Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Don Giovanni
Poll choicesVotesStatistics
75 [45.45%]
6,53 [27.27%]
7,52 [18.18%]
8,51 [9.09%]
100 [0.00%]
9,50 [0.00%]
90 [0.00%]
80 [0.00%]
60 [0.00%]
5,50 [0.00%]
50 [0.00%]
4,50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 11)

Don Giovanni, Arcadia Productions

« Older   Newer »
  Share  
Oren productions
view post Posted on 3/3/2012, 20:26




Di Arcadia ho solo letto I morti che mi aveva lasciato un po' deluso, perché sinceramente non avevo capito cosa il film volesse raccontare.
Qui la faccenda è ben diversa, pur avendo una trama abbastanza scarna.
Il film si impegna, riuscendoci, a raccontarci questo quadretto familiare. Il Patriarca Jonathan Dante Burbero e a tratti antipatico, la povera moglie Kate, l'unica a prenderlo nel modo giusto, che amorevole e premurosa lo assiste nei suoi problemi di salute.
I due figli, anche loro con delle vite ritenute abbastanza insoddisfacenti per il padre che va fiero della sua scalata al successo ritenendo i figli, dei mezzi falliti.

Questa è la famiglia Dante che tra frecciatine, occhiataccie e battutacce ci viene mostrata nella vicenda.
I personaggi sono la cosa più riuscita del film. Un grande Al Pacino, accompagnato dai personaggi dei figli e della moglie, tutti ben realizzati e descritti. Anche Agnes mi è piaciuta, soprattutto per la sua irruenza nei confronti di bruno.

Posso dire che pur non amando i film di questo genere,(a parte Carnage)Don giovanni sicuramente si lascia leggere con Piacere, soprattutto grazie al protagonista, che è si antipatico, ma nel corso del film si guadagna il rispetto e la stima dello spettatore.

Voto 73/100
 
Top
Little Tin Goddess
view post Posted on 3/3/2012, 20:32




eccomi qua

la storia ricorda molto il precendente "i morti" della Arcadia: una famiglia che si ritrova e si scoprono i difetti dei personaggi, ma qui c'è una curiosità: nessuno sembra essere contento di questa cena, di rivedere il vecchi padre malato e la madre sottomessa, di stare davanti ad uno specchio rotto e scoprire tutti i loro fallimenti: uno nella musica, l'altro nella scrittura e l'altro nel cinema. Ma piano piano sembra che riescano ad accettarsi ma molto poco.
Sineramente non so che dire, il film mi ha lasciato spiazzata perchè è dolceamaro come pochi, riflette sugli imbarazzi delle cene di famiglia e sulla finzione del "volemose bene" di queste, che poi svaniscono al primo sfogo e alla prima difficoltà.
Gli attori tutti scelti piuttosto bene, Al Pacino da il massimo di se in questo ruolo triste e rassegnato. Ottimo anche Dochovny. Sprecata forse la Wood, che avrei visto meglio se il ruolo foss dato a una più sconosciuta.
Baumbach non lo conosco, però colmerò il vuoto ;)
voto 7
 
