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Miserere
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Miserere, Hermes production

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view post Posted on 7/12/2011, 19:21
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Grazie Oren! Mi fa davvero piacere sapere che il film ti è piaciuto nonostante Jean Reno non ti stia particolarmente simpatico. Ognuno di noi ha un gruppo di attori che maldigerisce, ma è bello vedere che a volte i bei film ce li fanno rivalutare un po'.
Sono contento anche che l'intreccio si risolva in modo piuttosto naturale senza richiedere troppo sforzo allo spettatore.
Sono al settimo cielo per come sta andando il film! :D
 
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canepa
view post Posted on 13/12/2011, 19:14




RECE FLASH by Tomcat: MISERERE
Un thriller in salsa vinagrette


Perchè in salsa vinaigrette? Perchè questo è uno di quei polar-thriller che mi piacciono tanto. Un film emozionante e ben fatto, che però mi ha lasciato degli interrogativi. Perchè utilizzare un regista aemricano per una storia molto radicata in Francia e con un cast completamente europeo? La prima cosa che mi viene da pensare è perchè ha diretto Seven; ma può bastare? Seppur la regia non abbia pecche, data la tipologia di pellicola, io mi sarei direzionato su un regista transalpino, che ha avuto esperienza in film similari e mi vengono in mente subito Mathieu Kassovitz e Olivier Dahan, che oltre a avere diretto ambo i fiumi di porpora, sono specialisti del genere. Anche perchè l’autore del libro è lo stesso che ha firmato la sceneggiatura dei due Fiumi di porpora.
Chiudendo il discorso registico, ho avuto una strana sensazione nel vedere la pellicola: se escludiamo la prima scena e l’ultima, le altre sembrano scandite da un metronomo: sono tutte più o meno della stessa lunghezza. Non che questo sia un male, ma è una cosa che mi è balzata agli occhi. Grande lavoro sulla riduzione, perchè condensare un libro di 544 pagine non è opera facile, ma in alcuni tratti la sforbiciata si vede, soprattutto nel tratteggio dei personaggi, che se si esclude i due protagonisti, gli altri sono abbastanza abbozzati. Però i dialoghi li ho trovati molto buoni e alla fine il film scorre solido, senza lasciare lacune nella storia, che si conclude con la vittoria dei “Buoni”. Una storia molto interessante che mischia il nazismo, con il fanatismo e la tortura in maniera encomiabile. Tutto questo, andando a scavare sulla partecipazione della tollerante e moderna Francia, in affari sporchi, che parlano di tortura e della fine dei nazisti, che sono sfuggiti ai processi e alla caccia di S. Wiesenthal. Una pellicola, che non lesina su atmosfere cupe e una buona dose di gore. Una storia che è inqiuetante specialmente quando non vediamo i piccoli carnefici, ma ne avvertiamo la presenza insieme ai due protagonisti. Protagonisti che non sono eroi e hanno la loro buona dose di scheletri nell’armadio. Uno è un’eroinomane e l’altro non è chi dice di essere. Questo aspetto, conferisce ai due una verosimilianza con quella che è la vita reale, dove niente è nero o bianco. Personaggi arricchiti dalla bravura recitativa di Rhys Meyers, che è grandioso, nel mostraci la sofferenza e la dualità fra un vizio che fatica ad andarsene e l’acutezza di una intelligenza superiore. Così come Renò che interpreta ancora una volta un poliziotto burbero e dai metodi spicci. Se dovessi segnalare qualcun’altro degli interpreti che mi è rimasto dentro, punterei sul grandissimo Von Sydow, veramente spettacolare nel ruolo del vecchio aguzzino.
La locandina è particolare e un po “incasinata”, nella figuar del bambino urlante (sempre che sia effettivamente un bambino), ma graficamente è ineccepibile, perchè rappresenta bene lo spirito del film. Come lo può essere il titolo che fa riferimento alla pista falsa che dovrebbe depistare gli investigatori, ma di cui si accenna a mala pena nella pellicola.
Il sito graficamente è ben fatto e contiene il minimo sindacale, ma ha il pregio di avere la mini biografia del regista, cosa che troppo spesso viene dimenticata.
La musica è tutta di tipo ambientale, che si sposa alla perfezione con le scene aumentando il senso di angoscia. Anche questa pellicola sfrutta due volte lo stesso brano, cosa che non gradisco. Però la cosa ottimale è che i brani sono distributi in maniera equa su tutta la pellicola, senza assembrarsi in alcuni punti.
Cocnludendo, difficilmente mi è capitato di vedere un polar-thriller come questo su CK. Una pellicola che mi è piaciuta, ma che a mio avviso poteva aspirare a qualcosa di più con quache piccola accortezza. Sicuramente è un film che non si fa dimenticare e che dimostra che non solo in USA si possono fare film del genere bene.
Voto complessivo: 72/100
 
