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Favola Americana
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Favola Americana, Granato Production

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SaschaGranato
view post Posted on 8/12/2012, 01:02




La Granato Production è orgogliosa di presentari il suo secondo film:
Favola Americana

www.fiabaamericana.altervista.com

Per godere al meglio il film, si consiglia di salvare il file pdf su pc.

Buona visione a tutti.



INTERVISTA b>

<b>Parlaci delle scelte di cast e regia.


Beh…a lungo ho desiderato lavorare con Clint Eastwood, e sono felice di esserci riuscito. Inizialmente temevo che il film non fosse all’altezza di questo grande regista. Tuttavia, nel corso della sua carriera, Eastwood, ha dimostrato che i migliori film possono nascere dalle idee più semplici. In questo consiste la sua arte. Basandomi su questa filosofia di pensiero, ho scritto la sceneggiatura; esaltando i cliché del cinema kolossal del passato, senza snaturare la narrazione, basata su uno stile asciutto e semplice. Il passo successivo è stato quello di inserire un cast di validi attori. Prendendo spunto dal grande Giuseppe Tornatore, ho optato su alcuni nomi importanti anche per ruoli secondari, con lo scopo di offrire maggior spessore a tutte quelle sotto trame, che andranno ad intrecciarsi e ad influire sensibilmente sul corso della storia. Leonardo DiCaprio, nel ruolo di Brandon, è stata la prima scelta, insieme a Christopher Lee, protagonista di una performance molto valida, nel ruolo di un capo mafia. Sono molto soddisfatto anche del personaggio interpretato da Michael Kelly; il più sensibile e umano fra tutti quelli che ho avuto il piacere di scrivere.


Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Il film è un affresco sul proibizionismo, e propone un racconto a metà strada fra il reale e l’irreale. Dunque ci confronteremo con personaggi vissuti in luoghi puramente immaginari. Un’ America molto europeizzata, per certi versi. La vera protagonista del film sarà proprio la città di Lago; ovvero l’unico palcoscenico in cui i nostri protagonisti daranno vita alle loro vicende. Il resto del mondo, per loro, è solo un miraggio. Qualcosa di lontano, che non appartiene alla realtà in cui vivono. Per la stesura dello script ho attinto ai classici del passato; Cornell Woolrich, è stata una grande fonte d’ispirazione, soprattutto in merito all’evoluzione emotiva dei personaggi principali. Altro aspetto fondamentale deriva dai numerosi omaggi al Cinema di Leone, non solo attraverso semplici inquadrature; il film riproporrà un’intera sequenza di C’era una volta in America.


Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Credo sia meritevole dell’otto.


Un pregio del tuo film?

E’ un film coraggioso, ricco di personaggi caratterizzati da grandi personalità, e tutti loro andranno ad influire sensibilmente il corso della storia, dando un profondo senso di dinamicità e continuità al film. E’ un’opera versatile, in virtù di una sapiente commistione di generi, che non la renderanno mai statica e noiosa.

Un difetto del tuo film?

Il film è volutamente lungo, andando contro ad una buona fetta di pubblico che predilige opere più immediate. Poco importa, però… l’unico difetto va imputato ai tagli posti in fase di montaggio. Il film, così come l’ho concepito, durava all’incirca sei ore. Inizialmente ho optato per un dittico, ma non amo molto le saghe, quindi ho preferito eliminare alcune scene di troppo, riducendo il tutto a poco più di quattro ore. Quindi si alternano a scene estremamente curate nel dettaglio, sequenze più sbrigative, composte da pochi dialoghi e poche inquadrature, andando ad inficiare sull’aspetto stilistico, che comunque rimane su livelli decorosi.


C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Credo così tanto in questo film che spero possa piacere a tutti. Ovviamente ci saranno coloro che sapranno apprezzarlo di più rispetto ad altri, ma in linea di massima conto di riscontare un giudizio favorevole da parte della critica.

Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Tocchiamo un tasto dolente, perché il film è costato davvero una fortuna, prosciugando le nostre casse. Punto a recuperare gli oltre 160.000.000 spesi, e raggiungere un buon margine di guadagno. La classifica al box office, mi interessa relativamente, l’importante è non uscire piegati da questa esperienza.

Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

E’ un’opera originale, e ha richiesto davvero tanto impegno. Ogni personaggio vive dentro di me, e tutto ha un dolce sapore di vissuto. E’ una sensazione meravigliosa, dico davvero. Comunque vada a finire, resto orgoglioso di questo film, anche perché rappresenta un passo importante per me, verso la maturità artistica.

Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Ho fatto tesoro dei consigli scritti dai veterani, ovviamente, cercando di migliorarmi costantemente. Favola Americana, rispetto al film d’esordio, è dieci passi avanti sotto ogni punto di vista. Lo stile narrativo è migliorato sensibilmente, come i dialoghi del resto. Ho evitato passaggi forzati, cercando di restare fedele alla psicologia dei personaggi.

Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Favola Americana e The Unforgiven, sono legati da alcune analogie; entrambi sono ambientati in contesti cittadini immaginari durante il periodo del proibizionismo. I personaggi sono legati dal dolore, e dalla fragilità. Non esistono protagonisti virili, ma solo delle maschere di cera, che inevitabilmente s’infrangono, mostrandone i lati più umani. In un certo senso, con questo secondo film, prosegue il filone fiabesco che va a soddisfare il lato più fanciullesco della mia personalità.

Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non saprei indicare nessun film, francamente. Forse, a questa risposta potrebbero rispondere i veterani, che vantano certamente una conoscenza superiore alla mia.

E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Tutti i film a cui mi sono ispirato, ovviamente; C’era una volta in America, Changeling, Gli Spietati, Mystic River. Tante le opere di Eastwood, ovviamente. Con lo scopo di non perdere di vista i temi a lui cari.

Il tema e/o il messaggio del film?

E’ una parabola sul potere. Più crescono le ambizioni dell’uomo, più gli ideali su cui esso si muove franano, trasformandolo in un essere cinico e solo.

Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Credo sia un film che valga la pena vedere, a prescindere che piaccia o non piaccia il genere. Ovviamente un’opera deve attrarre il pubblico già da sé, senza bisogno di tante chiacchere.

Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Film di questo genere appartengono ad un Cinema che non esiste più. Dubito l’apprezzerebbero.

