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Il ladro di anime
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Il ladro di anime, Nuno Productions

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Nuno Vox
view post Posted on 23/12/2012, 03:15




.......sai davvero come funziona la tua mente?

Il ladro di anime SI.

http://youtu.be/nnSqNau2dHo

www.nunoprod.altervista.org/html/film/ladro/main.htm
 
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Nuno Vox
view post Posted on 27/12/2012, 16:00




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
- Volevo tornare a fare un film importante. E questo era il soggetto giusto per farlo.


- Parlaci delle scelte di cast e regia.
- Ho grande ammirazione per Scorsese e l’ho subito visto perfetto per plasmare questo soggetto. Per il cast è stato deciso quasi subito di celebrare il decennale con un cast di vecchie conoscenze. Ewan McGregor era perfetto per il ruolo e gli altri sono venuti di conseguenza.


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?
- E’ stato bellissimo lavorare su questo film. C’era un’atmosfera magica. Durante le riprese siamo incappati anche nel 70esimo compleanno di Martin Scorsese e abbiamo fatto una festa fantastica. Un’altra curiosità è che quando Ewan ha saputo di dover interpretare un paziente colpito da amnesia che durante il film recupera i ricordi, ha deciso di non leggere il copione. Ha lavorato su una scena per volta e in alcuni casi sapendo solo le sue battute. In molte scene la sua sorpresa, le sue emozioni erano assolutamente reali.


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?
- 8


- Un pregio del tuo film?
- Non annoia. Cerca di mantenere sempre viva l’attenzione dello spettatore. Credo di essere riuscito in questo. La storia e l’atmosfera ti assorbono, scorrendo molto bene.


- Un difetto del tuo film?
- In tutta sincerità stavolta faccio fatica a rispondere… Aspetto con curiosità le critiche.


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
- Spero di non deludere tutti quelli che lo stavano aspettando con impazienza e grandi aspettative.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...
- E’ costato tanto, sfiorando il record di spesa della NP. Ed è un film in cui credo molto. Quindi stavolta l’asticella è alta: 8-10 settimane in sale, incasso superiore ai 300 milioni e “almeno” la seconda posizione al box office.



- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
- E’ il film del decennale e per quest’occasione ho rilavorato con tanti attori di miei vecchi film. Già solo per questo rimarrà un film a cui resterò sempre molto legato.



- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
- Devo dire che in questo caso sono stato molto attento a certi miei difetti cronici (quello della lunghezza in primis). E devo ammettere di essere molto soddisfatto del risultato.



- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?
- Nessuno, direi.


- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
- Questa è la domanda che mi mette sempre più in crisi. Non mi viene in mente niente, abbiate pazienza…


- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
- Il primo che viene in mente è “Shutter Island” ma Scorsese a parte non lo vedo così vicino.


- Il tema e/o il messaggio del film?
- La mente umana utilizza dei meccanismi molte volte incomprensibili. A volte terribili.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
- Il primo amore non si scorda mai. Non hai mai visto un film su CK? Comincia da questo e te ne innamorerai. Garantisco io.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
- Secondo me che è un gran bel film. 

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
- Spero di rientrare in più categorie possibili. Come chance direi che Scorsese e McGregor possono dire la loro. Ma non ci poniamo limiti. Di solito, anche con film che hanno avuto enormi successi di critica e botteghino, non abbiamo avuto mai fortuna agli Awards. Ma sognare o sperare non costa niente.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?
- Looking for Hope.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
- Il mistero Voynich. Ma ormai mi sono arreso, non lo finirò mai. Tutti gli altri lasciati incompiuti (vedi 1602) li sto recuperando.
 
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Andrew.
view post Posted on 30/12/2012, 15:10




Recensione della Chimera.
Attenti agli spoiler!


