| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS Con "Spectrum", la Nuno Production torna al filone che lo ha reso protagonista negli anni passati, fino a farlo diventare un maestro del genere, sfornando per l'Halloween Contest, a festeggiamento dei suoi primi dieci anni di vita produttiva, una pellicola che rispetta fedelmente tutti i canoni, estetici e convenzionali, dell'horror d'oltreoceano.
Prendendo spunto da innumerevoli opere dello stesso genere, ma anche un'idea dal "Ritorno al futuro" di Zemeckis (i personaggi ritratti in fotografia che spariscono), il bravo Nuno confeziona una storia che non inventa nulla di nuovo, ma che incolla alla poltrona lo spettatore, mettendo in scena un intreccio molto interessante, pur abbastanza semplice e lineare. L'idea portante del film vede i sette appartenenti alla Banda Byker, accomunati da ragazzini da un forte rapporto d'amicizia , ma che col tempo si sono persi di vista, e che ora sono in pericolo di vita a causa di una misteriosa e terribile forza oscura che li perseguita. Richard, il protagonista principale interpretato da un convincente Brian Greenberg, ricontatta via via tutti i componenti del gruppo, ma li vede soccombere uno ad uno nei modi più efferati e, talvolta, grotteschi (chiaro omaggio al grande cinema horror degli anni 70). La storia si dipana in maniera scorrevole, e tutto è spiegato molto bene, anche mediante alcuni flashback che descrivono, in maniera perfetta, il solido rapporto che legava i giovani ragazzini ai tempo della Banda Byker.
La struttura centrale del film è molto lunga, forse anche troppo. Avrebe giovato, a pare mio, qualche taglio, anche di intere parti. Non sarebbe cambiato nulla, ad esempio, se i componenti della banda fossero stati uno o due in meno; avrebbe accorciato lo script e la tensione narrativa non sarebbe stata inferiore.
Il finale è di quelli che lasciano col fiato sospeso, molto ben scritto, e certamente d'effetto. Finale da happy end, se vogliamo, perchè Richard rimane l'unico sopravvissuto, ma trova l'amore nella bella Diane (buona l'interpretazione di Shannyn Sossamon), e, soprattutto, libera un tenerissimo bambino, e l'umanità intera, da una terribile e malefica minaccia di morte.
"Spectrum" è un bel film da vedere in compagnia. Nulla di nuovo, come già detto, e certamente non esente da errori e imperfezioni, la già citata lunghezza ma anche, in alcuni punti, i tempi coniugati al passato e qualche errore di battitura, che un'attenta rilettura avrebbero consentito di correggere. Nulla di trascendentale, comunque.
La regia è affidata a Jan Michael Hafstrom, illustre sconosciuto a molti non appassionati del genere (compreso me), che sembra comunque a suo agio nel dirigere un nutrito cast di attori, dove nessuno prevale in particolare, se non solo i due sopra citati Brian Greenberg e Shannyn Sossamon.
La colonna sonora è abbastanza povera, anche se soddisfacente, perchè accompagna bene le scene a cui sono accostate, ma alcuni brani vengono ripetuti più volte, e a me questo non piace molto. Meglio mettere brani tutti diversi, e qualcuno in più.
Il sito è interessante, contiene delle belle pagine sulla storia della Nuno Production e sui film horror che vedono come fulcro della storia i bambini. La locandina, invece, non mi ha convinto. L'immagine non è attinente alla storia, con una figura ectoplasmica infantile ripetuta tre volte, su uno sfondo che nulla ha a che fare con l'ambientazione del film. Inoltre mancano totalmente i credits, anche i minimi necessari. Probabilmente queste mancanze sono dovute alla necessità di terminare il lavoro entro la scadenza del Contest, quindi possiamo capire. Però è un peccato.
In conclusione, applaudiamo al rientro della Nuno Production nell'attività produttiva che gli è più congeniale, dopo una non fortunata incursione nella commedia, certi che adesso che ha riscaldato i motori, partirà alla grandissima. Aspettiamo quindi nel futuro un'opera di grandissimo livello, curato nei più minimi particolari, senza l'assillo di scadenze (con dieci anni sul groppone può permetterselo), e con un'idea che ci possa sbalordire. Chiediamo troppo? Al maestro dell'horror mi permetto di poterlo chiedere.
Voto: 73/100
|