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view post Posted on 14/12/2011, 18:46
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CITAZIONE (canepa @ 13/12/2011, 19:14) 
Perchè in salsa vinaigrette? Perchè questo è uno di quei polar-thriller che mi piacciono tanto. Un film emozionante e ben fatto, che però mi ha lasciato degli interrogativi. Perchè utilizzare un regista aemricano per una storia molto radicata in Francia e con un cast completamente europeo? La prima cosa che mi viene da pensare è perchè ha diretto Seven; ma può bastare? Seppur la regia non abbia pecche, data la tipologia di pellicola, io mi sarei direzionato su un regista transalpino, che ha avuto esperienza in film similari e mi vengono in mente subito Mathieu Kassovitz e Olivier Dahan, che oltre a avere diretto ambo i fiumi di porpora, sono specialisti del genere. Anche perchè l’autore del libro è lo stesso che ha firmato la sceneggiatura dei due Fiumi di porpora.

La scelta del regista è sicuramente la cosa che più mi rimprovero. Per quanto continui a difendere la scelta di Fincher (perchè credo che se non fosse stato per il cast tutto europeo lui sarebbe stato perfetto per un film del genere, di gran lunga superiore ad esempio a Kassovitz), mi rendo conto che sicuramente quel nome americano in mezzo a tutto il cast stona un po'. A Kassovitz ci avevo pensato ma non l'ho scelto perchè temevo di fare un altro I fiumi di porpora e anche perchè gli altri film che ha diretto non mi sono piaciuti. Ad Olivier Dahan invece non avevo proprio pensato, e poteva essere una valida alternativa. Insomma, come dici tu, poteva essere una buona occasione per dimostrare che i thriller avvincenti non li sanno fare solo gli americani.

CITAZIONE (canepa @ 13/12/2011, 19:14) 
Grande lavoro sulla riduzione, perchè condensare un libro di 544 pagine non è opera facile, ma in alcuni tratti la sforbiciata si vede, soprattutto nel tratteggio dei personaggi, che se si esclude i due protagonisti, gli altri sono abbastanza abbozzati.

Sì, ho dovuto tagliare molto e a malincuore. Ma soprattutto sui due protagonisti e Vernoux. Gli altri anche nel libro sono personaggi di passaggio che servono "solo" a far procedere l'indagine.

Grazie mille anche a canepa!
 
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canepa
view post Posted on 14/12/2011, 19:35




CITAZIONE (Hermetico @ 14/12/2011, 18:46) 
CITAZIONE (canepa @ 13/12/2011, 19:14) 
Perchè in salsa vinaigrette? Perchè questo è uno di quei polar-thriller che mi piacciono tanto. Un film emozionante e ben fatto, che però mi ha lasciato degli interrogativi. Perchè utilizzare un regista aemricano per una storia molto radicata in Francia e con un cast completamente europeo? La prima cosa che mi viene da pensare è perchè ha diretto Seven; ma può bastare? Seppur la regia non abbia pecche, data la tipologia di pellicola, io mi sarei direzionato su un regista transalpino, che ha avuto esperienza in film similari e mi vengono in mente subito Mathieu Kassovitz e Olivier Dahan, che oltre a avere diretto ambo i fiumi di porpora, sono specialisti del genere. Anche perchè l’autore del libro è lo stesso che ha firmato la sceneggiatura dei due Fiumi di porpora.

La scelta del regista è sicuramente la cosa che più mi rimprovero. Per quanto continui a difendere la scelta di Fincher (perchè credo che se non fosse stato per il cast tutto europeo lui sarebbe stato perfetto per un film del genere, di gran lunga superiore ad esempio a Kassovitz), mi rendo conto che sicuramente quel nome americano in mezzo a tutto il cast stona un po'. A Kassovitz ci avevo pensato ma non l'ho scelto perchè temevo di fare un altro I fiumi di porpora e anche perchè gli altri film che ha diretto non mi sono piaciuti. Ad Olivier Dahan invece non avevo proprio pensato, e poteva essere una valida alternativa. Insomma, come dici tu, poteva essere una buona occasione per dimostrare che i thriller avvincenti non li sanno fare solo gli americani.