Il film di Nuno era piuttosto atteso, perchè amo le storie che hanno per protagonisti gli scherzi che il cervello è in grado di fare, quei film che ti fanno dubitare costantemente di quella che sembra la verità e che non lo è.
E l'intera trama gioca proprio su questo: ci fa domandare di continuo chi sia il ladro di anime e lo fa abilmente inserendo indizi, occhiatine, dialoghi che ci fanno sospettare praticamente di chiunque, dal protagonista dal passato incerto all'autista un po' schizzato, perfino dell'innocua Greta. Sebbene fosse abbastanza scontato che il ladro di anime non fosse Bruck, ammetto di essere caduto nel tranello perchè non ho pensato nemmeno per un istante a Sophie, che invece si rivela più diabolica di quanto si potesse pensare, riuscendo quindi a sorprenderci con un bel colpo di scena.
Il film però non mi ha entusiasmato molto, perchè sebbene non annoi mai grazie a un ritmo molto serrato, non mi ha nemmeno regalato particolari emozioni o non si è rivelato così originale come mi immaginavo. Infatti si svolge all'interno di un edificio dove i personaggi non fanno altro che cercare di sopravvivere andando di stanza in stanza, ora cercando di salvare qualcuno, ora cercando di catturare l'assassino.
A parte il colpo di scena già citato, non ci sono particolari guizzi e la componente che predomina è l'azione, spesso così concitata da rendere di difficile lettura la sceneggiatura. Diverse scene hanno delle descrizioni un po' sbrigative che ne rendono difficoltosa la comprensione (infatti arrivato alla fine ero nella confusione più totale, non capendo chi era ancora vivo, dove si trovavano, contro chi lottavano) alla quale si arriva, ma con un po' di riletture attente.
Ammetto che il mistero che più mi premeva risolvere fosse legato alle scene al presente, con gli studenti che leggono la cartella clinica col professore. Era una scena piuttosto surreale che mi aveva fatto immaginare che dietro al professore ci fosse qualche minaccia. A parte il maxi riassunto finale che fa il professore (troppo lungo, si poteva snellire anche a costo di tralasciare particolari), ho trovato un po' inconcludente questa situazione, che alla fine serve a farci scoprire che Caspar è riuscito a salvarsi. Però dell'esperimento non si sa più nulla, rendendo vane le aspettative che si erano create per un film intero.
Analogalmente, non si sa più nulla nemmeno di Sophie, lasciandoci volutamente col dubbio.

Martin Scorsese è un nome di peso che si fa fatica a dover giudicare. Da un lato c'è la consapevolezza che il regista ha diretto un film simile, Shutter Island, dall'altro c'è da parte mia la ferma convinzione che un nome meno imponente e più mirato a un genere thriller di stampo classico avrebbe giovato all'intera operazione.
Forse pecco a giudicare, ma l'idea che mi sono fatto è che sia stato scelto proprio per accostare al film un regista importante, sicuri del fatto che non sarebbe stato criticato in virtù di Shutter Island. Ma vorrei sapere che ne pensa Nuno, mi aspetto infatti una sua controrisposta ;)
Nulla da ridire invece per il cast che mi è sembrato perfetto, col protagonista McGregor che ho visto bene nella parte e una Lena Headey che si farà ricordare. Walken fa come al solito la sua figura, anche se mi sarebbe piaciuto vederlo per l'ennesima volta nella parte del cattivo con colpo di scena finale.
Le musiche sono ben scelte, ma troppo poche per poter competere con altri film.
La locandina non mi fa impazzire, nel senso che è buona ma Nuno ci ha abiutati a molto meglio, mentre il sito è ben fatto e ricco di curiosità.

Voto: 74

Un thriller divertente da seguire che ti pone alla continua mercè dello sceneggiatore, che gioca con noi facendoci fare congetture sull'identità dell'assassino, riuscendo nella difficile impresa di creare un colpo di scena davvero inatteso (e oggi non è cosa semplice). Il limite del film è che non va oltre a questo, ma non parlerei di un difetto vero e proprio perchè da un thriller del genere non ci si aspetta altro che questo, tensione e azione che non annoino. Un finale un po' troppo inconcludente, una sceneggiatura a volte di difficile comprensione e una scelta registica meno pretenziosa forse avrebbero aumentato il voto di un paio di punti.


Nuno parlava di questo come un film in grado di poter impensierire i big agli awards, però io al momento non ci vedo questa potenzialità, a differenza di altri film che magari pur toccando diversi generi tipo thriller e horror, hanno trovato anche spazio per riflessioni e scene toccanti o profonde (penso a La Variante di Luneburg, Stria, Scomparsa e Il canto di Kali). E' anche vero che sono il primo a recensire, quindi vedremo cosa ne penseranno gli altri, ma aspetto anche una risposta dal produttore.


CITAZIONE
- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
- Questa è la domanda che mi mette sempre più in crisi. Non mi viene in mente niente, abbiate pazienza…

Io direi Amnesia della Dreaming Studio o Dreamcatcher di Merlino.
 
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Clint1994
view post Posted on 31/12/2012, 01:14




