CITAZIONE
Sulle musiche che si ripetono, come dite, anche nei film veri: non è proprio esattamente così.
Viene ripetuto il tema musicale, è vero; ma è sempre musicato in forma e stile diverso.
Andate, per esempio, ad ascoltarvi le colonne sonore di Morricone. Se il tema principale viene declinato in atmosfera romantica (classico:il tema d'amore), in un'altra scena, magari d'azione, o di suspance, o di qualsiasi altra atmosfera, lo stessa tema segue quel tipo di situazione, ma utilizzando ritmi, strumenti e orchestrazioni diverse.
Qui, invece, si sono usati gli stessi brani più di una volta. E' diverso.
Mah, non direi che è sempre così, anzi. Non so, mi viene in mente il film originale de Il grande silenzio, di cui ho fatto il remake e che era musicato da Morricone... lì il tema musicale era sempre lo stesso, non c'erano variazioni. Ma anche per i film più famosi, per esempio Il Padrino, il tema musicale è sempre lo stesso...
Rispondo alle ultime recensioni...
Inizio da Francis
CITAZIONE
E apprezzo moltissimo l'ambiguità del finale: Chiara decide di superare il senso di colpa, ma non è guarita affatto, le illusioni dell'inconscio sono rimaste. Fabio, invece, non guarisce e si suicida. Se la forza di Chiara consiste nell'aggrapparsi a un'illusione... insomma... ci sono tutti gli elementi per dubitare del lieto fine della vicenda.
Ecco, questo non l'aveva detto nessuno ed è un aspetto su cui concordo... Secondo me è un finale tutto sommato positivo, nel senso che Chiara finalmente ritrova la sua serenità; però è vero che la ritrova senza sapere la verità, quindi come dici tu aggrappandosi a un'illusione. Ad ogni modo, sempre di serenità si tratta. Però c'è sicuramente una certa ambiguità da questo punto di vista, nel finale.
CITAZIONE
Il punto debole del film è la storia degli adulti, che hanno nettamente meno spazio rispetto ai protagonisti, e i cui percorsi sono meno appassionanti. Ammetto, anzi, di aver fatto fatica a comprendere il perché del suicidio di Fabio: o meglio, non faccio fatica a capire che non sopporta il senso di colpa, ma questa sua fragilità viene fuori quasi all'improvviso, dopo tutto un film in cui non era mai stata suggerita. Si accenna ai suoi problemi di droga, ma chi cade nel vortice della droga e riesce a uscirne ha una certa forza di volontà, credo io, e almeno prova a mediare col rimorso; se invece era rimasto fragile, di questa sua fragilità dovevano essere date, credo, altre prove. Però qui resta da capire in che misura sia un difetto di Clint, e in che misura lo sia della fonte originale.
Beh, sul fatto che la parte sugli adulti sia quella meno interessante ho già detto che sono d'accordo, però deve essere così, fa parte della storia... Gli adulti devono cercare di ricomporre i pezzi del loro passato, devono ricordare, quindi è naturale che la parte su di loro sia meno appassionante. Però questo non dovrebbe essere un difetto in sé, ma una caratteristica intrinseca della storia, non so se mi spiego. Alla fine in tutte le storie in cui c'è un mistero da scoprire attraverso dei flashback, la parte più interessante è quella dei flashback.
Quanto al suicidio di Fabio, è una critica che mi aspettavo, perché anch'io nel fumetto l'ho trovato un po' troppo inaspettato. Però non direi che la sua fragilità non viene suggerita nel film, anzi... più volte Fabio dice a Chiara che lei è sempre stata la più forte dei due, e anche il suo problema con la droga, anche se non viene spiegato dettagliatamente (ma non penso fosse necessario), lascia intuire che dietro l'apparenza Fabio è un uomo fragile. Le motivazioni del suicidio direi che non mancano: è disperato perché si è appena reso conto di essere stato responsabile della morte di un amico; nel vedere i drogati comincia a sentire la voglia di bucarsi anche lui e quindi capisce di non essere forse mai riuscito a superare davvero quel problema (in fondo lo dice lui a sua madre, che ormai ne è fuori, ma noi non possiamo sapere se è vero)...
Ad Oren non ho quasi nulla da ribattere.
CITAZIONE
Dopotutto chi di noi in quei felici anni non ha mai cercato di vedere un mostro o almeno sperare di vederlo?
Ecco, se c'è una cosa che volevo far capire con questo film, è che forse quegli anni non sono poi così felici come si pensa!
(comunque, va beh, capisco cosa volevi dire, è solo una battuta
)
Nulla da dire anche ad Arcadia.
Rispondo invece a Tomcat
CITAZIONE
Proprio in merito a questo muovo una obiezione, che non è una vera e propria critica: ma perchè Salvatores e non uno dei tanti "maestri" dimenticati del cinema di genere. Perfino Argento poteva essere scritturato per questo film.
Non sono d'accordo. Stria è un horror solo in apparenza, ma di fatto io lo considero un film drammatico, perché il vero perno intorno a cui ruota tutta la storia è la descrizione del mondo della pre-adolescenza, il rapporto di amicizia-rivalità tra i ragazzi e, per quanto riguarda la parte degli adulti, la necessità di superare certi traumi. Tutti temi molto seri e realistici, che a mio avviso rendevano necessaria la presenza alla regia di un autore con una certa sensibilità. Argento è un regista di horror classici, quelli in cui i mostri o i serial killer ci sono davvero, ma non mi sembra adatto a una storia come quella di Stria. Penso che Salvatores sia la scelta migliore, o in alternativa poteva andare Pupi Avati, come mi è già stato detto.
A World non ho nulla da dire, più che altro perché finirei per ripetermi.
Ringrazio tutti quanti