardinale, un uomo di quasi 85 anni con radi capelli candidi (Jean-Louis Trintignant).

CARDINALE
Buonasera, signor primo ministro
PRIMO MINISTRO
(alzandosi e andandogli incontro)
Buonasera, eminenza.

I due tornano a sedersi.

CARDINALE
Vengo a farle visita per dirle che mi sento profondamente scioccato.
PRIMO MINISTRO
Anch'io, eminenza, la situazione è molto grave, la più grave di quante il paese ha dovuto vivere fino a oggi.

Primo piano del cardinale.

CARDINALE
Non si tratta di questo.
PRIMO MINISTRO
Di che si tratta, allora, eminenza.
CARDINALE
È deplorevole, sotto tutti gli aspetti, che, nell'enunciare la dichiarazione che ho appena ascoltato, lei, signor primo ministro, non si sia ricordato di quello che costituisce il fondamento, la trave maestra, la pietra angolare, la chiave di volta della nostra santa religione.

Il primo ministro è perplesso.

PRIMO MINISTRO
Eminenza, mi perdoni, temo di non comprendere dove vuole arrivare.
CARDINALE
Senza morte, mi ascolti bene, signor primo ministro, senza morte non c'è resurrezione, e senza resurrezione non c'è chiesa.

Pausa. Il primo ministro si versa un'altra dose di whiskey.

CARDINALE
Qualsiasi cattolico, e lei non fa eccezione, ha l'obbligo di sapere che senza resurrezione non c'è chiesa, e inoltre: come le è venuto in mente che dio potrebbe volere la propria fine? Affermarlo è un'idea assolutamente sacrilega, forse la peggiore delle bestemmie.
PRIMO MINISTRO
Eminenza, io non ho detto che dio voleva la propria fine.

Primo piano del cardinale.

CARDINALE
In effetti, con queste precise parole, no, ma ha ammesso la possibilità che l'immortalità del corpo derivasse dalla volontà di dio, non c'è bisogno di avere il dottorato in linguistica per capire che chi dice una cosa, dice l'altra.
PRIMO MINISTRO
Eminenza, la prego, mi creda, è stata solo una frase a effetto destinata a fare colpo, la conclusione di un discorso, sa bene che la politica ha necessità del genere.
CARDINALE
Anche la chiesa ne ha, signor primo ministro, ma noi ponderiamo molto prima di aprire bocca, non parliamo a vanvera, calcoliamo gli effetti a distanza, la nostra specialità, se vuole che le dia un'immagine per comprendere meglio, è balistica.
PRIMO MINISTRO
Sono desolato, eminenza.
CARDINALE
Al suo posto, lo sarei anche io.

Pausa. Il cardinale si accende una sigaretta, un'aquila è stampata sulla carta dorata che ricopre il filtro.

CARDINALE
(più cordiale)
Vorrei sapere se lei, signor primo ministro, ha messo al corrente della dichiarazione sua maestà prima di leggerla ai mezzi di comunicazione.
PRIMO MINISTRO
Naturalmente, eminenza, trattandosi di un argomento così delicato.
CARDINALE
E cosa ha detto il re, se non è segreto di stato.
PRIMO MINISTRO
L'ha trovata buona. Ha detto: stupendo.
CARDINALE
Stupendo che?
PRIMO MINISTRO
È quanto mi ha detto sua maestà: stupendo.

Primo piano del cardinale.

CARDINALE
Vuol dire che ha bestemmiato pure lui.
PRIMO MINISTRO
Non sono competente per formulare giudizi di tale natura, eminenza, vivere con i miei stessi errori mi dà già abbastanza daffare.
CARDINALE
Dovrò parlare al re, rammentargli che, in una situazione come questa, tanto confusa e delicata, solo l'osservanza fedele e senza debolezze delle provate dottrine della nostra santa madre chiesa potrà salvare il paese dallo spaventoso caos che ci cadrà addosso.

Il primo ministro ripone dei documenti in una cartelletta.

PRIMO MINISTRO
Deciderete voi, eminenza, è nel vostro ruolo.
CARDINALE
Domanderò a sua maestà cosa preferisce, se vedere la regina madre per sempre agonizzante, prostrata in un letto da cui non si alzerà più, con l'immondo corpo che le trattiene indegnamente l'anima, oppure vederla, morendo, trionfatrice sulla morte, nella gloria eterna e risplendente dei cieli.
PRIMO MINISTRO
Nessuno esiterebbe nella risposta.

Il cardinale spegne la sigaretta.

CARDINALE
Sì, ma al contrario di quello che si crede, non sono tanto le risposte che mi importano, signor primo ministro, bensì le domande, ovviamente mi riferisco alle nostre. Osservi come di solito abbiano, al tempo stesso, un obiettivo visibile e un'intenzione nascosta dietro, se le facciamo non è solo perché ci rispondano ciò che in quel momento abbiamo bisogno che gli interpellati ascoltino dalla propria bocca, è anche perché si va preparando la strada a future risposte.
PRIMO MINISTRO
Un po' come in politica, eminenza.

Il cardinale si accende un'altra sigaretta.

CARDINALE
Infatti, ma il vantaggio della chiesa è che, anche se a volte non sembra, nel gestire ciò che sta in alto, governa ciò che sta in basso.

Altra pausa.

PRIMO MINISTRO
Se permette, eminenza, vorrei sottoporle ancora una breve questione.
CARDINALE
Dica.
PRIMO MINISTRO
Che farà la chiesa se non morirà mai più nessuno?
CARDINALE
Mai più è troppo tempo, anche trattandosi della morte, signor primo ministro.
PRIMO MINISTRO
Credo non mi abbia risposto, eminenza.
CARDINALE
Le restituisco la domanda: che farà lo stato se non morirà mai più nessuno?
PRIMO MINISTRO
Lo stato tenterà di sopravvivere, anche se dubito molto che ci riuscirà, ma la chiesa...
CARDINALE
La chiesa, signor primo ministro, si è talmente abituata alle risposte eterne che non riesco a immaginarla darne delle altre.
 
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