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Se permettete parliamo di sesso
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Se permettete parliamo di sesso, Gruppo Fraludada

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view post Posted on 16/2/2013, 21:08

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Andrew.
view post Posted on 17/2/2013, 12:33




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Mi ronzava in testa già da un po' l'idea di una commedia su questo tema, che fosse un po' la summa di anni di riflessione sull'argomento. E poi, dopo l'ultimo Love&Smiles molto Love (tragico) e poco Smiles, ho pensato ci fosse il bisogno di una ventata di allegria. Così, quando mi è apparso evidente che Il flauto magico non mi interessava più di tanto, ho preso la decisione di cancellare il cartone e passare direttamente a questo, cominciando così in tempo per finirlo entro il Love&Smiles.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.

Oz è stato scelto dopo qualche mese, più che altro per il nome. Poi ho visto In&Out e mi sono convinto fosse la scelta giusta. Quanto al cast, decisi fin dall'inizio Lily Cole, Brosnan e Dujardin, ma Idle e Cleese erano originariamente invertiti (Cleese era il Professore), e la scelta di AnnaSophia Robb è stata particolarmente complicata. Non parliamo poi del resto del cast, che a parte qualche nome è stato radunato più o meno all'ultimo... però alla fine sono soddisfatto, penso sia molto azzeccato.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Ho scritto gli episodi nell'ordine delle opere che fanno da colonna sonora: quindi nell'ordine 4-2-3-1-5. Le parti di raccordo sono state le ultime ad essere scritte. Ho seguito questo metodo così da poter controllare la lunghezza di ogni episodio, così che il film fosse omogeneo. E gli ultimi due sono stati profondamente cambiati proprio a ridosso dell'uscita del film... insomma, è stata una lavorazione intensa.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Un buon 7. Forse ho esagerato.

- Un pregio del tuo film?

Nessun sentimentalismo, una grande ironia e credo molta leggerezza.

- Un difetto del tuo film?

Forse ho esagerato con la lunghezza.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

No, questa volta mi attengo all'Arcadia-pensiero e non faccio pronostici... Pazienza, li faccio. Spero nell'apprezzamento di Arcadia, World e Mastruccio, dubito invece per Clint e per Andrew (anche per osticità contro la colonna sonora).

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Spero almeno due-tre settimane, e un quarto posto.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Perché è stato molto rilassante scriverlo, perché come ho detto è la summa di tutta una serie di riflessioni, perché è la mia prima vera commedia... per tanti motivi, insomma.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Sì, e proprio nel settore della colonna sonora. Il primo tentativo di usare l'opera lirica come soundtrack è stato in That's My Family, ed è fallito perché è stato fatto con l'incoscienza di mettere direttamente la musica intera. Stavolta, invece, tranne in un caso, ho personalmente tagliato e ridimensionato la musica.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Looking for Hope: ha la stessa gioia di vivere, lo stesso interrogativo di fondo e lo stesso afflato.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Gang Bang, ma con più azione, e La ragazza di carta, per la bizzarria di certe situazioni.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

A qualcuno piace caldo di Wilder, Tutti pazzi per Mary dei Farrelly, e ovviamente Molto rumore per nulla di Shakespeare diretto da Branagh.

- Il tema e/o il messaggio del film?

Questo lo lascio scoprire a voi, credo sia abbastanza evidente.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Vuoi due ore di pura leggerezza senza volgarità e stucchevolezza? Eccoti servito!

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Lo spettatore medio italiano andrebbe al cinema convinto di vedere un film pornografico e/o esplicito, e ne uscirebbe assolutamente deluso per la mancanza di volgarità e per l'atmosfera agrodolce.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?


Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Colonna Sonora, Miglior Cast, Miglior Regia. Non credo di avere possibilità per gli attori, ma aspetto le recensioni per decidere.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?


Troppo presto per dirlo.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?


A parte il solito Cuore pirata? Land of the Dead, ovviamente. Che credo proprio non realizzerò mai.
 
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view post Posted on 17/2/2013, 18:02
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Recensione di freddy_k