IL LADRO DI ANIME by Clint94

Il film di Nuno era molto atteso da tutti, perché si presentava come uno dei pochi che potesse sconvolgere la situazione in vista degli Awards; invece si rivela “solo” un buon film, ma che difficilmente impensierirà i favoriti del semestre. Il problema degli ultimi film di Nuno, secondo me, è che sono tutti molto ben orchestrati, con trame solide e magari anche (come in questo caso) molto sorprendenti, ma mancano sempre di profondità, di personaggi cui affezionarsi veramente, di emozioni. “Il ladro di anime” ne è l'esempio perfetto: una trama molto interessante, un colpo di scena assolutamente imprevedibile, molti misteri, molta azione, ma alla fine manca il colpo d'ala, l'emozione, il personaggio memorabile; e il tutto resta un po' fine a se stesso, e i vari, complessi meccanismi dell'intreccio si dimenticano abbastanza in fretta.
Ciò non toglie che si tratta di uno dei film migliori tra gli ultimi di Nuno. Ci troviamo di fronte a una situazione ricca di suspense: una clinica psichiatrica totalmente isolata, un pericoloso serial killer in giro per i meandri dell'istituto, e i medici e i pazienti che si trovano a dover collaborare per sventare questa minaccia, con tutte le tensioni e i colpi di scena che ne seguono. Tutti i personaggi hanno qualcosa di ambiguo e questo toglie ogni certezza allo spettatore, aumentando la suspense. È evidente infatti che Bruck non può essere l'unico, vero responsabile di tutto (anche se non avrei mai immaginato che in realtà fosse addirittura dalla parte dei buoni e stesse cercando di avvertirli dell'identità del vero Ladro di anime); mai però mi è venuto da pensare che la colpevole fosse Sophie, soprattutto per via del suo stato di paralisi che devia ogni sospetto. Il colpo di scena è quindi senza dubbio riuscito, arriva inaspettato proprio quando sembra che si siano calmate le acque e chiarisce molte cose, anche se bisogna dire che tutta la spiegazione è abbastanza macchinosa. Non mi è piaciuto poi il sistema attraverso cui si spiega tutta la verità, ossia una lunga spiegazione del misterioso professore. Una spiegazione orale per chiarire i lati oscuri della vicenda ci può stare, ma quella mostrata nel film è veramente lunghissima, fin troppo dettagliata e poco cinematografica; ed è inutile dire che è anche il sistema più facile per chiarire le cose. “Shutter Island” aveva, nella parte finale, lo stesso difetto (la spiegazione infinita di Ben Kingsley a DiCaprio). Lo script è ben scritto, è lunghetto ma non in maniera eccessiva, contiene la sua buona dose di mistero e suscita l'interesse dello spettatore per vedere come tutto andrà a finire; solo che in certe parti, e mi riferisco in particolare alle scene action, è davvero difficile riuscire a seguire le azioni e i movimenti di tutti i personaggi, e si crea una certa sgradita confusione. Ho apprezzato invece altre scelte, come la parte sugli indovinelli tra Caspar e Greta.
I personaggi non sono troppo piatti, ma non lasciano neanche il segno. Si distinguono gli uni dagli altri e ognuno ha una propria personalità abbastanza ben definita (anche se un po' stereotipata), però non sono figure memorabili e si dimenticano abbastanza in fretta. Caspar è il classico protagonista buono che cerca di scoprire la propria identità e il proprio passato, ma non presenta altri elementi di particolare interesse e Ewan McGregor si limita a svolgere bene il suo ruolo senza raggiungere livelli particolarmente alti. Gli altri sono bravi caratteristi adatti ai ruoli (Gleeson, Rockwell, Hurt, Liotta, Baruchel), ma nessuno spicca in particolar modo. La figura più interessante è ovviamente quella di Sophie, anche se in fin dei conti la si ricorda più per l'ingegnosità e la diabolicità del suo piano che per la caratterizzazione del personaggio in sé; Lena Headey comunque offre un'ottima performance. Ho trovato sprecata invece Audrey Tautou, che nella realtà è abituata a ruoli di primo piano e a personaggi di ben altro spessore.
La scelta di Martin Scorsese alla regia alla fine si rivela abbastanza sbagliata. È evidente che è stato scelto per “Shutter Island”, ma alla fine “Il ladro di anime” non si eleva di molto sopra la media dei classici thriller a sorpresa e Scorsese sembra sprecato; anche perché si sa che quando si usano certi registi così importanti bisogna andare sul sicuro, perché i rischi sono sempre altissimi. Nuno ha rischiato, ma da questo punto di vista secondo me ha fallito. Doveva scegliere un buon regista di thriller e non un nome ingombrante come quello di Scorsese. La scelta di Martin sarebbe stata giustificata se ci fossero stati un maggior approfondimento dei personaggi, più pathos e più emozioni, ma così non è.
Nel complesso quindi “Il ladro di anime” si rivela leggermente al di sotto delle aspettative. È chiaro che siamo di fronte a un ottimo thriller, con una trama perfettamente orchestrata e un colpo di scena che lascia di stucco, ma in fondo si limita a questo. Si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un meccanismo perfetto e ingegnoso, ma vengono sacrificati i personaggi e il pathos. Alla fine è “solo” un ottimo thriller, per l'appunto.

