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La donna di Logan Beach
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La donna di Logan Beach, Arcadia Productions

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Clint1994
view post Posted on 19/11/2012, 21:55




LA DONNA DI LOGAN BEACH by Clint94

Il nuovo film di Arcadia rientra perfettamente nel filone di film semplici e quasi sperimentali della sua ultima filmografia. Questa volta si tratta di un horror, e più precisamente di una ghost story, in cui però il fantasma in questione non è una figura spettrale e impalpabile, ma una donna estremamente “concreta”, che tenta di sedurre e soggiogare col suo fascino e la sua bellezza il protagonista, David, un uomo di mezz'età che si trova in vacanza con la moglie Ellen, con la quale ha un rapporto un po' in crisi, in una villetta sulla spiaggia. Senza grandi preamboli, la storia entra quasi subito nel vivo: dopo averci presentato la coppia di protagonisti, che con questa vacanza spera di riuscire a salvare il matrimonio e ritrovare una certa complicità, Arcadia introduce subito la figura della donna fantasma, MaryAnn, morta tanti anni prima e desiderosa di riavere il proprio corpo. La storia è molto semplice ed è tutta incentrata sul personaggio di David, che da un lato è inevitabilmente attratto da MaryAnn e dall'altro vuole scoprire la verità e salvare il suo matrimonio con Ellen. Pian piano, grazie all'aiuto di un'ambigua vecchietta del posto, David capisce come stanno le cose, ma è costretto a lottare contro la sua stessa moglie, che è stata posseduta da MaryAnn. Alla fine sembra essere riuscito nel suo intento, lanciandosi fuori dalla finestra della villetta e trascinando con sé il fantasma, che non può uscire di lì; ma il sorriso enigmatico sul volto di Ellen nell'ultimissima scena lascia lo spettatore col dubbio che forse MaryAnn è ancora nel corpo della moglie di David. La vicenda è dunque piuttosto facile da seguire, e si sviluppa senza particolari svolte. I tentativi di depistare lo spettatore con il personaggio della vecchietta non sono molto riusciti, perché è evidente che la vecchietta dice la verità e David non vuole capire perché subisce tutto il fascino di MaryAnn. La cosa più interessante della pellicola è proprio il conflitto interiore di David, che, come molti protagonisti dei film di Arcadia, si ritrova diviso tra desiderio e razionalità, passione e amore, e non sa se cedere al fascino di MaryAnn o lottare per restare con sua moglie. Questa contrapposizione tra MaryAnn ed Ellen, che rappresentano i due estremi tra cui David deve scegliere, mi ha ricordato la contrapposizione tra i personaggi di Mélanie Laurent e Rebecca Hall ne “Il desiderio”, segno che Arc è rimasto fedele a questi temi che lo interessano in maniera particolare. Nel complesso però “Il desiderio” era un film più originale e riuscito. “La donna di Logan Beach”, per quanto sia interessante, soffre di una storia un po' troppo lineare, di alcune forzature nei comportamenti dei personaggi (come è già stato detto, è totalmente inverosimile che David accolga in quel modo una sconosciuta che gli è entrata in casa in piena notte) e nella descrizione delle loro personalità (per quanto siano spiegabili attraverso l'influenza negativa di MaryAnn, i cambi improvvisi di idee e di umore di David sono un po' spiazzanti). Il cast è buono, anche se forse, vista la storia, non era meglio utilizzare degli attori un po' più giovani per i ruoli di David ed Ellen? Comunque Russell Crowe e Robin Wright, da grandi professionisti quali sono, forniscono delle ottime prove. Mila Kunis più che sulla bravura si serve soprattutto del suo fascino e della sua bellezza, ed è comunque perfetta per la parte.
Mark Romanek alla regia è una buona scelta, adatta e per nulla scontata. Non ho visto “One Our Photo”, ma ho molto apprezzato “Non lasciarmi”, quindi non posso che appoggiare questa scelta.
Nel complesso, “La donna di Logan Beach” è un buon film, che però non si eleva molto sopra la media per i motivi elencati.