Su Kassowitz hai ragione, ma Dahan era una buona scelta. In ogni caso torno a ripetere che Fincher non ha fatto un brutto lavoro, solo che in contesto molto francese, avrei trovato migliore un regista autoctono.

CITAZIONE (Hermetico @ 14/12/2011, 18:46) 
CITAZIONE (canepa @ 13/12/2011, 19:14) 
Grande lavoro sulla riduzione, perchè condensare un libro di 544 pagine non è opera facile, ma in alcuni tratti la sforbiciata si vede, soprattutto nel tratteggio dei personaggi, che se si esclude i due protagonisti, gli altri sono abbastanza abbozzati.

Sì, ho dovuto tagliare molto e a malincuore. Ma soprattutto sui due protagonisti e Vernoux. Gli altri anche nel libro sono personaggi di passaggio che servono "solo" a far procedere l'indagine.

Grazie mille anche a canepa!

Sul rapporto fra Vernoux e i due detective non ufficiali, immaginavo, perchè normalmente in questo genere di libri, lo scontro o la collaborazione è molto più presente.
Ancora complimenti, perchè non è facile vedere su questi lidi un polar thriller come questo.
 
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view post Posted on 17/12/2011, 15:52

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


"E meno male che c'è il lieto fine!" esclamò Francis dopo essere arrivato alla fine del film, dopo aver dovuto interrompere a tre quarti della lettura perché tutto quello splatter stava cominciando a fargli male. Hermes si conferma il re delle scene cruente, tant'è che mi sto chiedendo come mai non abbia ancora messo mano a un bell'horror.

Al suo quarto film, Hermes si dimostra uno dei più validi acquisti degli ultimi due anni. Dopo la difficile prova di Dell'amore e di altri demoni, dove Hermes aveva provato a confrontarsi con la grande letteratura ottenendo un risultato discreto, il produttore adatta un romanzo con assai meno pretese, e ne ricava un giallo decisamente riuscito: due poliziotti, Lionel Kasdan (il granitico Jean Reno) e Cedric Volokine (il simpatico Jonathan Rhys Meyers, amore a me carissimo causa The Tudors), indagano sull'omicidio di un maestro di canto che sembra inquietantemente connesso a storie di tortura e di morte in Cile e ad Auschwitz, riguardanti i bambini, e a ricerche sul canto. Il film, scritto benissimo e con un cast azzeccato, scorre piano e liscio fino alla fine, coinvolgendo, appassionando e anche disgustando lo spettatore, che non può fare altro che parteggiare per i due poliziotti, approdando a un gran finale davvero spettacolare.

Non mancano però i difetti: forse temendo di appesantire il tutto, il produttore non ha voluto approfondire lati che sarebbero stati interessanti. Ad esempio, il personaggio di Nadiré è decorativo, e la stessa conversione finale di Adam è un po' improvvisa. Inoltre, il cast è gravemente incompleto: molti personaggi non di poco conto, infatti, mancano di un volto.

VOTO: 78/100. Quarta prova più che positiva di Hermes, che cresce a vista d'occhio, e ci regala un thriller veramente angosciante, grazie a un cast azzeccato, a una regia meritevole (Fincher, ottima scelta) e a musiche gotiche di grande impatto. Non male il sito.
 
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view post Posted on 19/12/2011, 19:32
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CITAZIONE (Francis Delane @ 17/12/2011, 15:52) 
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


"E meno male che c'è il lieto fine!" esclamò Francis dopo essere arrivato alla fine del film, dopo aver dovuto interrompere a tre quarti della lettura perché tutto quello splatter stava cominciando a fargli male. Hermes si conferma il re delle scene cruente, tant'è che mi sto chiedendo come mai non abbia ancora messo mano a un bell'horror.

