Cinematik.it - Il gioco del Cinema


The Return
Poll choicesVotesStatistics
6.54 [50.00%]
73 [37.50%]
61 [12.50%]
100 [0.00%]
9.50 [0.00%]
90 [0.00%]
8.50 [0.00%]
80 [0.00%]
7.50 [0.00%]
5.50 [0.00%]
50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
00 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 8)

The Return, Oren Productions

« Older   Newer »
  Share  
Oren productions
view post Posted on 2/7/2012, 01:28




Mi scuso per il mega ritardo, ma nel week end non ho mai molto tempo.
Ecco il link di THE RETURN, il nuovo film della Oren Productions

http://orenproductions.altervista.org/oren...eturn/index.htm

Buona visione!

 
Top
Andrew.
view post Posted on 2/7/2012, 14:55




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Volevo avere un film questo semestre che potesse dire la sua in qualche categoria agli Awards. L'oceano in un istante era un progetto con un limite direi "fisiologico" in base al genere. Mentre con questo speriamo di poter competere.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.

Emmerich era scontato, già vedendo il documentario che mi ha ispirato, ogni scena sembrava fosse stata girata da lui. Riguardo agli attori, non volevo grandi Star per mantenere bassi i costi. Ho quindi cercato volti adatti a quel determinato ruolo, tranne per Tom Hardy che è un attore che apprezzo molto, ed è stato da subito una scelta sicura come il regista.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Il film l'ho scritto in appena una decina di giorni. Poi rileggendo ho riscritto la parte centrale perché non mi convinceva e tutt'ora è la parte che mi piace meno. Alla fine ho avuto problemi con il sito, le musiche e tutto il resto e ci ho impiegato più di un mese ad ultimare i lavori.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Considerando che è un genere che amo e che trovo il soggetto abbastanza originale, direi un bel 8.5

- Un pregio del tuo film?
Come ho già detto sicuramente il soggetto, lo trovo molto originale e seppur navighi in un "mare" già visto, secondo me ha qualcosa di nuovo.

- Un difetto del tuo film?
Sicuramente la parte centrale, la trovo un po' lenta, macchinosa. Ho provato a velocizzarla riuscendoci in parte, ma non del tutto.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Spero che piaccia a Francis, data la sua avversione verso Hemmerich, mi farebbe piacere se riuscissi a farglielo rivalutare. Cinematikamente parlando ovviamente :)

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Ho speso parecchio, ed ho delle buone sale. Data l'eta media molto alta dei film attualmente presenti in sala, spero in un podio e di superare almeno per una volta i 200 milioni

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Questo è sicuramente quello che mi è piaciuto di più scriverlo. Mi ci sono buttato senza che fosse in programma ed è stato molto entusiasmante.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Fino ad ora, le critiche di tutti mi hanno piacevolmente incoraggiato e confermato questa crescita. Gli scivoloni capitano a tutti, ma spero che questo non sia un caso del genere.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Nessuno per ora.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Nulla con quelli che ho letto fino ad ora.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Anche qui nulla, come è già stato detto ha dei lontani legami con Wall-E, ma sono sottigliezze

- Il tema e/o il messaggio del film?

Nessuno in particolare, forse mette un po' in evidenza la "scelleratezza" dell'uomo.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Un film d'intrattenimento fresco ed originale. non perdetevelo

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Penso che avrebbe un discreto successo nelle sale Italiane.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Direi che quello a cui punto di più, è Miglior soggetto, ed il premio per gli effetti speciali. Per gli attori invece è un discorso diverso, essendo un film molto corale, devo ancora decidere bene su chi puntare, ma non ho ancora visto il nuovo film di Clint

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Direi La torre di babele, ma aggiungo Il mondo dei ragazzi normali e The Good Thief. A parer mio sarà una sfida a tre, ma non ho ancora visto il nuovo film di Clint

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Non particolarmente, ma sto accumulando un notevole numero di progetti che rischiano di diventare troppi.

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?

Partecipare come ho sempre fatto alla vita del forum e continuare con la realizzazione dei miei progetti futuri.
 
Top
mastruccio
view post Posted on 3/7/2012, 00:01




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

La Oren Production si presenta, proprio allo scadere del semestre, con una pellicola di genere che punta, secondo le intenzioni del produttore, ad entrare nella cinquina di almeno due categorie, quella del soggetto e quella degli effetti speciali. Per quest’ultima possiamo già affermare che sarà accontentato senza ombra di dubbio; lo stesso non possiamo dire, invece, per il soggetto. Non perché non sia buono, ma perché “The Return” ha una storia non proprio originale, che richiama alla mente altri prodotti cinematografici, anche di grande successo (Wall-E).

Il film narra la storia di un popolo, in viaggio nella immensa nave spaziale Esperanza, guidata dal Regnante Ludor, alla ricerca di un nuovo mondo dove poter finalmente fermarsi e ricominciare una nuova vita, dopo che la terra fu materialmente distrutta a causa di una guerra 600 anni prima, che la rese invivibile. Non dico di più, perché sono del parere che un film non lo si racconta ma lo si va a vedere, soprattutto se si è il primo a recensirlo.

Se il soggetto, come dicevo, è abbastanza buono (anche se non originale), purtroppo devo dire che non mi pare altrettanto buona la sceneggiatura. Mi è apparsa piuttosto sfilacciata, con un inizio (la scena al luna park, già peraltro anticipata qualche tempo fa, e le prime scene sull’astronave) che sembra promettere bene. Poi, invece, subentrano personaggi che personalmente ho trovato poco mordaci, senza spessore. Anche le situazioni personali dei protagonisti sembrano scritte con abbondante uso di clichè già visti e nemmeno troppo approfonditi. Il personaggio di Riley, il protagonista, vedovo e per giunta con figlio malato che sta anche lui morendo per la stessa malattia (intolleranza al metallo) che ha ucciso la madre, è troppo stereotipato: scontroso, nervoso, con l’unico obbiettivo di trovare una nuova dimora, più adatta, per il figlio. Lo stesso dicasi per il suo superiore, Tack, e per gli altri componenti del gruppo di soldati in missione esplorativa.

