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White Hole
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White Hole, Chimera Films

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Arcadia1983
view post Posted on 19/11/2012, 08:41




Ecco le mie quattro parole sul nuovo film di Andrew, a distanza di molti giorni dalla lettura (l'ho letto l'8 novembre, quando sono tornato allo stadio dopo vent'anni), mi scuso per il ritardo:

Andrew torna al genere cui ha dato tanto, in Ck, la fantascienza, contaminandolo con l'horror. E fa dirigere il tutto a uno dei registi più visionari e talentuosi (e anche "scandalosi") della sua generazione: Darren Aronofsky, qui dalle parti di Pi greco e (un po') Il cigno nero, piuttosto che da quelle realistiche di The Wrestler. Il film è interessante, gli attori sono bravissimi (parlo soprattutto di Winslet e Norton, che potranno dire la loro con nomination), Aronofsky dirige con mano sicura, però, non so, non credo si possa dire sia tra le migliori opere di Andrew. Cioè, è un bel film, dalla bellissima atmosfera (le scene nell'astronave sono ben realizzate, come il doppio piano di realtà), ma manca qualcosa: forse è un po' troppo freddo (non tanto nel racconto, quanto in quello che provoca nel lettore), o forse quando si parla di Andrew si tende a cercare sempre il grande film.

Voto: 7
 
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Andrew.
view post Posted on 19/11/2012, 21:50




Ringrazio anche Clint e Arcadia, ai quali non ho molto da ribattere.
Ad Arcadia dico che sì, forse un po' di freddezza l'avrei avvertita anch'io (ma più nella seconda che nella prima parte che ritengo più riuscita in questo senso).
 
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World ^_^
view post Posted on 21/11/2012, 13:53




White Hole - Chimera Films

Soggetto & Sceneggiatura: Soggetto originale col quale Andrew torna alla fantascienza "matura" e con sottili implicazioni "filosofiche", alla quale ci ha da tempo abituati. In questo caso il soggetto di partenza è ancora più semplice del solito. Si parte dalla comparsa di un misterioso "buco bianco" che ha squarciato la trapunta celeste ed è visibile persino ad occhio nudo. Da questo punto in poi Andrew sceglie di adottare un approccio e punta di vista personali e "minimalisti", mostrandoci solo in un paio di occasioni la reazione dell'opinione pubblica all'evento, tramite tg e siti internet. Per il resto vengono infatti subito introdotti i due protagonisti, un medico ex astronauta e un'astronoma, che per motivi allo stesso tempo simili e opposti (entrambi non hanno più speranze nella vita, lui perchè affetto da un male incurabile, lei perchè depressa dalla perdita di figlio e marito) si offrono volontari per una missione spaziale suicida che li porterà nel "buco".
Il film parte veramente bene, inquadrando subito le due personalità, infatti ho trovato adeguata tutta la parte introduttiva (nè troppo lunga, nè troppo breve) fino all'inizio della loro avventura spaziale. Da quel momento in poi il film vede una svolta abbastanza netta, che porta al mistero (già previsto) e ai risvolti quasi horror della situazione in cui si ritroveranno Mary e Jason, appena inghiottiti dal buco bianco. Seconda parte un tantino troppo "fredda" che non mi ha appassionato subito quanto la prima, ma che poi si è risollevato in un finale non nuovissimo (la finta realtà ricreata apposta per loro dalla oscura entità da loro trovata nello spazio) ma di sicuro effetto. L'ultimissima scena, nella quale vediamo Mary e Jason a cena, è di un'amarezza unica per esempio. In tutto questo la sceneggiatura di Andrew è tecnicamente ineccepibile, come suo solito, se non fosse stato per qualche espressione gergale che ho notato qua e là (come ad esempio "farsi il dentifricio" al posto del più corretto "lavarsi i denti"), anche se notoriamente io non ho mai dato molto peso a cose del genere, ma alla riuscita "totale" dello script. E anche in tal caso, lo ripeto, Andrew ha fatto un buon lavoro, con l'unico rischio - già citato - di far provare alcuni punti poca empatia allo spettatore a causa di una narrazione un tantino troppo "fredda" e "in sottrazione".

Regia: L'intero film mi è sembrato molto nelle corde di Aronofsky. Mi viene da pensare soprattutto ai suoi film meno realistici e più "simbolici", come ad esempio The Fountain. Nello script questa stessa regia è descritta in modo efficace ma senza esagerazioni.