Al suo quarto film, Hermes si dimostra uno dei più validi acquisti degli ultimi due anni. Dopo la difficile prova di Dell'amore e di altri demoni, dove Hermes aveva provato a confrontarsi con la grande letteratura ottenendo un risultato discreto, il produttore adatta un romanzo con assai meno pretese, e ne ricava un giallo decisamente riuscito: due poliziotti, Lionel Kasdan (il granitico Jean Reno) e Cedric Volokine (il simpatico Jonathan Rhys Meyers, amore a me carissimo causa The Tudors), indagano sull'omicidio di un maestro di canto che sembra inquietantemente connesso a storie di tortura e di morte in Cile e ad Auschwitz, riguardanti i bambini, e a ricerche sul canto. Il film, scritto benissimo e con un cast azzeccato, scorre piano e liscio fino alla fine, coinvolgendo, appassionando e anche disgustando lo spettatore, che non può fare altro che parteggiare per i due poliziotti, approdando a un gran finale davvero spettacolare.

Non mancano però i difetti: forse temendo di appesantire il tutto, il produttore non ha voluto approfondire lati che sarebbero stati interessanti. Ad esempio, il personaggio di Nadiré è decorativo, e la stessa conversione finale di Adam è un po' improvvisa. Inoltre, il cast è gravemente incompleto: molti personaggi non di poco conto, infatti, mancano di un volto.

VOTO: 78/100. Quarta prova più che positiva di Hermes, che cresce a vista d'occhio, e ci regala un thriller veramente angosciante, grazie a un cast azzeccato, a una regia meritevole (Fincher, ottima scelta) e a musiche gotiche di grande impatto. Non male il sito.

Grazie anche a Francis!
Ovviamente io muoio dalla voglia di debuttare con un vero e proprio horror, ma voglio trovare il soggetto giusto e quindi temporeggio ancora un po'.

Tornando al film devo dre che anche tu hai evidenziato gli stessi difetti emersi nelle altre recensioni. Il fatto che ho tagliato pesantemente sui personaggi secondari per concentrarmi sulla vicenda e sui deu protagonisti. Narinè a dire il vero anche nel libro non ha una grande caratterizzazione, perchè rivive solo in alcuni ricordi di Kasdan. Infatti nel libro è chiaro fin dall'inizio che Narinè è morta, io invece ho deciso di creare un espediente in modo da costruire il colpo di scena. La conversione di Adam è sicuramente improvvisa, ho semplificato molto perchè volevo "taglaire corto". Anche in questo caso il personaggio di Adam è inventato e l'ho fatto per rendere il finale più spettacolare, dato che quello del libro è piuttosto scialbo.
Per il fatto che alcuni personaggi non hanno un volto, beh è vero, ripensandoci avrei fatto meglio a trovare qualche attore in più, soprattutto per alcuni personaggi come Milosz.

Grazie ancora per i bei complimenti!
 
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Clint1994
view post Posted on 21/12/2011, 16:12




