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Il grande silenzio
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Il grande silenzio, Clint94

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Clint1994
view post Posted on 10/12/2011, 14:57




http://clint1994.altervista.org/IlGrandeSi...t1994_0002.html

Buona visione :)




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Il film di Corbucci del '67 è uno dei miei western preferiti, sebbene sia quasi sconosciuto. L'ho visto per la prima volta parecchi anni fa, ma alcuni mesi fa l'ho rivisto e ho pensato alla possibilità di fare questo remake, anche per far conoscere l'originale a tutti i giocatori di cinematik.


- Parlaci delle scelte di cast e regia.
Alla regia c'è John Hillcoat, di cui ho visto The Road e La proposta e che ho trovato perfetto per le atmosfere del film. Il protagonista è Christian Bale, nel ruolo di un pistolero muto che nell'originale era interpretato da Jean-Louis Trintignant. Le alternative erano Viggo Mortensen, Hugh Jackman e Josh Brolin, ma Bale mi è sembrato il più adatto. Day-Lewis e Rosario Dawson sono stati scelti immediatamente, mentre Matt Damon è subentrato a Ray Winstone e Jeremy Irons a Gary Cole.


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?
Quando ho iniziato a scrivere il film pensavo di mantenermi molto fedele all'originale, ma poi mi sono reso conto che non aveva senso farne una specie di copia, quindi ho eliminato molte scene che avevo già scritto e ho praticamente re-inventato la storia. Se avete visto o vedrete l'originale, capirete che le differenze sono moltissime, alcune proprio fondamentali.


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?
7/8 o 8-, credo, non saprei.


- Un pregio del tuo film?
Penso sia molto intenso, soprattutto nell'ultima parte, e rispetto alla maggior parte dei western presenta innumerevoli elementi di originalità, facilmente individuabili. Anche i personaggi credo siano piuttosto originali, lontani dagli stereotipi tradizionali.

- Un difetto del tuo film?
Non saprei... La mia paura maggiore è quella di non essere riuscito a rendere l'atmosfera del film originale e la forte personalità dei protagonisti (soprattutto quella di Tigrero), ma solo gli spettatori potranno dirmi se è una paura fondata o meno.


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Spero piaccia a Andrew, dato che lui non ama il genere western. Non saprei dire a chi non piacerà, forse a Nuno.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...
Mah, spero rimanga un pò, considerando che non dovrebbero esserci moltissime altre uscite prossimamente. Come posizione, ovviamente aspiro al primo posto, almeno per una o due settimane.


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
E' il remake di un film che adoro e che ho tentato di rinnovare, per farlo conoscere al pubblico di cinematik. Sono molto legato a questa storia e questi personaggi: ho visto il film di Corbucci quattro volte, mi sono riguardato le scene per la scrittura della sceneggiatura, eppure non esiterei a riguardarlo ancora.


- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
Mah, non so, ho una specie di venerazione per Millennion e non saprei mai dire se il nuovo film arriva a quei livelli o no. In ogni caso, Il grande silenzio è tra i miei film migliori.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?
Banalmente potrei dire i due film su Tom Wheeler, ma molto alla lontana. Alla fine penso che non somigli quasi a nessuno dei miei film.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
Forse Polvere alla Polvere.


- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
Ovviamente l'originale di Corbucci.


- Il tema e/o il messaggio del film?
Non si può lottare da soli contro la violenza.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
Direi che è un western originale, con una serie di attori magnifici e una storia molto intensa.


- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Mah, dubito che gli piacerebbe.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
Direi film, attore protagonista e non protagonista, sceneggiatura, cast, premio di genere. La vedo più difficile per la regia e per l'attrice.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?
Avevo detto La Torre di Babele, ma a quanto pare Andrew non riuscirà a farlo uscire in questo semestre. Tra quelli già usciti, i migliori sono Ricordi di un vicolo cieco e Vampires, ma non penso ci sarà un pigliatutto.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
I progetti lasciati nel cassetto sono sempre tantissimi, della maggior parte di essi non parlo neanche nel forum. Tra i più recenti, direi il terzo film su Tom Wheeler (l'avevo iniziato, ma poi mi sono bloccato).

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?
Farò uscire un altro film entro la fine del semestre (Pulp Stories, nell'ultimo sabato a disposizione) e ne ho già pronto uno per il Love e Smiles Contest. E poi ovviamente continuo a leggere e recensire.
 
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view post Posted on 10/12/2011, 22:40
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Recensione di freddy_k

ATTENZIONE SPOILER

Clint torna al suo genere preferito, e lo fa mettendo in scena il remake di uno spaghetti-western del 1967, che non conoscevo (e che ora dovrò recuperare). Il grande Silenzio è un western atipico, in cui molti stilemi del genere vengono cambiati, se non addirittura rovesciati. Qui i banditi non sono più rapinatori e assassini, ma poveracci che rubano per sfamarsi e diventano così carne da macello per crudeli e spietati cacciatori di taglie. Il protagonista agisce per vendetta personale e non per semplice desiderio di giustizia. Il finale poi per me è stato, scusate il francesismo, un calcio nelle palle devastante. Infatti di solito, quando i buoni soccombono, anche i cattivi ricevono la punizione che meritano, qui invece non succede nemmeno quello. L'happy end, insomma, manca totalmente.
Sceneggiatura come al solito ottima, con scene descritte nei minimi dettagli, e la storia scorre che è una bellezza (mi è piaciuta soprattutto la lunga scena della morte di Pollicut); anche il flashback "a rate" è perfettamente inserito. Un solo errore, che però mi ha fatto più sorridere che arrabbiare: Pauline che sta mendicando la mano di Silenzio :D
Non conosco il regista, ma se la cava molto bene, e visto che aveva già esperienza nel genere penso sia una buona scelta. Bale bravissimo come al solito, nonostante non dica una parola per tutto il film; Day-Lewis bastardo al punto giusto, così come Irons; anche la Dawson se la cava bene. Damon un po' in ombra, ma del resto il suo era un ruolo più marginale.
Musiche belle e piacevoli da ascoltare, la maggior parte riprese dal film originale e le altre prese qua e là, ma sempre in ambito western. Sito interessante, molto bello lo speciale con le differenze tra originale e remake. Locandina ben fatta, anche se un pochino "anonima".