Top
Clint1994
view post Posted on 4/3/2012, 15:15




DON GIOVANNI by Clint94

Dopo l'insuccesso de “I morti”, Arc ci riprova con un altro film di impianto teatrale, basato sul copione scritto da Dan Fante in onore del padre John. Come “I Morti”, anche questo nuovo film è tutto incentrato sul ritrovo di un gruppo di familiari e sui rapporti conflittuali che li legano. Al centro della storia c'è il vecchio Jonathan Dante, il vecchio capofamiglia che festeggia il suo settantesimo compleanno. Jonathan è un italo-americano (il suo vero nome è Giovanni Dantellini, come continua a ripetergli il figlio Dick) che si è fatto da solo, è riuscito a sfondare nel campo della letteratura e poi è passato al cinema. È un uomo all'antica, burbero e scontroso, con un brutale senso dell'ironia che lo rende quasi cinico e spietato. Sta per diventare cieco e le sue condizioni di salute, insieme alla delusione per le vite non proprio splendide dei suoi due figli, l'hanno incattivito. È lui il perno attorno al quale gira tutto il film e Al Pacino è come al solito magistrale nell'interpretare questo personaggio così sfaccettato. Peccato che oltre a lui a un altro paio di personaggi interessanti (la moglie Kate, unica in grado di calmare il marito; il figlio Dick, omosessuale che ha rinunciato alla carriera di pianista ed è diventato un professore di ginnastica, licenziato per aver avuto una relazione con uno dei suoi allievi) nel film resti poco. Anche qui, come ne I Morti, si ha la sensazione che manchi la storia. Rispetto al film precedente i personaggi sono molto più interessanti e i legami tra loro sono sicuramente più curati, però anche qui si ha la sensazione di vedere un film abbastanza fine a sé stesso. Ho come la sensazione che Arcadia si stia lasciando andare a film più sperimentali, in cui si concentra più sulla creazione dei singoli personaggi, sui dialoghi e sui rapporto fra di loro, che sulla storia in sé. Mi aspettavo un dramma familiare ricco e complesso, invece alla fine le scene in cui tutta la famiglia è riunita sono poche e il dramma si riduce a un paio di litigi; sono sicuramente più riusciti i dialoghi fra i singoli personaggi (quello all'inizio tra Jonathan e Kate, quello tra Jonathan e Dick e quello tra Dick e Bruno) che non le scene in cui è presente tutta la famiglia. L'origine teatrale del film poi è evidentissima (praticamente non c'è nessuna scena all'esterno; la scenografa si riduce alla rappresentazione della casa) e forse si poteva lavorare un po' di più per rendere la storia più filmica e meno teatrale. Per quanto riguarda i personaggi, restano sullo sfondo Bruno, Agnes e Dalia, mentre sono molto più riusciti Jonathan, Dick e Kate: in particolare il rapporto tra Jonathan e Dick è probabilmente la parte più riuscita del film. Sprecatissimo Steve Buscemi, che compare solo in una scena per dire un paio di battute. Il resto del cast invece è ottimo: oltre allo straordinario Al Pacino, meritano una menzione Diane Keaton e David Duchovny, che spiccano sugli altri. In definitiva, “Don Giovanni” è un altro film dalla confezione impeccabile, con uno script notevole a livello di dialoghi e di scrittura, e con un grandissimo Al Pacino, che offre un'interpretazione eccellente, ma che alla fine lascia poco allo spettatore, per la mancanza di una storia vera e propria. Oltre all'interpretazione di Al Pacino, non penso che ci si ricorderà molto di questa pellicola tra un po' di tempo. Secondo me Arc deve tornare a lavorare su progetti più ambiziosi.

VOTO: 6/7
 
Top
SaschaGranato
view post Posted on 5/3/2012, 23:36




Non conosco bene i trascorsi cinematografici di Arcadia. Dai pareri che ho letto, credo che Don Giovanni, rappresenti un ritorno al grande Cinema dopo un periodo fiacco. Spero di trovare il tempo per guardare qualche bel film prodotto da Arcadia, per conoscere meglio il suo stile, ed imparare ad apprezzare le sue prossime produzioni.
Detto questo però, non posso che esprimere tutto il mio entusiasmo nei confronti di questo film. Io amo il Cinema che da importanza agli attori ed alla recitazione. Intraprendere una trasposizione teatrale credo sia il miglior modo per realizzare un film di spessore e con grandi personaggi.
Don Giovanni non è una semplice commedia amarognola, bensì l'affascinante affresco di una famiglia di artisti, giunta ormai in una profonda fasce di declino. Il film fa dei dialoghi e la recitazione il suo punto di forza. Granzie anche ad una forte componente teatrale, che consente ai personaggi principali di emergere come unici protagonisti, di una storia priva di intrecci narrativi.
Don Giovanni potremmo anche intitolarlo "Una storia come tante", un film semplice come è semplice la vita quotidiana di una famiglia.
La sceneggiatura è molto curata. Ottimi i dialoghi, scanditi da un ritmo incalzante, merito del talento recitativo di tutti gli attori; Pacino the Best!
La regia di Noah Baumbach l'ho trovata molto appropriata e per nulla scontata.

[QUOTE][- Un difetto del tuo film?

Forse troppi dialoghi, alcuni un po' lunghi e quindi un po' verbosi. Non è stato facile adattare un testo teatrale:/QUOTE]

vorrei invece sottolineare i dialoghi come punto di forza del film. Nonostante siano lunghi, non risultano mai noiosi. Anzi, ogni discussione introduce sempre qualche notizia in più sulle vite dei personaggi, rendendoli interessanti. E' un film molto stimolante da questo punto di vista.

CITAZIONE
- Un pregio del tuo film?

E' breve e ha dei bei personaggi. E i rapporti tra i personaggi, credo che ognuno li abbia provati sulla propria pelle.

in un film, conta più l'onestà e la sincerità di un racconto, piuttosto che l'intreccio narrativo. Questo film mostra la drammatica situazione generata dalla mancanza di dialogo in una famiglia. Questo è un problema molto diffuso fra le famiglie.