VOTO: 6/7
 
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World ^_^
view post Posted on 21/11/2012, 12:44




La donna di Logan Beach - Arcadia Production

Soggetto & Sceneggiatura: Tratto dal romanzo Ghost di Richard Matheson, questo film prosegue sulla scia degli ultimi film di Arcadia, continuando - stavolta in chiave horror - un discorso che anche qui ha molto a che fare con gli istinti sessuali più profondi, col "senso di colpa" e coi risvolti psicologici che tutto ciò comporta.
La storia sembra, all'apparenza, molto classica con tanto di casa infestata da fantasma che non vuole saperne di andare all'altro mondo, ma in effetti tutto assume connotati ben diversi e molto più profondi grazie alla coppia protagonista che è in crisi e che sarà "terra di conquista" per l'oscura e conturbante presenza.
Soggetto dunque che dietro un'apparente patina di dejà vu mostrava grandi potenzialità. Potenzialità che a mio avviso Arcadia ha saputo cogliere e sfruttare, col pregio già detto prima, di mostrarci "in un'altra salsa" quelle che sono le tematiche che attualmente gli preme maggiormente rappresentare.
E' lo script, tecnicamente, a non convincermi appieno. Soprattutto nella prima parte la sceneggiatura è impeccabile, fregiandosi di quello stile tutto "arcadiano" fatto di levigatezza formale, asciuttezza nei dialoghi, freddezza delle descrizioni, che finisce col dare risalto all'enigmaticità della storia. Nella seconda parte, invece, laddove la storia si faceva sempre più stringente e tesa da un punto di vista introspettivo/psicologico, ho notato al contrario una certa "stanchezza" nella scrittura e, di conseguenza, nella stessa progressione del "racconto". Cosa che, fortunatamente, non ha inficiato più di tanto il risultato finale, anche se proprio le ultime scene avrebbero meritato un pizzico di attenzione in più, essendo quelle più importanti.
Il finale stesso non ha potuto non ricordarmi il finale della "possessione" ne L'Esorcista di Friedkin e, per quanto mi riguarda, io non propenderei affatto per la lettura più ottimistica ma per quella più ambigua e negativa, che lascia presagire che la docile Ellen dell'ultimissima scena sia in realtà ancora posseduta dalla donna di Logan Beach.

Regia: Mark Romanek è un nome che considero adatto a una pellicola di questo genere: sebbene non abbia ancora affrontato l'horror, nello stile e nei risvolti psicologici della vicenda ci sta tutto. Regia che nello script è visibile e ben resa, soprattutto nella prima parte, mentre nella seconda le descrizioni si diradano e diventano più approssimative, risentendo di quella "stanchezza" di cui parlavo poc'anzi e che si ravvisa proprio nel momento in cui la storia raggiungeva l'apice.

Personaggi & Cast: Tre i personaggi principali attorno a cui ruota una storia malsana che "funziona" proprio grazie alle loro interpretazioni. Per motivi diversi ho gradito tutte e tre le interpretazioni di Russel Crowe, Robin Wright e Mila Kunis.
Cominciamo dalla Kunis, che con la sua conturbante bellezza dà "vita" a un fantasma che ha ben poco del fantasma: si nutre famelicamente di emozioni e brividi umani, non riesce a fare a meno del contatto fisico e sessuale, in quella che è forse la più morbosa espressione di attaccamento alla vita da parte di un fantasma che mi sia mai capitato di "vedere". Mila Kunis non interpreta la donna di Logan Beach solo col corpo ma le dona inquietudine e lascivia. L'altrettanto brava Robin Wright veste credibilmente i panni della donna tradita che, nonostante i suoi sforzi e il suo amore, non nutre più fiducia nei confronti del marito. Dal canto suo un inedito Russel Crowe interpreta credibilmente David, un uomo di mezza età inesorabilmente irretito dalla prorompente attrazione sessuale esercitata nei suoi confronti dal fantasma di Logan Beach. Un cast esiguo, ma ben scelto dunque, i cui personaggi rimangono a lungo impressi nella memoria.

Colonna sonora, locandina & sito: Uno degli aspetti più positivi di questa pellicola è senza dubbio la colonna sonora. Scelta ottimamente e composta da brani classici che vanno da Ligeti a Schonberg, contribuisce molto nel delineare l'atmosfera tetra, malsana e persino un po' demodè che caratterizza efficacemente questo film di Arcadia. Più nello specifico posso dire che alcune musiche di Schonberg mi hanno persino ricordato, in qualche punto, le melodie herrmaniane di alcuni film hitchcockiani. Locandina semplice ma molto in tema, sito funzionale più che adeguato.