VOTO: 7+

Edited by Clint1994 - 31/12/2012, 14:25
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 31/12/2012, 13:07




Io credo di aspettare più degli altri questo film perchè avevo letto il libro e l'ho considerato bellissimo. Tenendo conto anche il la parte "interattiva" di questo che rende il tutto più realistico: ricordo che ho passato una settimana in cui se avevo un colpo di sonno pensavo "ancora!" cercando di farmela passara :D (non l'avete capita? leggete il libro)
Il film è molto fedele al libro, anche se direi che manca appunto l'elemento di paranoia e il fatto che alla fine, il protagonista sia in costante angoscia di ricadere di nuovo ipnotizzato. Comunque le atmosfere sono ottime, la sensazione di "gelo" c'è e non solo perchè nel film c'è la neve, il gelo c'è anche dentro i protagonisti, nell'atmosfera, e un po' lo sente anche lo spettatore. E' un thriller in stile 10 piccoli indiani in cui tutti possono essere colpevoli, o uno slasher in cui i superstiti devono fuggire dall'assassino, può essere interpretato in questi due modi e in entrambi ti intrattiene ugualmente. Sinceramente io il libro l'ho letto come uno slasher e il film come un thriller, ed è ottimo.
Buono il cast, anche se quando leggevo il libro immaginavo i protagonisti con volti diversi.
La regia di Scorsese ci sta.
Voto 8
 
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view post Posted on 2/1/2013, 12:20
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Il ladro di anime è il nuovo film di Nuno, quello su cui il produttore punta maggiormente in vista degli awards. Avrà quindi le carte in regola per rivaleggiare con le migliori pellicole del semestre e ravvivare un’edizione degli awards che sembra fin troppo scontata?
La storia rivela fin da subito un certo potenziale, pur non inventando nulla e rifacendosi a molti clichè di genere. Seguiamo le adrenaliniche vicende di un gruppo di persone rinchiuse in una lussuosa casa di cura immersa nella neve. I protagonisti saranno continuamente braccati dal fantomatico ladro di anime, un feroce serial killer che riduce le sue vittime in uno stato letargico. Attraverso continui indovinelli e giochi d’astuzia, lo spettatore arriva nel finale a sbrogliare l’intricatissimo enigma che sorregge l’intero film. E, soprattutto se si è grandi appassionati di thriller, scoprire l’identità dell’assassino è in questo caso un’autentica libidine. Perché, come poche altre volte capita, ci si trova davanti a un colpo di scena davvero davvero sorprendente (che a me ha ricordato i fasti del primo mitico Saw) che non può che galvanizzare ed esaltare lo spettatore.
Perché il maggior pregio della pellicola è proprio l’affascinante e complesso intreccio che tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Complice un ritmo serratissimo senza neanche un minuto di pausa, soprattutto nella prima parte, si ha quasi la sensazione di essere sballottati da un evento all’altro, da un piccolo twist all’altro. Si è letteralmente in balia delle continue inaspettate svolte della trama e non si ha davvero idea di cosa stia realmente accadendo. Tutto però è dannatamente divertente ed entusiasmante, e questo basta.
Come già detto, poi, la soluzione dell’enigma è sorprendente anche se ho trovato lo spiegone finale un po’ troppo lungo e dettagliato. Ha ammazzato un po’ il ritmo forsennato della pellicola, proprio nel momento cruciale. Io lo avrei snellito, anche a costo di lasciare qualche particolare senza spiegazione.
Il problema, se di problema si può parlare, è che il coinvolgimento emotivo nei confronti dei personaggi e delle vicende non decolla mai, anzi è quasi del tutto assente. La stessa pellicola non sembra avere alcuna ambizione, se non quella di intrattenere e per questo non c’è spazio per particolari riflessioni e approfondimenti, magari sul tema del sogno, sul senso di colpa o che so io. Rimane tutto un po’ in superficie. E poi ho notato che a volte i personaggi si lasciano andare un po’ troppo spesso a battute di spirito anche in situazioni molto drammatiche (soprattutto Tom ma anche Greta se ne uscono con battute che fanno molto “action americano”). Ciò smorza decisamente la tensione ed è un peccato perché l’atmosfera generale poteva essere molto più paranoica e cupa.
Comunque il film, inteso come pellicola di puro intrattenimento (intrattenimento però stimolante, non becero) funziona alla grande e regala due ore piacevolissime e divertenti. Certo, se si cerca dell’altro, allora in quel caso il film potrebbe deludere ma bisogna dire che già dopo qualche scena la pellicola si dimostra chiaramente per quello che è.

Scorsese alla regia è forse un nome un po’ troppo grande e di lusso per una pellicola di questo genere, così sfacciatamente votata all’enterteinment e “all’azione”. Sicuramente c’erano altri nomi meno altisonanti ma più adatti al film. Il cast invece è quasi perfetto e spiccano soprattutto McGregor e Rockwell. Unico neo la scelta della Tautou per un ruolo così marginale e di contorno. Purtroppo però per i motivi elencati sopra, i personaggi non catturano emotivamente e fungono più che altro da pedine o meglio ingranaggi all’interno di un diabolico e interessante meccanismo.