Non ci è dato sapere, sempre parlando di sceneggiatura, come e perché gli ominidi, nuovi abitanti del pianeta Terra, siano così frettolosamente tratteggiati, animalescamente primitivi. Si poteva trovare un modo per raccontarci, anche in maniera piuttosto veloce, questa evoluzione della specie umana; ed invece no. Noi umani diventiamo così, e basta.
Non si capisce bene perché, mentre il Regnante Ludor promette ai genitori della bambina che la missione di salvataggio ha come scopo primario proprio la ricerca dei bambini, poco dopo, quando la navicella recupera i superstiti della missione, non succede nulla, e ripartono senza nemmeno provarci, abbandonandoli a chissà quale destino. A meno che, spero di no (ma temo che lo sia), il finale è proprio il classico, e abusato, leitmotiv che vede nei due bambini i futuri progenitori della razza umana.

Insomma, una classica “americanata”, alla Emmerich. Appunto. Infarcita di ottimi effetti speciali, ma con una storia sviluppata così così.
A questo punto mi viene un dubbio, che solo Oren può dipanare. Appurato che il nome del regista lo si conosceva da sempre, la storia è stata scritta volutamente così, per rispecchiare il più possibile la recente filmografia di Roland Emmerich (The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo, Independence Day, 2012)?
Perché il film è proprio come quelli citati: effetti speciali superbi e certamente da guardare, ma con personaggi affettati, situazioni e dialoghi inverosimili, un finale frettoloso e per nulla emotivamente toccante.

Il cast, composto da attori semi sconosciuti, è guidato dal più noto Tom Hardy. Fanno il loro compito per bene, ma le loro interpretazioni non si ricorderanno per molto tempo. Qualcosa in più la fa Robert Forster, che interpreta Ludor. Il suo personaggio gli permette di esprimersi con più sfaccettature.

Dal punto di vista puramente tecnico, ne parlo ma non è più determinante per il voto finale, la sceneggiatura è scritta usando Celtx, e quindi è correttamente impostata. Qualche errore lo si riscontra nella terminologia tecnica dei posizionamenti e movimenti di macchina, ma non è affatto un problema. Si capisce tutto lo stesso.

Le musiche della colonna sonora sono molto belle. Emergono, fra tutte, quelle dei “Two steps from Hell”. Avevo già individuato questi autori per una mia prossima produzione, quindi li sentirete almeno un’altra volta. Peccato che cominciamo a sentire il commento musicale a film abbondantemente iniziato. Manca infatti dove sarebbe stato assolutamente necessario (scena iniziale e finale). Inoltre qualche musica non mi è parsa perfettamente interagente con la scena abbinata.

La locandina è veramente molto suggestiva. Corretta nella forma e nei contenuti. Il sito è incompleto: manca infatti la pagina delle curiosità, e quella del cast è senza le fotografie.

Complessivamente, quindi, un film non perfettamente riuscito. E’ una mia impressione, ma sembra che si sia voluto frettolosamente finirlo giusto per entrare, proprio l’ultimo giorno disponibile per concorrere agli Awards.
Oren, con più calma e tempo a disposizione, saprà certamente fare di meglio.

Voto: 65/100
 
Top
Oren productions
view post Posted on 3/7/2012, 00:34




Rispondo subito a Mas

CITAZIONE
The Return” ha una storia non proprio originale, che richiama alla mente altri prodotti cinematografici, anche di grande successo (Wall-E).

E' stato detto più volte, ma resto assolutamente dell'idea che con Wall-E ha poco ed anche nulla a perer mio. si l'abbandono della terra e un astronave dove il genere umano si rifugia, ma tutto si svolge in modo completamente diverso, infatti non capisco come hai trovato questa somiglianza tra i due soggetti.

CITAZIONE
Il personaggio di Riley, il protagonista, vedovo e per giunta con figlio malato che sta anche lui morendo per la stessa malattia (intolleranza al metallo) che ha ucciso la madre, è troppo stereotipato: scontroso, nervoso, con l’unico obbiettivo di trovare una nuova dimora, più adatta, per il figlio. Lo stesso dicasi per il suo superiore, Tack, e per gli altri componenti del gruppo di soldati in missione esplorativa.

Su Riley posso essere d'accordo, ho notato anche io la cosa, ma il personaggio nella mia testa era quello ed ho deciso di svilupparlo così. Ma Tack, Hearl, Dana, Jada e Kant cos'hanno con i comuni soldati? Il primo si fa mettere i piedi in testa dal suo secondo ed in alcune occasioni sembra più un comico. Gli altri sono impauriti e tremanti davanti a tutto ciò che non conoscono. Lo dico solo perché mi sono molto impegnato per discostarmi dai soliti personaggi stereotipati ed infatti nei film d'azione ho sempre visto soldati coraggiosi ed eroici, mai paurosi e non pronti alle situazioni.

CITAZIONE
non ci è dato sapere, sempre parlando di sceneggiatura, come e perché gli ominidi, nuovi abitanti del pianeta Terra, siano così frettolosamente tratteggiati, animalescamente primitivi. Si poteva trovare un modo per raccontarci, anche in maniera piuttosto veloce, questa evoluzione della specie umana; ed invece no. Noi umani diventiamo così, e basta.