VOTO: 8
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 10/12/2011, 23:17




molto molto bello!
non sono una patita di western, e dell'originale non ne avevo mai sentito parlare, però Clint sa dare un tocco di poesia a ogni film e in questo ha centrato in pieno.
La storia è molto interessante e il personaggio di Silenzio tocca molto lo spettatore, tanto da immedesimarsi in lui, nella sua pena, e Christian Bale potrebbe andare nella cinquina degli attori protagonisti, anche Lewis e Irons nella parte dei cattivi sono grandiosi, ma il personaggio di Pollicut l'avrei fatto interpretare da uno dall'aspetto più "viscido" e da maniaco. La Dawson bellissima e triste come non mai, mi è piaciuta!
Le musiche molto belle, la maggior parte prese dal primo film e con un grande Ennio Morricone alla bacchetta. La locandina molto poetica.
Voto: 8
 
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Clint1994
view post Posted on 15/12/2011, 22:23




Intanto rispondo ai primi due velocissimi recensori, che ringrazio :)

FREDDY
CITAZIONE
Clint torna al suo genere preferito, e lo fa mettendo in scena il remake di uno spaghetti-western del 1967, che non conoscevo (e che ora dovrò recuperare).

Fammi sapere se lo guardi ;)

CITAZIONE
Il grande Silenzio è un western atipico, in cui molti stilemi del genere vengono cambiati, se non addirittura rovesciati. Qui i banditi non sono più rapinatori e assassini, ma poveracci che rubano per sfamarsi e diventano così carne da macello per crudeli e spietati cacciatori di taglie.

Ciò che mi ha affascinato di questa storia è proprio la continua inversione degli stereotipi, infatti. :)

CITAZIONE
Il finale poi per me è stato, scusate il francesismo, un calcio nelle palle devastante. Infatti di solito, quando i buoni soccombono, anche i cattivi ricevono la punizione che meritano, qui invece non succede nemmeno quello. L'happy end, insomma, manca totalmente.

Sì, è l'effetto che ho provato io la prima volta che ho visto quel finale ed era proprio la reazione che speravo di suscitare nei lettori :)

CITAZIONE
anche il flashback "a rate" è perfettamente inserito.

Mi fa piacere: questa è una delle scelte che ho fatto per distanziarmi dall'originale, in cui invece tutto avveniva in un flashback unico.

CITAZIONE
Un solo errore, che però mi ha fatto più sorridere che arrabbiare: Pauline che sta mendicando la mano di Silenzio

:ph34r:
Classico errore di battitura che praticamente cambia il senso alla frase :P

CITAZIONE
Locandina ben fatta, anche se un pochino "anonima".

La locandina è opera di Andrew. Io invece penso che sia l'esatto contrario, cioè che sia tutto tranne che "anonima" :P Intendo dire che secondo me l'idea degli zoccoli del cavallo sulla neve è bella, originale; è molto più anonima e scontata la locandina alternativa, per quanto sia più suggestiva. Poi anche per le locandine è questione di gusti :)


LITTLE TIN
CITAZIONE
molto molto bello!
non sono una patita di western, e dell'originale non ne avevo mai sentito parlare, però Clint sa dare un tocco di poesia a ogni film e in questo ha centrato in pieno.

L'originale è un film semi-sconosciuto, e se non si è appassionati del genere è quasi impossibile conoscerlo. Ti ringrazio dei complimenti :)

CITAZIONE
il personaggio di Pollicut l'avrei fatto interpretare da uno dall'aspetto più "viscido" e da maniaco

Inizialmente avevo pensato a Jason Patric, ma era troppo giovane; poi a Gary Cole, ma volevo un attore più famoso. Irons l'ho trovato perfetto: secondo me, con un certo look, con quella pettinatura e quegli occhiali sottili, ha un'aria viscida al punto giusto. Sono contento comunque che in due parole hai centrato l'essenza di quel personaggio :)

CITAZIONE
La Dawson bellissima e triste come non mai, mi è piaciuta!

Sì, in questa storia il suo personaggio non è di certo fortunato.

CITAZIONE
Le musiche molto belle, la maggior parte prese dal primo film e con un grande Ennio Morricone alla bacchetta.

In realtà i brani tratti dal film originale sono solo tre, quindi non così tanti, anche se in effetti sono quelli che accompagnano le scene clou.


Grazie ancora a entrambi :)
 
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Andrew.
view post Posted on 17/12/2011, 19:53




Recensione della Chimera.