Musiche buone, ma un po’ pochine. Il tema di Requiem for a dream però è troppo importante e riconosciuto per essere riutilizzato.

Sito come sempre molto bello e curato, con le consuete e sfiziose chicche sul film e soprattutto sul cinema di genere con l’interessantissima classifica dei migliori film in cui la neve si tinge di rosso.
Locandina buona ma non tra le mie preferite del semestre.

Il ladro di anime è un entusiasmante enigma, proprio come i tanti indovinelli sparsi per il film. Anche in questo caso mi sono tornati in mente i bei thriller degli anni ’90 (tipo Il Collezionista, ecc…). Ci si diverte nel pensare a quale potrebbe essere la soluzione di tutto e ci si sorprende realmente quando ci si rende conto che la chiave di tutto era fin dall’inizio sotto i nostri occhi. Manca però la componente emotiva, il pathos, l’approfondimento di qualche tema che elevi il film da opera di puro intrattenimento a qualcosa di più. Un bel gioco, insomma, che intrattiene finchè dura ma una volta finito lascia poco. Sarebbe quindi bello vedere Nuno alle prese con una storia un po’ più ambiziosa, che non sia solo puro intreccio narrativo, anche perché in tal caso potrebbe venir fori un vero capolavoro. 75/100
 
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Arcadia1983
view post Posted on 3/1/2013, 23:00




ecco anche le quattro parole all'ultimo film di Nuno:

Non ho letto il romanzo (anzi, a dire il vero, non lo conoscevo proprio) e adoro Scorsese, che peraltro non si affaccia su questi lidi dal lontano 2002, l'anno di Omertà di World. Questo per dire che i cinematikini hanno un religioso timore nell'usare Scorsese. Nuno, produttore di lungo corso, ha osato e bisogna dire che la scommessa nonostante tutto è stata vinta: certo, Scorsese forse fa un lavoro "a contratto", ma lo fa con gran classe, da par suo. Io ho letto il film il 1°, un po' fuso per la notte di bagordi del 31, ma sono stato catturato dall'atmosfera misteriosa della pellicola, in cui tutto viene spiegato a poco a poco, in un riuscito gioco del "gatto col topo" con lo spettatore, che resta ammaliato (per esempio, io che il Professore fosse Caspar - un bravo McGregor, come sempre - non l'avevo mica capito). C'è qualche dialogo forzato, in cui si sente un po' troppo l'aria da "spiegone" (per esempio, il dialogo finale tra il professore e i due ragazzi è troppo lungo), ma ci può stare. E poi in effetti mi sembra un esempio tipico di questo genere di storie, alla I soliti sospetti, cioè film che funzionano bene nel breve periodo ma non nel lungo. Ma per ora è promosso.

Voto: 7,5.

ps: la soluzione all'ultimo indovinello ("Buttami via quando hai bisogno di me, riprendimi quando non ti servo più") nel libro è spiegata? su Internet ho trovato una soluzione che potrebbe essere la forza...
 
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Nuno Vox
view post Posted on 7/1/2013, 02:35




Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito "Il ladro di anime". A brevissimo risponderò a tutti.
 
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mastruccio
view post Posted on 7/1/2013, 23:58




