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Gang Bang
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Gang Bang, Arcadia Productions

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Arcadia1983
view post Posted on 29/4/2012, 12:51




Anche se il cinema virtuale non è ancora aggiornato, pubblico il film. Ecco il link: http://misterarcadia.altervista.org/gangbanghome.htm

grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno il film, io da domani comincio a recuperare i film e il Forum, la settimana di festeggiamenti e preparativi è finita :)
 
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Andrew.
view post Posted on 29/4/2012, 14:55





- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Sono appassionato di porno e prima o poi, credo, ne avrei parlato qui sopra. Tempo fa (nel 2006) c'era il progetto di coprodurre con Nuno la riduzione cinematikgrafica di Porno, il seguito di Trainspotting, ma poi non se n'è fatto nulla. Ma l'idea di parlare di questo argomento si è ripresentata: siccome il libro di Welsh è lungo (oltre che legato al film precedete) sono andato in cerca di qualcosa di più snello da ridurre, e ho ripensato al romanzo di Palahniuk: ho chiesto a Carlo/Amnesiaq (cui manderò il film, mi farebbe piacere sapere la sua opinione sul film) se voleva coprodurre il film, dato che il progetto era suo, ma lui non ha potuto e quindi mi ha ceduto i diritti. Ho letto il romanzo, non mi ha fatto impazzire ma ho deciso comunque di scrivere la riduzione, per una volta poco fedele alla fonte originale.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.

Alla regia c'è Avary: ha sostituito Van Sant, la scelta di Carlo/Amnesiaq. Avary è un mio pallino, si sa, e dopo la mancata regia di Mercoledì delle ceneri a causa del suo arresto ho aspettato che venisse liberato per prenderlo, foss'anche per una commedia romantica :). Ho anche sostituito Adam Baldwin e Chris Colfer, le scelte di Carlo/Amnesiaq per 137 e 72: ho preso Josh Duhamel e Keir Gilchrist, attore che si farà. Ci tengo a dire che entrambi me li ha suggeriti Carlo, quindi il mio cast è "figlio suo". Come Amnesiaq, comunque, ho mantenuto l'asse Sharon Stone/Mickey Rourke/Amanda Seyfried: la prima è perfetta per la parte (forse si poteva prendere anche la Thurman, mentre nella versione cinematografica reale che è in progetto Cassie sarà interpretata da Daryl Hannah, pare), Mickey è Mickey e Amanda è bella, brava, simpatica, prima o poi l'avrei presa: avevo pensato anche a Kat Dennings, ma poi ho tenuto Amanda.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Dunque, ho scritto la pagina delle curiosità. Comunque, per la prima volta nella mia carriera cinematikina, il libro di partenza non è tenuto in gran conto, anzi: nella maggior parte dei casi, mi sono seduto davanti al pc senza libro davanti, ma con i miei appunti di scena. Del libro è rimasto veramente poco, almeno a livello di narrazione: forse lo spirito è rimasto, ed è quello che conta. Una curiosità: quando ho scelto le foto per James Deen e Sasha Grey, per la pagina del cast, ho salvato entrambe come "james1" e "sasha1", dimenticando che "james1" era il nome della foto che avevo messo a una di Franco nella gallery di Mercoledì delle ceneri e a una di Sashina (come la chiamo) nella gallery di Ragazze vive. Quindi ho dovuto cambiare anche quelle gallery: siccome però non ricordavo quali foto ci fossero, ho dovuto metterne delle altre. Che roba, eh? Ah, a un certo punto Cassie recita una poesia di Walt Whitman presente in Foglie d'erba.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Un voto sicuramente maggiore a quello che dò al film scritto da me. Devo dire di non essere affatto soddisfatto del risultato finale. Nell'intervista di Francis ho fatto un po' lo spaccone, ma stavolta sono sincero, non mi è piaciuto come è venuto: i personaggi sono odiosi (e, forse, superficiali), alcuni dialoghi forzati, la narrazione in alcuni punti è farraginosa, a volte non si capisce perché certi personaggi facciano determinate cose, la musica è secondo me poco adatta e così via. Mi conoscete, lo sapete che non dico 'ste cose per fare il piacione. Al film scritto da me dò 5, massimo 5,5: se il film fosse scritto da qualcun altro direi 7, ma dipenderebbe da come è scritto.

- Un pregio del tuo film?

Racconta una vicenda particolare, raramente affrontata dal cinema mainstream.

- Un difetto del tuo film?

E' un po' (troppo?) volgare, oltre i difetti che ho già detto.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Be', spero possa piacere a Francis, dato che lui non ama il genere, e ad Agnese: senza voler indulgere in stereotipi, ma è donna e quindi il suo punto di vista mi interessa molto. Mi farebbe piacere se piacesse anche a Hermetico. Credo non piacerà agli altri.