La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Non nutro grandi ambizioni, anche se sarei felice di trovarmi fra i protagonisti della prossima edizione. Comunque suggerire le nomination per; Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Leo DiCaprio), Miglior Attore non Protagonista (Michael Kelly), Miglior Sceneggiatura Originale. Poi ovviamente le categorie tecniche, per la scenografia, fotografia ecc… Sarebbe bello ricevere il consenso anche per la colonna sonora, anche se non vanterà un numero notevole di brani.

A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Punto tutto su La Variante di Luneburg

C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Kane e Lynch resta una macchia nera per la mia filmografia. Un film deludente come pochi. Ovviamente ho altri progetti in serbo per il futuro. Intendo impegnarmi per la trasposizione de Il Nome della Rosa, e iniziare la saga di Berserk. Ho in mente altri due progetti originali, fra le altre cose, e la possibilità di un remake su un anime giapponese a cui sono molto legato. Per il momento però, preferirei dire stop. Favola Americana mi ha prosciugato e l’impegno per questo film è stato così intenso che mi ha impedito di seguire con la giusta attenzione le attività del forum. Punto ad un primo semestre a riposo, dedicandomi alle recensioni dei film e ad una maggior partecipazione alle attività di cinematik. C’è sempre qualche cosa da imparare leggendo i lavori degli altri.

 
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Andrew.
view post Posted on 13/12/2012, 21:48




Recensione della Chimera.

Già al suo secondo film anche Sascha come Mastruccio punta in alto con un film ambizioso dal sapore epico. Coraggio da vendere, supportato però da una maturità creativa al pari di tanti veterani, che gli ha permesso di farlo e di riuscire nell’impresa, perché si può parlare infatti di impresa il voler narrare una storia così complessa e ricca di personaggi.
Il genere non è il mio preferito, lo ammetto. Quando si tratta di gangster movie mi annoio e vedo film del genere solo sotto pressanti consigli, forse perché va a finire che si ritrovano sempre gli stessi personaggi e stereotipi. E bisogna dire che Favola Americana non è esente da ciò, perché anche qua ritroviamo tutta una serie di personaggi e situazioni già viste in passato: c’è una famiglia mafiosa che governa la città, il giovane rampante che vuole scalare il potere e che si innamora della figlia del boss, ci sono i poliziotti dal passato turbolento e poi c’è la corruzione, la vendetta, l’amore proibito e il dolore della perdita.
E’ una storia che mi ha messo un po’ di difficoltà: parla di un uomo affamato di potere che arriverà a sacrificare l’amore e l’amicizia pur di ottenere ciò che vuole. E alla fine l’ottiene, coronando il suo sogno.
Mi ha messo in difficoltà perché dopo i titoli finali mi sono chiesto quale fosse il senso della storia, se ci fosse una morale. Perché se ci si pensa bene, viene fuori un messaggio negativo: “passa sopra a ogni cosa, fregatene degli altri, vai contro la legge e la morale pur di ottenere ciò che vuoi”.
Non dico che in un film ci debba essere per forza una buona morale, ma questa cosa mi ha lasciato spiazzato perché in fin dei conti Cox è un personaggio negativo che l’ha vinta, cosa quanto meno atipica.
Se il film non brilla di originalità, è anche vero che tutti i tasselli sono posti in maniera perfetta e la grande quantità di personaggi si muove in maniera credibile grazie a una sceneggiatura solida e matura.
Non era affatto facile riuscirci perché le vicende e i personaggi sono davvero tanti e se consideriamo che si è trattato di un lavoro originale c’è solo da ammirare il produttore per la bravura con cui è riuscito a partorire una storia simile che nella realtà sarebbe credibilissima.
Una cosa che invece mi è piaciuta è stato l’impegno messo per cercare di creare una storia profonda che potesse superare il gelido mondo dei gangster, inserendo tante emozioni. Un esempio che posso fare è la storia della famiglia di montagna a cui uccidono il figlio (stupendo là il montaggio con la caduta dell’albero) oppure le scene delle uccisioni dei figli del sindaco. Si nota tantissimo il tentativo di umanizzare il più possibile anche i personaggi più duri come Cox, che spesso vediamo piangere come un bambino (a volte forse esagerando un po’).
Certo, non mancano qua e là alcuni difetti, tipo qualche forzatura o qualche scena che avrei evitato (posso fare l’esempio dell’uccisione del sindaco col cecchino: quale boss al mondo affiderebbe un incarico tanto delicato a uno che non ha mai tenuto in mano un fucile da cecchino? Avevano forse penuria di uomini ?) e si può anche dire che una sforbiciata qua e là avrebbe reso il film un po’ più veloce da leggere (io c’ho impiegato tre giorni), così come si deve dire che non è esente di errori grammaticali, spesso grossolani e per la maggior parte legati alla punteggiatura (ci sono troppe virgole dove non ci vanno).

La storia e i personaggi li trovo nelle corde di Eastwood, anche se farei a Sascha lo stesso commento che feci al nostro Clint per Millennion: il regista ultimamente ha diretto film molto intimisti che di epico avevano poco, raccontando storie di singoli personaggi piuttosto che corali.
In ogni caso la regia si fa notare, sia per un montaggio eccellente, che per una fotografia descritta minuziosamente (cosa rara qua da noi).
Riguardo il cast, posso dire che non mi hanno convinto alcune scelte, più per un fatto anagrafico che per altro. Brandon, che è il protagonista, viene spesso descritto come un giovane ragazzo ambizioso, mentre Leonardo di Caprio ha quarant’anni , un po’ troppi forse (anche considerando il periodo dove si diventava uomini già a vent’anni). Stesso discorso, ma ancora più accentuato, per Maria Bello. In tutto il film viene dipinta come una ragazza che deve fare i conti col padre troppo premuroso, mentre l’attrice ha oggi quasi cinquant’anni, quindi errore di calcolo da evitare in futuro.
Sempre riguardo il cast ho notato che alcuni personaggi erano senza attore, cosa accettabile ma possibilmente da evitare, specie per quelli con un ruolo importante (e sarebbe stato inoltre utile inserire le foto degli attori nello script per evitare confusioni, specie nella prima parte).
Riguardo il resto del cast ho apprezzato molto Jack Nicholson che quando si incazza è fenomenale, ma anche Ryan Gosling.
Gli altri personaggi restano in ombra, come a fare da contorno. E questo è un altro importante limite del film, secondo me. Spesso notiamo alcuni tentativi di approfondire dei personaggi come il malvivente che crede in Dio oppure il poliziotto dal passato burrascoso, quando poi in realtà un approfondimento vero e proprio non c’è e di loro abbiamo solo notizie abbozzate che ci impediscono di apprezzarli in pieno. A questo punto non era forse meglio metterli da parte e concentrarsi solo su alcuni protagonisti? Anche in pagine, il film ne avrebbe giovato. Tutta la scena dello scontro finale tra i due poliziotti, per quanto bella fosse di per sé, per me è stata povera di emozioni perché nel film non ho avuto modo di conoscerli a fondo e di entrare in empatia con loro.