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
La pellicola "Il ladro di anime", nuovo film di Nuno, è stato tanto atteso dalla piazza di Ck, perchè segna il ritorno del grande e storico produttore al suo genere preferito, quello che lo ha reso famoso e accreditato come il "maestro "dell'horror.
Tratto dall'omonimo psicothriller del tedesco Sebastian Fitzek, il film si snoda su due piani paralleli: il primo attuale, in cui un anonimo professore propone ad una coppia di suoi studenti, convocati presso un'antica villa, la lettura di una particolare cartella clinica, scritta a forma quasi di romanzo, appartenuta ad un tizio che fu ricoverato molti anni prima in una clinica per malattie mentali (che poi scopriamo essere proprio la villa in questione); il secondo percorso narrativo ci mostra, appunto, ciò che è descritto in questa cartella clinica.
Veniamo così a fare la conoscenza di un uomo, privo di memoria, e che viene chiamato Caspar. Un uomo mite, che ci appare subito simpatico, come deve essere, anche grazie al fatto che lo interpreta Ewan McGregor, attore bravo e capace, dotato del giusto carisma per questo personaggio.
Una terribile tormenta di neve isola completamente la clinica, nella quale, veniamo a scoprire in seguito, pare si stia nascondendo un brutale pazzo omicida, denominato dalla stampa "ladro di anime", perchè riduce le sue povere vittime (tutte donne) a manichini privi di tutte le facoltà mentali e motorie, in uno stato di grave torpore comatoso.
Il film, quindi, si snoda in un susseguirsi di eventi adrenalinici che tengono lo spettatore in continua attesa di capire come si sviluppa la storia. Non manca il grande colpo di scena, che realmente ha spiazzato anche me, e per questo va fatto un sincero complimento a Fitzek, perchè l'identità del "Ladro di anime" non l'ho capita neanche io, sebbene si capisse che non fosse solo Bruck. L'abilità è stata, infatti, quella di far si che i sospetti potessero cadere su tanti personaggi, compreso lo stesso Caspar.
E fino a questo punto, il film è certamente un gran film, anche se ho riscontrato diversi errori di battitura, di grammativa, di tempo (qualche verbo al passato è rimasto dal libro), di nomi scambiati. Anche se i personaggi sono poco approfonditi, e non si ha quindi la possibilità che rimangano molto impressi nella mente del pubblico, anche se in alcune scene (quelle più movimentate) vi è più confusione che linearità narrativa, il film è comunque godibilissimo, totalmente aderente al genere, e con numerose citazioni cinematografiche. Vengono alla memoria memorabili pellicole che hanno segnato la storia del cinema. Come non pensare, ad esempio, ad un certo parallellismo fra la clinica in cui si svolge l'intera vicenda e l'hotel di Shining?
Dopo il colpo di scena, però, qualcosa si inceppa. Il film, quando la storia torna al presente, perde completamente di tono. Il lungo "spiegone" che il professore recita ai due studenti, per spiegare al pubblico la complicata vicenda, è stato assai noiosetto, e poteva essere tranquillamente ridotto. Anzi, dirò di più. Certamente Nuno avrebbe dovuto escogitare qualcos'altro per adattare il romanzo alla trasposizione cinematografica. Non sto qui a ripetere il perchè una trasposizione deve necessariamente prevedere una modifica alla struttura narrativa originaria, quando essa può non essere funzionale al film. In altre parole, se nel libro ha una sua logica e realmente può sorprendere scoprire alla fine che il professore che si vede all'inizio è in realtà Caspar stesso (nel libro non abbiamo volti e interpretazioni attoriali), nel film è assolutamente gratuito, ed anche fin troppo comodo, affidare il ruolo ad un altro attore (Christopher Walken), per risolvere la questione e stoccare l'ultimo colpo di scena. Be', io alla fine mi sono un po' sentito "preso in giro". In fondo non sono passati i trenta e più anni che hanno giustificato attori diversi per stessi personaggi nel mio "La variante di Luneburg". La scelta di affidare il ruolo ad un altro attore, appunto, l'ho sentita come una soluzione di comodo, pur di rimanere fedele alla struttra narrativa del libro. Un adattatore cinematografico deve assolutamente provare ad inventarsi qualcosa per non cadere nella trappola dei facili scivoloni. Tutto ciò, purtroppo, ha finito per far crollare miseramente la mia considerazione su questo film.
Parrebbe esagerato? Penso di no, anche perchè se il film fosse stato affidato ad un regista qualsiasi, bravo nel suo genere, non avrei in fin dei conti rimarcato così questo aspetto. Ma qui siamo davanti a nientemeno che Martin Scorsese, e sono più che sicuro che, nelle sue vere mani, quasto film nella realtà avrebbe avuto una struttura narrativa diversa.
Bene avrebbe fatto Nuno a scegliere qualcun'altro. Il cast, invece, è azzeccato. Tutti gli attori sono pienamente adatti ai ruoli affidati, ed anche fisicamente sono credibilisissimi. Qualcosa in più avrebbe meritato Audrey Tautou, relegata in un piccolo ruolo marginale. Le musiche sono troppo poche, e secondo me sarebbe stato opportuno aggiungere qualche altra traccia alla colonna sonora. Il sito, come consuetudine, è fra i più ricchi del semestre. Soliti interessantisismi extra, con la bellissima citazione di film famosi ambientati in mezzo alla neve. La locandina non è ugualmente bella. Poco evocativa e in definitiva rimane poco impressa. Ciò che invece rimane nella memoria è il bellissimo trailer, veramente ben fatto, e che vincerà certamente ai prossimi Award.
Concludendo, come ho già detto, questo film poteva e doveva essere sviluppato in maniera diversa, e ne sarebbe venuto un capolavoro. Così com'è, invece, rimane un appena sufficiente prodotto di genere, che lascia nello spettatore più smaliziato un certo gusto amaro. Ben inteso: perchè siamo davanti a colui che viene accreditato, anche dai più veterani e non più produttivi, come il maestro dell'horror, e quindi mi sarei aspettato da lui un vero colpo da maestro, e per di più un film "alla Scorsese". Se il film, invece, fosse di uno dei più nuovi produttori non avrei sicuramente rimarcato la cosa in questa maniera.
Voto: 63/100
 
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Andrew.
view post Posted on 8/1/2013, 14:07




Mah, la cosa dell'attore invecchiato che ha dato tanto fastidio a Mastruccio non è per me il problema fondamentale. Non ricordo se viene detto quanti anni sono passati, ma non la ritengo appunto una cosa tanto grave. Però che nel finale e nelle scene al presente si poteva fare di meglio concordo anch'io.
 