Avrei voluto recensirlo ieri sera, ma mi è sfuggito il topic. Vabbè...
Anche in questo secondo film del L&S che vedo, la commedia prevale sul romanticismo, nonostante quest'ultimo sia tutt'altro che assente. E qui abbiamo la prova che sesso e amore non sono affatto due cose distinte, ma che possono tranquillamente interscambiarsi, senza ostacolarsi l'una dall'altra.
Filo conduttore del film è il funerale di un famoso psicologo conosciuto da tutti come il Professore (il vero nome lo conosceremo solo alla fine): durante la cerimonia, cinque persone si raccontano a vicenda un'esperienza personale vissuta da ciascuna di loro, in cui il Professore ha avuto una parte più o meno importante.
La prima ha come protagonista Theresa, la più giovane delle nipoti del Professore, la quale, grazie ai consigli del nonno e della sorella maggiore, riesce a conquistare e a portarsi a letto il ragazzo di cui è innamorata, sottraendolo dalle grinfie dell'insegnante di ballo ultratrentenne. A questo punto, vorrei sottolineare un piccolo errore: Theresa parla di Louis come "del suo primo ragazzo", sottintendendo quindi che ne ha avuti più di uno, ma alla fine del film i due stanno ancora insieme; per cui, magari, scrivere che si trattava "della prima volta con il suo ragazzo" sarebbe stato più appropriato. In più, ho trovato un po' sprecata la Tyler nel ruolo dell'insegnante: va bene che si tratta di un film corale, ma per un ruolo comunque "minore" come quello, forse ci sarebbe stata meglio un'attrice meno famosa.
Il secondo episodio, a parer mio, è il meno riuscito dei cinque. Non che proprio non mi sia piaciuto, ma possiede molta meno forza rispetto agli altri. La vendetta di Cecilia, in confronto alla colossale bastardata che le aveva fatto Alex, rischiando di rovinarle la carriera, mi è sembrata abbastanza innocua. Ho trovato invece molto bello il rapporto tra la stessa Cecilia e Roman, il vicino di casa voyeur: quante donne, soprattutto attualmente, non chiamerebbero la polizia a prescindere di fronte a simili comportamenti? Al contrario lei, pur non incoraggiando mai l'ossessione del ragazzo, riesce a capirlo senza trattarlo da maniaco (cosa che in effetti non è).
Il terzo episodio è sicuramente quello che più mi ha divertito: protagonista (e narratore) è Leonard Norton, uno psicanalista che, per poter guarire del tutto una giovane paziente dalle sue inibizioni, ne seduce la madre single, donna puritanissima e repressissima, per anni plagiata (assieme alla figlia) da un sacerdote fanatico delle regole e della castità, il quale vedrà tutti i suoi "insegnamenti" andare in fumo nel giro di pochi minuti. E detto tra noi, vedere un personaggio simile sputtanato in quel modo non finirà mai di darmi soddisfazione.
Lo stesso discorso vale per il protagonista del quarto episodio Roger Raymond, uomo d'affari senza scrupoli convinto che il denaro possa risolvere tutti i problemi, che alla fine verrà truffato da persone più povere ma molto più furbe di lui. Se il terzo episodio era il più divertente, questo è senza dubbio il più "torrido" del film, con una sensualissima Laura Chiatti che nel ruolo della escort Isabella sprizza erotismo da tutti i pori. E la scena di sesso tra lei e il giovane figlio di Roger, Larry, si candida prepotentemente a vincere il premio per la miglior scena di passione (anche se forse è un po' presto per dirlo).
L'ultimo episodio chiude degnamente il film: abbastanza divertente, un po' nostalgico e dà l'occasione a Francis sia di fare il solito cameo (un po' à la Hitchcock :D ), che di riproporre un vecchio sketch dei Monty Python.
Sulla sceneggiatura solo giudizi positivi: gli episodi sono legati tra loro in maniera perfetta, le scene sono descritte impeccabilmente così come i movimenti di macchina, ho letto il film davvero con molto piacere nonostante la lunghezza non indifferente.
Di Frank Oz mi ricordo soprattutto In&Out, con cui questo film ha alcune somiglianze (citazione compresa), quindi scelta azzeccata. Gli attori non posso considerarli singolarmente essendo, come ho detto prima, un film corale e a episodi, ognuno con protagonisti diversi; il Professore stesso appare con una certa frequenza solo nel primo e nell'ultimo episodio, negli altri tre si limita a delle brevi comparsate senza incidere sullo sviluppo delle storie. Guardando il cast nel suo complesso, però, direi che si comporta egregiamente: gli attori sono scelti bene e ognuno di essi sfrutta il poco spazio che ha nel migliore dei modi (della Tyler ho già detto sopra).
Sulle musiche all'inizio devo ammettere di aver storto un po' il naso, e di aver pensato: potevano starci nelle scene di ballo del primo episodio ma non nel resto del film. Invece, man mano che andavo avanti nella lettura, sono riuscito ad apprezzarle sempre più; ascoltandole a volume adeguatamente basso, in modo che facessero piacevolmente da sottofondo senza disturbare la lettura, facevano un'ottima figura.
Sito semplice, locandina davvero ben fatta, mi piace molto.

Voto: 7.5/8 (8 al sondaggio)

Possibili nominations al L&S: Miglior film, Miglior cast, Miglior scena di passione, Miglior bacio/scena d'amore
 
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view post Posted on 17/2/2013, 21:38

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CITAZIONE
Anche in questo secondo film del L&S che vedo, la commedia prevale sul romanticismo, nonostante quest'ultimo sia tutt'altro che assente.

In questa frase c'è qualcosa che non mi torna... :P No, va be', lo posso accettare, a patto che si intenda "romanticismo" nel suo significato più ampio, cioè fondamentalmente sinonimo di affetto reciproco tra personaggi e per i personaggi da parte del loro autore. Spero di aver evitato quello da baci Perugina.

CITAZIONE
La prima ha come protagonista Theresa, la più giovane delle nipoti del Professore, la quale, grazie ai consigli del nonno e della sorella maggiore, riesce a conquistare e a portarsi a letto il ragazzo di cui è innamorata, sottraendolo dalle grinfie dell'insegnante di ballo ultratrentenne. A questo punto, vorrei sottolineare un piccolo errore: Theresa parla di Louis come "del suo primo ragazzo", sottintendendo quindi che ne ha avuti più di uno, ma alla fine del film i due stanno ancora insieme; per cui, magari, scrivere che si trattava "della prima volta con il suo ragazzo" sarebbe stato più appropriato. In più, ho trovato un po' sprecata la Tyler nel ruolo dell'insegnante: va bene che si tratta di un film corale, ma per un ruolo comunque "minore" come quello, forse ci sarebbe stata meglio un'attrice meno famosa.

Me lo sentivo che qualcosa mi era sfuggito! :o:
Riguardo la Tyler, questione di gusti: dopo Il Signore degli Anelli, non ha fatto questa grande carriera cinematografica, quindi io per esempio non la ritengo una star di prima grandezza. Credo quindi ci possa stare come parte di fianco in un film corale.