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Spero possa recuperare la spesa. Non penso raggiungerà le prime tre posizioni: mi va bene, però. E' un progetto particolare, nella realtà probabilmente non uscirebbe nemmeno al cinema ma direttamente in video, per cui va bene così.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Sì, sono legato. Mi ha permesso di parlare di una passione che ho (anche se a volte diventa ossessione -.-', anche se non penso che la visione di questi video mi abbia influenzato nel mio rapporto con le donne, o meglio, la mia visione delle donne) e di raccontare una storia "originale", visto che io lo considero liberamente tratto dal romanzo.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Non penso, per i motivi che dicevo. Cioè, probabilmente non ci sono errori di battitura e simili (ho rivisto e rivisto, ma capitano sempre), ma per il resto non penso di essere migliorato.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Non saprei... forse Boh! per la "passione" che ha generato il tutto. Ma sinceramente è un film "alieno" nella mia produzione.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Quando il film fu proposto da Carlo, Papele pensò a Lucidi corpi di Emilz. E mi sento di confermare il paragone. Poi, ovviamente, per il tema trattato, direi che può essere accostato a Mirc32 di Zen (una delle più belle commedie mai scritte su Ck), La Don Giovanna di Mascalzone Latino e Blue Movie di Cristian. Tutti film che ho citato.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

I film principali che ho tenuto in mente sono stati Boogie Nights di Paul Thomas Anderson e The Wrestler di Darren Aronofsky. Il primo è citato in più punti, il secondo meno, anche se ho cercato di rendere Cassie un po' simile a Randy The Ram.

- Il tema e/o il messaggio del film?

Wikipedia parlando del romanzo dice: "sostanzialmente parla, attraverso quattro personaggi, della notorietà e di ciò che le persone sono disposte a fare per ottenerla o per mantenerla". Confermo e aggiungo il sesso malato e la percezione di sé e degli altri. Questi sono stati i temi che mi hanno guidato mentre scrivevo, almeno inizialmente, perché poi è diventato, senza volerlo (?), un film sul Cinema. Un po' come Boogie Nights di Anderson.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Una storia particolare, tratta dal romanzo di un autore di culto (che spero di approfondire: sicuramente leggerò i romanzi precedenti Gang Bang).

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Ma che è 'sta roba? Scherzi a parte, non saprei. E' un film abbastanza particolare, ripeto, non è per tutti.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Penso le categorie attoriali: un po' ci spero nella nomination per la Stone. Ma comunque autocandiderò il film in tutte le categorie.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Devo ancora leggere, dalla settimana prossima mi ci metto (e recupero tutto il forum e rispondo anche alla critiche di Don Giovanni<i>), ma dico <i>The Good Thief di World.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Easter Parade, mi piange il cuore ogni volta che ci penso. Ma è un romanzo che non si può scrivere qui sopra, mi sa. Però se qualcuno dovesse riuscirci, non potrei che esserne felice.

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?

Leggere e recensire i film, scrivere i miei (sto programmando il secondo semestre 2012 e il primo 2013), postare sul Forum. Se posso, darò una mano anche dal punto di vista amministrativo.
 
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World ^_^
view post Posted on 29/4/2012, 15:58




Progetto atteso (nel bene e nel male) e particolarissimo. Vedremo. Nel frattempo un sincero "in bocca al lupo" ad Arc...

p.s. Chi ha realizzato la loca? Me gusta! :B):

Edited by World ^_^ - 29/4/2012, 17:33
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/4/2012, 19:36




CITAZIONE (World ^_^ @ 29/4/2012, 16:58) 
p.s. Chi ha realizzato la loca? Me gusta! :B):

la loca è opera di Marco (che ringrazio), rielaborazione della copertina del libro.

crepi il lupo.
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 1/5/2012, 00:18




come direbbero su Facebook: Prima a commentare! :D

scherzi a parte, il film un po' mi ha ricordato Viale del Tramonto, perchè fa vedere la vita di una star alla fine della sua carriera, ma qui si parla di una star del porno e quindi la cosa è molto più curiosa. Il soggetto è sviluppato molto bene e nonostante questo Arc non ha fatto inquadrature volgare o dettagli poco pudici (cosa che temevo di più, sinceramente) e mi ha anche commosso perchè questa donna dopo un po' fa il riassunto della sua vita e si accorge di aver avuto poco, di essere stata sì libera e non è che si pente di aver fatto quello che ha fatto, ma alla fine la sua fama si è rivelata effimera, ed è per questo che accetta di fare la gang bang: per poter lasciare qualcosa almeno alla fine della sua carriera.
Di personaggi ce ne sono di tutti i tipi: da cassie, all'amica regista con uno sprezzante odio per gli uomini, il giovane che vuole realizzare il suo sogno di farlo con la sua pornostar preferita, l'attore "normale" che cerca la fama, l'ex pornostar in decadenza... e sono tutti perfettamente delineati dalla penna di Arc, hanno tutti una psicologia ben descritta e i loro racconti ti lasciano un'empatia ed una tristezza pazzesca!
Sul tema trattato, io il porno lo trovo piuttosto "basso", sarò antica o prevenuta, ma vedo il sesso come una cosa troppo "privata" per farlo vedere al mondo interno, e questo film non è che mi fa cambiare idea, anzi durante le interviste ero spesso in disaccordo. Penso che il porno dia un'idea sbagliata del sesso com'è davvero e di quello che potrebbe eccitare una donna. Raga, mettetevi l'anima in pace: alle ragazze alcune cose non piacciono, quelle ragazze dei film recitano! E nel film di Arc lo fa vedere per bene, tipo all'inizio, quando Cassie vorrebbe essere realistica e il regista dice che il realismo non serve.
Qua sto divagando, la regia era buona e gli attori tutti ottimi, forse un po' Amanda Seyfried stonava, penso ci starebbe stata meglio una più vecchia.
Insomma, un bel film su una realtà spesso stereotipata.
Voto 7
 
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mastruccio
view post Posted on 4/5/2012, 11:16