La colonna sonora è molto bella e adatta al film. Ho apprezzato il fatto che siano state prese musiche di un solo artista, sempre azzeccate e in tema con le scene.
Ho notato però che nel secondo tempo spesso si trova scritto “continua la musica” mentre in realtà non c’è nessun link a indicarcela. Forse una dimenticanza?
Il sito è tra i migliori dell’anno, così come molto bella è la locandina.


VOTO: 76 (8 al sondaggio)

Del film, c’è tanto di cui parlare e tra le tante cose che mi sono venute in mente mentre leggevo, non so se le ho scritte tutte nella recensione.
Di buono ha il fatto di essere un’opera originale ma solida come se fosse stata tratta da un libro, di avere un grande attenzione per i dettagli, per il montaggio, la fotografia e per aver indugiato molto sul lato sentimentale delle vicende.
Di negativo, oltre alla presenza di troppi stereotipi, ha il fatto di aver voluto esagerare con i temi trattati, cercando a tutti i costi il colossal senza però riuscire ad agguantare un risultato finale che desse il giusto spazio a tutti i personaggi, lasciandone alcuni nello sfondo col risultato di essere quindi lungo ma in modo poco motivato, a volte dispersivo nella moltitudine di eventi che si susseguono.
Infine, rimane in sospeso il mio giudizio sul finale e sulla morale del film, che attualmente continua a sfuggirmi e probabilmente questa è la cosa che più mi ha fatto riflettere a fine lettura.
Sono sicuro comunque che tale film, pur non incontrando i miei gusti personali, troverà a Cinematik un’ottima accoglienza da parte degli estimatori del genere che potrebbero considerarlo quel capolavoro, per me mancato di un soffio.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 14/12/2012, 18:31




CITAZIONE
Già al suo secondo film anche Sascha come Mastruccio punta in alto con un film ambizioso dal sapore epico. Coraggio da vendere, supportato però da una maturità creativa al pari di tanti veterani, che gli ha permesso di farlo e di riuscire nell’impresa, perché si può parlare infatti di impresa il voler narrare una storia così complessa e ricca di personaggi.

Queste poche righe valgono tutta la recensione! Parole bellissime, davvero. E sono felice che siano scritte da un veterano. Tante grazie.

CITAZIONE
Quando si tratta di gangster movie mi annoio e vedo film del genere solo sotto pressanti consigli, forse perché va a finire che si ritrovano sempre gli stessi personaggi e stereotipi. E bisogna dire che Favola Americana non è esente da ciò

Questo film è un omaggio ai capolavori del passato, ed esalta volutamente tanti stereotipi che hanno reso grande questo genere. Ma ci sono molte differenze che credo non debbano essere sottovalutate. Tendenzialmente i gangster movie propongono una versione nobile del gangster. Esaltandone i tratti più umani. Ci confrontiamo quindi con personaggi legati alla famiglia, mossi da una morale di ferro. In Favola Americana tutto questo non avviene. I protagonisti di buono hanno poco o niente. Sono criminali e come tali vengono trattati. Non c'è la volontà di rendere giustificabile un omicidio o una vendetta. E tutto questo degenere progressivamente.

CITAZIONE
dopo i titoli finali mi sono chiesto quale fosse il senso della storia, se ci fosse una morale. Perché se ci si pensa bene, viene fuori un messaggio negativo: “passa sopra a ogni cosa, fregatene degli altri, vai contro la legge e la morale pur di ottenere ciò che vuoi”.

Il messaggio non è negativo, al contrario, credo sia più una critica aspra nei confronti della corruzione che si è diffusa nelle istituzioni, per mezzo della malavita organizzata. Questo lo dico perchè il protagonista alla fine viene sconfitto; non da un punto di vista professionale, ma da un punto di vista umano. Le sue ambizioni lo portano ad abbandonare la donna che ama e tradire il suo amico più caro, pur di averla vinta. Causa una guerra che comporta una strage. Dentro di sè potra il peso di tutto questo. Alla fine si trova ad essere un uomo solo, senza più affetti. Davanti a lui ha tutto quello che più desiderava, ma non c'è più nessuno che sia disposto a condividere insieme a lui questi successi.

CITAZIONE
Cox è un personaggio negativo che l’ha vinta, cosa quanto meno atipica.

Confermi quanto ho scritto sopra, ad eccezione che Cox non l'ha vinta.

CITAZIONE
Se il film non brilla di originalità, è anche vero che tutti i tasselli sono posti in maniera perfetta e la grande quantità di personaggi si muove in maniera credibile grazie a una sceneggiatura solida e matura.
Non era affatto facile riuscirci perché le vicende e i personaggi sono davvero tanti e se consideriamo che si è trattato di un lavoro originale c’è solo da ammirare il produttore per la bravura con cui è riuscito a partorire una storia simile che nella realtà sarebbe credibilissima.

Sono felice che la storia ti sia piaciuta, anche perchè il film non ti convinceva granché all'inzio. E' un buon segnale.