CITAZIONE
Il secondo episodio, a parer mio, è il meno riuscito dei cinque. Non che proprio non mi sia piaciuto, ma possiede molta meno forza rispetto agli altri. La vendetta di Cecilia, in confronto alla colossale bastardata che le aveva fatto Alex, rischiando di rovinarle la carriera, mi è sembrata abbastanza innocua. Ho trovato invece molto bello il rapporto tra la stessa Cecilia e Roman, il vicino di casa voyeur: quante donne, soprattutto attualmente, non chiamerebbero la polizia a prescindere di fronte a simili comportamenti? Al contrario lei, pur non incoraggiando mai l'ossessione del ragazzo, riesce a capirlo senza trattarlo da maniaco (cosa che in effetti non è).

Cecilia ti risponderebbe che la punizione di Alex era proprio quella: finire cooptato ad aiutarla nella nuova carriera, lui che aveva tentato di fermarla, essere praticamente costretto ad assisterla anche adesso. E poi, non le conveniva essere troppo dura: metti che il piano fosse fallito, Alex poteva rovinarla sul serio. Poi, forse, dovevo spiegarlo meglio io: in tal caso, pazienza.

CITAZIONE
Sulle musiche all'inizio devo ammettere di aver storto un po' il naso, e di aver pensato: potevano starci nelle scene di ballo del primo episodio ma non nel resto del film. Invece, man mano che andavo avanti nella lettura, sono riuscito ad apprezzarle sempre più; ascoltandole a volume adeguatamente basso, in modo che facessero piacevolmente da sottofondo senza disturbare la lettura, facevano un'ottima figura.

Bravo, hai capito benissimo com'è che vanno sentite queste musiche! Faccio un esempio: in Match Point, Woody Allen mette un pezzo dall'Otello di Verdi (dialogo Otello-Jago) come sottofondo a più scene. Ma la musica non copre il dialogo, scorre sotto, costruendo l'atmosfera e andando di pari passo col ritmo. Bene, è identico.

Grazie per la celerità e per il voto.
 
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view post Posted on 17/2/2013, 21:56
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CITAZIONE (Francis Delane @ 17/2/2013, 21:38) 
CITAZIONE
Anche in questo secondo film del L&S che vedo, la commedia prevale sul romanticismo, nonostante quest'ultimo sia tutt'altro che assente.

In questa frase c'è qualcosa che non mi torna... :P No, va be', lo posso accettare, a patto che si intenda "romanticismo" nel suo significato più ampio, cioè fondamentalmente sinonimo di affetto reciproco tra personaggi e per i personaggi da parte del loro autore. Spero di aver evitato quello da baci Perugina.

Si certo, non parlavo sicuramente di "melensaggini" à la Nicholas Sparks... E poi, come hai visto, non ho inserito il Bacio Perugina tra i possibili premi :D
 
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Andrew.
view post Posted on 21/2/2013, 13:42




Recensione della Chimera.

Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo film. Pensavo fosse una sorta di "Tutto quello che vorreste sapere sul sesso..." di Woody, degli episodi comici slegati tra di loro. Invece Francis è più serio e riflessivo e sebbene le scene rientrino prettamente nel genere commedia, non c'è nulla di comico ma anzi spesso portano a delle riflessioni.
Inoltre è stato molto bravo nel riuscire a collegarle tra di loro. Lo ha fatto grazie al personaggio del professore che una volta defunto fa sì che le persone più vicini a lui si riuniscano e possano raccontarsi degli aneddoti che riguardano la loro vita sessuale.
Come si evince dal titolo, il film ha come tema principale proprio il sesso, qua declinato in diverse forme, anche se mai banalizzato. Come in una sorta di vetrina, assistiamo a tante tipologie di sessualità, andando da quella impacciata tipica dell'adolescenza a quella libertina, a quella tenuta troppo a freno e poi liberata, a quella che è ancora possibile nonostante l'età avanzata. Se dovessimo cercare un unico comune denominatore, credo lo troveremmo nella libertà che accomuna il sesso: poter essere liberi di farlo a proprio piacere come espressione della libertà di esprimersi, di essere se stessi, di vivere felici.
Un termine per descrivere la sceneggiatura potrebbe essere "raffinata". C'è sempre una certa eleganza nelle descrizioni e nei dialoghi e le scene di sesso non sono mai mostrate in maniera esplicita ma sempre con una certa distanza rispettosa. Non ho amato particolarmente l'impaginazione, ma è stata comunque una sceneggiatura che non ho fatto fatica a leggere nonostante la lunghezza. I ritmi sono stati altalenanti, tra scene più interessanti e altre meno, ma nel complesso è stata una lettura piacevolissima.
Non avrei disdegnato qualche risata in più, qualche scena più imbarazzante tipica delle commedie degli equivoci, dato che spesso anche l'imbarazzo e l'equivoco vengono un po' troppo edulcorati e smorzati come per timore di non esagerare, ma questa è semplicemente il mio gusto, non un difetto.

Di Frank Oz mi rendo tristemente conto di non aver visto nessuno dei suoi film, ma guardando la sua filmografia è evidente come sia a suo agio in commedie del genere.
Tra l'altro è una regia che nel film è piuttosto presente, dato che molti movimenti di macchina sono descritti nei particolari (come è solito fare Francis comunque).
Il cast è uno di quelli corali dove è difficile trovare qualcuno che spicchi sugli altri. Sicuramente Idle è quello che si vede di più e forse è il più carismatico. Ma mi sono piaciuti molto i protagonisti dell'ultimo episodio, Irons e Cleese.
Degno di nota anche Brosnan che è perfetto per quel ruolo, così come sono stati bravi Lily Cole, Djuardin e Anna Sophia Robb. Forse non riuscirà a vincere un premio attoriale, ma come cast nel complesso meriterebbe la nominations.
Le musiche... difficile giudicarle. In alcune scene perfette, in altre mi davano fastidio perchè mi distraevano. E' vero, andavano ascoltate in sottofondo, ma sebbene nel complesso la trovi una buonissima colonna sonora, è anche vero che mi sono sembrate un po' ripetitive (ma sarà che io non capisco niente di lirica).