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Nuno Vox
view post Posted on 8/1/2013, 18:01




CITAZIONE (Andrew. @ 8/1/2013, 14:07) 
Mah, la cosa dell'attore invecchiato che ha dato tanto fastidio a Mastruccio non è per me il problema fondamentale. Non ricordo se viene detto quanti anni sono passati, ma non la ritengo appunto una cosa tanto grave.

Risposta flash in attesa del tempo per risposte più esaustive: tra la storia passata e il presente sono passati proprio trent'anni, come sottolineato dalla scritta in sovrimpressione la vicenda si svolge nel 1982.
 
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mastruccio
view post Posted on 8/1/2013, 18:53




CITAZIONE (Nuno Vox @ 8/1/2013, 18:01) 
Risposta flash in attesa del tempo per risposte più esaustive: tra la storia passata e il presente sono passati proprio trent'anni, come sottolineato dalla scritta in sovrimpressione la vicenda si svolge nel 1982.

:blink: La cosa mi era sfuggita, evidentemente. Trent'anni già possono giustificare meglio l'attore diverso. E se non è stato scelto per ovviare la riconoscibilità e rendere efficace il colpo di scena finale, allora rivaluto meglio la cosa. Resta, però, la perdita di tono della parte ai giorni nostri. Tutta quella spiegazione, alla Poirot, insomma, avrebbe secondo me dovuta essere fatta in maniera più avvincente.
 
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view post Posted on 31/1/2013, 19:24

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Letto questo film ieri sera, dopo la visione di Nuovo Cinema Paradiso. Ho deciso che ero ancora abbastanza sveglio per un film di CK, e così ho continuato il recupero.

Non avevo letto il libro, quindi sono arrivato alla lettura di questo film completamente vergine, e non sapendo cosa aspettarmi. Quindi sono rimasto catturato dal turbine di colpi di scena che questo film amministra con abilità indubbia, dalla spirale di follia che stringe attorno all'inconsapevole spettatore, lasciandolo con il fiato sospeso, per quanto non riesca del tutto nell'intento (dai, nessuno spettatore dubita mai seriamente di Caspar). E poco importa che, ripensandoci, non si doveva fare un grande sforzo d'immaginazione: l'importante è che chi non sa venga trattenuto col fiato sospeso, e nel fare questo il film riesce magnificamente.

Anche grazie a un cast e a una regia in ottima forma: a parte l'ovvia considerazione che lo "Scorsese brutto" è specie animale la cui esistenza per il momento non è provata, Martin anche in questo film fa un gran lavoro di montaggio, e trasforma un'opera minore in un film godibilissimo, aiutato da un bravo McGregor, un'ambigua Headey e ottimi caratteristi (giusto un po' sprecata, forse, Audrey Tautou).

Va però detto che, alla fine del film, come diceva Mastruccio, tutta l'inquietudine viene dissolta dalla lunga spiegazione e dalla rivelazione finale, che dà un'aria di "riacquistata normalità" a tutta l'operazione. Mi sento quasi di consigliare a Nuno, la prossima volta che un libro ha un effetto così pacificatore, di aggiungere qualche bel morto in più (magari Bruck stesso), perché un thriller che alla fine della visione non lasci allo spettatore neanche un senso di ansia non so quanto sia un buon thriller. E alla fine, ciò che frega questo film è appunto il suo essere tutto di superficie e di montaggio, tornando però negli alvei tranquilli del genere dopo una partenza da incubo: ben altra tenuta e profondità aveva Shutter Island.

In conclusione, sostanzialmente concordo con le recensioni altrui: un buon thriller, ma da Nuno ci si aspetta qualcosa di più. Io, in particolare, 1602.

VOTO: 70/100. Giusto per la tecnica.
 
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Nuno Vox
view post Posted on 5/2/2013, 22:29




Ho analizzato a lungo le recensione avute dalla mia ultima fatica. Ho metabolizzato la delusione di vedere per la prima volta stroncato un film in cui sinceramente credevo molto e a mente fredda sono passato ad analizzarne le critiche visto che più o meno tutte le recensioni hanno focalizzato l'attenzione sugli stessi difetti. Interessante però il consiglio di Francis: forse è poco sanguinolento come thriller e questo indubbiamente ha pesato.