L'unico nota negativa, che non pregiudica il risultato del film, credo si debba cercare verso la fine. Ho percepito una certa fretta verso la conclusione e questo credo sia un vero peccato. Tutto il film tratta ogni scena come se fosse la più importate, ma questo non avviene alla fine.
Ripeto è una lieve imperfezione, su un lavoro di qualità che merita secondo me un 8.5

 
Top
Andrew.
view post Posted on 12/3/2012, 14:45




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 2/3/2012, 13:48) 
grazie a Enrico, aspetto un'altra recensione per cominciare a rispondere (stavolta lo faccio, promesso).

Dai Arc, questa volta fallo davvero :)
 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 12/3/2012, 15:12




CITAZIONE (Andrew. @ 12/3/2012, 14:45) 
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 2/3/2012, 13:48) 
grazie a Enrico, aspetto un'altra recensione per cominciare a rispondere (stavolta lo faccio, promesso).

Dai Arc, questa volta fallo davvero :)

sì, lo farò. in 'sti giorni sto un po' impegnato con le scadenze universitarie per la tesi (ripeto, ancora non ci credo che mi sto per laureare), ma da giovedì sono libero, per cui posso adempiere al compito assegnatomi :)
 
Top
WillRedHill
view post Posted on 14/3/2012, 16:41




Dunque prima di cominciare devo fare due piccole premesse: adoro i film ad "ambientazione" familiare e adoro Al Pacino. Quindi questa sarà una recensione molto "partigiana".

So quanto sia difficile cercare di tradurre sul grande schermo qualcosa di scritto per il teatro, senza scadere nel copiato, e, a mio parere Arcadia se l'è cavata piuttosto bene. Il soggetto non è sicuramente una novità: una famiglia un pò particolare in crisi di rapporti. La forza vera del film, sono però i personaggi ben caratterizzati e delineati, (senza però mai diventare clichè), e i dialoghi scoppiettanti e "divertenti", che riescono a dare un buon ritmo al film, senza mai annoiare. Anche se a tratti, a causa della lunghezza degli stessi, si rischia di perdere un pò il filo. Questo, però, a mio parere è un limite dei "film" cinematikiani, cioè che rimangono solo su carta: in un film recitato la lunghezza dei dialoghi sarebbe passata in secondo piano. Il grande limite del film è proprio la sua essenza stessa: un copione teatrale. A tratti, infatti assomiglia più ad una piece teatrale che ad un film. Ottima la scelta degli attori, su tutti ovviamente Al Pacino, ma anche David Duchovny.

Insomma, per concludere un film molto particolare che a me è piaciuto parecchio.

SL
 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 24/3/2012, 14:45




non mi sono dimenticato di rispondere, eh? attendo la rece di Tomcat (che sarà l'ultima credo) per farlo.
 