Anche qui, non ho capito. In parte la loro mutazione è spiegata, e' vero che è fatto frettolosamente, ma noi umani diventiamo così e basta, mi sembra un tantino esagerato.

CITAZIONE
Non si capisce bene perché, mentre il Regnante Ludor promette ai genitori della bambina che la missione di salvataggio ha come scopo primario proprio la ricerca dei bambini, poco dopo, quando la navicella recupera i superstiti della missione, non succede nulla, e ripartono senza nemmeno provarci, abbandonandoli a chissà quale destino. A meno che, spero di no (ma temo che lo sia), il finale è proprio il classico, e abusato, leitmotiv che vede nei due bambini i futuri progenitori della razza umana.

Anche qui Mas, Quando la navetta di salvataggio arriva, spiega ai superstiti che sono prima stati alla ricerca dei bambini. Non hanno trovato nulla perché li hanno ritenuti morti nell'incidente, ma anche qui la cosa è spiegata, seppur non vista esplicitamente.

CITAZIONE
La locandina è veramente molto suggestiva. Corretta nella forma e nei contenuti. Il sito è incompleto: manca infatti la pagina delle curiosità, e quella del cast è senza le fotografie.

Ops.. Sul sito non mi ero accorto, ieri funzionava tutto, provvederò a sistemarlo al più presto.

Ringrazio Mas per aver letto e recensito cosi celermente il film, ma ripeto che non mi trovo molto d'accordo con certi appunti fatti, alcuni dei quali, perdonami ma non hanno un riscontro effettivo con lo script.
Grazie per il voto :)
 
Top
mastruccio
view post Posted on 3/7/2012, 22:34




Qualche risposta doverosa ad Oren.

CITAZIONE (Oren productions @ 3/7/2012, 01:34) 
CITAZIONE
The Return” ha una storia non proprio originale, che richiama alla mente altri prodotti cinematografici, anche di grande successo (Wall-E).

E' stato detto più volte, ma resto assolutamente dell'idea che con Wall-E ha poco ed anche nulla a perer mio. si l'abbandono della terra e un astronave dove il genere umano si rifugia, ma tutto si svolge in modo completamente diverso, infatti non capisco come hai trovato questa somiglianza tra i due soggetti.

Il tema della nave spaziale, ed un gruppo, più o meno grande, alla ricerca di un posto migliore dove andare a vivere, è lo stesso. Certo, lo sviluppo della storia è completamente diverso. Ma il fatto che molti abbiano subito pensato a quel film, e lo penso ancora io dopo che l'ho letto, presuppone che sia un tema non proprio originale. Ma non è un grosso problema, anche perchè trovare un tema assolutamente nuovo e mai visto, è ormai veramente raro e difficile. Ricordo anche che la serie tv "Spazio 1999" aveva, con inizi diversi, un tema simile
CITAZIONE
CITAZIONE
Il personaggio di Riley, il protagonista, vedovo e per giunta con figlio malato che sta anche lui morendo per la stessa malattia (intolleranza al metallo) che ha ucciso la madre, è troppo stereotipato: scontroso, nervoso, con l’unico obbiettivo di trovare una nuova dimora, più adatta, per il figlio. Lo stesso dicasi per il suo superiore, Tack, e per gli altri componenti del gruppo di soldati in missione esplorativa.

Su Riley posso essere d'accordo, ho notato anche io la cosa, ma il personaggio nella mia testa era quello ed ho deciso di svilupparlo così. Ma Tack, Hearl, Dana, Jada e Kant cos'hanno con i comuni soldati? Il primo si fa mettere i piedi in testa dal suo secondo ed in alcune occasioni sembra più un comico. Gli altri sono impauriti e tremanti davanti a tutto ciò che non conoscono. Lo dico solo perché mi sono molto impegnato per discostarmi dai soliti personaggi stereotipati ed infatti nei film d'azione ho sempre visto soldati coraggiosi ed eroici, mai paurosi e non pronti alle situazioni.

Rimango del parere che siano personaggi poco sfaccettati, con poco spessore. I caratteri sono appena abbozzati, ed è per questo, sicuramente, che li vedo più come "figurine" che "personaggi". Sono innumerevoli i clichè dei soldati in missione. Sicuramente in qualche altro film si è visto il soldato pauroso, quello che diventa inconsapevolmente comico, il superiore che si fa mettere i piedi di sopra. Come dicevo, la quasi totale assenza nei tuoi personaggi un un certo spessore caratteriale, me li rende stereotipati.

CITAZIONE
CITAZIONE
non ci è dato sapere, sempre parlando di sceneggiatura, come e perché gli ominidi, nuovi abitanti del pianeta Terra, siano così frettolosamente tratteggiati, animalescamente primitivi. Si poteva trovare un modo per raccontarci, anche in maniera piuttosto veloce, questa evoluzione della specie umana; ed invece no. Noi umani diventiamo così, e basta.

Anche qui, non ho capito. In parte la loro mutazione è spiegata, e' vero che è fatto frettolosamente, ma noi umani diventiamo così e basta, mi sembra un tantino esagerato.

E' spiegata in due parole, e per me non è sufficiente. Avrei preferito, magari con qualche espediente (flashback, vecchio libro, residui di memoria su un vecchio computer di bordo dell'Esperanza, per esempio) che la storia dell'evoluzione dell'uomo dopo la guerra ci fosse stata mostrata con più approfondite spiegazioni.
CITAZIONE
CITAZIONE
Non si capisce bene perché, mentre il Regnante Ludor promette ai genitori della bambina che la missione di salvataggio ha come scopo primario proprio la ricerca dei bambini, poco dopo, quando la navicella recupera i superstiti della missione, non succede nulla, e ripartono senza nemmeno provarci, abbandonandoli a chissà quale destino. A meno che, spero di no (ma temo che lo sia), il finale è proprio il classico, e abusato, leitmotiv che vede nei due bambini i futuri progenitori della razza umana.