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

Premessa necessaria: non sono un gran simpatizzante del genere porno.
“Gang Bang” è un film sul mondo che ruota attorno al porno, non è un film pornografico. Quindi, giustamente, non sono presenti scene esplicitamente hard. In questo film, il porno è solo raccontato, descritto anche con minuziosità di particolari di tutti i tipi (tanto da potercene fare una discreta cultura), lasciando allo spettatore ciò che in un vero film hard non troveremo mai: lo spazio alla personale immaginazione.
Attraverso il melanconico e triste declino di una carriera cinematografica, quella di Cassie Wright (un tempo diva incontrastata e la migliore di tutte), Arcadia ci introduce in questo mondo, fatto di persone descritte in maniera efficace e a tratti anche divertente (su tutti il racconto del ragazzo erotomane quando collauda la bambola gonfiabile).
Ma è soprattutto la descrizione dell’atmosfera triste e avvilente dell’universo che ruota attorno alla preparazione del “gang bang”, la parte migliore del film. Arcadia riesce molto bene a trasmettere allo spettatore il gusto molto amaro che si ha quando si è davanti ad una vita persa per strada, sprecata all’inseguimento di effimeri successi, dietro mortificanti compromessi ed umiliazioni. Alla fine si riesce ad essere anche compassionevoli per i personaggi che popolano il film, talmente spersonalizzati da essere individuati e nominati con numeri, e radunati, direi ammassati, in un grande salone, lussuoso e confortevole nel film, più opportunamente scomodo e lurido nel libro, quasi a farci venire alla mente la stessa spersonalizzazione che subiva chi entrava in un lager nazista.
Facciamo la conoscenza, così, di 600, un tempo gran divo porno, ora triste maschera di una vita sprecata; di 72, un ragazzetto con seri problemi di sviluppo psico-sessuale, che vede nell’ormai matura attrice l’unico oggetto dei suoi sogni erotici, desideroso di poter finalmente coronarli; di 137, un giovane attore della tv, anche lui in declino, preoccupato solo del proprio aspetto e autentica enciclopedia ambulante sugli aneddoti riguardanti il mondo del cinema. Altri personaggi, tra cui citiamo la regista Sheila, disgustata e sprezzante nei confronti della categoria maschile, e una miriade di vere attrici ed attori hard, qui prestati per rendere più verosimile il racconto.
La pellicola, nel complesso, riesce ad avere, quindi, un suo discreto spessore, una buona struttura narrativa, dotato di dialoghi efficaci, anche farciti di volgarità. La volgarità è, però, ampiamente giustificata, mai gratuita. Non sarebbe risultato credibile il film, se i dialoghi fossero stati puliti e privi di riferimenti osceni ed espliciti.
Qualche pesantezza la si riscontra soprattutto nelle troppe citazioni e nei numerosissimi aneddoti raccontati dal personaggio “137”, non così necessari in così grande quantità.
La scelta di affidare la regia a Roger Avary sembra sia stata più per simpatia che per altro; comunque mi è sembrata una regia equilibrata, senza grandi guizzi, certo, ma in ogni caso adeguata al tipo di storia.
Il cast è molto buono. Senza dubbio la presenza di Sharon Stone, nella parte di Cassie, è un grande e determinate contributo che arricchisce la qualità del film; così anche l’interpretazione che Michey Rourke fa di “600”, assolutamente credibile. Gli altri, dal giovane Keir Gilchrist (“72”) al prestante Josh Duhamel (“137”), e la severa Amanda Seyfried (Sheila), danno buone caratterizzazioni ai loro personaggi. Come già detto, il cast si avvale della presenza di attori ed attrici porno, molte autentiche star del genere hard, che regalano alla pellicola la credibilità necessaria.
Tecnicamente, lo script è scritto seguendo le regole ormai consuete. Lo si legge in maniera scorrevole e non stanca.
La colonna sonora è abbastanza buona, niente comunque di particolarmente significativo.
La locandina è molto carina, con quell’immagine della donnina ammiccante.
Il sito è molto buono, denso di notizie e curiosità, arricchito da una gallery con alcune belle foto dei principali attori.

VOTO: 73/100
 
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view post Posted on 4/5/2012, 20:07
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Recensione di freddy_k