Clint insiste con il western. E fa bene.
Il grande silenzio rivela ancora una volta la forte passione del nostro produttore per il genere, che fin'ora ha cercato di mostrarci in vari modi. In questo film a mio avviso è stato fatto un ottimo lavoro (il migliore fin'ora) sui personaggi. Sono tre quelli principali, tre uomini molto diversi tra di loro, che si scontreranno per far valere i propri ideali, che siano buoni o malvagi.
Silenzio è il protagonista, un uomo reso muto da bambino, in viaggio alla ricerca del fratello che però non riuscirà a trovare perchè morto. Il killer che è diventato lo spingerà a vendicarsi ma lo farà anche per aiutare la gente che incontrerà nel suo percorso, come Pauline. Risulta di una freddezza unica, sia per il fatto che non può parlare, sia per il modo in cui affronta tutte le situazioni. Nel finale si sacrifica eroicamente per cercare di salvare i banditi, dimostrando il grande cuore.
Dalla parte opposta c'è Trigero, bounty killer senza scrupoli e senza morale che ucciderà chiunque gli si metterà tra i piedi. Buono il lavoro di caratterizzazione, che lo rende una sorta di Joker del far west, mefistofelico con le sue risatine e i suoi modi sbeffeggianti ma anche terribilmente spietato.
E infine c’è lo sceriffo, forse quello più defilato dei tre dato che muore piuttosto presto, ma anche lui riuscito. Rappresenta la legge, i buoni ed è infatti nel film uno dei pochi a dimostrare grande rispetto e umanità, persino nei riguardi dei banditi, ai quali manda le provviste.

La sceneggiatura è come al solito ottima, ormai da Clint non ci si aspetta di meno. E’ stato abile nell’inserire i flashback di Silenzio nei momenti giusti, facendo accrescere la curiosità dello spettatore. Le scene poi sono in più occasioni molto cariche di emozioni (grazie anche alle ottime musiche), in particolare il finale: inaspettato e sorprendente. Mi aspettavo la solita storia, con il buono che nonostante le ferite riesce a sgominare i cattivi. E invece Silenzio non può far nulla e cede sotto i colpi degli altri, sperando che col suo sacrificio si sarebbero salvati almeno i banditi. Ma non viene concesso nemmeno questo e vengono tutti uccisi. Non si può non rimanere a bocca aperta dopo un finale del genere, che ti scombussola e ti fa chiedere perché. Forse per lanciare qualche messaggio, o forse semplicemente perché è andata così, perché nella realtà sarebbe andata così.

Hillcoat, preso a dirigere grazie all’ottimo lavoro svolto in The Road, fa bene anche qua. Difficile giudicarlo comunque, dato che i due film non hanno moltissimo in comune, se non quel retrogusto amaro di impotenza di fronte al male (che comunque unito al fatto che ha già diretto un western, basta e avanza per farne un’ottima scelta).
Ottime anche le scelte degli attori, con Bale e Day-Lewis che si danno battaglia a suon di interpretazioni da oscar. A seguire, molto bravi anche Damon e Dawson, ma tutto il cast è a un livello eccellente.




Voto: 7,5 (8 al sondaggio)


Il grande silenzio è un western che trae la sua maggiore forza dai personaggi decisamente memorabili. Il film nel suo svolgimento non presenta particolari novità e si ha, soprattutto nella prima parte, la sensazione di assistere alle solite, classiche, situazioni dei western che si ripetono. Il finale però ci spiazza totalmente per la sua rottura prepotente di ogni schema con la tragica vittoria del male sul bene. Un pugno allo stomaco che renderà il film indimenticabile.




p.s. Ho dimenticato di parlare dell'operazione remake. In un primo tempo avevo storto il naso, dato che fare il remake di un capolavoro (a detta vostra, perchè io non l'ho visto) la reputavo una cosa troppo facile.
Ho letto il sito con le varie differenze rispetto all'originale. Sinceramente non ho notato differenze così nette, di certo cambia in qualcosa sulla trama e sui personaggi, ma credo fosse il minimo indispensabile che bisognava fare al fine di creare una semplice copia.
In ogni caso è un'operazione che non critico affatto, anzi è stato utile per riportare a nuova vita un film che ai più era sconosciuto.
Non credo di essermi fatto condizionare da ciò nel giudicare il film, forse avrei messo mezzo punto in più al voto se tutto fosse stato farina del suo sacco, ma comunque sarebbe rimasto sempre un 8 al sondaggio.
 
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view post Posted on 19/12/2011, 12:59
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Critico