Considerazioni finali: E' bello vedere un fil rouge che collega tra loro film apparentemente diversissimi dello stesso autore. Tutti noi ne abbiamo uno ma per alcuni produttori, come Arcadia, esso è molto più visibile. In questa storia di fantasmi apparentemente "classica" ci ho visti molti rimandi psico-sessuali che mi hanno ricordato molto Il Desiderio, dello stesso Arcadia e persino un po' A Dangerous Method di Cronenberg. Il film non è certo esente di difetti e questi consistono più che altro nel non essere riuscito a trattare uniformemente con la stessa passione tutto il film, dall'inizio alla fine. Ciononostante secondo me l'atmosfera malsana riesce lo stesso ad "acchiappare" lo spettatore e a trasportarlo in quest'onirico e perverso triangolo dove un fantasma si sente ancora talmente "umano" dal non poter e saper rinunciare alla sua libido che inevitabilmente finisce per possedere un personaggio e assoggettarne un altro alla sua volontà. E se non è orrore questo...

Voto complessivo: 7.4
 
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mastruccio
view post Posted on 7/12/2012, 13:47




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Dopo il conturbante ed apprezzato "Il desiderio", presentato aL Festival di Roma, Arcadia, senza un attimo di tregua, sforna per l'Halloween Contest un altra pellicola che, dichiarata di genere horror, non si discosta, comunque, dalle atmosfere e dai sapori dei suoi utimi lavori prodotti. Con "La donna di Logan Beach", infatti, assistiamo ad una storia dove il tema principale del recente cinema arcadiano, il sesso, è molto presente, quasi costante, dipinto questa volta con colori a tinte scure, che dovrebbero incutere, nelle intenzioni, paura e inquietitudine. E, nella realtà, per certi versi vi riesce, anche se non completamente, e questo fattore, alla fine, risulta essere il più grande difetto di questo film.

Appare chiaro, al lettore, che Arcadia abbia all'inizio nutrito fortissime aspettative su questo soggetto, dove abilmente sono mischiati ingredienti tipici di un cinema malinconico, introspettivo e di evoluzione sentimentale, ad altri ingredienti, esattamente opposti, di genere orrorifico, mediante la presenza di atmosfere scure, personaggi misteriosi, case situate nel bel mezzo del nulla, lontane dalla vita sociale, e fantasmi. Ingredienti che, miscelati con la giusta alchimia, hanno fatto la fortuna di molti sceneggiatori. Come non pensare all'intrigante "Le verità nascoste", il primo che mi è venuto in mente e che assomiglia, per ambientazione e tensione narrativa, a questo. Ma il pensiero corre anche a "The others", dove i fantasmi sono resi così reali e corporei da ingannare lo spettatore.
L'intenzione di Arcadia, che ha aggiunto la componente "sesso" in un racconto che, nell'originale, immagino non è presente a questi livelli, è senza dubbio interessante. Però, ad un certo punto, è evidente che l'autore abbia perso un po' di vista, ed anche entusiasmo, nello sviluppo che, via via, stava prendendo lo script. Non ne capisco il motivo, perchè le potenzialità per fare un ottimo film c'erano tutte. Invece, ad un certo punto, assistiamo ad una frettolosa e non chiara conclusione, come se allo sceneggiatore fosse venuta la fretta di "sbrigare" la faccenda, per interessarsi a progetti molto più interessanti. Quindi, veniamo a trovarci dinanzi a forzature di situazioni che avrebbero avuto bisogno di maggior dettaglio (ad esempio, una su tutte, quando David vede tutto deformato, anche il volto della moglie, due parole due per raccontare il fatto sono veramente poche). Così come anche diversi buchi di sceneggiatura, che fanno un po' storcere il naso. Peccato, perchè, invece, riconosciamo lo stile asciutto e comunque molto efficace di Arcadia, che tanto ho apprezzato nei precedenti lavori, quasi un marchio di fabbrica, che si fa riconoscere ormai anche se il testo fosse anonimo.