E dopo tanta attesa, ecco finalmente il (presunto) film-scandalo di Arcadia. Che poi alla fine tale non è stato. Gang Bang infatti non è un film porno (come invece altri che ci sono stati qui su Ck qualche anno fa), bensì un film SUL porno, che racconta i retroscena, e non solo, di un'industria di cui tanti usufruiscono ma di cui pochi sanno cosa ci sia dietro. La gang-bang del titolo, infatti, non solo non viene mostrata (addirittura il film finisce prima che essa cominci), ma funziona solo da pretesto per farci conoscere i personaggi di un film quasi totalmente parlato, in cui dialoghi, aneddoti vari sul porno e non e riflessioni personali la fanno da padrone. Il linguaggio volgare c'è eccome, ma non è mai fine a sè stesso ed è sempre funzionale alle varie situazioni. Nonostante la suddetta mancanza d'azione il film scorre veloce e si legge tutto d'un fiato, sia per la mancanza di errori (o almeno, io non ne ho notato), sia per l'ottima impostazione della sceneggiatura. La storia è ben raccontata, le citazioni abbondano (a parte quelle palesi, non mi è sfuggita quella a Pulp Fiction), e i personaggi sono ottimamente caratterizzati. Abbiamo la protagonista, una sempre brava Sharon Stone, pornostar sul viale del tramonto sia per ragioni di età sia perchè schiacciata da un'industria che si basa più sulla quantità che sulla qualità del prodotto, e in cui dunque non si riconosce più, e che vuole, attraverso un gesto così estremo, evitare di essere dimenticata. Abbiamo l'ex attore porno con la vita distrutta dai vizi che vive di ricordi e rimpiange un mondo che non esiste più, quello in cui il porno si faceva per divertimento e per ribellione; abbiamo il ragazzino sfigato che vuole coronare i suoi sogni (erotici) facendo sesso con la sua dea personale; abbiamo l'attorucolo fanatico e iper-salutista che vuole imprimere una svolta alla sua grigia carriera (il personaggio a me più antipatico: a un certo punto, ogni volta che ne usciva con uno dei suoi aneddoti mi faceva venire i nervi, non so se fosse una cosa voluta); infine, abbiamo la regista cinica e femminista, che nonostante lavori nel mondo del porno lo vede, più di tutti, non solo come un'industria e una macchina, ma anche come un mezzo di degradazione della donna, e disprezza profondamente chi ne usufruisce, cioè gli uomini. A far da contorno, abbiamo un gran numero di veri attori e attrici porno (attuali ed ex), tutti che interpretano sè stessi e ognuno che esprime le proprie riflessioni sul mestiere. Purtroppo, alcuni di questi dialoghi non sono riusciti al massimo: per esempio, ho trovato un po' fini a sè stesse le interviste ai primi 3 uomini, ho avuto la sensazione che fossero del tutto slegate dal resto della storia; i dialoghi tra Cassie e Sheila, verso la fine, hanno cominciato a diventare ripetitivi, giravano sempre sullo stesso punto; infine, i suddetti aneddoti sul cinema del personaggio 137: dopo il secondo o il terzo, mi è venuta voglia di prenderlo a cazzotti. Ciò non influisce comunque sul buon risultato complessivo della pellicola. Avary alla regia ci può stare, anche se è stata una scelta più che altro sentimentale di Arcadia. Bravi gli attori, e con le facce giuste: da Rourke (che a tratti sembra interpretare sè stesso), a Duhamel alla Seyfried, passando per Gilchrist. Azzeccate le musiche, sito semplice ma ricchissimo di contenuti. La locandina mi è piaciuta moltissimo, con quel sapore "vintage".

In conclusione, un film davvero ben fatto, che tratta di un argomento "difficile" come il porno ma senza mai cadere in basso nè essere volgare più del necessario, e che dimostra la grande passione di Arcadia per il genere.

Voto: 7.5
 
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Oren productions
view post Posted on 7/5/2012, 13:06




GangBang è un film amaro, triste sotto tutti i punti di vista. Cassie Wright, un tempo regina incontrastata del genere porno è alla fine della sua carriera. Vuole chiudere alla grande, stabilendo un record destinato a rimanere imbattuto.
Su questo punto, sulla preparazione di questo evento si sviluppa tutto il film che pur non avendo nessun momento che regali suspance, non annoia mai. Tutto ben scritto, garanzia del priduttore. Personaggi ben delineati e mai inutili o superflui, con una grande Stone che ha sempre il suo fascino anche dopo molti anni.

La pellicola ci svela il mondo del porno dall'interno, da chi lo abita. Donne che si sentono libere ma al tempo stesso umiliate, uomini come 600 che alla fine della loro carriera si ritrovano consumati e buttati via come se non valessero nulla.
come 600 interpretato da un ottimo Rourke. /2 il ragazzino che col porno ha dimenticato la vera sessualita rifugiandosi in quell'effimera eccitazione che il porno regala. Infine 137 narcisista fino all'impossibile e totalmente fissato col mondo della tv, legato da un senso di inferiorità perenne verso i suoi colleghi.

GangBang è un ottimo film, unico nel suo genere e che sa sempre restare in bilico tra l'erotico ed il porografico. Complimenti ad arcadia che ha creato un film che ho apprezzato molto pur non seguendo il genere porno.