CITAZIONE
La storia e i personaggi li trovo nelle corde di Eastwood, anche se farei a Sascha lo stesso commento che feci al nostro Clint per Millennion: il regista ultimamente ha diretto film molto intimisti che di epico avevano poco, raccontando storie di singoli personaggi piuttosto che corali.
In ogni caso la regia si fa notare, sia per un montaggio eccellente, che per una fotografia descritta minuziosamente (cosa rara qua da noi).
Riguardo il cast, posso dire che non mi hanno convinto alcune scelte, più per un fatto anagrafico che per altro. Brandon, che è il protagonista, viene spesso descritto come un giovane ragazzo ambizioso, mentre Leonardo di Caprio ha quarant’anni , un po’ troppi forse (anche considerando il periodo dove si diventava uomini già a vent’anni). Stesso discorso, ma ancora più accentuato, per Maria Bello. In tutto il film viene dipinta come una ragazza che deve fare i conti col padre troppo premuroso, mentre l’attrice ha oggi quasi cinquant’anni, quindi errore di calcolo da evitare in futuro

Concordo sul fatto che Eastwood sia più propenso a dirigere film intimi, rispetto ad un kolossal così grande, ma non sono trascorsi molti anni dal dittico di Flags of our fathers e Letter from Iwo Jima, quindi ho pensato che non fosse un aspetto così vincolante.
Per quanto riguarda le date anagrafiche degli attori, ho volutamente deciso di trascurare questo aspetto. Anche perchè il cinema è in grado di ringiovanire o invecchiare un attore in modo convincente, quindi il problema non me lo sono affatto posto. Spesso vediamo attori trentenni, interpretare ruoli da adolescenti. In oltre J.Edgar conferma come un buon trucco (non eccellente forse) abbinato ad una grande interpetazione, possano trasformare un attore di quarant'anni, in un vecchio agente dell'FBI in pre-pensionamento.

CITAZIONE
Riguardo il resto del cast ho apprezzato molto Jack Nicholson che quando si incazza è fenomenale, ma anche Ryan Gosling.
Gli altri personaggi restano in ombra, come a fare da contorno. E questo è un altro importante limite del film, secondo me. Spesso notiamo alcuni tentativi di approfondire dei personaggi come il malvivente che crede in Dio oppure il poliziotto dal passato burrascoso, quando poi in realtà un approfondimento vero e proprio non c’è e di loro abbiamo solo notizie abbozzate che ci impediscono di apprezzarli in pieno. A questo punto non era forse meglio metterli da parte e concentrarsi solo su alcuni protagonisti? Anche in pagine, il film ne avrebbe giovato. Tutta la scena dello scontro finale tra i due poliziotti, per quanto bella fosse di per sé, per me è stata povera di emozioni perché nel film non ho avuto modo di conoscerli a fondo e di entrare in empatia con loro.

Il film purtroppo ha subito notevoli tagli, ma non credo che i personaggi siano semplicemente abbozzati. Ci sono tutti gli elementi che occorono per comprendere il loro modo di pensare e di agire.

CITAZIONE
Di buono ha il fatto di essere un’opera originale ma solida come se fosse stata tratta da un libro, di avere un grande attenzione per i dettagli, per il montaggio, la fotografia e per aver indugiato molto sul lato sentimentale delle vicende.

Io non credo che sarbbe stato meglio togliere alcuni personaggi per dei motivi precisi; chi più chi meno, tutti loro influiscono sulla storia. Non c'è nessun personaggio che sia fine a se stesso. Anche quelle persone che potrebbero sembrare delle semplici compare, vestono un ruolo che determina - anche solo in piccola parte - ad un cambiamento. Questo proprio con lo scopo di creare un film ad ampio respiro, forse avrebbe giovato dividerlo in due atti, ma ho preferito evitare. In oltre ho voluto esaltare l'aspetto più umano di tutti, proprio per rendere il film emotivamente godibile e non solo un freddo susseguirsi di eventi "epici".

CITAZIONE
La colonna sonora è molto bella e adatta al film. Ho apprezzato il fatto che siano state prese musiche di un solo artista, sempre azzeccate e in tema con le scene.
Ho notato però che nel secondo tempo spesso si trova scritto “continua la musica” mentre in realtà non c’è nessun link a indicarcela. Forse una dimenticanza?
Il sito è tra i migliori dell’anno, così come molto bella è la locandina.

La colonna sonora è nelle corde di Eastwood. Inizialmente l'avevo composta io, ma a causa di un problema al pc ho perso il programma musicale e i dati salvati. Quante lacrimeeee!!! XD

CITAZIONE
Sono sicuro comunque che tale film, pur non incontrando i miei gusti personali, troverà a Cinematik un’ottima accoglienza da parte degli estimatori del genere che potrebbero considerarlo quel capolavoro, per me mancato di un soffio

Una curiosità; il risultato finale del film ti ha più deluso o convinto rispetto a quelle che erano le tue aspettative? Ricordo che il progetto non ti aveva convinto molto inizialmente.

Voglio rinnovare i miei ringraziamenti per le belle parole scritte nella recensione, e anche per le giuste critiche e perplessità evidenziate.
 
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Andrew.
view post Posted on 14/12/2012, 20:25




CITAZIONE
Il messaggio non è negativo, al contrario, credo sia più una critica aspra nei confronti della corruzione che si è diffusa nelle istituzioni, per mezzo della malavita organizzata. Questo lo dico perchè il protagonista alla fine viene sconfitto; non da un punto di vista professionale, ma da un punto di vista umano. Le sue ambizioni lo portano ad abbandonare la donna che ama e tradire il suo amico più caro, pur di averla vinta. Causa una guerra che comporta una strage. Dentro di sè potra il peso di tutto questo. Alla fine si trova ad essere un uomo solo, senza più affetti. Davanti a lui ha tutto quello che più desiderava, ma non c'è più nessuno che sia disposto a condividere insieme a lui questi successi.

Beh, effettivamente è come dici tu, ma rimane comunque una storia spiazzante da questo punto di vista (e non è per forza una cosa negativa).

CITAZIONE
Per quanto riguarda le date anagrafiche degli attori, ho volutamente deciso di trascurare questo aspetto. Anche perchè il cinema è in grado di ringiovanire o invecchiare un attore in modo convincente, quindi il problema non me lo sono affatto posto. Spesso vediamo attori trentenni, interpretare ruoli da adolescenti. In oltre J.Edgar conferma come un buon trucco (non eccellente forse) abbinato ad una grande interpetazione, possano trasformare un attore di quarant'anni, in un vecchio agente dell'FBI in pre-pensionamento.

Mah, mantengo le mie perplessità. Posso capire far invecchiare un attore per esigenze di copione, ma prendere una cinquantenne per interpretare una ventenne mi sembra assurdo, sia perchè abbiamo un fior fiore di attrici in giovane età che potevano essere prese, sia perchè nemmeno con tutto il trucco del mondo riesci a camuffare tutti quegli anni.

CITAZIONE
Una curiosità; il risultato finale del film ti ha più deluso o convinto rispetto a quelle che erano le tue aspettative? Ricordo che il progetto non ti aveva convinto molto inizialmente.