Top
mastruccio
view post Posted on 7/5/2012, 12:29




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING PRODUCTION

Con grandissimo ritardo, mea culpa (Amnésia mi ha assorbito tanto tempo), arriva la mia recensione per questa pellicola di Arcadia, presentata al L&S Contest 2012.
“Don Giovanni” è un breve film tratto dal testo teatrale. L’aver conservato questa struttura narrativa è, nel contempo, la sua forza e il suo limite: sono da ammirare i dialoghi, estremamente taglienti e ben descrittivi dei caratteri dei personaggi (come un testo teatrale deve essere); alla fine, però, questi stessi dialoghi teatrali tolgono molto del carattere cinematografico che ci si sarebbe potuto attendere da una trasposizione.
La storia si sviluppa praticamente un’unica ambientazione, la casa del patriarca di famiglia Jonathan Dante, vecchio e ormai disabile sceneggiatore per una major hollywoodiana. In occasione del suo settantesimo compleanno, la moglie organizza una reunion familiare. Facciamo così la conoscenza dei due figli Dick e Bruno (con famiglia appresso), Il primo è un talentuoso pianista omosessuale, che ha gettato alle ortiche una promettente carriera per dedicarsi all’insegnamento in una palestra (lavoro che ha perso per aver avuto una relazione con un suo allievo); il secondo è un attore alcolizzato e col fegato ormai consumato da una cirrosi, che ha deciso di rifiutare una parte molto importante per una serie televisiva, per ritrovare se stesso e la propria salute lontano dalla famiglia, moglie e figlia poco più che adolescente, lasciandoli praticamente sul lastrico.
Con entrambi i figli, il vecchio padre ha un pessimo rapporto, ben descritto dai continui dialoghi contraddistinti da un feroce sarcasmo. Dialoghi molto efficaci, senza dubbio. La delusione del protagonista nei confronti dei figli, già chiara fin da quasi subito, nasce dalla convinzione che abbiano fatto scelte professionali e di vita che non corrispondono alle sue aspettative; non è celato, però, un senso molto personale di amore paterno, che si manifesta nelle ultime inquadrature.
E’ una famiglia disastrata, dove non esiste comunque l’ipocrisia. Ci si dice tutto, in faccia e senza timore di ferire l’interlocutore. Proprio questo, paradossalmente, aiuterà, alla fine, i due figli ed il padre a iniziare un percorso di ricomposizione e riavvicinamento.
Sceneggiatura impeccabile, scrittura tagliente e scorrevole, sicuramente la scelta di attenersi scrupolosamente ai dialoghi della piece teatrale ha aiutato Arcadia a costruire un film godibile.
E’ certamente condivisibile l’opinione degli atri colleghi, che hanno sottolineato come sia troppo veloce il passaggio dalla tensione familiare della sera prima, alla riappacificazione del mattino successivo, senza alcun momento di confronto e chiarimento. Sarebbe stato opportuno inserire qualche scena in più per completare ed arricchire il racconto.
Il cast è molto buono. La parte del leone la fa, ovviamente, Al Pacino. Il ruolo del vecchio patriarca gli calza a pennello, e lui, conscio della propria grandezza, si lascia andare ai suoi noti istrionismi, soprattutto quando c’è da tagliare a fette le vite dei figli.
Diane Keaton interpreta la moglie Kate; è brava, ma mi è parso che la scelta di un’attrice di così alta e forte personalità non fosse l’ideale per un personaggio che, invece, è estremamente mite e non esplode mai, nemmeno alle più feroci intemperanze verbali dei propri congiunti.
David Duchovny e Guy Pierce sono i due figli, loro si, credibili ed adatti al ruolo assegnatogli.
Completano il cast la bella Naomi Watts e Ewan Rachel Wood, brave a calarsi nei ruoli secondari della moglie e della figlia di Bruno.
Una piccolissima parte è assegnata a Steve Buscami, nel ruolo del vicino di casa, i cui gatti sono vittime del folle cane del vecchio sceneggiatore. Una parentesi divertente nel racconto, che gli dona un briciolo di divertimento.
Le pochissime musiche classiche accompagnano correttamente uno script tutto dialoghi. Di più sarebbero state inutili.
La locandina è di stampo letterario (sembra la copertina di un libro).
Il sito è “da minimo sindacale”.

VOTO: 68/100


 
Top
Laury1994
view post Posted on 6/6/2012, 13:42




Regia: 6,5
Non ho visto nessuno dei film di questo regista e faccio fatica a giudicare. Forse proprio per questo può essere un nome giusto per un film che, se non fosse per il ricco cast, sarebbe stato corretto abbinare a un cineasta semiesordiente.

Sceneggiatura: 7
Anche se non si esce dalla casa e “l’azione” è ridotta praticamente a zero, tutto viene compensato da ottimi dialoghi che mi sono sembrati scorrevoli ed efficaci, oltre che infarciti di una cinica ironia che mi ha divertito parecchio.

Soggetto: 7
Mi è piaciuta la scelta di questo soggetto, all’apparenza banale ma nella sostanza molto più ricco di quello che può sembrare.

Cast: 8
Ogni attore è scelto con grande cura e ogni volto l’ho trovato perfetto per il personaggio a cui è stato abbinato. Al Pacino credo abbia vinto meritatamente il premio di miglior attore al contest di San Valentino e immagino possa dire la sua anche agli awards.

Locandina: 5
E’ la copertina del libro, si vede bene.

Musiche: 5,5
Forse qualche musica in più si poteva inserire…

Sito: 6
Di solito Arcadia arricchisce di più i suoi siti. Forse stavolta è mancato il tempo.

Voto complessivo: 6,7
Un film che forse non rimane impresso nella memoria, ma molto piacevole da guardare. Si regge quasi tutto sull’interpretazione di Al Pacino e sui dialoghi che mette in piedi con i figli e la moglie, e in questo forse rivela la sua origine teatrale, ma non credo si possa dire che questo sia un male.
 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 14/7/2015, 09:00




bon, visto che regista e attrice sono al cinema in questo periodo riporto su il topic, perché credo che sia l'unico film di Baumbach portato a Ck. lo script ce l'ho, chi è interessato a leggerlo può inviarmi un messaggio privato :)
 
Top
25 replies since 25/2/2012, 16:10   1601 views
  Share