Recensione della Chimera.Finalmente possiamo parlare di questo secondo esordio nel semestre, che tutti aspettavamo da un pezzo perchè avevamo intuito le capacità di Mastruccio e vedere esordienti così in gamba è raro. C'è da dire che il mio omonimo ha già alle spalle un'esperienza (non so se professionale o amatoriale) con le sceneggiature, quindi in fondo non c'è da stupirsi più di tanto se questo suo film non ha nulla da invidiare a quelli dei veterani del gioco.
Siamo davanti a un thriller dei più classici, costruito ad hoc per poter sorprendere lo spettatore, come ci si aspetta da un film di questo tipo. Dopo un inizio esplosivo (in tutti i sensi), il film si tinge di giallo e prende infatti un ritmo piuttosto lento dedicato alle indagini congiunte della polizia e del giornalista protagonista. Nella seconda parte però dal giallo classico si passa a qualcosa di più vorticoso ed enigmatico, fino ad arrivare a un finale ricco di colpi di scena. Sarebbe banale e superfluo dire che in fondo si poteva intuire l'identità dell'assassino prima che ci arrivassero i personaggi, perchè alla fine non conta tanto chi arriva per primo a indovinare, ma il come ci si arriva: si può fare in maniera banale e noiosa o in modo coinvolgente e il film è riuscito in questo senso a coinvolgermi nelle indagini e quindi divertirmi.
A Mastruccio vanno i complimenti per aver ideato questa storia che pur non brillando per originalità si fa notare per il meccanismo perfetto con cui tutti i tasselli si incastrano. Tuttavia mi sento di dire una cosa che volevo dire da un po' di tempo: non c'è bisogno di "tirarsela" troppo per aver ideato un film originale perchè dalle parole di voi esordienti sembra che sia un evento rarissimo. E' vero che a Cinematik sono più le trasposizioni che le idee originali, ma è anche vero che la storia del gioco può vantare di tantissimi film originali e quindi non c'è bisogno di sorprendersi più di tanto ogni qual volta un produttore scrive un film tutto da solo o di ricordarlo in ogni discussione. Ecco, l'ho detto. Spero di non essere risultato antipatico
Chiudiamo la parentesi e torniamo a parlare del film, e in particolare dei personaggi. Ho notato infatti che diversamente rispetto ad altri film del genere che di solito si vedono a Cinematik, in questo c'è stato molto impegno per delineare i vari caratteri. Molti di questi sono infatti memorabili. Penso a Pamela, donna forte e risoluta, divorata dai sensi di colpa, con un debole per Robert e la voglia di non arrendersi dinanzi alle prove schiaccianti, piena di dolore che riesce a nascondere a tutti tranne che al suo cane. Mi sono piaciuti molto anche Karl, riuscitissimo nel ruolo dell'amico simpatico e sempre fedele, così come altri personaggi di cui avrei parlato volentieri ma taccio perchè altrimenti Mastruccio mi si incazza e mi lapida.
Chi legge avrà notato che non ho parlato di Robert. Ecco, lui è l'unico che paradossalmente non mi ha convinto in pieno. Ho avuto per tutto il film l'impressione di non essere mai riuscito a capire fino in fondo il suo carattere. All'inizio lo vediamo come un tipo scontroso e taciturno, poi dopo l'incidente il suo carattere diventa poco definibile, più sfocato rispetto a quello degli altri. E' una sensazione strana che mi ha impedito di provare una qualche empatia nei suoi confronti, di sicuro non è una cosa grave che mi ha rovinato la visione, ma è comunque da tenere in considerazione dato che mi hanno emozionato più gli altri rispetto a lui.
Passando a parlare della sceneggiatura, posso dire che è fatta benissimo. Un po' lunghetta, ma non mi ha mai annoiato (anche perchè l'ho letta in due parti a distanza di un giorno, altrimenti forse sarebbe stato un po' pesante farlo d'un fiato solo).
Avevo qualche timore di dover incontrare uno script pieno zeppo di dettagli tecnici, invece non ne ho trovati poi così tanti. E' una sceneggiatura come le altre, forse più precisa, con qualche termine tecnico in più, ma non ho notato sostanziali differenze. Non so se Mastruccio si sia contenuto molto cercando di adattarsi a noi o se le sue critiche costruttive agli altri film fossero un po' esagerate, questo ce lo dirà lui
Il regista è semi sconosciuto, io almeno non lo conosco, ma le motivazioni che hanno spinto il produttore a ingaggiarlo sono convincenti e permettono di apprezzarlo, anche in virtù del montaggio e di varie chicche che rendono questa regia tutt'altro che anonima. Non si può infatti non apprezzare la scena della seduta di ipnosi con i ricordi che affiorano a poco a poco. Non ci avrei visto male qualche regista più noto al grande pubblico, anche perchè è una storia che potrebbe essere nelle corde di molti, ma sicuramente è stato meglio rispetto a Michael Bay.
