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La ragazza di carta
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La ragazza di carta, Nightbay Studios

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Clint1994
view post Posted on 4/3/2012, 14:30




LA RAGAZZA DI CARTA by Clint94

Nightbay porta sullo schermo il film più atteso del contest, dato per tutti come favorito alla vittoria finale, trasponendo un romanzo francese che racconta la vicenda di Tom, uno scrittore in crisi creativa ed economica dopo una delusione amorosa, che ritrova l'energia necessaria per andare avanti solo dopo l'incontro con Billie, la protagonista dei suoi libri, caduta sulla Terra a causa di alcune copie stampate male. Da qui avrà inizio un'odissea che porterà Tom e i suoi amici in giro per il mondo per riconquistare Aurore, la donna che Tom ama, e per impedire la distruzione dell'ultima copia del libro stampato male che causerebbe la morte di Billie. Una storia molto ricca e articolata, con diversi personaggi interessanti le cui storie si intrecciano indissolubilmente. In particolare si presta molta attenzione ai rapporti tra i vari personaggi e alla loro evoluzione: l'amicizia tra Tom, Milo e Carol, l'amore tra gli ultimi due e quello tra Tom e Billie sono il nocciolo della storia. È interessante poi il fatto che mentre il legame di profonda amicizia che lega i primi tre è solido e indiscutibile, l'amore che nasce tra le due coppie si forma in modo molto graduale dopo un inizio quasi conflittuale (né Tom e Billie né Milo e Carol vanno d'accordo sin dall'inizio, anzi, sono frequenti i litigi e le incomprensioni). La storia ha un inizio molto particolare e ben fatto, che riassume la love story tra Tom e Aurore, ma poi è caratterizzata da una dimensione fantastica che non può non attirare dei lettori/scrittori come noi (chi non ha mai sognato di incontrare davvero un personaggio della sua fantasia?), ma che viene annullata dall'incredibile finale. Un finale che, forse in positivo o forse in negativo, lascia sicuramente il segno perché rimette in gioco tutte le certezze dello spettatore, ma va anche a chiarire alcuni punti che risultavano apparentemente poco riusciti (solo a me ha ricordato il finale di “Vertigo” di Hitchcock?). Per esempio, l'amore tra Milo e Carol sembra improvviso e poco comprensibile quando si viene a sapere del matrimonio, ma sulla base della rivelazione finale acquista molto più senso, perché significa che Milo ha continuato la commedia della ricerca del libro solo per vivere quell'avventura con Carol, per stare con lei. E se all'inizio mi sono subito venute in mente tutta una serie di obiezioni al fatto che Billie fosse in realtà solo un'attrice, poi, ripensando con calma a tutto, risulta che tutto quadra. Certo, l'annullamento brutale della dimensione magica può deludere, però alla fine io non ci sono rimasto così male, proprio perché è un colpo di scena imprevedibile che rovescia completamente la storia, che chiarisce alcuni passaggi e che comunque non può essere criticato perché dal punto di vista narrativo alla fine tutti i conti tornano (anche se il tutto è un po' forzato, ma questo è ovvio e ci può stare). Fa riflettere poi il fatto che per far sbloccare Tom non basti l'amicizia di Milo e Carol, ma sia necessario l'intervento di un suo personaggio immaginario, come se solo la creatura può ridare energie al creatore quando questi è in crisi. Oltre all'amicizia e all'amore infatti un altro tema importante è quello della fantasia, delle storie, come unico strumento in grado di dare alle persone la forza e il coraggio di continuare a vivere: Carol da giovane sopravvive a una condizione invivibile solo grazie alle storie di Tom, e vuole che anche tutte le altre persone del mondo possano trovare nelle pagine di quella storia un appiglio per continuare a vivere: questo secondo me è un tema bellissimo. Molto bella poi la storia della copia difettosa, che passa di mano in mano e di cui assistiamo il travagliatissimo percorso: tra l'altro grazie a questa storia sono venuto a conoscenza del fenomeno del bookcrossing, che non conoscevo e che trovo molto affascinante. Che cosa c'è invece che non va in questo film? Poco, in realtà: qualche dialogo poco convincente soprattutto all'inizio, quando Tom è in crisi e Milo cerca di sbloccarlo, qualche passaggio un po' banale (la rissa nel locale prima dell'arrivo in Messico) o poco credibile (la fuga di Tom dalla clinica); ma nel complesso la pellicola è ottima e non delude le aspettative. Eccellenti i quattro attori principali: Adrien Brody è perfetto nel ruolo dello scrittore in crisi, Sarah Roemer è fantastica nella parte della vivace “ragazza di carta”, Roth è stato un azzardo ma offre una buonissima prova (in generale ho notato che a Nightbay riescono molto bene le spalle dei protagonisti, se si pensa anche a Jack Black in Con le donne ho chiuso) e la Pinkett Smith regala un'altra interpretazione ottima dopo la splendida prova in Domani un'oasi. Anche il resto del cast è scelto con molta cura: tutti i personaggi hanno un volto, anche quelli a cui forse non era neanche necessario assegnarlo. Mi è piaciuta anche la scelta di Léa Seydoux, attrice con la quale vorrei lavorare presto anche io. Le musiche invece continuano a non essere il punto forte di Night: inizialmente la soundtrack non mi entusiasmava, però nell'ultima parte ci sono parecchie belle scene accompagnate dalla musica (quella con Paradise dei Coldplay è molto bella, ma la migliore è probabilmente Je ne connais que toi). Locandina non spettacolare, ma carina; sito standard. Nel complesso “La ragazza di carta” è un'ottima pellicola, che è riuscita a mantenere le alte aspettative senza deludere: un inno all'amore, all'amicizia e alla fantasia, con quattro personaggi difficili da dimenticare, una bella storia e un finale veramente spiazzante. Complimenti a Night: penso che questo sia il suo miglior film, forse una spanna sotto solo a Ricordi di un vicolo cieco che mi era piaciuto moltissimo.