L'ho trovato leggermente superiore alle mie aspettative, ma non di molto. Infatti pur non amando il genere, sapevo che avresti fatto un film di grandi pretese la cui bellezza oggettiva non sarebbe potuta essere ignorata.
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 14/12/2012, 22:09




c'è poco da dire: se uno sa scrivere, lo sa fare.
Il film è un omaggio a Sergio Leone e a C'era una volta in america ma ci ho visto pure un tocco di neorealismo all'americana: racconta la nascita di una città e di tutto quello che si nasconde sotto il fango di essa. In molti pezzi mi sono emozionata e i momenti di suspence si sentono bene (una su tutte la morte delle bambine) grazie anche a una colonna sonora accurata e composta quasi del tutto dal figlio di Clint Eastwood, Kyle (a proposito, mi sembra somigli al padre in modo inquietante ...)
Parlando del film, è realista e anche molto pessimista in un certo senso, perché fa capire come il potere corrompa e ti possa alienare. Anche se devo dire che la seconda parte, che fa sfociare il film nel giallo, mi ha appassionato di più. La prima parte però fa vedere una realtà ancora attuale, quella della mafia e della scesa a compromessi come risorsa per stare sicuri. E qui sembra che ogni battaglia contro questa situazione sia inutile.
Sul cast nulla da dire, bravo il trio DiCaprio Gosling Nicholson, però devo ammettere che a parte loro e Maria Bello non sono riuscita a dare un volto agli altri. Comunque Leo ottimo nel suo ruolo tormentato, Nicholson divino, Ryan ottimo nella parte della "carne da cannone " da dare in pasto agli squali (ma perché gli danno sempre ruoli da politico?) E penso che un award potrebbe beccarlo, insieme agli altri due.
Insomma come opera seconda è buonissima e l'omaggio a Leone mi è piaciuto.
Voto 7,5, 8 nel sondaggio
 
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SaschaGranato
view post Posted on 15/12/2012, 09:58




Grazie Agnese per questa bella recensione. Ricordo che il mio esordio non fù proprio di tuo gradimento quindi sono felice, in questo caso, che il film ti sia piaciuto.

CITAZIONE
Il film è un omaggio a Sergio Leone e a C'era una volta in america ma ci ho visto pure un tocco di neorealismo all'americana

Certo, il film è un omaggio a C'era una volta in America e, al grande Cinema di Leone, che considero un grande maestro. E' un film realista, come dici tu, perchè alla regia c'è Clint Eastwood. Nel suo Cinema c'è tanta verità, e pochissimi aspetti fantasiosi; questo vale sia per i film drammatici, ma anche nei western. I personaggi concepiti da Leone sparano ad corda a duecento metri di distanza. I personaggi di Eastwood non sono più capaci di premere un grilleto di fronte ad un nemico. C'è tanta umanità e fragilità nei suoi protagonisti. Il mio intento era quello di unire questi due aspetti; mantenere un respiro epico, vicino al Cinema di Leone, pur rispettando lo stile e la visione di Eastwood.

CITAZIONE
In molti pezzi mi sono emozionata e i momenti di suspence si sentono bene (una su tutte la morte delle bambine) grazie anche a una colonna sonora accurata e composta quasi del tutto dal figlio di Clint Eastwood, Kyle

Questo è l'aspetto più positivo, perchè ho cercato di umanizzare tanto i protagonisti e le loro vicende, affinché non risultassero freddi come accadde per The Unforgiven.

CITAZIONE
il film nel giallo, mi ha appassionato di più. La prima parte però fa vedere una realtà ancora attuale, quella della mafia e della scesa a compromessi come risorsa per stare sicuri. E qui sembra che ogni battaglia contro questa situazione sia inutile.

Purtroppo credo sia il ritratto della nostra società , dove ogni tentativo di lotta per la giustizia sia superfluo.

CITAZIONE
Sul cast nulla da dire, bravo il trio DiCaprio Gosling Nicholson, però devo ammettere che a parte loro e Maria Bello non sono riuscita a dare un volto agli altri. Comunque Leo ottimo nel suo ruolo tormentato, Nicholson divino, Ryan ottimo nella parte della "carne da cannone " da dare in pasto agli squali (ma perché gli danno sempre ruoli da politico?) E penso che un award potrebbe beccarlo, insieme agli altri due.

Devo capire cosa è andato storto negli altri personaggi, perchè il personaggio di Logan credo sia fra i più umani e sfaccettati di tutto il film. Quasi lo reputo più protagonista di Brandon e Joshua, per intenderci, anche se così non è.

CITAZIONE
Insomma come opera seconda è buonissima e l'omaggio a Leone mi è piaciuto.
Voto 7,5, 8 nel sondaggio

Grazie ancora per la recensione, solo una cosa, credo manchi il voto al sondaggio. L'omaggio a Leone è stato un azzardo ma sono felice ti sia piaciuto.
 
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view post Posted on 15/12/2012, 18:29

Attore/Attrice

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Ho fatto bene a prendermi un intero pomeriggio per leggere questo film: tre ore sono state appena sufficienti. Finisco con un sentimento di ammirazione, ma non sono così entusiasta della riuscita come Andrew e come Agnese.

Sascha riesce a fare al suo secondo film quello che altri produttori, me compreso, c'è voluto molto di più per realizzare: la creazione di un universo a parte, ricco, sfaccettato, pieno di personaggi complessi e non facilmente inquadrabili in categorie morali. E detto questo, si è già detto veramente tanto, ma non abbastanza. Perché una striminzita recensione non può bastare per tutti i complimenti alla scrittura di Sascha, che descrive ogni scena con grande senso del ritmo e delle inquadrature, creando molti momenti crudeli e "patetici" (nel senso buono del termine), dando a tutto il film un'autentica energia di saga sanguinosa e criminale, in cui tutti perdono la propria innocenza e dove quasi nessuno, alla fine, è vincitore.

Ma è troppa roba quella che questo film ci racconta. Nel mare di avvenimenti e personaggi, la Favola si perde, disperdendosi in tanti singoli episodi senza riuscire mai a stringere, e risultando alla fine anche pesante da digerire. Mi viene quasi spontaneo chiedere per quale motivo Sascha (di cui va ammirata la grande inventiva) non abbia spezzato il tutto in due film, che singolarmente avrebbero avuto molto più peso e mordente di questo colosso diseguale, dove lo spettatore non ha nessun punto di riferimento e alla fine i personaggi finiscono non dico per essere uguali che è ingiusto, ma per assomigliarsi un po' tutti sì. Che fra l'altro non chiude nemmeno tutte le storie: che ne è di Maria? Che ci stanno a fare i terroristi, presenza non necessaria al film?