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Ogni volta che recensisco un film di Clint apro dicendo che il genere non incontra i miei gusti ( che sia il western o il gangster movie), ma poi mi ritrovo sempre a tessere le lodi del film in questione. Sarò io ad avere una concezione sbagliata dei miei gusti o sarà Clint ad avere una grande capacità nel rendere appetibili, generi oggigiorno decisamente poco in voga? Beh, propendo decisamente per la seconda ipotesi.
Il grande silenzio ovviamente non fa eccezione e rapisce lo spettatore grazie a una storia dall’impianto classico, ma con alcuni aspetti insoliti e soprattutto un comparto di personaggi riuscitissimi. Il film racconta la storia di Silenzio, un cacciatore di bounty killers che è alla ricerca di suo fratello. Il tutto si svolge quasi interamente a Snow Hill, una piccola cittadina che con le sue leggi brutali e le sue regole, ben descrive la società del “selvaggio west”. Lo sceriffo Corbett, pur essendo un uomo con un’etica ammirevole, finirà sopraffatto dalle esplosioni di violenza che la stessa legge tollera. Poi ci sono i “cattivi”, riuscitissimi e spietati: il bounty killer Tigrero che si “limita” a servire la legge, pur facendolo con un’inaudita violenza e il viscido Pollicut, un macchinatore che si serve degli altri per eseguire i lavori sporchi. Quest’ultimo, si scoprirà alla fine, ha un legame con la tragedia che ha segnato Silenzio. Il film gode di un grande ritmo e tra un incontro all’ultimo sangue e l’altro, il produttore dissemina indizi riguardo il passato di Silenzio creando un puzzle che si comporrà definitivamente solo alla fine. Ottima quindi la scelta di non fare un unico lungo flashback, ma suddividerlo in diverse parti tenendo così viva l’attenzione dello spettatore.
Per quanto il film contenga elementi atipici, (in questo caso i banditi sono spesso poveri e innocenti, mentre i “tutori della legge” sono i veri assassini), bisogna dire che la pellicola ha un impianto piuttosto classico che però viene drasticamente sovvertito con l’inaspettato finale. Violento, cupo, pessimista. Forse anche troppo, perché lo scontro non è neanche un vero e proprio scontro ma quasi un’esecuzione. Silenzio non ha neanche la possibilità di agire, viene subito ferito alla mano e a quel punto non può fare molto, tanto che la morte sopraggiunge subito dopo. E’ il trionfo della violenza e del male su tutti i fronti, tanto che ammetto, questo finale mi ha provocato quasi fastidio. Ma immagino fosse l’obiettivo del produttore, creare un finale forte che lanciasse un messaggio preciso: ogni volta che la legge, per mantenere l’ordine, ammette l’uso della violenza, questa prima o poi esploderà in maniera inarrestabile.

Hillcoat dirige un film che è assolutamente nelle sue corde, facendo un ottimo lavoro. Il cast è indubbiamente una delle cose migliori del film. Bale con questa intensa e sofferta interpretazione, si prenota l’ennesima nominations agli awards e forse anche il premio finale. Anche Daniel Day Lewis non è da meno, con il suo perfido e sadico Tigrego. Ottimi anche Matt Damon e Jeremy Irons.

Musiche di grande impatto, essendo quasi tutte del maestro Morricone.

La locandina mi sembra più la copertina di un libro. Avrei preferito di gran lunga la versione alternativa. Sito ricco di informazioni soprattutto riguardo il film originale.

Il grande silenzio è un bel remake che credo renda giustizia all’originale. I suoi punti di forza sono i personaggi, caratterizzati magistralmente e magnetici, uniti a un finale spiazzante e coraggioso che valorizza un film che sembrava seguire in maniera troppo fedele le regole di genere. 77/100
 
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Clint1994
view post Posted on 19/12/2011, 13:04




Grazie anche a Andrew :)

CITAZIONE
Dalla parte opposta c'è Trigero, bounty killer senza scrupoli e senza morale che ucciderà chiunque gli si metterà tra i piedi. Buono il lavoro di caratterizzazione, che lo rende una sorta di Joker del far west

Mi piace questa definizione, non ci avevo mai pensato ^_^

CITAZIONE
Mi aspettavo la solita storia, con il buono che nonostante le ferite riesce a sgominare i cattivi. E invece Silenzio non può far nulla e cede sotto i colpi degli altri, sperando che col suo sacrificio si sarebbero salvati almeno i banditi. Ma non viene concesso nemmeno questo e vengono tutti uccisi. Non si può non rimanere a bocca aperta dopo un finale del genere, che ti scombussola e ti fa chiedere perché. Forse per lanciare qualche messaggio, o forse semplicemente perché è andata così, perché nella realtà sarebbe andata così.

Vale lo stesso discorso che ho fatto a Freddy: sono contento di essere riuscito a sorprenderti con questo finale, volevo suscitare la stessa reazione che ho provato io quando l'ho visto. Non c'è un messaggio particolare, secondo me la chiave per l'interpretazione del finale sta nelle parole di Pauline: non si può lottare da soli contro la violenza. Silenzio è solo e ferito, i bounty killer sono tanti e pronti a sparare anche a tradimento. Doveva andare così.

CITAZIONE
Hillcoat, preso a dirigere grazie all’ottimo lavoro svolto in The Road, fa bene anche qua.

Io ho visto anche La proposta e ho scelto Hillcoat anche sulla base di quello, non solo di The Road.

CITAZIONE
Difficile giudicarlo comunque, dato che i due film non hanno moltissimo in comune, se non quel retrogusto amaro di impotenza di fronte al male

Concordo, l'ho scelto anche perché le atmosfere de Il grande silenzio rimandano a quelle cupe e disperate di The Road.


CITAZIONE
Il grande silenzio è un western che trae la sua maggiore forza dai personaggi decisamente memorabili. Il film nel suo svolgimento non presenta particolari novità e si ha, soprattutto nella prima parte, la sensazione di assistere alle solite, classiche, situazioni dei western che si ripetono. Il finale però ci spiazza totalmente per la sua rottura prepotente di ogni schema con la tragica vittoria del male sul bene. Un pugno allo stomaco che renderà il film indimenticabile.

Grazie, ne sono felice :)


CITAZIONE
Ho letto il sito con le varie differenze rispetto all'originale. Sinceramente non ho notato differenze così nette, di certo cambia in qualcosa sulla trama e sui personaggi, ma credo fosse il minimo indispensabile che bisognava fare al fine di creare una semplice copia.