Anche qui Mas, Quando la navetta di salvataggio arriva, spiega ai superstiti che sono prima stati alla ricerca dei bambini. Non hanno trovato nulla perché li hanno ritenuti morti nell'incidente, ma anche qui la cosa è spiegata, seppur non vista esplicitamente.

Anche questo punto è stato risolto troppo sbrigativamente. Non perchè avrei preferito che i bambini fossero stati ritrovati vivi (anche se il mio cuore di padre lo sperava :wub: ), ma perchè, in ogni caso, dopo che lo spettatore ci si è affezionato, vederli così praticamente ignorati, alla fine, lascia l'amaro in bocca. Non è realistico, insomma, che solo perchè non si sono trovati i resti dei due bambini fra i rottami del velivolo, la faccenda si chiuda qui. Anzi, proprio per questo sarebbe stata più realistica una ricerca approfondita nei dintorni del rottame. Ed avrebbero trovato senz'altro tracce del loro passaggio. Possibile che nell'anno 600 dopo chissà quale altro futurissimo anno, ancora non si sia inventato un attrezzo capace di rivelare vita umana viva nei dintorni di un rottame?
Ripeto, poi, che se il finale è quello che ho paventato (saranno i futuri progenitori del nuovo genere umano), siamo nel più scontato e abusato clichè di finale di "americanata".

Ovviamente la mia critica è solo la mia opinione, e non è detto che il tuo film non piacerà alla maggior parte degli altri. Anzi, credo che piacerà molto. Ed incasserà, quindi, altrettanto. ;)
 
Top
Oren productions
view post Posted on 3/7/2012, 22:56




CITAZIONE
E' spiegata in due parole, e per me non è sufficiente. Avrei preferito, magari con qualche espediente (flashback, vecchio libro, residui di memoria su un vecchio computer di bordo dell'Esperanza, per esempio) che la storia dell'evoluzione dell'uomo dopo la guerra ci fosse stata mostrata con più approfondite spiegazioni

La tua osservazione ha sicuramente un senso, ma continuo a pensare che trovo giusto che sia così.
Ora, personaggi sfaccettati o meno, li ho voluti così, un po tonti sotto certi aspetti, perché cresciuti all'interno di una gabbia con solo un simulatore che desse loro la possibilità di sapere qualcosa del posto dal quale provengono.
E non penso sia coerente con ciò che ho scritto. Dopo tutto per tutto il film questi sono disorientati e non sanno nulla della terra. Un illuminazione improvvisa non mi piaceva.

Mentre continuo a non essere d'accordo sui personaggi della squadra di soldati, non li trovo stereotipati. Pur ovviamente rispettando la tua opinione, ci mancherebbe. :)
 
Top
Clint1994
view post Posted on 3/7/2012, 23:01




THE RETURN by Clint94

Al suo quarto film Oren cambia di nuovo genere e passa alla fantascienza catastrofica, chiamando alla regia un veterano dei blockbuster come Roland Emmerich. La storia è ancora una volta originale (chissà quando Oren deciderà di fare una trasposizione) e il soggetto, pur ricordando altri film, non è affatto male. Lo spunto iniziale è uguale a quello di Wall-E (l'umanità che vive in un'enorme astronave perché la Terra è diventata inabitabile ed è necessario verificare se un ritorno sia possibile o meno), ma poi la vicenda si sviluppa in modo del tutto diverso, dando più spazio all'azione. È un film abbastanza corale, non c'è un protagonista unico, e oltre alla trama principale (la spedizione sulla Terra) ci sono delle ulteriori apprezzabili sotto trame che arricchiscono il film (la parte su Niix e Otix, i dilemmi di Ludor e il complotto contro di lui) e formano un buon quadro complessivo. Tutto si ferma però abbastanza in superficie: non c'è un grande approfondimento psicologico, ma ci si limita a intrattenere lo spettatore con scene d'azione abbastanza ben descritte (e alla fine è anche vero che da Emmerich questo ci si doveva aspettare). Ce n'è per tutti i gusti: navicelle fuori controllo, esplorazioni di aree sconosciute, battaglie a colpi d'arma da fuoco con creature mostruose e ostili, intrighi politici. Alla fine però non ci si affeziona particolarmente ai personaggi e alle loro sorti, ma si assiste a tutto abbastanza indifferenti, anche se non manca il divertimento. Si poteva fare di più a mio avviso nella parte dello scontro con gli ominidi presenti sulla Terra: invece di assistere solo a una banale, lunga battaglia, sarebbe stato interessante scoprire qualcosa di più sul modo di vivere di questi abitanti e sulla loro civiltà. Messi così, invece, sono solo un ostacolo alla spedizione dei protagonisti. Mi è piaciuta di più la parte “politica”, con la scoperta del complotto ai danni di Ludor e la cattura di Artem (molto bella quella scena al rallentatore). Finale piuttosto drammatico, cosa che non mi aspettavo, con il suicidio del protagonista Riley e l'abbandono definitivo della Terra da parte dell'umanità, eccezion fatta per i due bambini sopravvissuti che scoprono un nuovo Eden, un luogo pieno di forme di vita mentre si pensava che la vita fosse del tutto scomparsa dal pianeta. Un finale interessante.
I personaggi come ho detto non sono caratterizzati in maniera molto approfondita: quelli che rimangono di più sono Riley e Ludor. Riley però è un personaggio troppo stereotipato per risultare interessante; il migliore a mio avviso è Ludor, il vecchio regnante sulle cui spalle si regge il destino dell'umanità (tra l'altro la prima scena che lo vede protagonista è molto bella e sorprendente quando si scopre che si tratta di una simulazione). Ho trovato invece molto curata l'ambientazione, che risulta facile da immaginare anche grazie alle numerose immagini: l'interno dell'Esperanza, le città abbandonate e ormai vittime della natura, sono tutte ambientazioni di grande fascino.
Il cast è ben scelto, anche se ho trovato un po' sprecati Michelle Monaghan e Mark Ruffalo. Il migliore è sicuramente Robert Forster, ma anche Tom Hardy e Josh Duhamel meritano una menzione. La locandina è fatta molto bene, e anche le musiche epiche sono molto belle.
In conclusione, “The Return” è un buon film di genere, anche se si limita a intrattenere senza approfondimenti particolari. Resta una visione piacevole, forse un po' superficiale, ma che alla fine svolge bene il suo compito. Complessivamente però mi aveva convinto di più “L'oceano in un istante”.