Voto: 75 (devo decidere se tendente al 7 o all'8, decisione che prenderò in futuro quando vedrò cosa mi ha lasciato dentro)


E' un film ben fatto e confezionato, elegante e raffinato nonostante il tema delicato (?). Forse non è di quei film che mirano a emozionarti (probabilmente è questo l'unico suo limite fisiologico), complice anche la struttura a episodi. Ma a fine visioni esci soddisfatto per aver visto una sana commedia per nulla volgare, matura e in grado di spingerti a qualche riflessione.

Piccola riflesisone e chiudo: un film del genere probabilmente avrebbe avuto ancora più forza 30, 40 anni fa, dove il pudore era molto più diffuso e non si parlava così facilmente di sesso. Oggi forse perde un po' di questa forza, il sesso si è andato trasformando lentamente dando vita a situazioni e pensieri diversi, ma non per questo il film è meno valido, eh.
 
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view post Posted on 21/2/2013, 19:56
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Il nuovo film di Francis mi aveva incuriosito fin dall’inizio, per la struttura a episodi e soprattutto per il modo in cui intendeva trattare del sesso, già ampiamente sviscerato e declinato in ogni salsa dal cinema. Impresa non semplice, anche perché il rischio di scadere nella commediola becera, ma fintamente raffinata a la Manuale d’amore, era alto.
I protagonisti dei vari episodi si ritrovano tutti al funerale del Professore, un simpatico personaggio, che in maniera più o meno marcata ha influenzato le loro vite e soprattutto il loro approccio con il sesso. L’estremo saluto al Professore diviene quindi un pretesto per raccontare cinque storie che hanno tutte come elemento centrale il sesso, vissuto ogni volta da protagonisti in diverse fasi della vita. Dall’adolescenza fino alla maturità e alla vecchiaia (o quasi).
Il primo episodio, che ha per protagonista la nipote del Professore alle prese con la prima cotta adolescenziale, è quello che forse ho trovato più debole, perché sembra non riuscire a imboccare una strada precisa, né quella della commedia, né tantomeno quella del teen drama. Si risolve tutto in maniera piuttosto innocua senza lasciare il segno.
Il secondo episodio invece è più riuscito; qui abbiamo al centro non tanto il sesso di per sé, ma la rappresentazione di quest’ultimo e infatti è l’episodio in cui si “combina” di meno. La storia di Cecilia è molto simpatica ma ho apprezzato soprattutto il personaggio di Roman con la sua idolatria nei confronti della modella. Gli episodi che ho apprezzato di più però sono il terzo e il quarto. Entrambi riassumono perfettamente la “filosofia” del film e sono molto divertenti, infatti dosano in modo equilibrato momenti frizzanti ad altri più pacati con qualche interessante riflessione sulla repressione del sesso. Irresistibili i duelli verbali tra Brosnan e il sacerdote, senza contare l’atteggiamento puritano di Henrietta, sempre sul punto di esplodere (e infatti alla fine cederà). Divertente anche l’episodio con la Chiatti e Dujardin come protagonisti. Lui che finisce sempre clamorosamente in bianco e il figlio che si prende una grande rivincita sul padre, che è un gran pallone gonfiato. Tutto l’episodio si regge sul binomio malato sesso e soldi, impersonificato da Dujardin.
L’ultimo episodio invece mi ha colpito di meno. Per quanto gradevole, l’ho trovato meno graffiante degli altri due e forse un po’ troppo bonario.
Ad amalgamare il tutto c’è la solita eleganza di Francis, che si manifesta nella messa in scena, nelle inquadrature e nei dialoghi. Ne esce quindi una commedia molto raffinata e leggera, che non oltrepassa mai il limite del buon gusto. Formalmente quindi è ineccepibile.
L’unico difetto, se così si può dire, è che a volte il film mi è sembrato un po’ timoroso, poco audace, non in termini di nudità ovviamente, ma in termini di intreccio, equivoci. Alcuni episodi, seppur gradevoli, sono molto lineari e si risolvono in modo molto rassicurante. Senza avere quella carica irriverente e caustica che io mi aspettavo, ma che magari non era neanche nelle intenzioni di Francis.

Frank Oz dirige ottimamente la pellicola, dandole un tocco raffinato e mai volgare, pienamente nelle corde del regista. Cast numerosi e con nomi di una certa importanza. Essendo un filma episodi ci sta che star anche molto importanti interpretino ruoli minori. I volti li ho trovati tutti perfetti, soprattutto Brosnan, Dujardin e Hoult. Ovviamente però, data la struttura del film, nessuno emerge sugli altri.

Colonna sonora omogenea e molto ricercata. Contribuisce a dare un ulteriore tocco d’eleganza al film. A me, a volte, la musica lirica inquieta un po’ ma questo è un altro discorso.

Locandina davvero bella, ipnotica e affascinante, molto in linea con l’atmosfera generale del film.
Sito semplice ma esauriente.