Il cast è molto buono, e Russell Crowe e Robin Wright mi sembrano assolutamente a loro agio. Ottima prova attoriale anche per la bella Mila Kunis, provocante ed ambigua quanto serve. Non conosco, sinceramente, Mark Romanek. Non ho visto nessuno dei suoi film, e quindi noon posso valutare appieno la sua regia, che mi pare, comunque, buona.
Le musiche sono veramente buone, segno che sono state cercate e scelte con cura, e probabilmente prima che in Arc calasse la fretta di concludere il film.
Il sito è essenziale, nel senso che c'è il minimo sindacale, e la locandina è carina, con quel color seppia abbastanza evocativo anche se non proprio originale.

Voto: 68/100
 
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Oren productions
view post Posted on 21/12/2012, 23:17




4 DOMANDE 4 - LA DONNA DI LOGAN BEACH



-Il tuo film è uscito dalle sale. Soddisfatto degli incassi?

Non tanto, direi: non ha recuperato le spese di produzione, come è accaduto all'ultimo film reale di Romanek: nel caso reale, è stato un peccato. Nel nostro caso, forse no, perché in fondo questo script non è che fosse chissà che, anzi. Non ne sono stato soddisfatto fin dall'inizio, ed è stato giusto così.


-Qual è la recensione che ti ha fatto più piacere, quella che ha inquadrato meglio di tutte il tuo film?

Non ce l'ho sotto mano (prometto che però qualche risposta la darò), ma World mi è piaciuto molto, nella sua analisi, non tanto perché era positiva (pure troppo, forse, considerando il valore assoluto del film), ma perché dava qualche spunto interessante. Mi è piaciuta anche la recensione di Francis, forse però un po' troppo entusiastica (non è una tirata d'orecchi a Francesco, sia chiaro, è solo che questo merita tutte queste lodi non le meritava).


-Qual è stata invece la recensione più critica nei confronti del film? Concordi su alcuni punti?

Mah, direi che in fondo sono state tutte oneste. Forse posso non aver capito la "critica" di Clint al fatto che il film fosse lineare, ma perché tutte le storie in fondo sono tali, quindi non penso si possa definire una critica a un film, a un libro, a una storia in generale, che parte da un punto A, passa per un punto B e finisce a un punto C. Ma, vabbe', ognuno poi pensa a modo suo, quindi ci sta pure.

-Pensando Agli Awards, in che categoria pensi di poter dire la tua?

Non penso. Forse Mila Kunis potrebbe avere la nomination, ma penso sarà l'unica. E va bene così, questo script ha pure raccolto fin troppo.


-Pensi che un altro film sarebbe dovuto uscire dalle sale prima del tuo?

Non direi, molti film che sono finora usciti non li ho ancora letti, ma penso siano più validi, quindi era giusto che uscisse il mio.
 
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Andrew.
view post Posted on 22/12/2012, 22:46




CITAZIONE
Non tanto, direi: non ha recuperato le spese di produzione, come è accaduto all'ultimo film reale di Romanek: nel caso reale, è stato un peccato. Nel nostro caso, forse no, perché in fondo questo script non è che fosse chissà che, anzi. Non ne sono stato soddisfatto fin dall'inizio, ed è stato giusto così.

Ecco, magari da questa frase possiamo iniziare a intavolare un discorso. Perchè non ne sei stato soddisfatto? Con quali critiche concordi e con quali sei in disaccordo?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 23/12/2012, 14:20




CITAZIONE (Andrew. @ 22/12/2012, 22:46) 
CITAZIONE
Non tanto, direi: non ha recuperato le spese di produzione, come è accaduto all'ultimo film reale di Romanek: nel caso reale, è stato un peccato. Nel nostro caso, forse no, perché in fondo questo script non è che fosse chissà che, anzi. Non ne sono stato soddisfatto fin dall'inizio, ed è stato giusto così.

Ecco, magari da questa frase possiamo iniziare a intavolare un discorso. Perchè non ne sei stato soddisfatto? Con quali critiche concordi e con quali sei in disaccordo?

sulle critiche credo di averlo detto. non sono soddisfatto perché alla fin fine il film non è venuto come avrei voluto: voleva essere una cosa alla The Others invece è venuta fuori una cosa che non è né carne né pesce...
 
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20 replies since 4/11/2012, 09:46   1826 views
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