Personaggi & Cast: Il duo Norton-Winslet funziona molto bene. Sono entrambi assai credibili, nelle interpretazioni dei propri personaggi, soprattutto nella prima parte, dove entrambi la fanno "da protagonista", rispettivamente nelle scene assegnategli. A partire dalla seconda parte, con la Winslet che si confronta coi suoi "fantasmi" e comprende soltanto dopo Jasonla realtà delle cose, fa sì che sia proprio lei a incarnare lo stesso punto di vista dello spettatore e ciò la eleva a protagonista, mettendo persino un po' in ombra Norton. Norton regge però ugualmente bene le scene regalandosi persino suggestioni "alla Jack Torrance" in Shining e in occasione della rivelazione finale da parte dell'entità che li ha "inglobati" io credo che tra i due sia ovviamente l'unico ad aver accettato la cosa come un'opportunità, come il regalo di una nuova vita (per lui che era malato terminale) e non come la "prigione" nella quale, molto più tristemente, si è ritrovata Mary suo malgrado.

Colonna sonora, locandina & sito: Stavolta la colonna sonora scelta di Andrew non mi ha convinto del tutto. Avrei preferito meno canzoni e meno sonorità dure, a favore di musiche più evocative e in linea con l'atmosfera sospesa del film. Locandina tra le più belle del Contest, sito esauriente e sicuramente superiore alla media, anche se meno fantasmagorico del solito.

Considerazioni finali: Ho accolto favorevolmente questo ritorno di Andrew alla fantascienza "adulta" e considero questo film una interessante variazione sul tema del "sogno" e delle realtà "parallele" o alternative. E' forse molto meno originale di quanto sembri ma a dimostrazione di quanto spesso contino le emozioni suscitate nello spettatore e i finali "ben riusciti" posso dire che non dimenticherò facilmente l'amarissima scena finale, con l'accettazione di Mary e la sua tristezza nell'accettare di vivere in una finzione voluta da un'entità altra, assieme a Jason. Mi è sembrato quasi il contraltare del sogno regalato dagli alieni all'umanissimo robot David nel finale di Artificial Intelligence: lì un'eterno sogno tra le braccia della madre amata e a lungo ricercata, qui una vita stanca che sa di fittizio e di colori che svaniscono, nel benevolo "capriccio" di un intelletto freddo che ci studia.

Voto complessivo: 7.6
 
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mastruccio
view post Posted on 28/11/2012, 11:12




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

Con "White Hole", la Chimera Film torna al filone che l'ha reso famosa e che le ha regalato le più grandi soddisfazioni della sua ormai lunga e prolifica carriera. Lo spunto originale che ha ispirato l'autore dello script non è dei più nuovi, come non nuova è l'idea dei due personaggi protagonisti che, avendo perso tutto nella vita, decidono di partire per un viaggio verso l'ignoto, con la quasi certezza di non tornare più indietro, e quindi praticamente compiere una fuga dalla disperante realtà. Ciò non di meno, Andrew sviluppa la storia con la solita maestria, dosandola in due distinte parti.

La prima, quella che ci presenta i due protagonisti, è una bella ed intensa descrizione dei vuoti dell'anima di Mary, famosa astrofisica che ha perso i propri affetti in un incidente stradale, e una ben scritta discesa nella disperazione di Jason, medico ex astronauta, che scopre di avere un tumore e si ritrova spiazzato e perdente fra le sua vacue certezze.

La seconda parte, quella che si svolge sulla navicella spaziale che va all'esplorazione del "White Hole" del titolo, perde, invece, un po' della bella intensità precedentemente gustata, toccando corde diverse e andando a lambire territori più oscuri e sviluppandosi per vie, potremmo dire, metafisiche e filosofiche. Territori che, per inciso, Andrew conosce molto bene e che ha già esplorato nel suo cinema. L'idea che un'entità, non sappiamo se soprannaturale o aliena, possa offrire una nuova e insperata alternativa a due disperati, per ricominciare da zero, è senza dubbio valida e stuzzicante, e si presta, com'è naturale e giusto, ad uno sviluppo della narrazione che porta lo spettatore a porsi un'infinità di domande, che non devono per forza trovare risposta.

E' questo il punto di forza del film, proprio perchè se avesse invece linearmente e, aggiungerei banalmente, risposto a tutte le domande e chiarito ogni dubbio, avrebbe finito per essere un'insulsagine. Bene, quindi. Un'ottimo lavoro di scrittura, anche se una rilettura in più avrebbe permesso all'autore di trovare e correggere qualche piccolo errore di grammatica che ho riscontrato durante la lettura. Da un "mostro" di bravura come Andrew non posso aspettarmi, ancora, errori del tipo "sei resistito" o "a telefono".

Confesso che anche io ho percepito quasi subito che le parti scritte in rosso erano l'inizio e lo sviluppo della vita "alternativa" che l'entità avrebbe offerto ai due, ed ho molto apprezzato la parte in cui Mary scioglie il dubbio se proseguire per questa strada o rimanere ancorata al dolore per la perdita dell'adorato figlio e del marito.