Mah, secondo me invece le differenze sono parecchie e alcune molto importanti. Molte delle cose fondamentali nella trama del mio film (la vicenda del fratello di Silenzio, il fatto che Pauline sia una prostituta ribelle, la morte dello sceriffo, tutta la parte finale della cattura e della liberazione di Silenzio...) non ci sono nell'originale. Non so, forse se guardi il film originale puoi rendertene conto meglio.

CITAZIONE
In ogni caso è un'operazione che non critico affatto, anzi è stato utile per riportare a nuova vita un film che ai più era sconosciuto.

Sì, questo è uno dei motivi principali per cui ho fatto questo film :)

CITAZIONE
Voto: 7,5 (8 al sondaggio)

Con te non riesco ad arrivare mai all'8 pieno, eh! :P
 
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Andrew.
view post Posted on 19/12/2011, 13:37




CITAZIONE
Mah, secondo me invece le differenze sono parecchie e alcune molto importanti. Molte delle cose fondamentali nella trama del mio film (la vicenda del fratello di Silenzio, il fatto che Pauline sia una prostituta ribelle, la morte dello sceriffo, tutta la parte finale della cattura e della liberazione di Silenzio...) non ci sono nell'originale. Non so, forse se guardi il film originale puoi rendertene conto meglio.

Sì, si tratta di differenze, ma a mio avviso sono minime. Per chiarire meglio, io avrei considerato una differenza se il finale del tuo film fosse finito con la vittoria dei buoni o se lo sceriffo si fosse salvato. Cose che cambiano la trama.
Invece il fatto che Pauline qua è una prostituta mentre nell'originale è una ragazza normale, o che Trigero si sia fatto aiutare dai banditi per uccidere lo sceriffo, mentre nell'originale ha fatto tutto da solo, sono cose di poco conto che non modificano granchè la trama del film.
Comunque magari lo vedrò, l'originale, che mi è venuta la curiosità :)


CITAZIONE
Con te non riesco ad arrivare mai all'8 pieno, eh! :P

Alla fine il mio è un 7,5 che è un 8 al sondaggio. In questi casi la differenza così sottile è dettata da motivi che vanno al di là della qualità oggettiva del film, come ad esempio il gusto personale nei riguardi di un genere o il fatto che si è trattato di un remake, e altri fattori simili, molto marginali.
 
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Clint1994
view post Posted on 19/12/2011, 15:58




CITAZIONE
Sì, si tratta di differenze, ma a mio avviso sono minime. Per chiarire meglio, io avrei considerato una differenza se il finale del tuo film fosse finito con la vittoria dei buoni o se lo sceriffo si fosse salvato. Cose che cambiano la trama.
Invece il fatto che Pauline qua è una prostituta mentre nell'originale è una ragazza normale, o che Trigero si sia fatto aiutare dai banditi per uccidere lo sceriffo, mentre nell'originale ha fatto tutto da solo, sono cose di poco conto che non modificano granchè la trama del film.
Comunque magari lo vedrò, l'originale, che mi è venuta la curiosità

Sì, capisco cosa intendi. Mah, magari dopo che avrai visto l'originale ne riparliamo ;)

CITAZIONE
Alla fine il mio è un 7,5 che è un 8 al sondaggio. In questi casi la differenza così sottile è dettata da motivi che vanno al di là della qualità oggettiva del film, come ad esempio il gusto personale nei riguardi di un genere o il fatto che si è trattato di un remake, e altri fattori simili, molto marginali.

Sì sì, intendevo che ai miei ultimi film hai dato praticamente a tutti come voto 7,5 (anche a Millennion e Giorni di guerra), e con te non sono mai riuscito ad arrivare all'8 pieno. Comunque era solo una battuta ;)


Ringrazio anche Hermes, cui risponderò presto :)
 
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Clint1994
view post Posted on 21/12/2011, 16:23




Rispondo a Hermes.

CITAZIONE
Ogni volta che recensisco un film di Clint apro dicendo che il genere non incontra i miei gusti ( che sia il western o il gangster movie), ma poi mi ritrovo sempre a tessere le lodi del film in questione. Sarò io ad avere una concezione sbagliata dei miei gusti o sarà Clint ad avere una grande capacità nel rendere appetibili, generi oggigiorno decisamente poco in voga? Beh, propendo decisamente per la seconda ipotesi.

Ti ringrazio, è un bel complimento :)

CITAZIONE
Per quanto il film contenga elementi atipici, (in questo caso i banditi sono spesso poveri e innocenti, mentre i “tutori della legge” sono i veri assassini), bisogna dire che la pellicola ha un impianto piuttosto classico che però viene drasticamente sovvertito con l’inaspettato finale. Violento, cupo, pessimista. Forse anche troppo, perché lo scontro non è neanche un vero e proprio scontro ma quasi un’esecuzione.

Sì, è vero. Un'altra particolarità del film che lo distingue dai western classici è proprio l'assenza di un vero e proprio duello finale, dato che Silenzio viene ucciso praticamente a tradimento, senza che gli sia concessa veramente la possibilità di difendersi.

CITAZIONE
E’ il trionfo della violenza e del male su tutti i fronti, tanto che ammetto, questo finale mi ha provocato quasi fastidio. Ma immagino fosse l’obiettivo del produttore, creare un finale forte che lanciasse un messaggio preciso: ogni volta che la legge, per mantenere l’ordine, ammette l’uso della violenza, questa prima o poi esploderà in maniera inarrestabile.