MISERERE by Clint94

Di solito si dice che il film della maturità è il terzo; nel caso di Hermes, i cui primi film sono stati comunque superiori alla media degli esordi, mi sento di affermare che il suo primo vero grande film non è il terzo, ma il quarto, ossia questo “Miserere”. Se “Dell'amore e degli altri demoni”, per quanto fosse un film discreto, presentava una serie di difetti derivati anche dal lavoro di trasposizione che lo rendevano un'opera non del tutto riuscita, con “Miserere” Hermes riesce a convincere pienamente sotto molti aspetti. Tratta da un solido romanzo francese, la pellicola è un thriller crudo e inquietante, che per atmosfere si avvicina a film come “Se7en” o “Il silenzio degli innocenti”. Indagando sull'omicidio di un direttore di coro, l'ex poliziotto Lionel Kasdan, con l'aiuto di Cedric Volokine, riporta alla luce vicende dei tempi della Seconda Guerra Mondiale e della dittatura in Cile e arriva ad Hartmann, un torturatore nazista che svolgeva inquietanti ricerche sulla voce e sul canto, il cui lavoro è stato ripreso dal figlio. L'elemento più inquietante dell'indagine è il sospetto che i responsabili dell'assassinio di Goetz e della serie di omicidi che segue, siano dei bambini. Per entrambi i poliziotti si tratta di una questione personale, che rimanda al loro passato: Cedric è un ex bambino della comunità creata da Hartmann, mentre Kasdan, che in guerra ha assistito alle più crudeli delle atrocità ed è arrivato al punto di cambiare la propria identità, non può tollerare il sacrilegio compiuto nella sua chiesa e deve proseguire la sua lotta contro il male. Lo script è di una complessità veramente notevole: raramente ho letto su Cinematik una storia tanto intricata (di questo livello mi vengono in mente solo Dalia Nera e Il grande nulla), che si ricollega ad episodi storici e si snoda con una serie di colpi di scena che non possono che tenere lo spettatore incollato allo schermo. La durata è considerevole (ho impiegato più di tre ore per concludere la lettura) e si fa sentire, ma tutto sommato lo script non annoia praticamente mai, perché la vicenda è estremamente complessa, ma anche coinvolgente. Diverse parti riescono a inquietare non poco lo spettatore (i ritrovamenti dei cadaveri mutilati, i passi dei bambini nel corridoio vicino all'abitazione di Goetz, l'incontro con Milosz), ma ho trovato davvero agghiaccianti il dialogo con il sopravvissuto cui sono state amputate le orecchie e soprattutto le descrizioni delle ricerche compiute dal padre di Hartmann nei campi di concentramento e in Cile. Certe scene sono davvero forti e non so se sarei riuscito a sopportarle se le avessi viste davvero invece di leggerle. Lo sviluppo della storia è molto interessante e per niente scontato: ci sono tante scoperte, tanti personaggi, tanti colpi di scena. Ho apprezzato molto la caratterizzazione dei due protagonisti, Kasdan e Volokine, che formano una gran bella coppia: Jean Reno è perfetto e credo che non avrei visto nessun altro in quel ruolo, e Jonathan Rhys-Meyers ha buonissime possibilità di dire la sua come non protagonista. Forse come personaggio Cedric mi è piaciuto anche più di Kasdan: la sua capacità di approcciarsi coi bambini, i suoi problemi con la droga, il suo passato terribile, la sua intelligenza capace di sorprendere anche un duro come Kasdan, sono descritti molto bene e conferiscono al personaggio un'umanità e una simpatia ammirevoli. Per quanto riguarda il personaggio di Kasdan, è bello il colpo di scena su Narinè (anche se questo rapporto con la moglie è poco approfondito); inoltre mi ha sorpreso ma ho trovato in un certo senso “in più” il racconto del suo passato militare e del suo cambio d'identità. Certo, è una verità sconvolgente, che rende più solide le motivazioni che spingono l'ex poliziotto a essere così interessato al caso, ma quel lungo flashback mi è sembrato stonato rispetto al resto della storia, come una parentesi non necessaria. Anche il finale non è del tutto riuscito: avevo grandi aspettative sul personaggio di Bruno Hartmann, che invece si rivela un cattivo abbastanza classico e neanche particolarmente intelligente, dato che non si preoccupa di immobilizzare i due protagonisti che così, in modo poco credibile, riescono a liberarsi e farla franca. Insomma, dopo averli catturati non aveva senso lasciarli liberi all'interno della Chiesa. Paradossalmente, ho trovato molto più inquietante il personaggio di Hartmann padre, che non compare mai se non nei racconti, rispetto a quello di Bruno. Anche la descrizione della lotta coi bambini e del duello finale con Hartmann e Adam non è sempre chiarissima. Poi, la morte di Bruno ad opera del ragazzo era piuttosto prevedibile e la conversione improvvisa di Adam non è credibilissima. Infine, non posso che ribadire l'evidente difetto della mancanza di molti attori per ruoli importantissimi: personaggi come Milosz e Adam (ma non solo) sono fondamentali per lo sviluppo della storia e devono necessariamente avere un volto.
Ottime invece le musiche, che contribuiscono ad accrescere il clima di tensione e inquietudine della storia. La scelta di Fincher è condivisibile perché il regista è senza dubbio adatto a questo tipo di film, ma in effetti viene il dubbio che fosse meglio scegliere un regista francese. Per lo stesso motivo non capisco perché sono stati scelti attori come Brendan Gleeson (sprecato) e Robbie Coltrane invece di attori francesi. Maiuscola come al solito l'interpretazione di Max von Sydow, sebbene compaia solo per un paio di scene.
In conclusione, “Miserere” è un thriller avvincente e inquietante, che ho apprezzato sia per l'intreccio estremamente complesso sia per la caratterizzazione dei due protagonisti; i personaggi secondari sono poco approfonditi, il finale non è all'altezza del resto del film (la prima parte è praticamente perfetta) e ci sono ancora dei problemi per quanto riguarda il cast, ma complessivamente “Miserere” è il miglior film di Hermes e uno dei migliori del semestre.