Ciò che mi ha convinto un po' meno è la piccola forzatura che, ad un certo punto, ha fatto virare il film, forse per esigenze produttive e "festivaliere", verso colorazioni di sapore horror. Secondo il mio modesto parere, ciò ha fatto perdere qualcosa al film, che se invece non si fosse discostato dalla strada maestra, sarebbe potuto essere un autentico gioiello, puro e raro, da annoverare ed incasellare accanto a capolavori come "2001 - Odissea nello spazio". Quindi, alla fine, esco dal cinema soddisfatto, ma non al 100%.

La scelta di affidare la regia a Darren Aronofsky è innegabilmente azzeccata. Anzi, è ancor più apprezzabile il lavoro che Andrew ha svolto nell'adattare la sua sceneggiatura allo stile del regista statunitense. Quindi mi sembra più che giusto il premio ricevuto al Contest.

Per un film che fondasse tutto su due soli protagonisti, essenziale era affidare le parti a due grandi interpreti, oltre che, naturalmente, scrivere una sceneggiatura d'acciaio. Sia la Winslet che Norton offrono ottime garanzie, e non stupisce, quindi, che la prima si sia meritato il riconoscimento unanime al Contest di Halloween.

La colonna sonora del film è ricercata, ma anche io condivido qualche perplessità gia manifestata da altri recensori sulla presenza di brani cantati ad accompagnamento di determinate scene. Sarò all'antica, ma per me sarebbe stato meglio una musica orchestrale.

Il "mostro" di bravura di Andrew non si smentisce nemmeno questa volta, sfornando una locandina di assoluto pregio, capace di rendere perfettamente l'atmosfera del film. Forse i caratteri dei credits in basso non sono i migliori, ma è un piccolissimo dettaglio insignificante.

Il sito è completo, anche se graficamente e stilisticamente abbastanza poverello.

Per concludere, "White Hole" è un gran bel film, che non raggiunge, per i motivi che ho esposto, vette da capolavoro, ma che comunque ci regala emozioni e ispira domande molto interessanti sulla vita e sulle scelte che faremmo in situazioni drammatiche come quelle che vivono i protagonisti.

Voto: 82/100
 
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Andrew.
view post Posted on 28/11/2012, 13:07




Grazie per la rece, Mastruccio e per i complimenti.
Rispondo giusto a questo:

CITAZIONE
Ciò che mi ha convinto un po' meno è la piccola forzatura che, ad un certo punto, ha fatto virare il film, forse per esigenze produttive e "festivaliere", verso colorazioni di sapore horror. Secondo il mio modesto parere, ciò ha fatto perdere qualcosa al film, che se invece non si fosse discostato dalla strada maestra, sarebbe potuto essere un autentico gioiello, puro e raro, da annoverare ed incasellare accanto a capolavori come "2001 - Odissea nello spazio". Quindi, alla fine, esco dal cinema soddisfatto, ma non al 100%.

Il viraggio verso l'horror non è stato dettato da esigenze produttive (non sono così cinico con i miei film e non costringo i miei sceneggiatori a modificare i film per esigenze commerciali :D), ma è stato così fin da subito. Scrivendolo, mi sono accorto che delle componenti horror ci sarebbero potute stare, anche per dare al film un pizzico di adrenalina che altrimenti sarebbe mancato. Poi ho pensato che con queste venature avrebbe potuto partecipare al contest.
 
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mastruccio
view post Posted on 28/11/2012, 14:30




CITAZIONE (Andrew. @ 28/11/2012, 13:07) 
Grazie per la rece, Mastruccio e per i complimenti.
Rispondo giusto a questo:

CITAZIONE
Ciò che mi ha convinto un po' meno è la piccola forzatura che, ad un certo punto, ha fatto virare il film, forse per esigenze produttive e "festivaliere", verso colorazioni di sapore horror. Secondo il mio modesto parere, ciò ha fatto perdere qualcosa al film, che se invece non si fosse discostato dalla strada maestra, sarebbe potuto essere un autentico gioiello, puro e raro, da annoverare ed incasellare accanto a capolavori come "2001 - Odissea nello spazio". Quindi, alla fine, esco dal cinema soddisfatto, ma non al 100%.

Il viraggio verso l'horror non è stato dettato da esigenze produttive (non sono così cinico con i miei film e non costringo i miei sceneggiatori a modificare i film per esigenze commerciali :D), ma è stato così fin da subito. Scrivendolo, mi sono accorto che delle componenti horror ci sarebbero potute stare, anche per dare al film un pizzico di adrenalina che altrimenti sarebbe mancato. Poi ho pensato che con queste venature avrebbe potuto partecipare al contest.