Se permettete parliamo di sesso è una riflessione raffinata e astuta sul rapporto spesso distorto che abbiamo col sesso; all’origine di ciò ci sono spesso le imposizioni e i pregiudizi di una società che sembra non saper più vivere in modo sano uno degli aspetti più naturali della vita dell’uomo. I due episodi centrali sono i più riusciti e rappresentano perfettamente lo spirito del film. Gli altri a volte sono meno graffianti di quanto ci si potrebbe aspettare. E’ un film comunque riuscito che non vuole raggiungere chissà quali vette, un divertissement elegante e raffinato che suggerisce qualche interessante spunto di riflessione. 74/100
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 21/2/2013, 21:31




Francis si cimenta in uno dei generi che sa fare meglio, la commedia, e lo fa parlando di un tema per molti sia ancora un tabù: il sesso.
E lo fa senza troppi fronzoli ma senza essere volgare. Il film è incentrato in cinque episodi che riguardano vari aspetti del sesso in tutte le sue forme più soft. I protagonisti sono tutti molto diversi fra loro, alcuni anche molto opportunisti ma sembrano quasi divertirsi in questa frizzante commedia. Francis, come al solito, racconta il tutto con estrema eleganza e con ironia, rendendo leggeri anche momenti seri come la repressione sessuale o la prostituzione. Un difetto è forse la lunghezza ma non si è sentita molto, ma l'intento comuqnue è riuscito bene, il film fa ridere ma anche riflettere.
Frank Oz alla regia ci sta, anche se non ho visto molto di suo. Il cast l'ho trovato giusto e che sa fare il suo lavoro ... e come gli ho già detto mi sono accorta che tre personaggi si chiamano Leonard, Henrietta e Agnes :)
Voto 7

Edited by Sunset Boulevard Films - 22/2/2013, 21:43
 
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mastruccio
view post Posted on 22/2/2013, 12:03




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Il mesto funerale di un noto professore universitario (il Professore), è l'occasione che diversi suoi amici e parenti sfruttano per raccontarsi/ci una loro esperienza personale che ha visto lo stesso defunto come parte importante della storia. Unico comun denominatore dei racconti, il sesso, visto nelle sue diverse sfaccettature e coniugazioni.

Questo lo spunto narrativo che Francis usa per il suo ultimo film "Se permettete parliamo di sesso". E' una buona idea, anche se non proprio originalissima. Ma ormai è veramente difficile trovare spunti ed idee originali per il cinema, e qualsiasi cosa si scriva, già qualcuno in passato l'ha pensata e realizzata. Francis trova la sua originalità nella commistione di immagini e musica, che vede l'uso di alcune opere di Gioacchino Rossini per la colonna sonora. Gran melomane qual è, il bravo produttore emiliano-partenopeo ha curato molto meticolosamente la parte audio, creando le tracce musicali ad hoc, tagliando e cucendo le clip inserite poi su youtube. Un operazione ben fatta e da imitare, che mi vede personalmente convinto sostenitore.

Il risultato di questa operazione è una pellicola di buonissima fattura, elegante e ricca di fascino, che riprende per alcuni versi il leggero e divertito timbro di "Looking for Hope", ma che la ricercata musica rossiniana incasella meglio nell'alveo delle commedie molto english e dal gusto raffinato, stile "Monty Python" e "4 matrimoni ed un funerale", o "In & Out", per intenderci.
Non a caso sono stati scelti come regista quel gran talento di Frank Oz, sempre attento alla misura ed alle sfumature, e come cast un gruppo di ottimi attori, fra i quali spiccano grandi interpreti quali Pierce Brosnan, Jeremy Irons, Eric Idle e John Cleese. Ottime scelte e complimenti a Francis.

Gli episodi raccontati dai vari personaggi, quasi a fare da divertita e divertente contraltare alla mestizia del funerale (come avviene nella realtà), sono alcuni più riusciti degli altri. Citiamo fra i più riusciti quello in cui lo psicologo Brosnan, che segue il viaggio della sua giovane paziente verso il proprio passato, fatto da una madre repressa e puritana e un pastore anglicano opprimente ed inquisitore, libera la ragazza dalle sue patologie psicologiche seducendone la madre.
Da ricordare anche gli episodi che vedono protagonisti un miliardario alle prese con una furba escort nel paradiso del mare caraibico, e l'ultimo, quello in cui un anziano ma ancora arzillo professore, vedovo da poco, si regala una delle ultime occasioni di giovanile avventura amorosa, ed invece è solo vittima di un bonario scherzo dei sui più cari amici.
Il film scorre, sebbene abbastanza lungo, sui binari della scioltezza, senza mai scadere nella volgarità, e sciorinando argute argomentazioni sulla sessulità, vissuta nelle diverse età della vita e sempre secondo la stessa filosofia del professore protagonista in sottofondo.

La sceneggiatura è scritta molto bene, ricca di particolari tecnici e descrizioni sceniche, e sebbene vi siano alcuni errori di battitura e di terminologia (la casa di "modellismo", ad esempio), non c'è che da complimentarsi con l'autore, per aver prodotto una pellicola godibilissima. Non raggiunge le altezze di "Looking for Hope", anche perchè la struttura ad episodi, seppur uniti insieme perfettamente e coerentemente, non consente di arrivare ad appassionarsi alle storie alla stregua di un film tradizionale. Certamente Francis questo rischio l'aveva già messo in conto, e quindi non si stupirà se le maggiori critiche arriveranno su questo aspetto.

Già detto della colonna sonora, importante e molto ben fatta. Ci sarebbe da disquisire se tutti i brani scelti sono adatti alle scene per cui sono state scelte: in effetti alcune volte non ho capito il pensiero di Francis. Ma io non sono affatto un melomane, ed anzi mi professo totale ignorante in materia di musica lirica.
la locandina è molto evocativa ed affascinante, ed il sito senza troppi fronzoli, svolge al suo compito, regalandoci anche una gallery inyteressante, soprattutto per il pubblico maschile.