I due tempi del film sono due film perfettamente autonomi che, da soli, avrebbero meritato un 8 pieno, ma messi insieme fanno ben magra figura, malgrado la regia e il cast altisonante.

Ci sono poi degli errori formali: errori di battitura - alcuni notevoli - , un'impaginazione schiacciata sulla sinistra della pagina, decisamente fastidiosa, il cast incompleto (parecchi personaggi secondari non hanno un volto), la mancanza di segni per distinguere le battute dalle didascalie e delle fotografie.

VOTO: 72/100. Sascha ha tutte le carte in regola per diventare un grande del gioco in pochissimo tempo: senso del ritmo, energia, un bello stile, immaginazione e passione da vendere. Una sola cosa gli manca, ma sono certo l'acquisterà con l'andare avanti nel gioco: la misura, il riconoscere la necessità dolorosa ma inevitabile di tagliare, di fermarsi, per non danneggiare tutto l'insieme.
 
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Andrew.
view post Posted on 15/12/2012, 18:58




CITAZIONE
Che ci stanno a fare i terroristi, presenza non necessaria al film?

Anch'io mi sono posto questa domanda, quando i terroristi attaccano il sindaco all'inizio del secondo tempo, ma poi mi sono dimenticato di chiederlo nella rece.
Comunque concordo con Francis quando dice che effettivamente c'è stato il rischio di perdersi, ma non quando dice che si poteva separare il film in due parti. Non sarebbe cambiato nulla.
 
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view post Posted on 15/12/2012, 19:06

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CITAZIONE (Andrew. @ 15/12/2012, 18:58) 
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Che ci stanno a fare i terroristi, presenza non necessaria al film?

Anch'io mi sono posto questa domanda, quando i terroristi attaccano il sindaco all'inizio del secondo tempo, ma poi mi sono dimenticato di chiederlo nella rece.
Comunque concordo con Francis quando dice che effettivamente c'è stato il rischio di perdersi, ma non quando dice che si poteva separare il film in due parti. Non sarebbe cambiato nulla.

Sì, invece. Tu dici che il rischio "c'è stato", il che significa che per te il film non si perde. Secondo me, invece, si è perso, e a un certo punto ha cominciato a sfilacciarsi. Due film, sarebbero stati più compatti e meno dispersivi.
 
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Andrew.
view post Posted on 15/12/2012, 19:09




CITAZIONE (Francis Delane @ 15/12/2012, 19:06) 
CITAZIONE (Andrew. @ 15/12/2012, 18:58) 
Anch'io mi sono posto questa domanda, quando i terroristi attaccano il sindaco all'inizio del secondo tempo, ma poi mi sono dimenticato di chiederlo nella rece.
Comunque concordo con Francis quando dice che effettivamente c'è stato il rischio di perdersi, ma non quando dice che si poteva separare il film in due parti. Non sarebbe cambiato nulla.

Sì, invece. Tu dici che il rischio "c'è stato", il che significa che per te il film non si perde. Secondo me, invece, si è perso, e a un certo punto ha cominciato a sfilacciarsi. Due film, sarebbero stati più compatti e meno dispersivi.

Ma se hai A e B separati, non c'è molta differenza se li trovi uniti in A+B. Sempre uguali sono. Se però intendi un cercare di fare due film diversi in modo tale da poter approfondire certi aspetti con più spazio, allora sono d'accordo.
 
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view post Posted on 15/12/2012, 20:43

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CITAZIONE (Andrew. @ 15/12/2012, 19:09) 
CITAZIONE (Francis Delane @ 15/12/2012, 19:06) 
Sì, invece. Tu dici che il rischio "c'è stato", il che significa che per te il film non si perde. Secondo me, invece, si è perso, e a un certo punto ha cominciato a sfilacciarsi. Due film, sarebbero stati più compatti e meno dispersivi.

Ma se hai A e B separati, non c'è molta differenza se li trovi uniti in A+B. Sempre uguali sono. Se però intendi un cercare di fare due film diversi in modo tale da poter approfondire certi aspetti con più spazio, allora sono d'accordo.

Esatto. Due film avrebbero permesso di approfondire meglio sia A sia B, chiarire meglio tutte le vicissitudini della trama e magari abbozzare meglio certi personaggi.

Ad es., Maria. Verso la fine del film, Mortimer le dice qualcosa su un figlio che ha perduto. Quand'è che sarebbe successo, di preciso?
 
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SaschaGranato
view post Posted on 15/12/2012, 22:38




Inizialmente il film era molto più lungo, e approfondiva tanto alcuni aspetti che nella versione finale restano episodi marginali. Ad un certo punto ho pensato seriamente di farne un dittico. Probabilmente a giovarne sarebbe stato il secondo tempo, perchè il primo tempo non ha quasi subito nessun taglio. Nella seconda parte del film, invece, i tagli sono molteplici; Dopo la tragedia che colpisce la famiglia di Baker, si apre un lungo capitolo di quasi quindici minuti, che spiega meglio il perchè Brandon decide di attaccare la famiglia malavitosa con la quale collaborava (la sequenza del deragliamento del treno, per intenderci) In questi venti minuti capiamo come i terroristi siano sfruttati da Mortimer (Jack Nicholson) il quale organizza un secondo attentato facendo ricadere la responsabilità su Connor Davis (Christopher Lee). Il boss, per proteggere la sua famiglia, decide di fuggire. Ho ritenuto opportuno tagliare quella scena perchè era davvero pesante. In quel caso credo che sarebbe stato indigesto a tutti il film. Nella versione definitiva invece ho avuto una sensazione più positiva. Aver imposto questi tagli ha sicuramente inficiato su alcuni passaggi narrativi importanti, ma ha permesso di rendere la lettura più leggera, continuando ad offrire allo spettatore la visione di una città viva e reale. Questo è un aspetto fondamentale da non sottovalutare. Lago non è solo una semplice ambientazione. E' uno spaccato della storia americana, in scala ridotta. Tutto nasce e muore li. Il fatto che il film non voglia giustificare la presenza dei terroristi, credo aggiunga una sensazione di mistero e di inadeguatezza in piena sintonia con la storia reale. Il terrorismo di fatto è un nemico senza identità. Difatti nel film vengo sempre descritti raffigurandoli allo stesso modo (sono o uomini pelati, o prigionieri incappucciati).