Il cast è particolare, perchè si nota qualche piccolissima ingenuità tipica degli esordienti, come l'affidarsi a molti nomi famosi, ma al tempo stesso risulta nel complesso solido e ben congeniato. Se possono essere discutibili le scelte di Claudia Gerini, Giannini, Byrne o Sean Bean (gli italiani in un film di questo non ce li vedo, mentre gli altri due mi sembrano un po' troppo famosi per quei ruoli), sono sicuramente azzeccati Butler, Goodman, Firth, Finney e la McDormand che è la mia preferita.
Anche qua mi evito una battuata/reclamo che farò più in là, per evitare spoiler.
Le musiche sono molto belle e si sposano bene con tutte le scene. L'unica cosa da appuntare è che a volte durano troppo poco e non si fa in tempo ad avviarle che hai già finito la scena, ma è una cosa comprensibile perchè si tratta di scene che nella realtà sarebbero durate più tempo rispetto a quello che si impiega per leggerle. Si nota comunque un grande impegno nel ricercarle.
Sito standard completo di tutte le sezioni, con interessanti curiosità e una galleria ricca di poster. Mi è piaciuto perchè molto ordinato.
La locandina non è male, ma avrei evitato il riquadro in alto della casa di produzione e la parte in basso con lo sfondo blu. Stonano un po' troppo con il resto. Le figure poi non sembrano molto realistiche anche perchè hanno colori diversi. Comunque considerando che Mastruccio non sarà un espero in grafica, lo si può considerare un buon lavoro
Voto: 76Ebbene sì, il film entra direttamente nella top 3 dei miei film preferiti del semestre, riuscendo a battere alcuni veterani del gioco.
Lo ricorderò non tanto per la storia (che comunque è ben costruita e riesce a sorprendere grazie a numerosi colpi di scena) ma per la cura messa in ogni scena, in ogni parte del film. Spesso si nota in diversi film un certo calo nella qualità delle scene verso il finale, dove alcuni, forse stanchi di scrivere, a volte non danno il cento per cento. Invece in questo anche il finale sembra essere stato studiato bene, con un divertente dialogo che mi ha dato l'impressione che Mastruccio non volesse quasi staccarsi da quei personaggi entrati nel suo cuore e in fondo anche in quello dello spettatore.
L'unica cosa che mi ha impedito di dare il massimo dei voti è il problema di empatia che ho avuto con il protagonista, che non è mai riuscito a emozionarmi più di tanto, mentre per il resto il film è perfetto per il genere e per quello che aveva da dire.
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Leggo solo ora gli avvisi che hai messo.
Ho il (brutto?) vizio di non leggere niente prima del film, intervista e recensioni comprese.
Nella mia rece non ho inserito spoiler, avevo accennato a qualcosa sui colpi di scena, ma li ho tagliati, mentre ho lasciato la breve descrizione della trama anche perchè non dice molto.
In ogni caso non penso che gli altri giocatori leggano le recensioni prima di scrivere la loro, quindi non ti preoccupare (te lo dico anche per il futuro).
CITAZIONE
Non ho mai scritto lungometraggi, fino ad oggi, e quindi mi immaginavo che ci avrei messo un sacco di tempo, e che avrei avuto mille difficoltà, soprattutto per il fatto che è un opera originale. Ed invece, inaspettatamente, tutto è filato liscio come l’olio, e ci ho messo in tutto circa tre mesi, dalla prima scaletta alla stesura definitiva. Devo dire grazie, ma di cuore, ai preziosissimi consigli che mi hanno dato due famosi sceneggiatori, durante la lettura, direi lo studio, di due manuali di scrittura cinematografica. Tecnicamente parlando, lo script rispetta fedelmente i dettami classici, le uniche “licenze” sono la lunghezza (supera abbondantemente le 120 pagine canoniche) e l’aggiunta delle musiche e delle fotografie degli attori.
Durante la lavorazione ho scoperto un’altra coincidenza con l’ultimo film di Andrew.
Amnésia sarà ricordato come il film delle coincidenze!
Toglici una curiosità, ma quindi lavori o hai lavorato nel campo del cinema?
CITAZIONE
- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
Certamente per il miglior produttore emergente, poi per la sceneggiatura originale, per le musiche, per il cast, per la migliore attrice protagonista (la McDormand è eccezionale). Se esistesse la categoria, anche per la migliore innovazione: qui a Cinematik sono stato il primo a mettere i video dei titoli di testa (L’orologiaio) e sarò il primo a mettere quelli di coda, fatti come si deve.
Anzi, propongo ufficialmente di inserire questa categoria, almeno così un premio lo vinco di sicuro.
Penso che il tuo film possa competere con gli altri per tutte le categorie
Per i titoli su video mi ero dimenticato di farti i complimenti. Comunque sono spiacente di doverti dire che già qualcuno lo aveva fatto prima di te. Ora non ricordo chi è, ma ho un ricordo nitido di un film con dei video del genere. Magari gli altri ricorderanno il nome...
CITAZIONE
- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
Attendo di veder uscire Amnésia. Poi penserò al prossimo film. Ad oggi so solo che proverò con una trasposizione letteraria.
Non dirmi che passi al nemico!