VOTO: 6/7
 
Top
Andrew.
view post Posted on 4/7/2012, 11:22




Recensione della Chimera.

Che passi in avanti, Oren! Dopo un thriller e una commedia, il nostro nuovo acquisto ci prova con la fantascienza, di quelle che piacciono a lui (e anche a me ovviamente). Scommetto infatti che si sarà divertito parecchio nello scrivere.
Sapevamo che la storia narra del ritorno dei terrestri sulla terra. Non sapevo però che genere di film aspettarmi e per questo la curiosità era molto alta. Le prime scene col regnante sono molto belle e ci fanno comprendere in fretta la situazione dei terrestri costretti a fuggire dal pianeta e ormai vicini al tanto atteso ritorno.
La storia si incentra poi su un gruppo di soldati che hanno l'arduo compito di scendere per primi per verificare la situazione sulla terra.
Sono però solo dei soldati addestrati virtualmente, non hanno mai combattuto realmente e ciò renderà tutto più difficile. A complicare la situazione ci saranno bambini che si intrufolano in portelli perdendosi nella foresta e tradimenti di corte che minerannola situazione.
Il soggetto è semplice e funzionale allo scopo del film che non sicuramente quello di farci fare grandi riflessioni.
La sceneggiatura è ottima. La prima parte soprattutto è scritta davvero bene e rappresenta un grande passo in avanti per Oren che non ricordavo così pulito e attento nelle descrizioni nei precedenti film.
La seconda parte risente forse un po' della stanchezza, l'ho trovata infatti scritta in modo un po' frettoloso e con diversi errori.
Il film nel suo complesso è riuscito, tuttavia presenta diversi difetti o piccole ingenuità.
Parlando dei personaggi, alcuni sono riusciti bene (il regnante tra tutti) mentre altri si fa fatica a inquadrarli per bene. Parlo soprattutto del gruppo di soldati. Inizialmente ho fatto una fatica immane a cercare di capire chi stava parlando, perchè non ricordavo i nomi e gli attori associati e nella pagina del cast non si vedono le figure. Quindi per un bel pezzo sono andato avanti così. A poco a poco si inziano a intravedere i vari caratteri. Riley è quello stronzo. E' così per via del figlio che sta male, però questa spiegazione non mi è bastata e mi è parso troppo esagerato nella sua caratterizzazione, come se si volesse mostrarlo stronzo a tutti i costi.
Gli altri personaggi invece non rimangono impressi e restano sullo sfondo, senza che si riescano a percepire differenze sostanziali nelle loro caratterizzazioni. Di sicuro si percepisce che il capo è insicuro, che Kant è un'idealista ribelle, che Dana è una con le palle, che Jada è taciturna e che Hearl è un duro. Però se mi si chiedesse di dire di più su di loro, non ci riuscirei, perchè appunto non sono riusciti a colpirmi emotivamente.

Altro difetto è legato alle piccole forzature che si incontrano via via nella storia. Piccole, ma che nel complesso si fanno sentire e ne faccio un breve elenco:
-la malattia di Otix, il magnetismo. Dal punto di vista scientifico non sono riuscito a spiegarmela e non mi spiego com'è che diventa di colpo sano una volta sulla terra. Si poteva magari dargli una malattia respiratoria e dire che la percentuale di ossigeno nella nave era bassa;
-i ragazzi che si nascondono nella navetta: escamotage utile alla storia ma inverosimile. A parte che nell'hangar viene detto che ci sono tantissime navette, loro si infilano proprio in quella che parte e in un portello che si apre normalmente. Una nave spaziale dovrebbe avere delle misure di sicurezza che impediscono un accesso così semplice;
-I bambini una volta precipitati si allontanano dalla nave in direzione opposta rispetto ai soldati. Otix sapeva che suo padre era lì. Possibile che non gli sia venuto in mente di gridare aiuto? Al diavolo la possibile punizione, la sua amica era svenuta, qualsiasi bambino avrebbe chiesto aiuto in una situazione tragica come quella.
-La questione dell'evitare di scendere sulla terra: inizialmente si dice che le radiazioni sono scese, perchè poi si dice che sono ancora alte? E poi se alla Esperanza rimanevano solo 50 anni di vita e se in 600 anni non hanno trovato pianeti abitabili, come speravano di avere una qualche possibilità di sopravvivenza nello spazio? Non sarebbe stato più razionale scendere sulla terra e cercare di sopravvivere là o almeno di fare "rifornimento"?.
-Riley che si uccide: perchè non decidere di tentare di ritrovarlo, anche rimanendo da solo sulla terra, anzichè farsi fuori? Fin quando non si trova un cadavere, la speranza di un padre dovrebbe essere sempre alta.