Farò grande tesoro delle critiche fatte a questo film anche se non nascondo di essere entrato un po' in crisi creativa.... La sensazione di non riuscire più a fare un film decente indubbiamente mi fa pensare sul mio futuro "produttivo". Se per dieci anni non ho mai fatto un flop in termini finanziari (nel senso di un film che non riesce o fatica persino a coprire le spese) e gli ultimi miei tre film hanno tutti avuto questa antipatica caratteristica....beh, qualcosa vorrà pur dire.

Sono valutazioni che faccio in assoluta tranquillità. Il livello dei film in Cinematik si è probabilmente alzato di un bel po' rispetto a qualche anno fa ed è quindi normale che la critica adesso sia più esigente. Purtroppo evidentemente non sono riuscito io ad alzare il mio livello qualitativa...o sono riuscito addirittura ad abbassarlo.

Con la pacifica tranquillità del giocatore a fine carriera sto valutando la possibilità di "ritirarmi dal calcio giocato"....magari come recensore riesco a fare meglio che come produttore.....un po' come chi smette di giocare e passa a fare l'opinionista televisivo.... :P

Forse è solo una crisi passeggerà, forse solo bisogno di tempo, di staccare un po' (dalla fase produttiva intendo....non da Cinematik). Il tempo mi chiarirà le cose. Ma al momento meglio fermarsi che produrre film in cui ho smesso di credere.

Intanto grazie a tutti per le recensioni e per i consigli, utilissimi per analizzare a fondo il flop de Il ladro di anime.

Lunga vita a Cinematik. ^_^
 
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view post Posted on 6/2/2013, 13:15

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CITAZIONE (Nuno Vox @ 5/2/2013, 22:29) 
Ho analizzato a lungo le recensione avute dalla mia ultima fatica. Ho metabolizzato la delusione di vedere per la prima volta stroncato un film in cui sinceramente credevo molto e a mente fredda sono passato ad analizzarne le critiche visto che più o meno tutte le recensioni hanno focalizzato l'attenzione sugli stessi difetti. Interessante però il consiglio di Francis: forse è poco sanguinolento come thriller e questo indubbiamente ha pesato.

Farò grande tesoro delle critiche fatte a questo film anche se non nascondo di essere entrato un po' in crisi creativa.... La sensazione di non riuscire più a fare un film decente indubbiamente mi fa pensare sul mio futuro "produttivo". Se per dieci anni non ho mai fatto un flop in termini finanziari (nel senso di un film che non riesce o fatica persino a coprire le spese) e gli ultimi miei tre film hanno tutti avuto questa antipatica caratteristica....beh, qualcosa vorrà pur dire.

Sono valutazioni che faccio in assoluta tranquillità. Il livello dei film in Cinematik si è probabilmente alzato di un bel po' rispetto a qualche anno fa ed è quindi normale che la critica adesso sia più esigente. Purtroppo evidentemente non sono riuscito io ad alzare il mio livello qualitativa...o sono riuscito addirittura ad abbassarlo.

Con la pacifica tranquillità del giocatore a fine carriera sto valutando la possibilità di "ritirarmi dal calcio giocato"....magari come recensore riesco a fare meglio che come produttore.....un po' come chi smette di giocare e passa a fare l'opinionista televisivo.... :P

Forse è solo una crisi passeggerà, forse solo bisogno di tempo, di staccare un po' (dalla fase produttiva intendo....non da Cinematik). Il tempo mi chiarirà le cose. Ma al momento meglio fermarsi che produrre film in cui ho smesso di credere.

Intanto grazie a tutti per le recensioni e per i consigli, utilissimi per analizzare a fondo il flop de Il ladro di anime.

Lunga vita a Cinematik. ^_^

Allora, innanzitutto guai a te se ti ritiri prima di aver fatto 1602.

In secondo luogo, nessuno di noi ha detto che non riesci più a fare film "decenti". Né questo film né quello dell'Halloween Contest sono, infatti, film invedibili, illeggibili o stronzate assurde. Sono semplicemente dei bei prodotti di consumo, e se segnano una fase di crisi di idee non è una tragedia, e parla uno che la crisi di idee l'ha superata proprio l'anno scorso con Looking for Hope.

D'altra parte, questa "critica più esigente" si è risvegliata solo negli ultimi mesi, dopo mesi e mesi di condiscendenza, quindi casomai hai avuto sfortuna, non mancanza di abilità.

Il consiglio che ti do è di non smettere l'attività produttiva, semmai scegli un solo progetto e focalizzati su quello, chiedendo consigli e magari scegliendo un correttore di bozze. Questo potrebbe essere molto utile.
 
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16 replies since 23/12/2012, 03:15   4605 views
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