CITAZIONE
Mi viene quasi spontaneo chiedere per quale motivo Sascha (di cui va ammirata la grande inventiva) non abbia spezzato il tutto in due film

Non volevo che Favola Americana venisse ricordato come un dittico, ma come un film compatto. Può sembrare stupido, ma l'idea di ricevere una valutazione positiva per la prima parte e negativa per la seconda era qualcosa di terribile. Preferisco venga ricordato come un unico film, con i suoi pregi e i suo difetti.

CITAZIONE
I due tempi del film sono due film perfettamente autonomi che, da soli, avrebbero meritato un 8 pieno, ma messi insieme fanno ben magra figura, malgrado la regia e il cast altisonante.

Non sono d'accordo. Sarebbe un pò come dire che Novecento (Bertolucci) è un'opera composta da due film autonomi. Quando invece è un'opera divisa in due atti.Mentre se prendessimo in considerazione Flags of our fathers e Letters from Iwo Jima potremmo parlare di due film autonomi che compongono un'opera. La differenza è sottilme, ma riconducibile al fatto che Novecento è una storia che si sviluppa in due tempi, mentre il dittico diretto da Eastwood sono due film che raccontano due storie differenti ambientate nel medesimo contesto.

CITAZIONE
Ci sono poi degli errori formali: errori di battitura - alcuni notevoli - , un'impaginazione schiacciata sulla sinistra della pagina, decisamente fastidiosa, il cast incompleto (parecchi personaggi secondari non hanno un volto), la mancanza di segni per distinguere le battute dalle didascalie e delle fotografie.

Devo migliorare molto sulla grammatica e prestare maggior attenzione a certi ORRORI di battitura. Conto di migliorare, assolutamente. Sull'impaginazione non saprei cosa dire. Non credo ci sia nulla di anomalo, in quanto il format l'ho scaricato da Celtx, un programma per scrivere sceneggiature e non è possibile porvi modifiche. Forse l'impaginazione non l'hai gradita perchè quasi tutti scrivono i propri film usando Word, che non rispetta strettamente queste regole. Non so...
Concordo sulle immagini degli attori, avrei potuto inserirle, ma mi sono ridotto all'ultimo minuto e ho lasciato perdere.

CITAZIONE
VOTO: 72/100. Sascha ha tutte le carte in regola per diventare un grande del gioco in pochissimo tempo: senso del ritmo, energia, un bello stile, immaginazione e passione da vendere. Una sola cosa gli manca, ma sono certo l'acquisterà con l'andare avanti nel gioco: la misura, il riconoscere la necessità dolorosa ma inevitabile di tagliare, di fermarsi, per non danneggiare tutto l'insieme.

Osservazione più che giusta, e farò certo tesoro di tutti i vostri consigli. Ti ringrazio per aver letto il film e per la recensione.
 
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view post Posted on 15/12/2012, 23:37

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CITAZIONE (SaschaGranato @ 15/12/2012, 22:38) 
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Mi viene quasi spontaneo chiedere per quale motivo Sascha (di cui va ammirata la grande inventiva) non abbia spezzato il tutto in due film

Non volevo che Favola Americana venisse ricordato come un dittico, ma come un film compatto. Può sembrare stupido, ma l'idea di ricevere una valutazione positiva per la prima parte e negativa per la seconda era qualcosa di terribile. Preferisco venga ricordato come un unico film, con i suoi pregi e i suo difetti.

Guarda, Sascha, sei fortunato: stai parlando con l'autore del dittico di Cavalieri, anche quello nato come film unico, poi tagliato in due perché il materiale era troppo. Ti posso quindi dire, io che ci sono passato, che l'esperienza non è stata affatto terribile, né dal punto di vista personale né come recensioni, tutt'altro. Anzi, alla fine credo tutti qui su CK la considerino una delle mie opere migliori. Io, al posto tuo, ti avrei francamente consigliato di tentare: due film da 8 è meglio di un film di 7, e poi tutta la parte che hai eliminato era importante. Insomma, è vero che il terrorismo è fenomeno nascosto, ma nel tuo caso è anche un aspetto marginale del film, si vede dopotutto assai poco e per come è venuto fuori è stato anche lasciato a se stesso: una spiegazione sarebbe stata opportuna,

[QUOTE
CITAZIONE
]I due tempi del film sono due film perfettamente autonomi che, da soli, avrebbero meritato un 8 pieno, ma messi insieme fanno ben magra figura, malgrado la regia e il cast altisonante.

Non sono d'accordo. Sarebbe un pò come dire che Novecento (Bertolucci) è un'opera composta da due film autonomi. Quando invece è un'opera divisa in due atti.Mentre se prendessimo in considerazione Flags of our fathers e Letters from Iwo Jima potremmo parlare di due film autonomi che compongono un'opera. La differenza è sottilme, ma riconducibile al fatto che Novecento è una storia che si sviluppa in due tempi, mentre il dittico diretto da Eastwood sono due film che raccontano due storie differenti ambientate nel medesimo contesto.[/QUOTE]

Hai capito male il senso di "autonomo". Non intendevo che i due tempi del tuo film fossero due film che raccontano storie differenti, ma solo che, anche come momenti della stessa storia, avevano tutte le capacità di stare in piedi da soli, come dittico appunto (vd. sempre Novecento, film che confesso di amare nonostante i suoi innumerevoli difetti).
 
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SaschaGranato
view post Posted on 16/12/2012, 10:23




CITAZIONE
Guarda, Sascha, sei fortunato: stai parlando con l'autore del dittico di Cavalieri, anche quello nato come film unico, poi tagliato in due perché il materiale era troppo. Ti posso quindi dire, io che ci sono passato, che l'esperienza non è stata affatto terribile, né dal punto di vista personale né come recensioni, tutt'altro.

Beh proporre un film così lungo è stato un azzardo. Immaginavo che sarei andato contro i gusti di molti, ma per il futuro terrò bene a mente quanto mi hai detto. Anche perchè ho in mente un altro film che dovrà necessariamente essere diviso in due parti, e già storcevo il naso all'idea. Ma penso che seguirò il tuo consiglio.