Il film, quindi, è promosso a pieni voti. Un esempio di elegante e raffinata commedia, senza grandissimi picchi di livello da capolavoro, ma senz'altro di ottima fattura.
Voto: 77/100 (8 al sondaggio)
 
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view post Posted on 22/2/2013, 21:51

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Ringrazio tutti voi per le belle recensioni. Adesso rispondo

ANDREW

CITAZIONE
E' un film ben fatto e confezionato, elegante e raffinato nonostante il tema delicato (?). Forse non è di quei film che mirano a emozionarti (probabilmente è questo l'unico suo limite fisiologico), complice anche la struttura a episodi. Ma a fine visioni esci soddisfatto per aver visto una sana commedia per nulla volgare, matura e in grado di spingerti a qualche riflessione.

Piccola riflesisone e chiudo: un film del genere probabilmente avrebbe avuto ancora più forza 30, 40 anni fa, dove il pudore era molto più diffuso e non si parlava così facilmente di sesso. Oggi forse perde un po' di questa forza, il sesso si è andato trasformando lentamente dando vita a situazioni e pensieri diversi, ma non per questo il film è meno valido, eh.

Scelgo solo il finale della recensione di Andrew perché mi sembra la summa di una recensione che, più che notare analiticamente pregi o difetti, si basa sull'ammissione di essersi aspettato altro. E va bene, perché mi sono accorto io per primo che tra come ho presentato il film e tra quello che alla fine mi è venuto fuori c'è uno iato (ed è la seconda volta che mi succede, dopo il Vampire: che dite, devo iniziare a preoccuparmi?). Però l'ultima frase non mi trova d'accordo, e proprio perché 30-40 anni fa c'erano le caratteristiche della società che hai detto.
Il fatto è che, scrivendo il film, io ho pensato di lanciare un messaggio anche critico proprio alla società che viviamo adesso, dove se è vero che il sesso non è più un argomento tabù, è però altrettanto vero che siamo passati a una pornografia invadente e pervasiva, evidente da più o meno ogni cosa: pubblicità, comportamenti, cinema, vita politica... E intanto, il nudo integrale è intanto divenuto di nuovo tabù implicito, visto che impera invece il bikini che è quanto di più squallido esista. Il sesso non è divenuto la normalità, il sesso è divenuto un idolo, ed è questo l'altro idolo polemico del mio film (non esplicito, perché, come dice Michel, farei la figura del moralista). Rappresentare il sesso come una cosa normale, è una rivolta non da poco... passerà inosservata perché siamo abituati a ben altro, ma non è poco, per la nostra età.

HERMES

[QUOTE]Il primo episodio, che ha per protagonista la nipote del Professore alle prese con la prima cotta adolescenziale, è quello che forse ho trovato più debole, perché sembra non riuscire a imboccare una strada precisa, né quella della commedia, né tantomeno quella del teen drama. Si risolve tutto in maniera piuttosto innocua senza lasciare il segno. [...]
L’ultimo episodio invece mi ha colpito di meno. Per quanto gradevole, l’ho trovato meno graffiante degli altri due e forse un po’ troppo bonario./QUOTE]

CITAZIONE
L’unico difetto, se così si può dire, è che a volte il film mi è sembrato un po’ timoroso, poco audace, non in termini di nudità ovviamente, ma in termini di intreccio, equivoci. Alcuni episodi, seppur gradevoli, sono molto lineari e si risolvono in modo molto rassicurante. Senza avere quella carica irriverente e caustica che io mi aspettavo, ma che magari non era neanche nelle intenzioni di Francis.

Allora, il discorso è in parte analogo a quello con cui ho risposto ad Andrew (se volevo presentare il sesso come qualcosa di normale, il cinismo credo fosse l'ultima cosa da usare, perché si tornava al sesso come idolo), ma qui entra in scena anche un altro fattore: cioè che, ahimé, io manco di cinismo e cattiveria, oltre al fatto che non sopporto gli equivoci. Vi giuro, io fin da bambino non potevo sopportare l'equivoco, scappavo nell'altra stanza. Va be', a parte questo, è vero, gli ultimi due episodi - oltre a essere quelli scritti per ultimi, in due settimane - risentono del fatto di essere scritti a distanza ravvicinata con le sequenze di raccordo, cioè quelle del funerale, che comiche non potevano essere perché c'è un funerale di mezzo. Non ne sono insoddisfatto, eh, chiariamoci, anzi, è solo per spiegarvi.

CITAZIONE
Colonna sonora omogenea e molto ricercata. Contribuisce a dare un ulteriore tocco d’eleganza al film. A me, a volte, la musica lirica inquieta un po’ ma questo è un altro discorso.

Eh? :blink: Scusa, ma scrivi cose come Scomparsa e poi ti fai inquietare dall'opera lirica? Di Rossini, poi! Ma come funziona la tua testa, Hermes? :P

AGNESE

Le ho risposto tramite Facebook.

MASTRUCCIO

CITAZIONE
Gran melomane qual è, il bravo produttore emiliano-partenopeo ha curato molto meticolosamente la parte audio, creando le tracce musicali ad hoc, tagliando e cucendo le clip inserite poi su youtube. Un operazione ben fatta e da imitare, che mi vede personalmente convinto sostenitore.

Ti ringrazio per la definizione, ma io non sono partenopeo, al massimo ho un po' di sangue toscano perché mia nonna materna era di Camaiore. Comunque grazie, sarei onorato.