Capisco cosa intendi: anche a me spesso capita di provare fastidio per i finali eccessivamente negativi, come se un finale negativo rendesse un film migliore (cosa non vera, ma secondo me molti ci credono). Però nel caso de "Il grande silenzio" questo finale è fondamentale, è probabilmente la cosa che più resta impressa di tutto il film e che lo distingue dalle altre pellicole del genere. E la tua interpretazione è sicuramente giusta: tutto il film è incentrato sulla violenza e sulle sue conseguenze quando è accettata.

 
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view post Posted on 24/12/2011, 20:46

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Nevica, a Bologna. La mia festa è quasi pronta, e io ho un po' di tempo per vedermi questo remake, dopo aver diligentemente visto e apprezzato l'originale.

Dopo il trionfo di Millennion e il buon successo di Giorni di guerra, Clint si confronta direttamente col suo genere preferito, realizzando un remake veramente ottimo, e di buon livello. Il produttore padovano prende praticamente di peso il film originale di Corbucci, uno dei migliori spaghetti western mai realizzati, e lo rifà pari pari, rispettandone perfettamente l'atmosfera gelida, nevosa e pessimista, l'assunzione che l'idealismo è inutile in un mondo violento, e la rappresentazione di un western sporco, lurido, corrotto, dove i cattivi non vengono puniti (non tutti, almeno) e non è detto che il bene vinca. Le poche modifiche apportate, elencate nel sito, sono perfettamente in linea con il tono del film e arricchiscono la storia.

Poco importa, da questo punto di vista, che il film non compia ulteriori voli, e che il tutto si fermi a una riproposizione fedele di un grande classico: Clint realizza un bellissimo remake, un film piacevole da vedere che, visto al cinema, saprebbe appassionare le platee, e questo per me basta e avanza. Anche se ammetto che qualche dimostrazione della bravura di Corbett (che viene detto essere, anche nell'originale, la seconda pistola più veloce dello Stato, ma non ne dà mai prova) ci sarebbe voluta, mentre così resta un cialtrone. Inoltre, ammetto che avrei voluto che la scena della sua morte rimanesse uguale: Tigrero che trovava un fucile fingendo di dover cagare era trovata mica male.

Ottima la regia di Hillcoat, perfettamente scelto per la bisogna; praticamente perfetto il cast, con Christian Bale degno successore di Jean-Louis Trintignant, Rosario Dawson ottima sostituta di Vonetta McGee, Matt Damon e Jeremy Irons interpreti ideali al posto di Frank Wolff e Luigi Pistilli. L'unico inferiore all'originale è Daniel Day-Lewis, ma non per colpa sua: è che rifare Klaus Kinski è obiettivamente impossibile. Ottime, ovviamente, le musiche, a firma di Ennio Morricone; ben fatto e interessante il sito.

VOTO: 82/100. Un grande remake di un grande classico. Bravo Clint.

 
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canepa
view post Posted on 30/12/2011, 09:25