Insomma, come ho detto sono forse piccole cose ma che nel complesso rendono la storia un po' troppo forzata.

La scelta di Emmerich è stata buona, perchè è il regista adatto a questo genere di storie, sempre attento alla spettacolarità delle immagini unite al dramma umano.
Anche il cast è stato scelto bene. Mi sono piaciuti Forster e Ruffalo. Gli altri sono stati altrettanto scelti bene, nomi perfetti e non troppo altisonanti, ma probabilmente penalizzati un po' dalla sceneggiatura che ce li mostra non caratterizzati in maniera completa.

La colonna sonora è ottima, funzionale alle scene (credo che un brano l'abbia usato anch'io per il mio film).
La locandina mi è piaciuta, così come il sito. Anche se su quest'ultimo si sarebbe dovuta sistemare la pagina del cast dove non si vedono le immagini (nè con mozilla nè con ie) e la pagina delle curiosità che è assente.


Voto: 70


Penso che i film di puro intrattenimento siano tra i più difficili da fare. Perchè non hai delle storie commoventi o emozionanti da usare e quindi devi concentrarti il più possibile sui personaggi e sulla trama, cercando in tutti i modi di divertire chi guarda il film. Se poi a guardarlo è qualcuno a cui non vanno giù certi tipi di film, la cosa si fa ancora più dura. E anche se hai fatto un buon lavoro, sei sicuro di partire sempre svantaggiato rispetto ad altri film più "seri".
Fatta questa premessa, si può dire che Oren è riuscito in parte nel tentativo. Il film ha una trama solida, forse non delle più originali, ma di quelle che incuriosiscono e ti spingono a continuare a guardare per sapere come va a finire.
Purtroppo ci sono anche delle piccole ingenuità nella trama che inficiano il lavoro complessivo e i personaggi non sono riusciti a restare impressi come avrebbero dovuto. Errori che sicuramente col tempo andranno a scomparire, dato che ci siamo passati tutti.




Vorrei rispondere a Mastruccio riguardo il finale con i bambini.
Al di là della loro mancata ricerca, che ho criticato anch'io, non mi sento di criticare a priori il fatto che possano essere i nuovi adamo ed Eva. Chi lo dice che una cosa già usata diverse volte al cinema, non possa continuare a essere usata, se in maniera opportuna? Perchè altrimenti potrei dirti che l'uomo che perde la memoria e si trova coinvolto in un delitto è anche più abusata come situazione, no? ;)
A me in questo caso non è dispiaciuta la scelta. Vedere l'astronave che abbandona la terra senza speranza e i due bambini che trovano un eden dando una speranza alla rinascita della vita è stato bello.
Certo, si può discutere sulla verosimiglianza della situazione, ma quello è un altro discorso.


CITAZIONE
- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
Questo è sicuramente quello che mi è piaciuto di più scriverlo. Mi ci sono buttato senza che fosse in programma ed è stato molto entusiasmante.

Ecco, ho avuto la conferma a quanto ho scritto all'inizio :P


CITAZIONE
- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
Anche qui nulla, come è già stato detto ha dei lontani legami con Wall-E, ma sono sottigliezze

Effettivamente, e rispondo anche alla discussione che ne è nata, dire che questo film abbia cose in comune con Wall-E è come dire che Cawboy Bebop abbia cose in comune con Casablanca. Sono due film completamente diversi per genere, uniti solo da una situazione che hanno in comune.




 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 4/7/2012, 13:18




ed ecco anche le quattro parole sul film di Oren.

Regia: Emmerich è il nome adatto per un film del genere. Devo dire che rispetto alle sue opere reali che ho visto, qui ho trovato la sua regia meno tronfia e con un interesse anche per i personaggi e non solo per le esplosioni e gli effetti speciali.
Sceneggiatura: C'è qualche errore di troppo (tipo un "c'è" al posto di "ce") che forse appesantiscono la lettura, che di per sé è piacevole. In fondo il film è fatto anche per far passare allo spettatore un paio d'ore in relax. Devo dire peraltro che rispetto ad altri film del genere, non mi sembra che lo sceneggiatore abbia voluto procedere per "accumulo", nel senso che tutto avviene coerentemente e non c'è l'espediente di mettere disgrazie una dietro l'altra, ecco. Bello il finale, che può far nascere anche un sequel.
Soggetto: Film di fantascienza abbastanza particolare: discendenti di uomini che hanno distrutto il pianeta su cui viviamo che tornano alla terra. Non male, qualcosa di diverso.
Cast: Anzitutto, non capisco perché nella pagina del cast non sono accreditati Forster e l'interprete di Niix. A parte questo, è un cast ben amalgamato, che potrebbe funzionare nella realtà: Ruffalo è bravo, Duhamel è sempre adatto a questi ruoli. Il migliore resta però Hardy col suo Riley, un personaggio tormentato e che comunque m'è stato simpatico fin da subito (però forse il suo suicidio l'avrei evitato).
Locandina: Bella, adatta.
Musiche: Pompose, ma ci stanno.
Sito: Carino, anche se le foto nella pagina del cast non ci sono come non c'è la pagina delle curiosità.
Voto complessivo: 6,5 E' un buon film, e devo dire che pur non essendo un genere che amo l'ho amato più dei film di Emmerich che ho visto nella realtà (a parte Stargate).
 
Top
Andrew.
view post Posted on 4/7/2012, 13:40




CITAZIONE
Regia: Emmerich è il nome adatto per un film del genere. Devo dire che rispetto alle sue opere reali che ho visto, qui ho trovato la sua regia meno tronfia e con un interesse anche per i personaggi e non solo per le esplosioni e gli effetti speciali.