VOTO: 7/8
 
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view post Posted on 23/12/2011, 19:13
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Ringrazio anche Clint per la recensione e gli apprezzamenti!

CITAZIONE (Clint1994 @ 21/12/2011, 16:12) 
Diverse parti riescono a inquietare non poco lo spettatore (i ritrovamenti dei cadaveri mutilati, i passi dei bambini nel corridoio vicino all'abitazione di Goetz, l'incontro con Milosz), ma ho trovato davvero agghiaccianti il dialogo con il sopravvissuto cui sono state amputate le orecchie e soprattutto le descrizioni delle ricerche compiute dal padre di Hartmann nei campi di concentramento e in Cile. Certe scene sono davvero forti e non so se sarei riuscito a sopportarle se le avessi viste davvero invece di leggerle.

Sono contento di aver inquietato a dovere! :P In particolare anche quando non c'era di mezzo sangue o violenza, come la scena di Kasdan nel corridoio.

CITAZIONE (Clint1994 @ 21/12/2011, 16:12) 
Lo sviluppo della storia è molto interessante e per niente scontato: ci sono tante scoperte, tanti personaggi, tanti colpi di scena. Ho apprezzato molto la caratterizzazione dei due protagonisti, Kasdan e Volokine, che formano una gran bella coppia: Jean Reno è perfetto e credo che non avrei visto nessun altro in quel ruolo, e Jonathan Rhys-Meyers ha buonissime possibilità di dire la sua come non protagonista. Forse come personaggio Cedric mi è piaciuto anche più di Kasdan: la sua capacità di approcciarsi coi bambini, i suoi problemi con la droga, il suo passato terribile, la sua intelligenza capace di sorprendere anche un duro come Kasdan, sono descritti molto bene e conferiscono al personaggio un'umanità e una simpatia ammirevoli. Per quanto riguarda il personaggio di Kasdan, è bello il colpo di scena su Narinè (anche se questo rapporto con la moglie è poco approfondito); inoltre mi ha sorpreso ma ho trovato in un certo senso “in più” il racconto del suo passato militare e del suo cambio d'identità. Certo, è una verità sconvolgente, che rende più solide le motivazioni che spingono l'ex poliziotto a essere così interessato al caso, ma quel lungo flashback mi è sembrato stonato rispetto al resto della storia, come una parentesi non necessaria.

Il personaggio di Cedric è anche il mio preferito, quindi mi fa paicere vedere che è stato apprezzato! Il flashback sul passato militare di Kasdan è effettivamente molto lungo e lo avrei potuto snellire un po'. Avrei potuto anche Kasdan rivelasse tutto con un semplice dialogo, ma ho preferito usare un vero e proprio flashback per dare più forza e importanza alla rivelazione, anche perchè è un aspetto fondamentale della personalità del poliziotto.

CITAZIONE (Clint1994 @ 21/12/2011, 16:12) 
Anche il finale non è del tutto riuscito: avevo grandi aspettative sul personaggio di Bruno Hartmann, che invece si rivela un cattivo abbastanza classico e neanche particolarmente intelligente, dato che non si preoccupa di immobilizzare i due protagonisti che così, in modo poco credibile, riescono a liberarsi e farla franca. Insomma, dopo averli catturati non aveva senso lasciarli liberi all'interno della Chiesa. Paradossalmente, ho trovato molto più inquietante il personaggio di Hartmann padre, che non compare mai se non nei racconti, rispetto a quello di Bruno. Anche la descrizione della lotta coi bambini e del duello finale con Hartmann e Adam non è sempre chiarissima. Poi, la morte di Bruno ad opera del ragazzo era piuttosto prevedibile e la conversione improvvisa di Adam non è credibilissima.

Sì, Bruno è sicuramente un cattivo abbastanza stereotipato, offuscato dalla sete di potere e di onnipotenza. Proprio per questo commette molti errori superficiali. Ma effettivamente, il vero cattivo, anche se non ha un volto, è il padre di Hartmann che con le sue idee malate ha creato un impero del male. La sua presenza aleggia su tutto il film. La scena finale è un po' contorta, avendola ricreata da zero e volendo dare un sapore un po' "epico", alla fine mi sono un po' incartato. Cercherò di fare meglio nelle prossime occasioni.