RECE FLASH by Tomcat: IL GRANDE SILENZIO
FINALMENTE UN REMAKE BELLO


Esistono deu tipologie di remake, quella errata che sfrutta un film famoso all’estero e che presumibilmente è passato anche nelle sale del paese che produce la copia; cosa che serve solo a supplire la mancanza di idee nuove e la voglia di rischiare. Poi c’è il remake di piccoli gioiellini semi sconosciuti, che vengono riportati alla luce. Questa ultima fatica di Clint rientra proprio in questa tipologia.
Come ben sapete non amo particolarmente il western. Se poi è di stampo classico ancora di meno. Qui assistiamo a un film molto classico per la maggiorparte della pellicola; una storia che non brilla certo di innovazione se non nel personaggio (quasi una caricatura) dello sceriffo, che è abbastanza nuovo per un western serio. Ma il protagonista muto e i bounty killer, sono sempre gli stessi. Proprio il protagonista sembra infallibile e condurre l’intera vicenda al più classico dei finali, con i “buoni” che vincono e i “cattivi” che soccombono. Ma nel finale si assiste a un tripudio di morti violente e alla clamorosa e per me inaspettata morte dell’eroe. Caspita questo si che si chiama stupire lo spettatore. Ho scovato un blooper, ma che non potrebbe essere tale, proprio nelle scene finali: si parla dei bossoli che cadono a terra. Se è comne me lo sono immaginato io, le pistole dell’epoca, non avevano modo di espellere i bossoli, perchè revolver (pistole a tamburo). Le automatiche in america verranno distribuite e diverranno di uso comune più tardi. Se invece il buon Clint intendeva che finiti i colpi, gli uomini vuotano il tamburo, non si tratta di un blooper. Volendo anche se il discorso è riferito ai fucili.
Il titolo se devo essere sincero non mi aveva convinto, perchè lo interpretavo sulla figura di Silenzio, ma se fosse riferito alla scena finale (il punto massimo della pellicola), sarebbe azzeccato, perchè riferito alla morte silenziosa nella neve di Silenzio e Pauline.
Hillcoat al suo esordio nel genere, riesce a dare la sua impronta con inquadrature ricercate e mai banali, ponendo la massima attenzione non solo ai dialoghi e alla storia, ma anche all’mbiente che circonda tutta la vicenda; così come aveva fatto in the road.
Venendo alla sceneggiatura, non posso che fare i complimenti a Clint, per l’aver saputo dosare la componente action, con le scene di collegamento e la psicologia dei vari personaggi, che a mio avviso, seppur alcuni rientrino in un personaggio già visto molte volte, riescono a sfondare lo schermo, con qualche peculiarità, che normalmente non emerge. Mi viene in mente lo sceriffo Corbett, che è una figura tutt’altro che stereotipata; così come Pollicut (anche se con affinità al Franco Nero di un altro film di Clint) e se vogliamo anche Tigrero ha quel tocco che lo rende unico. Un tratteggio dei personaggi buono e dei dialoghi sufficientemente realistici per la vicenda. Ma tornando sulle scene, in questo caso le morti sono molto crude e se si escludono i pollici che saltano, anche le scene di combattimento sono molto più reali che in altri film dello stesso produttore. Proprio la scena finale, citata sopra è il caso più lampante di questa svolta; l’eroe arriva in fondo ferito e non riesce a fare una strage. Estrae goffamente la pistola e soccombe.
La locandina è funzionale a quello che è il genere e l’ambientazione: un cavallo, la neve e un font azzeccato. Anche se forse mi piaceva di più la locandina alternativa.
Il cast è scelto mixando star di primo piano, con attori noti e volti meno noti; il tutto eseguito con grande stile. Protagonista assoluto è Bale che seppur non parlando con la sua mimica riesce a conferire una grande aura empatica a Silenzio. Notevole anche Day Lewis, che nel ruolo di Tigrero ci sguazza ed è un piacere rivederlo sui lidi cinematikini. Tutto al cuore per un altro rientro, quello di Irons, che era tanto che non si vedeva e che riesce a rendere benissimo il personaggio di Pollicut. Buona la prova della Dawson, anche se poteva dare di più a mio avviso. Mentre la prova di Damon è ancora al vaglio: non riesco a capire se è sprecato per un ruolo del genere o se è azzeccato, perchè riprende alcune sue interpretazioni più leggere.
Colonna sonora di classe che si avvale delle musiche del grande Morricone, che hanno fatto la storia del cinema. Se poi anche la colonna sonora dell’originale era sua il lavoro è fatto. Anche il particolarissimo inizio con il carillon e il brano estratto dal telefilm Deadwood e per non farsi mancare niente, anche due brani tratti da un videogame.Tutti brani che però sono giusti per le scene.
Il sito è completo e graficamente ben fatto, con particolare attenzione all’originale e alle differenze fra i due film.
Concludendo non sarà il miglior film di Clint, ma sicuramente è uno dei migliori film del semestre. Finalmente un western che mi è piaciuto ed è riuscito a sorprendermi, elevandolo ben sopra la media.
Voto complessivo: 76/100
 
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Clint1994
view post Posted on 2/1/2012, 23:27




Ringrazio anche Francis e Tomcat, ai quali rispondo.

CITAZIONE
Il produttore padovano prende praticamente di peso il film originale di Corbucci, uno dei migliori spaghetti western mai realizzati, e lo rifà pari pari

Poco importa, da questo punto di vista, che il film non compia ulteriori voli, e che il tutto si fermi a una riproposizione fedele di un grande classico:

Qui continuate a dire che le modifiche apportare sono state quasi irrilevanti, ma io resto convinto che alcune delle scelte che ho fatto sono state non di poco conto :P

CITAZIONE
Anche se ammetto che qualche dimostrazione della bravura di Corbett (che viene detto essere, anche nell'originale, la seconda pistola più veloce dello Stato, ma non ne dà mai prova) ci sarebbe voluta, mentre così resta un cialtrone.

Mmh, sì, forse hai ragione. Nel film originale c'è una scena in cui Corbett e Silenzio danno una dimostrazione della loro abilità, ma io l'ho tagliata.

CITAZIONE
Inoltre, ammetto che avrei voluto che la scena della sua morte rimanesse uguale: Tigrero che trovava un fucile fingendo di dover cagare era trovata mica male

Io invece l'avevo trovata una soluzione poco credibile: Corbett è uno sceriffo esperto e non può lasciare così solo un uomo pericoloso come Tigrero, dandogli le spalle a quel modo. La mia versione della sua morte penso sia più credibile.

CITAZIONE
L'unico inferiore all'originale è Daniel Day-Lewis, ma non per colpa sua: è che rifare Klaus Kinski è obiettivamente impossibile.

Sapevo che l'avresti detto ^_^


CITAZIONE
Ma il protagonista muto e i bounty killer, sono sempre gli stessi.

Beh, sono d'accordo fino a un certo punto, nel senso che è una cosa insolita nei western classici il fatto che i bounty killer siano i malvagi e i banditi delle vittime innocenti. In genere il protagonista è un bounty killer e l'antagonista è un bandito. Quindi non direi che la situazione è così classica.

CITAZIONE
Ho scovato un blooper, ma che non potrebbe essere tale, proprio nelle scene finali: si parla dei bossoli che cadono a terra. Se è comne me lo sono immaginato io, le pistole dell’epoca, non avevano modo di espellere i bossoli, perchè revolver (pistole a tamburo). Le automatiche in america verranno distribuite e diverranno di uso comune più tardi. Se invece il buon Clint intendeva che finiti i colpi, gli uomini vuotano il tamburo, non si tratta di un blooper. Volendo anche se il discorso è riferito ai fucili.