In merito alla valutazione non sono così fissato sui voti, ma più sulle parole. Anche perchè il tuo voto non si può certo definire basso, anzi...leggendo la recensione temevo una valutazione più severa. Ma la recensione evidenzia tanto gli aspetti su cui devo miogliorare e per me è la cosa più importante.

Grazie ancora :)
 
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view post Posted on 17/12/2012, 17:37
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Favola americana è il secondo film di Sascha, una sorta di film-evento considerato il grande investimento che c’è dietro (sia in termini di sale che di impegno nella scrittura). La sensazione è proprio quella di trovarsi davanti a un grande kolossal dal sapore antico, sontuoso in ogni inquadratura e con un deciso impianto epico.
Difficile riassumere la trama in poche righe, perché decisamente lunga. Diciamo che essenzialmente viene raccontato lo sviluppo e la crescita di Lago, da piccola cittadina a metropoli del potere. Ciò viene visto e raccontato attraverso vari personaggi e vicende. Dalla mafia locale che intende sabotare le elezioni del sindaco uscente, al giovane gangster ambizioso e senza scrupoli, fino alla coppia di poliziotti, colleghi di vecchia data impegnati nella dura lotta contro le associazioni a delinquere e il dilagare della corruzione.
Ci troviamo davanti quindi a una storia ad ampio respiro, di tipo corale che si preoccupa di descrivere una società sempre più immorale e malata fine dalle fondamenta.
Mi unisco anche io ai complimenti per l’universo creato da Sascha, un mondo pulsante, credibile e ricco di molte sfaccettature. Si vede che il produttore è appassionato di un certo tipo di cinema un po’ alla vecchia maniera; lo dimostrano le innumerevoli descrizioni che compongono lo script. Ogni cosa è descritta nel più minimo dettaglio, che sia il panorama oltre una finestra, la casa di Brandon, la villa di Davis o i vapori che sprigiona la metropoli di notte. Visivamente il film sprigiona un fascino innegabile che è un chiaro e continuo omaggio al cinema di Sergio Leone.
Il film è diviso in due tempi e non a caso la storia sembra avere due marce diverse. La prima parte decisamente più lenta a carburare, spesso puramente descrittiva, e la seconda parte dal ritmo ben più sostenuto che per alcuni momenti vira piacevolmente verso il giallo.
Al di là di questo però, se c’è un difetto che mina pesantemente la completa riuscita della pellicola e tutto il lavoro fatto da Sascha nella scrittura, è proprio l’estenuante lunghezza del film. Quella che all’inizio appare come un’attenzione meticolosa per i dettagli, a lungo andare si trasforma in una pesante zavorra che dilata enormemente il ritmo e i tempi della pellicola. Il fatto di voler mettere in scena una storia corale ha portato il produttore a seguire una serie infinita di personaggi e sottotrame che creano confusione nello spettatore e gli fanno letteralmente perdere la bussola. Capisco che ogni personaggio ha un suo ruolo (ad esempio il pugile, seppur marginale, ha un ruolo) ma bisogna fare delle scelte, non si può raccontare tutto di tutti. Bisogna sacrificare qualcosa in favore di qualcos’altro per fare in modo che il racconto sia il più potente possibile, concentrato e soprattutto a fuoco. Ad un certo punto io non ho più capito dove volesse andare a parare la storia tanto che mi è risultato difficile affezionarmi a un personaggio. Il fatto di volerne mettere in scena così tanti, dandogli un grande spazio, ha finito per penalizzare tutti.
Il finale della storia ha spiazzato anche me. Un po’ perché mi aspettavo un climax, uno “scontro finale” che non è arrivato, un po’ perché sembra quasi che ci sia una sottile apologia nei confronti della “famiglia” e quindi di un certo tipo di immaginario. Capisco però che c’era in realtà la voglia di darà un finale realistico e per questo ancora più amaro e disturbante (insomma, la società si fonda sulla corruzione).
Ah, e poi dicono che sono io quello che ci dà giù con la violenza per shoccare… eppure nel film c’è una delle scene più agghiaccianti che io abbia mai visto! :blink:
Tornando quindi all’eccessiva lunghezza che secondo me è l’unico grande difetto del film, vorrei dire che “Kolossal” o “film di qualità” non sono necessariamente sinonimo di “magniloquenza” o “prolissità”. Si possono fare film emozionanti o epici anche senza raggiungere durate così mostruose.
E’ chiaro che il mancato dono della sintesi da parte di Sascha sia figlio della sua grande ammirazione verso questo genere di cinema e quindi si sia lascito decisamente prendere la mano. E’ un peccato però perché inevitabilmente il film ne soffre molto e lui stesso ha già ampiamente dimostrato di avere una grande immaginazione e la capacità di mettere tutto per iscritto.

Al di là del fatto che ultimamente ha diretto film più “piccoli” è indubbio che Eastwood abbia fatto un grande lavoro che sicuramente verrà preso in considerazione nei prossimi awards. Cast buono anche se incompleto (alcuni personaggi non hanno un attore). Spiccano su tutti DiCaprio, Gosling e Nicholson (che compare in poche scene ma lascia il segno). Paradossalmente però devo dire che nessuno di questi mi ha davvero emozionato e quelli che ho trovato più affascinanti sono i due poliziotti Liam e Joe, così uniti eppure così diversi. In particolare il loro rapporto di amicizia e rivalità l’ho trovato molto interessante.

Musiche buone e d’atmosfera. Solo qualche brano non l’ho trovato perfettamente in sintonia con le immagini.

Sito molto curato e graficamente elegante. Bella e di grande fascino l’immagine scelta per la locandina, che però sembra più la copertina di un libro.

Favola americana è sostanzialmente una riconferma del talento e della grande dote immaginifica di Sascha in grado sempre di creare dal nulla mondi vivi e credibili. Questa volta però è stato un po’ schiacciato dalle ambizioni e la voglia di puntare in alto lo ha fatto deragliare, proponendo un film sicuramente sontuoso e molto curato, ma purtroppo pesantemente minato da una lunghezza esagerata, che finisce poi per diluire e annacquare anche le emozioni che un film del genere dovrebbe suscitare. Non è quindi una questione di dividere il film in due capitoli, ma proprio che secondo me tutto poteva essere riassunto e asciugato di un bel 50%. Anche questa volta però sono sicuro che Sascha potrà dire la sua ai prossimi awards. 71/100
 
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41 replies since 8/12/2012, 00:55   1746 views
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