CITAZIONE (Clint1994 @ 21/12/2011, 16:12) 
Per lo stesso motivo non capisco perché sono stati scelti attori come Brendan Gleeson (sprecato) e Robbie Coltrane invece di attori francesi. Maiuscola come al solito l'interpretazione di Max von Sydow, sebbene compaia solo per un paio di scene.

Uno dei due personaggi, nel libro, ha origini inglesi e quindi ho tagliato la testa al toro e ho scelto Gleeson e Coltrane. Comunque, essendo due attori piuttosto noti, mi aspettavo che prima o poi qualcuno avesse notato che effettivamnete sono un po' sprecati per la parte.

Grazie ancora!
 
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Atamàz
view post Posted on 3/1/2012, 13:44




Sono sorprendenti i progressi di Hermetico, che nel giro di un anno e quattro film ha raggiunto a mio avviso una maturità di scrittura che non ha nulla da invidiare ai produttori di lungo corso. Ritengo che Miserere sia uno dei migliori film del semestre, capace di coniugare una trama intrigante e originale, personaggi interessanti dotati anche di un rispettabile background, una scrittura scorrevole, dialoghi realistici e ben cadenzati, un ritmo che lascia pochissime pause allo spettatore. Alcune scene forti (penso ad esempio a quelle nel locale frequentato da tutta quella gente “strana”, per usare un eufemismo) le ho accostate a quelle visionarie di “Dell’amore e di altri demoni”, a dimostrazione e conferma della capacità di Hermetico di cercare, e trovare, elementi non banali con cui arricchire i propri film.
In questo senso la scelta di David Fincher, regista che non ha mai avuto paura di mostrare esplicitamente certe devianze, mi è sembrata più che azzeccata. Nella riuscita del prodotto finale lo hanno di certo aiutato Jean Reno e Jonathan Rhys Meyers, coppia anomala di poliziotti come tante se ne vedono nei film d’azione ma che più raramente, e con ancor più rara efficacia, si riscontrano in thriller di questo genere.
A cercare un difetto lo individuerei nel “villain”, quel Bruno Hartmann che a dispetto della fama si comporta forse in maniera un po’ macchiettistica, nel finale. Ma l’impianto generale della pellicola non subisce danni eccessivi, per questo.
Buona la colonna sonora, capace di rendere al meglio la suspence e l’atmosfera di certe scene. Molto bella la locandina, soprattutto nella veste grafica. Sito abbastanza nella norma, con qualche interessante informazione sul romanzo da cui il film è tratto.
 
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view post Posted on 4/1/2012, 13:00
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Ringrazio anche Nightbay per la recensione e i complimenti! :)
Bruno è sicuramente un cattivo un po' stereotipato, soprattutto nel finale. Ma come già detto, il vero villain è il padre, creatore della setta e delle sue inquietanti teorie.
Grazie ancora!
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/1/2012, 13:45




Ed ecco anche le quattro parole sul film di Hermetico:

Mi piace molto David Fincher, trovo che sia uno dei migliori registi su piazza, in fondo solo Benjamin Button non m'è piaciuto. Attendevo molto quindi il nuovo film di Hermetico, un produttore versatile e che è migliorato film dopo film (anche se in effetti il suo esordio faceva ben presagire). E devo dire che non sono rimasto deluso da questo Miserere (titolo peraltro molto bello). Certo, è un thriller, niente di trascendentale, però la costruzione dell'intreccio è davvero perfetta, perché i colpi di scena (per esempio, la scoperta della "vera" identità del personaggio di Reno) sono dosati in maniera ottima. Per non dire del ritmo, che non viene mai meno, grazie a una scrittura pulita e perfetta, da sceneggiatore navigato piuttosto che uno sceneggiatore alle prime armi (diciamo così). Bravi gli attori, da Reno che è sempre adatto a ruoli del genere a Rhys-Meyers che dopo un periodo di appannamento torna in grande spolvero, al grande vecchio Von Sydow che appare per poco ma lascia il segno (la scena dell'iniezione è la mia preferita). Davvero un ottimo film, per ora il migliore che Hermetico abbia proposto nelle sale di Cinematik.

Voto: 7,5.
 
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view post Posted on 16/1/2012, 12:31
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Ringrazio Arcadia per la recensione e gli apprezzamenti al film. :)
 
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26 replies since 26/11/2011, 11:36   1381 views
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