Vorrei spezzare una lancia in favore di Emmerich. E' vero, gli piacciono gli effetti speciali, ma non è vero che fa solo quelli. Cioè, i suoi film non sono mica due ore di continui effetti speciali... ci sono anche i personaggi e i loro drammi. Ad esempio in 2012 c'era il padre divorziato dalla moglie che ha i figli e rischia di perderli, o ci sono i monaci cinesi che cercano di salvare le proprie famiglie... poi vabè, è ovvio che in quanto a livello qualitativo viaggiamo bassi, ma dire che non si interessa proprio ai personaggi mi sembra un po' ingiusto. Diciamo che almeno ci prova :P
 
Top
Atamàz
view post Posted on 4/7/2012, 20:34




Il semestre fantascientifico (3 film di questo genere su 18 sono una media insolita) si chiude con un Emmerich un po’ in sordina, che mi ha dato un po’ l’impressione di un monello a cui avessero sequestrato i petardi.
Il film di Oren parte con una premessa molto interessante, con l’umanità che dopo 600 anni di esilio (a proposito, perché “anno 300.122” e “anno 601.03”? Lì per lì avevo capito che fossero passati 300.000 anni) torna sulla Terra abbandonata dopo l’ultima distruttiva guerra. Poi però, dopo lo sbarco, la pellicola si perde un po’. Si trovano esseri ostili che scopriamo essere gli umani sopravvissuti, parte un’operazione di recupero e tutto si chiude lì, con una bella immagine finale dei due bambini che vengono prospettati come nuovi Adamo ed Eva. Insomma, tecnicamente direi che la parte centrale è un po’ troppo breve (ci stava che uno dei soldati fosse rapito dagli omini verdi e che partisse quella seconda navicella che era prevista dalla procedura per salvarlo, che i due bambini facessero la scoperta graduale delle meraviglie del pianeta, che il complotto generasse una serie complessa di vicende all’interno dell’astronave madre… gli esempi e i possibili sviluppi sono tantissimi), così come la parte finale, priva di un cliffhanger che un film come questo merita.
Anche i personaggi sanno un po’ di potenziale non sfruttato, soprattutto per quel che riguarda i soldati. Buona e originale invece l’idea della malattia del bambino, motore anche del comportamento del padre. Gli attori scelti vanno comunque bene, non trattandosi grandi star che avrebbero preteso ruoli di maggior rilievo (eccezion fatta per Michelle Monaghan, decisamente sprecata).
A Oren va tuttavia dato il merito di aver ricostruito molto dettagliatamente la nave spaziale e certe situazioni (la prima scena mi è piaciuta moltissimo), cosa non sempre facile in una sceneggiatura originale. Forse nel finale la stanchezza, o la fretta, hanno preso un tantino il sopravvento. E’ un peccato, perché i miglioramenti nella stesura dello script sono evidenti e il salto di qualità definitivo sembra imminente.
Musiche ben scelte, anche se ce ne sarebbe voluta qualcuna in più.
Bella la locandina, tra le migliori del semestre. Il sito è incompleto, ma apprezzabile graficamente.
 
Top
World ^_^
view post Posted on 4/7/2012, 20:46




CITAZIONE (Andrew. @ 4/7/2012, 14:40) 
CITAZIONE
Regia: Emmerich è il nome adatto per un film del genere. Devo dire che rispetto alle sue opere reali che ho visto, qui ho trovato la sua regia meno tronfia e con un interesse anche per i personaggi e non solo per le esplosioni e gli effetti speciali.

Vorrei spezzare una lancia in favore di Emmerich. E' vero, gli piacciono gli effetti speciali, ma non è vero che fa solo quelli. Cioè, i suoi film non sono mica due ore di continui effetti speciali... ci sono anche i personaggi e i loro drammi. Ad esempio in 2012 c'era il padre divorziato dalla moglie che ha i figli e rischia di perderli, o ci sono i monaci cinesi che cercano di salvare le proprie famiglie... poi vabè, è ovvio che in quanto a livello qualitativo viaggiamo bassi, ma dire che non si interessa proprio ai personaggi mi sembra un po' ingiusto. Diciamo che almeno ci prova :P

Mi unisco alla "lancia spezzata" di Andrew: quando avevo 12 anni il suo "Stargate" fu, per un certo periodo, il mio film preferito... o quasi! :lol:

p.s. E, rivisto oggi, nemmeno è male... anzi, vero Andrew? ;)
 
Top
Andrew.
view post Posted on 4/7/2012, 22:11




Scherziamo? Stargate l'adoro ed è un esempio perfetto di cinema di fantascienza senza grosse pretese, ma di qualità.
 
Top
Oren productions
view post Posted on 4/7/2012, 22:29




Wow quante Recensioni tutte in un giorno :)
Per cominciare ringrazio tutti e provo a rispondere.

Ho ben compreso i punti in cui più o meno siete tutti d'accordo. Ora, Su alcuni ho ben poco da dire, perché effettivamente sono innegabili le mie ingenuità in certi casi, come ad'esempio alcune forzature descritte da Andrew, per altre invece ho una motivazione.
I personaggi e lo sviluppo delle varie sottotrame l'ho più volte preso in considerazione. La parte centrale, che come ho già detto l'ho riscritta quasi del tutto, inizialmente si ampliava molto di più sugli ominidi ed i bimbi che erano stati inizialmente rapiti dagli ominidi subito dopo la sciagura della nave. Poi sono tornato indietro, perché non era il film che volevo. Volevo un film alla Emmerich, volendo che ruotasse tutto intorno all'azione ed agli effetti speciali. Però penso di aver spinto troppo poco sull'acceleratore creando alla fine un "ibrido" che lascia perplessi su entrambi i lati.