Personalmente avrei anche fatto a meno della parte adrenalitica, ma son gusti personali, appunto. A me è piaciuto molto, come già a qualcun altro, che volessi omaggiare Kubrick. Non a caso ho citato, alla fine della mia rece, il suo capolavoro, e se il tuo film mi avesse fatto pensare solo a "2001" avrei paragonato "White Hole" alla pura poesia; invece il fatto che mi ha fatto pensare anche a "Shining" (chiaro il richiamo alla memoria di Jack Nicholson che insegue Shelley Duvall) mi ha fatto storcere un po' il naso. Sono del parere che alla fine deve interessare il risultato finale, e secondo i miei gusti avresto ottenuto un risultato migliore tralasciando quell'impulso che ti ha suggerito di far virare il film verso quelle tonalità che, in fin dei conti, nulla aggiungono ad un'idea sinceramente ottima.

Edited by mastruccio - 28/11/2012, 14:52
 
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Andrew.
view post Posted on 28/11/2012, 15:12




Sì, la tua critica è giustificatissima :)

 
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canepa
view post Posted on 10/12/2012, 18:39




RECE by Tomcat: WHITE HOLE
Un melting pot di generi


E’ innegabile che dare una precisa collocazione di generi all’ultima fatica della Chimera è veramente arduo. C’è un po di tutto; si va dal sentimentale, al thriller, dalla fantascienza, all’horror, perfino lievemente un disaster movie. Tanta carne al fuoco insomma. Altro dato certo è che la pellicola deve molto a tanti altri film o telefilm. Mi vengono giust’appunto in mente i disaster movie alla Armageddon o fantascientifici alla Contact. Così come la creatura che ha imbastito il cambiare realtà che assomiglia ai Q di Startrekkiana memoria, ma anche alla matrice di Matrix e perfino a 2001 Odissea nello spazio perchè la voce dell’essere mi ha ricordato Hal 9000.
Ma tutto ciò non è un difetto; anzi è un pregio, perchè come un novello demiurgo il buon Andrew è riuscito a dare nuova vita a tutto ciò che ho detto sopra e renderlo originale; se poi ci aggiungiamo che è tutta farina del suo sacco, il gioco è fatto. Però, perchè c’è sempre un maledetto però, il film ha cucito addosso una certa velocità di realizzazione. Nonostante sia fatto in maniera egregia e non gli manchi niente e anzi eliminando la parte addestrativa dei vari disater movie citati e non riesce a narrarci la storia senza farci mancare niente. Ma in sottofondo ho sentito lo stesso una certa velocità. La cosa a mio avviso veramente azzeccata è la fotografia della pellicola, che gioca sul bianco spiazzante delle immagini del prima del viaggio, per poi assumere toni differenti nella realtà alternativa. Un vero tocco di classe.
Come il montaggio alternato durante l’intervista dei tecnici della Nasa ai due derelitti che non hanno più niente da perdere e anzi a ben vedere seppur nella loro consapevolezza finale, ci hanno guadagnato da questa avvuntura spaziale.
Notevoli anche le scene all’interno della nave che per claustrofobia potrebbero ricordare Alien; ma differenti specialmente nel momento del cambio di forma. Direi che proprio nella nave ci sono le scene più struggenti e profonde, che ti toccano dentro.
Se poi non si arriva al fondo della pellicola, ci sarebbe anche da pensare alla dualità di Sliding Doors.
Un film che lascia il segno e segna un ulteriore passo nella filmografia del produttore, che con una buona storia e un cast risicato, ma magnifico, riesce a dare vita a qualcosa di veramente interessante. Non sapevo che Edward Norton avesse un fratello di nome Jason :P .
Niente è scontato in questa pellicola e anche nella scelta finale del film, si ha una piccola perla, dove la consapevolezza concede lo spazio al voltare pagina.
Il sito è decisamente uno dei migliori del semestre per completezza e grafica. La colonna sonora è ricercata con brani non banali, che con quel quid elettronico riescono ad infondere alle scene una sana dose di thriller. Unica eccezione è il brano jazz conclusivo, completamente estraneo al sound elettronico precedente, ma dotato di una forza struggente.
Buona la regia di Aronofsky.
Voto complessivo: 75/100
 
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Andrew.
view post Posted on 10/12/2012, 21:03




Grazie anche a te. Effettivamente, dentro ci sono più film di quanto io stesso pensassi, segno che comunque il cinema che vedo e che prediligo mi ha involontariamente influenzato tantissimo mentre scrivevo (infatti il film, come mi capita spesso con quelli originali, lo andavo scrivendo a poco a poco lasciandomi ispirare dal momento e senza avere ben chiaro cosa avrei dovuto scrivere dopo).
 
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canepa
view post Posted on 11/12/2012, 17:44




Grazie a te di aver fatto un bel film che racchiude in se molti generi che amo e che si farà ricordare.
 
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24 replies since 27/10/2012, 11:37   2040 views
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