CITAZIONE
Non raggiunge le altezze di "Looking for Hope", anche perchè la struttura ad episodi, seppur uniti insieme perfettamente e coerentemente, non consente di arrivare ad appassionarsi alle storie alla stregua di un film tradizionale. Certamente Francis questo rischio l'aveva già messo in conto, e quindi non si stupirà se le maggiori critiche arriveranno su questo aspetto.

Non l'avevo messo in conto, ma è vero, e accetterò le critiche. Anche perché mi sono divertito molto a scriverlo.

CITAZIONE
Già detto della colonna sonora, importante e molto ben fatta. Ci sarebbe da disquisire se tutti i brani scelti sono adatti alle scene per cui sono state scelte: in effetti alcune volte non ho capito il pensiero di Francis. Ma io non sono affatto un melomane, ed anzi mi professo totale ignorante in materia di musica lirica.

Guarda, avevo pensato di mettere l'elenco di tutti i brani spiegando la situazione originale nell'opera, ma poi ho pensato che sarei stato pesante.

 
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mastruccio
view post Posted on 22/2/2013, 23:38




CITAZIONE (Francis Delane @ 22/2/2013, 21:51) 
Ti ringrazio per la definizione, ma io non sono partenopeo, al massimo ho un po' di sangue toscano perché mia nonna materna era di Camaiore. Comunque grazie, sarei onorato.

Mi sono leggermente lasciato ingannare: ti ho semplicemente accomunato a Gaetano, che vive a Bologna come te, ma poi aggiunge l'origine partenopea. Tu metti i puntini di sospensione dopo "Bologna", e mi hai fregato! :D
Ma magari fossi anche io originario di Napoli! Non starei per finire miseramente in serie B! Mannaggia!!!!
 
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view post Posted on 23/2/2013, 09:34

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CITAZIONE (mastruccio @ 22/2/2013, 23:38) 
CITAZIONE (Francis Delane @ 22/2/2013, 21:51) 
Ti ringrazio per la definizione, ma io non sono partenopeo, al massimo ho un po' di sangue toscano perché mia nonna materna era di Camaiore. Comunque grazie, sarei onorato.

Mi sono leggermente lasciato ingannare: ti ho semplicemente accomunato a Gaetano, che vive a Bologna come te, ma poi aggiunge l'origine partenopea. Tu metti i puntini di sospensione dopo "Bologna", e mi hai fregato! :D
Ma magari fossi anche io originario di Napoli! Non starei per finire miseramente in serie B! Mannaggia!!!!

I puntini di sospensione stanno per "Pisa", ma non li ho messi io, è iniziativa del forum, e comunque ci studio là, ma non sono originario del luogo.
 
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emilgollum
view post Posted on 23/2/2013, 20:18




Per farti un dispetto ^_^ mi sono letto il tuo film (per non essere solo critico degli atteggiamenti del forum), a parte che ero curioso di vedere come avresti affrontato il tema del sesso, e farlo in una commedia di questo tipo non era una cosa molto facile. Vuoi perché è difficile raccontare qualcosa che non sia stato già detto (mi è subito venuto in mente: Woody Allen, a quanto pare non sono l'unico), vuoi perché la tematica nasconde insidie pericolose legate al messaggio di fondo che si vuole lasciare. Il tipo di struttura che hai scelto ti ha facilitato il compito, perchè suddividere a episodi l'intero intreccio (partendo comunque da una sorta di antefatto che leghi i ricordi dei vari protagonisti) ti ha permesso di sviscerare e non disperdere troppo l'attenzione sul tema principale. La sceneggiatura forse non decolla del tutto proprio per questo motivo, è troppo ancorata nel voler raccontare a pezzi un qualcosa che ha bisogno di più spessore, seppur trattasi di una commedia. Secondo me avresti dovuto mescolare maggiormente le storie, magari avendo come fulcro centrale "Lo psicologo", ma legati da un'unica e distinta situazione di equivoci e malintesi, più che creare per ognuno più situazioni, più equivoci e malintesi. Non so se mi sono spiegato. L'intero film ne avrebbe giovato, perché il fastidio maggiore nel leggere/vedere questo tipo di storie è l'andamento discontinuo che per forza di cose si viene a creare (per ritornare all'ultimo Woody Allen ambientato a Roma, non era forse quello il suo difetto più grande?). Ma ti voglio dire di più, perché non è tanto a perderci l'uniformità delle scene, ma proprio il messaggio che vuoi veicolare, in questo senso discontinuo è il termine che più raccoglie la "critica" che ti voglio lanciare. Il tema "sesso" alla fine si rimpicciolisce diventando nullo, seppur alcune situazioni siano più efficaci e raccolgano le tue reali intenzioni, propositive e congegnate con disinvoltura.

Quando gli altri recensori ti dicono ho preferito quell'episodio rispetto a quell'altro, non fanno altro che confermare quanto sia inopportuno lavorare sulle basi di un film a episodi, perché lo sai in partenza che ci sarà qualcuno che dirà quello mi è piaciuto di più rispetto al secondo, perdendo di efficacia su tutto il resto.
Qualche anno fa ho lavorato al backstage di un film per il cinema, era stato scritto per raccontare due vite parallele, due realtà diverse che a un certo punto si separano da una scelta fatta dal protagonista. L'intento era far vedere le due realtà per poi farle convergere soltanto alla fine. Il primo montatore che ha fatto un lavoro di montaggio così com'era stata scritta la sceneggiatura ha perso il confronto quando evidentemente il film non funzionava, perché si avevano due blocchi distinti e netti, mentre l'altro montatore, ha cercato di intrecciare il più possibile i due episodi cercando di mantenere viva l'attenzione, sulla scelta, sui possibili cambiamenti legati a quella scelta, fino a arrivare (in un climax più crescente) al finale e chiudere così, emotivamente l'intera vicenda.

