| RECE FLASH by Tomcat: TERRA DI NESSUNO Anche il terrore si può nascondere sull’appennino.
Da un paio d’anni, ho trovato qualcuno che mi tiene buona compagnia, nel proporre film italiani (di generi e non). Questo qualcuno è Enrico e la sua Nightbay Studios. Lo scorso anno fu la volta di “re del carnevale” con alla regia uno dei più sottovalutati registi di genere misterioso che abbiamo in Italia: Pupi Avati. Siccome la squadra vincente non si cambia, Enrico ha riproposto Avati alla regia e ha concesso all’ex protagonista un cameo (Marescotti). Quindi il prossimo anno avremo nuovamente Avati e un cameo di Accorsi? Speriamo. Se la squadra non si cambia, anche la location rimane la medesima: appennino tosco emiliano. Location naturalmente bella e ricca di leggende. Aggiungendo qualcosa, che mi ero scordato nell’intervista della mia pellicola, che un film cinematikino con cui legarlo è sicuramente terra di nessuno. All’inizio pensavo che il titolo avesse ben poco a che fare con la vicenda, ma alla fine (diciamo la prima volta più o meno a metà), si riesce a capire il perchè e questo è sicuramente un punto a favore. La sceneggiatura è costruita in maniera ragionata, permettendoci di conoscere gradualmente i protagonisti. Una scelta che li rende vivi e reali; così come i dialoghi sono reali, ma al tempo stesso, studiati per risultare verosimili al tempo in cui si svolge la vicenda. Sui personaggi devo dire che un’altra cosa che li rende vivi è che ognuno ha il suo carattere, che non è o nero o bianco, ma ha tutte quelle sfumature di grigio, che sono proprie delle persone che ci circondano. Leggendo dei succiacapre, non puà che non venire in mente, agli estrimatori di HPL, i famigerati coprimulghi, che annunciavano la morte prossima di qualcuno. La storia è un concentrato di tensione, anche senza mettere in campo mostri o scene gore (anche se i suoi morti li conta), come dicevo prima che porta all’aumento di tensione gradualmente, fino a portarla a livello di “nervi a fior di pelle” e con la conclusione scioccante e vincente, che fa emergere una leggera nebbia di incertezza, per poi spazzarla via a effetto. Io non mi ero immaginato per niente questa conclusione e anzi, avevo il sospetto che il personaggio di Settimio, avesse qualcosa a che fare con le situazioni inquietanti. La locandina è molto bella e centrata sulla storia, ma come dicevo per il film di Nuno, sembra che il Keiser, abbia ancora colpito, facendo realizzare a due produttori una locandina con la solita immagine. Un grande cast seppur formato non certamente da star, se non Accorsi. Attori che riescono a convincere e a me ha sorpreso molto positivamente Conticini, che dopo tante parti “stupide”, qui mette in scena un personaggio serio. Ma anche gli altri tre protagonisti sono tutti bravi: Accorsi, con il personaggio più equilibrato e colui che è il mediatore del gruppo. Pesce che dopo tanta televisione, si ritrova sul grande schermo con un personaggio ingombrante e con un carattere difficile e Bacchi, che ha il personaggio più debole a livello psicologico. Un film corale, che mette in campo un poker di buoni attori, ma senza farne emergere nessuno sugli altri. Sotto il versante della soundtrack, le musiche sono parecchio evocative e si sposano a meraviglia con le scene. Concludendo, Nightbay, porta nuovamente sui grandi schermi un film “piccolo” (nell’accezione più lusinghiera del termine), che riesce a tenere sulla corda lo spettatore, per poi dargli una sferzata in faccia. Con fermando oltre alla bravura del regista emiliano, anche la bravura di questi quattro attori. Voto complessivo: 76/100
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