Voto 75/100
 
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view post Posted on 11/5/2012, 16:32
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Gang Bang rappresenta il ritorno di Arcadia, dopo due film minori che hanno convinto solo in parte. Non che Don Giovanni fosse una pellicola poco riuscita, ma qui si sente che c’è molta più ispirazione e il film è sicuramente più sentito da parte del produttore.
La trama è semplicissima. Cassie, una leggendaria pornostar ormai sul finire della sua carriera, decide di abbandonare il mondo del porno in grande stile, realizzando la più grande gang bang della storia, composta da ben 600 uomini. Nonostante Cassie sia consapevole della pericolosità dell’impresa, va avanti comunque. Sempre più decisa a dare un’ultima zampata alle numerose pornostar dilettanti che si credono chissà chi, e alla stessa industria del porno che sfrutta gli attori e le attrici senza rispetto del talento. Il film quindi racconta la preparazione alla gang bang e ci fa conoscere altri tre personaggi maschili molto diversi fra loro: 600, un ex pornodivo della vecchia scuola anni settanta, 137, un giovane attore di telefilm disposto a tutto pur di approdare al cinema e 72, un ragazzo porno dipendente, ossessionato dalla figura di Cassie.
Il film vuole descrivere un mondo, non certo raccontare una storia. E lo fa attraverso le testimonianze dei vari protagonisti e delle diverse comparse. Sono numerosissime le riflessioni e le conversazioni sul mondo del porno, la sua evoluzione (o meglio involuzione) e in generale sul mondo del cinema e il tema della celebrità. Si parla anche dei diversi modi di intendere la pornografia, di approcciarsi ad essa, sia da parte dello spettatore che da parte degli attori/attrici. Sono spunti molto interessanti, perché descrivono un mondo dal di dentro e lo fanno senza inutili ipocrisie ma con una certa onestà, rivelando anche gli aspetti più bui e controversi dell’industria del porno.
Non sorprende quindi il fatto che in realtà il film finisca proprio allo scoccare del primo ciak. Non sappiamo che ne sarà di Cassie, se la sua gang bang avrà successo e se riuscirà a portarla a termine. Ma il ritratto della pornodiva è riuscitissimo ed emozionante, soprattutto nel finale quando, allo specchio, ripercorre la sua carriera con un pizzico di amarezza ma con altrettanta onestà e lucidità. Non so come pormi di fronte a una protagonista del genere. Se ammirarla, perché pronta a un gesto estremo figlio però, sempre e comunque, di una propria libera scelta o compatirla perché anche lei alla fine è una delle tante schiave di quel mondo, non accetta di uscirne (perché soppiantata dal nuovo che avanza) e se proprio deve farlo è disposta a rischiare la vita.
La pellicola scorre via piacevolmente anche se a volte ho avuto al sensazione di assistere a un documentario e alcune disquisizioni (di 137 in primis) erano un po’ pesanti e fini a se stesse. Alcuni dialoghi tra Cassie e Sheila li ho trovati un po’ artificiosi, con tutti quei riferimenti alla storia antica oppure quelle insistenti domande sui genitori, come se le due non si conoscessero affatto.
Rimane comunque un ritratto sentito e inedito di un mondo che il cinema non si è mai preoccupato di indagare a dovere.

La regia di Avary è asciutta e senza troppi fronzoli, ma molto attenta ai dettagli soprattutto quando si preoccupa di citare altre opere. Di lui ho visto solo Le regole dell’attrazione, ma penso che il film, per quanto molto audace, possa essere nel suo stile. Cast molto ricco, soprattutto di vere pornostar, ma la vera stella è quella di Sharon Stone, che brilla su tutti. E’ perfetta per dare vita al personaggio di Cassie, controverso e affascinante. Rourke fa un buon lavoro, ma non sorprende. E’ il tipico ruolo che l’attore interpreta in questa fase della sua carriera. Mi ha lasciato un po’ interdetto la scelta di Gilchrist nella parte del fan di Cassie. Sarà che l’ho identificato con il ruolo che ha in United states of tara, oppure con i pochi film che ha fatto, ma proprio non ce lo vedo in quella parte.

Musiche buone, soprattutto la scena finale con il brano degli Smiths.

Molto bella la locandina, perfettamente in stile con il film e con una certa iconografia un po’ vintage. Sito semplice ma ricchissimo di contenuti, che mi ha aiutato anche e decodificare le numerosissime citazione presenti nel film.

Gang bang è un film particolare, dal taglio quasi documentaristico, che descrive efficacemente il dietro le quinte dell’industria del porno. Lo fa in maniera molto efficace, restituendoci l’emozionante ritratto di Cassie, una pornodiva sul viale del tramonto. Bisogna però essere ben predisposti, perché non c’è una vera a propria storia da seguire ma “solo” una serie di riflessioni sul tema del cinema in generale. Io preferisco quando vengono raccontate delle storie, con un inizio, uno svolgimento e una fine. Riesco più facilmente a farmi catturare. Ma Gang bang rimane comunque un esperimento riuscito, molto ispirato e curato. 72/100
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/5/2012, 10:02




grazie a tutti quelli che finora hanno letto e recensito il film, molto positivamente (e non me lo sarei mai aspettato, come detto non sono affatto soddisfatto di come è venuto fuori). prometto che dalla settimana prossima comincio a raccogliere tutte queste recensioni e rispondo (lo farò anche con Don Giovanni).
 
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SaschaGranato
view post Posted on 15/5/2012, 09:04




RECENSIONE DELLA GRANATO PRODUCTION

"Gang Bang"

Soggetto e Sceneggiatura: Sarò onesto, questo film mi è piaciuto tantissimo. Il soggetto è brillante e offre una base solida per una sceneggiatura ben curata. Lo stile narrativo è sobrio ed immediato, ma si nota una certa cura ai dettagli. Le descrizioni delle ambientazioni, o delle comparse, sono più che esaustive offrendo allo spettatore un'esperienza visiva di ottimo livello. I dialoghi hanno il merito di caratterizzare gli aspetti più trasgressivi dei personaggi principali. Sovente si leggono terminologie esplicite, o rappresentazioni di atti sessuali, privi di alcun pudore; proprio come avviene nel cinema pornografico. Dunque questo credo rappresenti un importante fattore di realismo che contribuisce a conferire credibilità alla storia ed agli attori.

Cast e Regia: Il regista purtroppo non lo conosco benissimo, quindi non posso sbilanciarmi molto nell'esprimere un giudizio. In merito al cast, ho apprezzato molto le scelte della Stone e di Rourke. Senza la presenza di due stelle del cinema di questo calibro, credo che il film non avrebbe avuto lo stesso spessore che ha dimostrato di avere.