Vi ringrazio comunque per alcune belle cose che avete detto, è mi fa piacere che in qualche modo comunque il film sia riuscito ad intrattenervi.

Ps: visto che la cosa è stata tirata in ballo più volte. I nomi dei due bambini che sono Otix e Niiix, derivano dall' ebraico אדם e אווה. Che significano letteralmente Adamo ed Eva. Quindi per chi si è chiesto se fosse mia intenzione finire con i bambini che restano con la speranza di ridar luce all'umanità, è così.
 
Top
view post Posted on 5/7/2012, 10:26
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Con The Return, Oren dimostra per l’ennesima volta che non ha certo paura di cambiare genere e osare; dopo l’horror, il drammatico e la commedia è la volta dell’action fantascientifico.
Qui Oren si affida a un incipit piuttosto classico: la Terra, dopo numerose guerre atomiche, è diventata invivibile e gli umani stessi hanno costruito un’enorme nave spaziale per abbandonare il pianeta. Ogni 600 anni l’Esperanza si avvicina alla Terra per verificare se il pianeta è tornato abitabile. E’ questo il compito di un gruppo scelto di “marines” che dovranno scendere sul pianeta verde e verificare le sue condizioni. Una volta lì però scopriranno che la Terra non è propriamente disabitata.
La trama quindi si basa sul più classico dei canovacci tipici dei film di fantascienza, ma questo non è certo un difetto in sé (altrimenti sarebbe da rivalutare la maggior parte dei film di fantascienza di oggi), ciò che conta è la messa in scena e lo svolgimento della trama.
Oren, seppur con qualche ingenuità già evidenziata da Andrew, costruisce un mondo affascinante e credibile. La scena di apertura con la simulazione del luna park è molto ben fatta e in pochissimi minuti ci dà un ritratto sentito e toccante di Ludor. Ci si sente coinvolti e si prova una sincera esaltazione quando la nave si avvicina finalmente alla Terra e tutti si preparano per il futuro sbarco.
Devo dire però che la prima parte del film è piuttosto lenta e i marines sbarcano sulla Terra non prima della metà della pellicola. Io avrei anticipato ciò, che d’altronde è il cuore della storia.
Un elemento piuttosto insolito e originale è la squadra di marines. Già perché questo gruppo di ragazzi ha impugnato un’arma solo in occasione delle varie simulazioni e quindi sono assolutamente impreparati ad affrontare un incarico del genere. Questa, secondo me, è stata una bella intuizione che Oren avrebbe potuto sfruttare di più. Finalmente i protagonisti non sono i soliti marines pronti a tutto, ma dei ragazzi addestrati in laboratorio che si trovano per al prima voltafaccia a faccia con la dura realtà. Proprio per questo dico che la parte sulla Terra necessitava di più spazio. Per far vivere più avventure e peripezie al gruppo di soldati.
I personaggi, è vero, sono un po’ tratteggiati con l’accetta, ma in film del genere non si può pretendere chissà quali approfondimenti psicologici. Ludor, come già detto, l’ho trovato molto ben caratterizzato. Anche Riley non è male; magari lo avrei reso un po’ meno stronzo, perché in alcuni momenti è davvero insopportabile, ma tutto sommato la sua rabbia è ben spiegata. Gli altri personaggi emergono poco e sono un po’ più stereotipati (la donna cazzuta, il traditore, l’amico simpaticone…).
Il finale a me è piaciuto molto. E’ piuttosto cupo e coraggioso per un film del genere. Il suicidio di Riley arriva in maniera assolutamente inaspettata ed è un bel colpo allo stomaco. Può sembrare un po’ eccessivo ma io l’ho visto come il gesto di un padre esasperato dalle tragedie della vita, che perde la speranza definitivamente. Bello anche il finale con i due moderni Adamo ed Eva che riscoprono il loro Eden. Un tocco di speranza ci voleva, nonostante mi abbia fatto un certo effetto pensare a quei due poveri bambini abbandonati per sempre sulla Terra.

La regia di Emmerich ci sta tutta ed è una scelta perfetta, ma se devo essere sincero mi aspettavo molto più action, molte più sequenze spettacolari ed esagerate (sulla Terra, in particolare, l’assedio degli ominidi è piuttosto statico, io sarei andato giù più pesante). Quello che vediamo è un Emmerich insolitamente pacato e trattenuto, che per certi aspetti è una cosa positiva (più attenzione al dramma e alle emozioni) ma per altri sa un po’ di occasione sprecata.
Il cast è buono, ma gli unici a emergere in maniera decisa sono Forster e Hardy. Sprecato Mark Ruffalo.

Musiche molto buone. Adatte alle scene e capaci di esaltare nei momenti più concitati. E poi i two steps form hell sono una garanzia per gli action. Anche io li userò molto in futuro.

L’home page del sito mi è piaciuta molto. Peccato per le pagine del cast e delle curiosità che non si vedono. Bella la locandina che rende perfettamente l’idea.

The return è un buon action che intrattiene a dovere, nonostante la trama non originalissima. Oren costruisce un mondo credibile e affascinante, ha anche delle buone intuizioni che però non sfrutta fino in fondo. Io avrei schiacciato di più l’acceleratore dando più ritmo alla pellicola nella prima parte e con qualche scena action in più. Forse Oren non è andato fino in fondo perché ha avuto paura di cadere nell’americanata più becera, ma secondo me è meglio evitare certi pensieri quando si ha a che fare con pellicole di questo genere. Il finale invece è piuttosto coraggioso e sorprende. Per quanto The return non sia un film perfetto, dimostra come Oren sia capace di passare con estrema facilità da un genere all’altro grazie anche alla creatività che lo contraddistingue. 68/100
 
Top
17 replies since 2/7/2012, 01:28   2360 views
  Share