...probabilmente è un blooper

CITAZIONE
Ma nel finale si assiste a un tripudio di morti violente e alla clamorosa e per me inaspettata morte dell’eroe. Caspita questo si che si chiama stupire lo spettatore

Felice di averti sorpreso ^_^

CITAZIONE
Il titolo se devo essere sincero non mi aveva convinto, perchè lo interpretavo sulla figura di Silenzio, ma se fosse riferito alla scena finale (il punto massimo della pellicola), sarebbe azzeccato, perchè riferito alla morte silenziosa nella neve di Silenzio e Pauline.

Se il titolo fosse riferito al protagonista, allora la parola silenzio sarebbe dovuta essere scritta con la S maiuscola. Diciamo che è un titolo volutamente ambiguo, che rimanda anche al personaggio principale ma sicuramente non si riferisce solo a quello, bensì alla storia e in particolare, come dici, al finale.

CITAZIONE
Hillcoat al suo esordio nel genere

Non è il suo esordio, aveva già fatto un western, "La proposta" con Guy Pearce, Ray Winstone e Danny Huston ;)

CITAZIONE
Venendo alla sceneggiatura, non posso che fare i complimenti a Clint, per l’aver saputo dosare la componente action, con le scene di collegamento e la psicologia dei vari personaggi, che a mio avviso, seppur alcuni rientrino in un personaggio già visto molte volte, riescono a sfondare lo schermo, con qualche peculiarità, che normalmente non emerge. Mi viene in mente lo sceriffo Corbett, che è una figura tutt’altro che stereotipata; così come Pollicut (anche se con affinità al Franco Nero di un altro film di Clint) e se vogliamo anche Tigrero ha quel tocco che lo rende unico. Un tratteggio dei personaggi buono e dei dialoghi sufficientemente realistici per la vicenda. Ma tornando sulle scene, in questo caso le morti sono molto crude e se si escludono i pollici che saltano, anche le scene di combattimento sono molto più reali che in altri film dello stesso produttore. Proprio la scena finale, citata sopra è il caso più lampante di questa svolta; l’eroe arriva in fondo ferito e non riesce a fare una strage. Estrae goffamente la pistola e soccombe.

Ti ringrazio per le belle parole. Quando dici che Pollicut ti ricorda un personaggio interpretato da Franco Nero, intendi il giudice Maddox di "La legge di Tom Wheeler"?

CITAZIONE
Mentre la prova di Damon è ancora al vaglio: non riesco a capire se è sprecato per un ruolo del genere o se è azzeccato, perchè riprende alcune sue interpretazioni più leggere.

E' stata la visione de "Il grinta" a convincermi del tutto di scegliere Damon. Tra l'altro il personaggio di Corbett secondo me ha qualcosa in comune col personaggio del ranger del film dei Coen.

Grazie ancora a entrambi :)
 
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Atamàz
view post Posted on 3/1/2012, 15:41




E’ il primo western che recensisco, di Clint, ma si vede subito che è il genere che più lo appassiona e che più gli risulta congeniale. Una padronanza delle cadenze come quella dimostrata in questa pellicola non viene naturale, ma si acquisisce solo dopo aver visto tanti film di un certo genere e dopo averne scritti almeno due o tre. Certo, l’aver avuto come soggetto e guida un film già esistente e di notevole spessore ha dato senza dubbio una mano a Clint, ma il risultato proposto nelle sale di cinematik è oggettivamente di altissima qualità.
Il film è ricco di elementi di originalità (la neve, il rovesciamento tra buoni e cattivi, il finale amarissimo) e pertanto foriero di interesse anche da parte di chi, come me, non si reputa un grande appassionato del genere. Affascina soprattutto la figura del protagonista, Silenzio, pistolero muto il cui passato ci viene svelato man mano e a cui Christian Bale consegna un’egregia fisicità e una notevole intensità espressiva, pur non dicendo una parola.
Il pessimismo è elemento costante di tutta la pellicola e raggiunge la sua apoteosi in un finale in cui non solo i “buoni” non vincono, ma neppure pareggiano o perdono di misura. C’è un vero e proprio tracollo, con i “cattivi” che trionfano oltretutto per mezzo di uno scontro sleale e privo di ogni onore. Devo ancora capire, anche personalmente, quanto questo finale valorizzi o sciupi il film, ma di certo non lascia indifferenti.
A parte il Silenzio del già citato Bale, il personaggio che spicca di più è Tigrero, interpretato da un perfetto Daniel Day Lewis, che in vista degli Awards darà del filo da torcere al compagno di scuderia Corsari/Cassel: due cattivi coi fiocchi (di neve, in questo caso).
Non ho mai visto nulla di Hillcoat, ma data un’occhiata alle caratteristiche di “The road” credo che la scelta ci stia più che bene.
Le musiche non potevano che avere in prevalenza la firma di Morricone, che non si discute a prescindere, ma anche il resto della colonna sonora è ben selezionata.
Locandina che forse manca di qualche scritta: così com’è sembra quella di un libro.
Nota di merito invece per il sito, ricco di contenuti (molto interessante la sezione delle differenze con l’originale).
 
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Clint1994
view post Posted on 4/1/2012, 14:54




Grazie anche a Nightbay. Non ho nulla da ribattere, quindi mi limito a ringraziare per i complimenti :)

 
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25 replies since 10/12/2011, 14:57   1463 views
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