Musiche: La colonna sonora è composta da brani molto pertinenti ed in sintonia con lo spirito del film. Quindi anche sotto questo punto di vista il film fa la sua "porca figura".

Difetti: Non ho notato particolari difetti se non qualche impercettibile errore grammaticale, che ci può stare. Certamente continuo a non apprezzare l'impostazione utilizzata per scrivere le sceneggiature, sempre a metà strada fra un racconto narrativo ed uno script cinematografico. E' uno stile sbagliato. Inutile continuare a giustificarsi che a Cinematik funziona così. Voto 8
 
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World ^_^
view post Posted on 26/5/2012, 14:38




Gang Bang - Arcadia Production

Soggetto & Sceneggiatura: Ed ecco finalmente, il film che forse più "temevo" in questa stagione. Temuto non tanto per la tematica diciamo così "scabrosa", ma proprio perchè trattavasi di un progetto assai caro al produttore Arcadia, che non ha mai fatto mistero della sua sincera passione per il genere porno. Anche se nel seguire l'evoluzione della sua carriera cinematikiana mi è capitato spesso, purtroppo, di "mancare" proprio nei semestri coi più riusciti (ma sempre personalissimi, bisogna dirlo) film di Arc, conoscevo bene altri progetti assai personali alla fine poco riusciti e, di conseguenza, baciati da poca fortuna. Questo fortunatamente (per lo spettatore e per lo stesso produttore) non è stato assolutamente uno di tali casi e chi, come me, fortemente sperava di non trovarsi di fronte a un nuovo Boh! si è subito dovuto ricredere, affascinato da una storia estremamente semplice ma raccontata in modo complesso, con incredibili pluralità di punti di vista, e implicazioni sociologiche e addirittura "politiche". Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Chuck Palahniuk, lo sceneggiatore ha lavorato bene, confezionando e levigando a dovere un film duro, amarissimo, ma allo stesso tempo anche tenero ed appassionato nei confronti della splendida protagonista. Ne è uscito fuori un film assai onesto, non solo sul mondo del porno (sarebbe stato infatti riduttivo) ma con una riflessione profonda sulle libertà di scelta, l'autodeterminazione di ogni individuo, il sacrificio che l'Arte comporta. Tutto questo, e molto di più, ci viene mostrato nella lunga preparazione della colossale gang bang che vedrà Cassie Wright alle prese con 600 uomini: un "canto del cigno", che sa di sacrificio finale e di estrema immolazione (alla Darren Aronofsky in The Black Swan) non solo sull'altare dell'Arte ma della stessa orgogliosa scelta di vita di una affascinante e grandiosa Sharon Stone.
Anche come sceneggiatura, la considero senza dubbio uno dei migliori lavori di Arcadia (anche se del produttore campano mi mancano alcuni successi recenti come Ragazze vive o Perchè odio Saturno: estremamente riuscita anche da un punto di vista tecnico (ebbene sì, sono in aperto contrasto "ideologico" coi puristi del linguaggio cinematografico... come in altre sceneggiature riuscite di questo semestre anche qui troviamo delle scene magistralmente descritte, senza che si svelino per forza i tecnicismi alla base... come se per mostrare una certa cosa debba per forza dire se è stato fatto uso del dolly e quanti campi lunghi ci sono stati, ma fatemi il piacere! :P
Tornando all'intreccio narrativo il film risente di dialoghi un po' eccessivi, qualche ripetizione soprattutto nella parte centrali, ma il tutto a parer mio "funzionale" all'approfondimento di ciò che più premeva all'autore, con tanto di valida introspezione di tutti i personaggi in campo, dalla calorosa determinazione di Cassie (che non giudica nessuno e si avvia autodistruttivamente all'impresa che le darà gloria imperitura), all'attempato stallone deluso dai tempi moderni il cui forse unico scopo è quello di avere una pur fugace "reunion" con la sua vecchia collega Cassie, al giovane perdutamente innamorato della Diva che lo ha svezzato, alla regista rancorosa e sciovinista ferita da chissà quale vile maschilismo, all'inquietante attore tv che incarna al meglio l'attuale in-sensibilità del sistema elencando instancabilmente tutti gli esempi di divi che hanno sacrificato sè stessi in nome del successo. Tutto questo trasuda verità e, sebbene richieda attenzione e "pazienza", arricchisce senza dubbio un film che va ascoltato.
Tra i momenti migliori ho preferito infatti proprio quelli più smaccatamente "politici", tra cui le interviste fuori campo mentre vengono registrati gli extra del dvd, e soprattutto il gran finale nel quale una fantastica Cassie rivendica orgogliosamente tutto il suo passato, senza mentire mai a sè stessa su quanto sia stato tutt'altro che facile, bello o edificante.

Regia: Di Avary conosco poco o nulla, sono sincero. Lo conosco più "di fama" e devo dire che, per quel poco che so, l'ho trovata una scelta adatta, che si confà allo spirito abbastanza "indipendente" della pellicola di Arc.
Per il resto, ripeto: descrizioni delle scene che ho trovato assai precise e "visibili", che rendono il film assai curato sotto l'aspetto delle descrizioni registiche pur non profondendosi in particolari tecnici, che personalmente non disprezzo, ma che non ritengo nemmeno così fondamentali nella visione "immaginata" del film. Abbassare la valutazione registica di un film basandosi soltanto su tali aspetti può essere un grave errore, secondo me.