VOTO: 8

Edited by Clint1994 - 8/5/2012, 15:17
 
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mastruccio
view post Posted on 8/5/2012, 13:24




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

Recupero questo bel film, dopo ben 3 mesi dalla sua uscita.
Meritatamente vincitore del Contest di San Valentino, “La ragazza di carta” è una pellicola fedelmente tratta dall’ultimo romanzo omonimo del francese Guillaume Musso.
Non vado a raccontare la storia, ampiamente descritta nelle precedenti recensioni. Dico solo che l’ho letto tutto d’un fiato. Ci ho messo poco più di due ore (lo script è molto lungo), ma ho potuto realmente godere della magia di una storia, per quanto non originalissima, densa di momenti di grande coinvolgimento emotivo.
Certamente chi ha dovuto leggere lo script a pezzi e bocconi, non può aver goduto appieno come ho goduto io.
Questo è, purtroppo, il limite che si porta appresso ogni sceneggiatura che supera lo standard delle 90/100 pagine. Qui arriviamo a 154. Credo però che meno di così non si sarebbe potuto fare. Anzi, Nightbay ha dovuto necessariamente fare qualche taglio, per esempio il lungo viaggio del libro perduto, attraverso varie tappe nel mondo; penso anche all’amore che si instaura tra Milo e Carol, troppo frettolosamente sfociante nel matrimonio, senza qualche scena precedente di evoluzione del rapporto fra i due.
Ottima, invece, la costruzione dei caratteri dei due protagonisti, Tom (scrittore di successo in preda alla crisi del foglio bianco, causato dall’abbandono della propria amata ) e Billie (la protagonista della trilogia mancata, caduta sulla terra per un magico gioco del destino).
E’ proprio questa la parte più bella e solida di tutto il film, il percorso che i due personaggi fanno, anche fisicamente durante i vari spostamenti; dall’iniziale sbigottimento ed incredulità di Tom per l’improvvisa apparizione di questa bellissima ragazza che dichiara di essere la sua creatura letteraria, alla presa di coscienza che è veramente quello che dice di essere; dalla fase di crisi depressiva che blocca la vena creativa dello scrittore, alla “rinascita umana” e al completamento della trilogia, grazie al nuovo sentimento d’amore che nasce in Tom nei confronti di Billie, che lo porta definitivamente a chiudere il capitolo doloroso dell’abbandono del primo amore.
La bella favola della ragazza caduta dal libro incompleto, che rischia di morire se questo non viene completato, dura fino alla fine, quando viene svelata la verità, che lascia, bisogna dirlo, un po’ con l’amaro in bocca. In effetti un grosso indizio di quale sia la realtà delle cose ce lo offre il medico di Parigi, quando emette la realissima e per niente “favolettistica”diagnosi della malattia di cui soffre Billie. Ma tutti noi, ammettiamolo, avremmo voluto un finale diverso, dove per una volta la fantasia supera la realtà.
A mente fredda e razionale, però, mi rendo conto che quello letto è il finale migliore, dove tutto va al suo posto nella maniera corretta.
La regia di Neil Jordan, se pur coraggiosa, appare azzeccata.
Il cast è molto vasto, e comprende una miriade di attori ed attrici molto validi che si prestano anche per una piccola parte. Simpatica la presenza dei camei di Tarantino e Rodriguez.
Adrien Brody è Tom, molto convincente e perfetto nei momenti di sofferenza interiore. Una scoperta piacevolissima sono Sarah Roemer, nella parte di Billie, e Eli Roth, in quella di Milo.
Una bella conferma è invece l’appassionata interpretazione di Jada Pinkett-Smith, nel ruolo di Carol.
Le musiche sono state scelte con molta cura, si vede. L’accompagnamento, soprattutto in alcune scene, è realmente un “plus” molto arricchente.
La locandina non mi ha entusiasmato, perché l’immagine scelta per A. Brody non è proprio attinente al personaggio complesso e sofferente che interpreta.
Il sito è buono, graficamente semplice, ma con qualche curiosità e notizie sul regista e l’autore del libro.