Ovvio che ti faccio un paragone del tutto diverso dalla tua struttura, infatti era una scelta che dovevi fare all'inizio. Non è mai semplice capire che strada intraprendere, lo so anche io, ma ecco ti sei un pò accontentato di lavorare su uno schema prestabilito, appunto a episodi e in questo trovo che sia stata una scelta semplice che non possa far decollare il film, sei sicuro che volevi accontentarti di un'abbondante sufficienza?

Che il tuo stile sia molto migliorato (è il primo film che leggo dopo due anni di astinenza) è lampante, anche i dialoghi mi sono piaciuti, e alcune situazioni sono divertenti e lasciano un buon retrogusto, ma tutta la pappardella che ti ho detto prima prevarica sul resto.

Locandina un pò strana, non riesco a inquadrarla ^_^
Sito semplice.

Scelte artistiche/regia: Frank Oz ci può stare. Non avrei scelto Brosnan per il ruolo di Leonard, boh, non so il perché non ce lo vedevo con quella faccia. Resto del cast apprezzabile, anche le scelte di Liv e Evangeline e Hoult (quelli che saltano all'occhio) non è che siano proprio sballate.

Edited by emilgollum - 23/2/2013, 20:48
 
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view post Posted on 23/2/2013, 22:25

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CITAZIONE (emilgollum @ 23/2/2013, 20:18) 
Per farti un dispetto ^_^ mi sono letto il tuo film (per non essere solo critico degli atteggiamenti del forum), a parte che ero curioso di vedere come avresti affrontato il tema del sesso, e farlo in una commedia di questo tipo non era una cosa molto facile. Vuoi perché è difficile raccontare qualcosa che non sia stato già detto (mi è subito venuto in mente: Woody Allen, a quanto pare non sono l'unico), vuoi perché la tematica nasconde insidie pericolose legate al messaggio di fondo che si vuole lasciare. Il tipo di struttura che hai scelto ti ha facilitato il compito, perchè suddividere a episodi l'intero intreccio (partendo comunque da una sorta di antefatto che leghi i ricordi dei vari protagonisti) ti ha permesso di sviscerare e non disperdere troppo l'attenzione sul tema principale. La sceneggiatura forse non decolla del tutto proprio per questo motivo, è troppo ancorata nel voler raccontare a pezzi un qualcosa che ha bisogno di più spessore, seppur trattasi di una commedia. Secondo me avresti dovuto mescolare maggiormente le storie, magari avendo come fulcro centrale "Lo psicologo", ma legati da un'unica e distinta situazione di equivoci e malintesi, più che creare per ognuno più situazioni, più equivoci e malintesi. Non so se mi sono spiegato. L'intero film ne avrebbe giovato, perché il fastidio maggiore nel leggere/vedere questo tipo di storie è l'andamento discontinuo che per forza di cose si viene a creare (per ritornare all'ultimo Woody Allen ambientato a Roma, non era forse quello il suo difetto più grande?). Ma ti voglio dire di più, perché non è tanto a perderci l'uniformità delle scene, ma proprio il messaggio che vuoi veicolare, in questo senso discontinuo è il termine che più raccoglie la "critica" che ti voglio lanciare. Il tema "sesso" alla fine si rimpicciolisce diventando nullo, seppur alcune situazioni siano più efficaci e raccolgano le tue reali intenzioni, propositive e congegnate con disinvoltura.

Ok, vediamo di rispondere a questa recensione del tutto inaspettata, e di cui ringrazio Emilz per i complimenti (perché è positiva, e la cosa non può che farmi piacere).

Ti dirò, all'inizio ero indeciso fra tre strutture: quella che poi ho adottato, l'idea di un programma televisivo dove le varie storie erano collegate da un presentatore (sempre il Prof) e dagli stacchetti fra lui e i suoi assistenti (ma il problema è che così si rischiava di dividere troppo il momento "ideologico" da quello delle storie) e l'idea di una raccolta a una festa, con intrecci fra i personaggi.
Quello che mi ha fatto decidere per quest'ultima scelta è stato il fatto che la seconda impostazione aveva il limite di essere fin troppo classica, e di essere complicatissima da mettere in scena, oltre che di rischiare un'estraniazione dei personaggi dal mondo reale che andava contro quello che mi stavo proponendo, cioè di rappresentare il sesso come qualcosa di normale.
Anche perché, per una volta, io non ho voluto creare una storia a cui lo spettatore si appassionasse: questa volta, io volevo dare allo spettatore, e a me, uno sguardo come dire dall'alto sulle vite di tanti esseri umani. Più importante delle singole storie era, insomma, il tema del sesso, che volevo restasse "libero" da grandi personaggi e/o personalità.
Che poi io abbia scelto la situazione di base forse sbagliata (un funerale), credo possa essere giusto: effettivamente, mi sono accorto anch'io che, a contatto con la morte, la cosa diventava forse troppo seria, ma ormai era tardi per tornare indietro. Però devo dire che, se dovessi rifare il film, cambierei giusto quella, mantenendo più o meno inalterati gli episodi, di cui sono invece molto soddisfatto.
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 26/2/2013, 00:43




almeno uno dei dinosauri si è decisp a partecipare attivamente e non solo a fare il Brontolo.
 
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27 replies since 16/2/2013, 21:08   1446 views
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