Personaggi & Cast: Autentico punto di forza, di un film che forse - in fatto di premi - potrà puntare soprattutto sulla straordinaria attrice protagonista Sharon Stone (vera e commovente la sua Cassie Wright, da innamorarsi proprio umanamente parlando) e sul premio dedicato alla miglior squadra attori, dove pur essendo tutti molto bravi e in parte ricorderei soprattutto il grande Mickey Rourke, nostalgico e "gentile", che si sente sinceramente accomunato a Cassie e la regista astiosa e ribollente femminismo interpretata da una sorprendente Amanda Seyfried. Passa soprattutto attraverso le loro interpretazioni di personaggi sempre molto "veri" la riuscita di un film non facile da realizzare, assai introverso e dialogato, com'è da tradizione per Arcadia.

Colonna sonora, locandina & sito: Colonna sonora azzeccata, anche se non preponderante e forse non al pari di altre più riuscite in questo semestre. Locandina che seppure riprende quella del libro, ho trovato assai bella e in tema, e dunque meritevole di nomination nella categoria. Sito esauriente ma non eccessivo, adeguato ad un film comunque "piccolo", produttivamente parlando.


Considerazioni finali e voto complessivo: Non sarà forse un caso se mi ritrovo a dare proprio a Gang Bang il mio personale voto più alto, fino a questo momento in questo semestre. Gang Bang è stata una sorpresa spiazzante e assai piacevole, per un'opera che con un profilo basso e solo apparentemente modesto è riuscita a ispirarmi tanta nostalgia e amarezza, oltre a tutta una serie di riflessione che vanno senza fortature al di là delle immediate disquisizioni sul tema dell'Arte e della libertà. Forse, alla fin fine, avrei approfondito un tantino di più proprio la personalità di Cassie. Ma va detto però, che già solo "accennata", la sua figura occupa magistralmente la scena e resterà a lungo impressa come una figura di donna volitiva e orgogliosa, tenera e combattente. Il film in sè, vale soprattutto come riuscito omaggio alla passione tutta arcadiana per un genere e un intero mondo cui vale la pena guardare con uno sguardo di vicinanza e non di facile "critica". Alla fine il messaggio stesso del film è un'amara riflessione su come la vera pornografia alberghi a tutti i livelli dell'intero nostro tessuto socio-politico, con un appassionato requiem allo stesso genere di Cassie e "600", ormai omologato a tutto il resto e definitivamente privato di qualsiasi intento anticonformista.
Un'ultima menzione la voglio fare paragonandolo a una sorta di precursore di questo film, in ambito cinematikiano. Quel Blue Movie citato dallo stesso Arc, vero film porno celato sotto le spoglie di commedia... qui sotto le mentite spoglie di un film sul porno c'è infatti un amarissimo film crepuscolare.

Voto complessivo: 7.6
 
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mastruccio
view post Posted on 27/5/2012, 00:08




CITAZIONE (World ^_^ @ 26/5/2012, 15:38) 
(...) estremamente riuscita anche da un punto di vista tecnico (ebbene sì, sono in aperto contrasto "ideologico" coi puristi del linguaggio cinematografico... come in altre sceneggiature riuscite di questo semestre anche qui troviamo delle scene magistralmente descritte, senza che si svelino per forza i tecnicismi alla base... come se per mostrare una certa cosa debba per forza dire se è stato fatto uso del dolly e quanti campi lunghi ci sono stati, ma fatemi il piacere! :P
(...)
Regia: (...) Per il resto, ripeto: descrizioni delle scene che ho trovato assai precise e "visibili", che rendono il film assai curato sotto l'aspetto delle descrizioni registiche pur non profondendosi in particolari tecnici, che personalmente non disprezzo, ma che non ritengo nemmeno così fondamentali nella visione "immaginata" del film. Abbassare la valutazione registica di un film basandosi soltanto su tali aspetti può essere un grave errore, secondo me.

Sentendomi chiamato in causa (qui a CK siamo io e Sacha i "puristi" della sceneggiatura), ho piacere di rispondere a World e aprire, anzi continuare una piccola discussione, senza alcuna vena polemica, che spero possa interessare anche altri.
Fermo restando che comincio a comprendere taluni aspetti del tuo pensiero, riguardante la non necessità, nei film virtuali di CK, di seguire scrupolosamente i canoni della impaginazione e della stesura di un qualsiasi script come in tutti i paesi del mondo (dialoghi al centro, descrizioni a tutta pagina), mi sembra giusto sottolineare però che ho avuto spesso difficoltà, quando descrizioni e dialoghi stavano tutti a sinistra, a distinguere gli uni dagli altri. Addirittura in talune sceneggiature ho visto una tale omologazione che non distinguevo quali fossero il parlato e la descrizione. Perchè, quindi, non rendere la lettura più facile possibile, seguendo le semplici regole di impaginazione?
Continuo ad affermare, invece, la assoluta, per me, importanza della suddivisione delle scene con relativa intestazione. Quando "vedo" una data situazione, mi serve sapere se è giorno o sera, e dove siamo. Per te non è importante? La differenza tra la presenza o meno dell'intestazione è, secondo me, la stessa che c'è tra il vedere un film al cinema ad occhi aperti o completamente chiusi, per tutta la durata del film. Non saprai mai subito dove si svolge quell'azione e in che fase della giornata sia.
Se in Gang Bang questa assenza non mi ha dato molto fastidio, perchè più o meno tutto si svolge in interni e la decrizione temporale è di poca importanza, nel tuo "The good thief" (che comunque ritengo un validissimo film), la mancanza di questi dati mi ha spesso spiazzato.
Sull'importanza, poi, della presenza delle descrizioni dettagliate delle inquadrature, almeno quelle più importanti (non parlo ovviamente di presenza o meno di dolly, o altri mezzi tecnici e strumentali), considero che se si deve dare il giusto riconoscimento al "regista", tanto da dargli un premio agli awards, allora lo script non può prescindere dalla presenza di tali descrizioni, quali movimenti di macchina, campi, inquadrature, che non sono altro che l'occhio del regista, attraverso cui noi spettatori vediamo la sua storia. Sennò spiegami allora secondo quale metro di giudizio consideri migliore un tale regista rispetto ad un altro, per un film che non vedi, ma che leggi soltanto. L'occhio è l'unico strumento che possiede ogni regista per personalizzare la propria opera, oltre ovviamente alla direzione degli attori, cosa che in un film virtuale di CK mi pare cosa assai complicata, se non impossibile, simulare.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 27/5/2012, 01:27




