| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS "Russian Roulette" è il primo film che leggo, scritto dal solo presidente Simone Martinelli della Destiny Production Film, dopo la intellettualmente vivace e felice collaborazione con la Chimera nella produzione di "The Hospital". Non sapevo che questo fosse solo il suo secondo film tutto suo, perchè conosco la sua casa di produzione come già attiva da alcuni anni. Ciò mi fa capire certi aspetti e particolarità di questo script. Se, da un lato, ne ammiro la buonissima idea di partenza, l'intreccio e il ritmo della vicenda narrata, alcune scene partilarmente ben descritte, dall'altro lato capisco il perchè di parecchie note scritte sul mio foglio di appunti durante la visione del film.
Non ripeto ciò che è stato scritto già da chi mi ha preceduto, in merito agli errori di ingenuità autoriale, i blooper (più di uno, per esempio io ho notato anche che a Gerald viene ripetutamente detto di spegnere il microfono, e lui esegue, ma allora non si capisce come facciano i poliziotti della squadra ad ascoltare ciò che avviene, dato che il microfono è spento), l'assenza di qualsiasi approfondimento dei personaggi principali, dei loro background, le incongruenze, etc etc. Aggiungo un'approssimazione nella costruzione dei dialoghi, che sembrano spesso inverosimili. Tutto, comunque, ascrivibile alla poca esperienza di Simone nella scrittura cinematografica. Se questo fosse il film di un autore già attivo da anni e con una produzione numerosa, la mia recensione avrebbe ancor più fatto le pulci allo script, facendo notare anche i numerossissimi errori non corretti in fase di ripetute riletture (presunto che ce ne siano state più di un paio), ma soprassiedo, considerando "Russian Rolulette", praticamente, l'opera seconda di un giovanissimo produttore, con un grandissimo talento ancora in fase di germogliazione, un diamante puro allo stato grezzo, che abbisogna, però, di tanto lavoro ancora sulla scrittura. E' l'unica strada da percorrere, unitamente alla lettura di tante altre sceneggiature, anche quelle professionali ed autentiche, che si possono trovare in rete.
La scelta di Vince Gillian è corretta, mentre non mi trovo d'accordo su quella di Di Caprio per il protagonista. Credo che non avrebbe mai accettato, nella realtà, un ruolo per nulla sfaccettato. Paul Bettany mi pare, invece, la scelta più azzeccata, ed inoltre il suo personaggio è uno dei due ruoli che mostra un certo spessore; l'altro è quello che interpreto da Maria Bello, che mostra in maniera sufficiente le sue caratteristiche di brava interprete. Alec Baldwin appare francamente un po' sprecato, mentre il resto del cast si perde nell'assenza di caratterizzazioni, creando così un po' di confusione tra i personaggi.
Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di ascoltare le musiche della colonna sonora, dato che nessun link è stato inserito nel pdf. Peccato, perchè certamente il film avrebbe potuto guadagnare anche qualche punto in più. Secondo me la colonna sonora, in un film cinematikino, è una componente fondamentale, irrinunciabile, e arrivo anche a dire che se qualcuno legge i film senza sentirne la musica non può recensire compiuitamente la pellicola. Quindi, caro Francis, come la mettiamo?
La locandina, realizzata da Andrew, è bellissima, ma già questo lui lo sa, perchè gli avevo già fatto i miei complimenti e manifestato anche la mia sana invidia nei confronti della sua bravura.
Il film di Simone, quindi, è un'opera che avrebbe potuto avere, se scritto con mano più ricca di esperienza, un potenziale molto più grande di quella che in realtà riesce ad avere, perchè la storia è abbastanza bella ed interessante, benchè si rifaccia ai soliti racconti polizieschi che poco o nulla hanno ancora da dire di nuovissimo, e con gli stereotipi ben riconoscibili. Ma è sicuro che l'autore abbia coscientemente ricalcato queste linee guida. In ogni caso, però, va riconosciuta la buona riuscita di alcune scene, scritte con buon ritmo narrativo, capace di tenere desta l'attenzione dello spettatore. VOTO: 57/100 (6 al sondaggio)
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