VOTO: 82/100

Stupisce che al Box Office, il film sia stato ampiamente superato dal secondo film classificato al Contest, “Honey, I’m a tree”.
Probabilmente ha pagato la lunghezza dello script, contro il film di Andrei, che invece è molto breve. C’è da riflettere su questo dato. A CK, alla lunga, vince il film breve?
 
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Nightbay
view post Posted on 9/5/2012, 11:06




Ringrazio Mastruccio per il recupero del film. Come per gli ultimi recensori, non ho molto da commentare essendo perlopiù note positive.
Riguardo al finale ho già espresso il mio punto di vista.

Merita invece una riflessione la seguente questione:

CITAZIONE (mastruccio @ 8/5/2012, 14:24) 
Stupisce che al Box Office, il film sia stato ampiamente superato dal secondo film classificato al Contest, “Honey, I’m a tree”.
Probabilmente ha pagato la lunghezza dello script, contro il film di Andrei, che invece è molto breve. C’è da riflettere su questo dato. A CK, alla lunga, vince il film breve?

Personalmente non credo che la lunghezza dello script, alla lunga, sia penalizzante. Piuttosto penso il contrario, ossia che nella fase iniziale il film lungo faccia fatica a carburare perchè letto o metabolizzato da pochi, mentre alla distanza (ammesso che la qualità sia superiore) recensioni e premi finiscono per spostarsi in quella direzione. Di esempi, anche agli awards, ne abbiamo a bizzeffe.

Riguardo al confronto tra il mio film e quello di Andrew al box office, evitando paragoni qualitativi che giustamente lascio ad altri, credo che una parte del divario sia nato da questo aspetto. Honey è uscito due settimane prima e si è letto facilmente perchè di lunghezza non eccessiva. La ragazza di carta è uscito nell'ultima settimana del Contest e si è pure rivelato lungo. Era quasi scontato e prevedibile che dovesse inseguire.
Comunque con gli ultimi box office ha ridotto un po' il distacco e alla fine io mi ritengo soddisfatto.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/5/2012, 10:00




CITAZIONE (Nightbay @ 9/5/2012, 12:06) 
Merita invece una riflessione la seguente questione:

CITAZIONE (mastruccio @ 8/5/2012, 14:24) 
Stupisce che al Box Office, il film sia stato ampiamente superato dal secondo film classificato al Contest, “Honey, I’m a tree”.
Probabilmente ha pagato la lunghezza dello script, contro il film di Andrei, che invece è molto breve. C’è da riflettere su questo dato. A CK, alla lunga, vince il film breve?

Personalmente non credo che la lunghezza dello script, alla lunga, sia penalizzante. Piuttosto penso il contrario, ossia che nella fase iniziale il film lungo faccia fatica a carburare perchè letto o metabolizzato da pochi, mentre alla distanza (ammesso che la qualità sia superiore) recensioni e premi finiscono per spostarsi in quella direzione. Di esempi, anche agli awards, ne abbiamo a bizzeffe.

sono d'accordo, è quello che ho sempre pensato anche io.
 
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Laury1994
view post Posted on 25/5/2012, 15:43




Regia: 8
Neil Jordan mi sembra un regista molto versatile, capace perfettamente di dirigere un film come questo in cui si mescolano momenti divertenti, drammatici, romantici e fantastici.

Sceneggiatura: 8,5
Le sceneggiature di Nightbay sono sempre scritte benissimo e si leggono sempre con piacere. Anche questa non fa eccezione, con dialoghi frizzanti e situazioni divertenti che si alternano a momenti più seri e intensi.

Soggetto: 7,5
Mezzo punto in meno solo per un finale che non era quello che mi aspettavo e che mi ha parecchio spiazzata. Ho letto le recensioni degli altri e anch’io avrei preferito che il tutto si mantenesse sul binario del fantastico. Va detto però che l’idea di base era davvero ottima.

Cast: 8
Grandissimo cast, con Adrien Brody, Eli Roth e Jada Pinkett Smith che accompagnano la quasi esordiente Sarah Roemer in un quartetto indimenticabile. Ho trovato divertentissimo il cameo di Tarantino e Rodriguez.

Locandina: 6,5
Carina l’impostazione e il font e anche la figura della Roemer, ma Adrien Brody è tagliato piuttosto male. E poi avrei scelto un tono meno allegro.

Musiche: 7,5
Mi sono piaciute molto, in particolar modo Paradise dei Coldplay, canzone che adoro.

Sito: 7
Semplice nella grafica, con contenuti standard (in più c’è giusto qualche curiosità simpatica).

Voto complessivo: 7,7
Un film godibilissimo che appassiona man mano che ci si affeziona ai personaggi e si diventa partecipi dei loro problemi, dei loro bisogni e delle loro passioni. Le schermaglie tra Tom e Billie sono il valore aggiunto di una storia che non si dimentica facilmente.
 
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view post Posted on 3/5/2014, 14:31
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Locandina:
Musiche:
Sito:
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Il pregio/La cosa migliore del film:
Il difetto/La cosa peggiore del film:
Un consiglio al produttore

Prossimo all'editing.
 
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