Non è che ci sia molto da aggiungere. Mastruccio racchiude nel suo pensiero il mio modo di concepire una sceneggiatura cinematografica. Per carità, ognuno è libero di lavorare come vuole, ma a questo punto credo sia superflua ogni osservazione. Ricordo bene le recensioni scritte in merito al mio primo cortometraggio. Molti hanno giustamente osservato che era sbagliato inserire dei pensieri o dei suggerimenti all'interno dello script, perchè lo impone la grammatica cinematografica. Mai parole furono più vere.
Adesso però mi domando una cosa; che senso hanno certe osservazioni se poi gli stessi utenti omettono appositamente le regole che stanno alla base di una sceneggiatura. E per quale motivo poi? Perchè è più pratico? Beh, non direi. Di pratico c'è ben poco in una sceneggiatura che non suddivide le scene. Forse perchè le intestazioni appesantiscono la scrittura? Non credo affatto. Il ritmo del film non viene intaccato da questo, anzi, delle vole una semplice intestazione può risolvere più facilmente la descrizione di un ambiente, partendo immediatamente a raccontare la scena. La realtà è una sola; come la grammatica per l'italiano, anche la sceneggiatura necessita di regole. Credo che alla base di queste sceneggiature "fai da te", ci sia una sorta di pigrizia, ed una non voglia di imparare a scrivere così come i maestri insegnano. Beh, ma così siamo capaci tutti.
Questa non vuole essere una provocazione. Consideratela un'osservazione costruttiva. Perchè se World non reputa opportuna la grammatica cinematografica, da domani io comincerò a reputare opportuni i suggerimenti che facilitano la comprensione di una scena, Clint iniziarà a scrivere le scene utilizzando la forma al passato remoto perchè la reputa più comoda e così via...
Siamo tutti maestri così :)

Edited by SaschaGranato - 27/5/2012, 12:27
 
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view post Posted on 27/5/2012, 13:59
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CITAZIONE (SaschaGranato @ 27/5/2012, 02:27) 
Non è che ci sia molto da aggiungere. Mastruccio racchiude nel suo pensiero il mio modo di concepire una sceneggiatura cinematografica. Per carità, ognuno è libero di lavorare come vuole, ma a questo punto credo sia superflua ogni osservazione. Ricordo bene le recensioni scritte in merito al mio primo cortometraggio. Molti hanno giustamente osservato che era sbagliato inserire dei pensieri o dei suggerimenti all'interno dello script, perchè lo impone la grammatica cinematografica. Mai parole furono più vere.

Quella di non scrivere i pensieri dei protagonisti non è tanto una questione di grammatica cinematografica, quanto una questione di sostanza. Gli script qui a Ck (e comunque anche le vere sceneggiature) sono dei "racconti per immagini" in cui va descritto solo ciò che l'occhio umano vede sullo schermo. Se scriviamo i anche i pensieri dei protagonisti, non abbiamo più a che fare con uno script ma con un racconto vero e proprio.
Quella delle intestazioni delle scene e (in parte ) dei movimenti di macchina è una questione formale, secondo me. La bontà di uno script emerge a prescindere da questi tecnicismi. Sono sottigliezze. Infatti uno script molto romanzato come quello di World, con qualche piccolo accorgimento, può essere tranquillamente trasformato in una sceneggiatura più "professionale", senza il bisogno di stravolgerlo.
Capisco il punto di vista di Mastruccio (tra l'altro nel suo film ha trovato un ottimo equilibrio che non ha reso per nulla pesante la lettura), ma credo che sia una questione soprattutto formale e che la sostanza dello script sia da un'altra parte.

Una cosa invece che ho notato in diversi film (e che sto notando anche ora in Pulp Stories) è l'abitudine di alcuni di inserire subito il nome dei personaggi, nonostante nella sceneggiatura non ci siano indizzi che portino lo spettatore a capire i loro nomi. Nonostante io sia molto elastico, questa è una cosa che non mi piace molto vperchè va contro uno dei principi fondamentali dello scrivere sceneggiature (o pseduo tali): ovvero scrivere solo di ciò che lo spettaore vede sullo schermo o sente.

 
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