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Festival di Roma: Dell'amore e di altri demoni
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Festival di Roma: Dell'amore e di altri demoni, Hermes Production

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World ^_^
view post Posted on 26/9/2011, 22:28




Proiezione ufficiale di Dell'amore e di altri demoni, nuova fatica della Hermes Production.



http://hermesproduction.altervista.org/DellAmoreHome.html

A presto, la registrazione della conferenza stampa tenuta da Hermes poco prima della proiezione!

 
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Clint1994
view post Posted on 27/9/2011, 13:55




DELL'AMORE E DI ALTRI DEMONI by Clint94

Al suo terzo film, già considerato uno dei più promettenti giocatori di cinematik, Hermes propone una pellicola difficile e ambiziosa, tratta da un romanzo del celebre scrittore Gabriel Garcia Marquez. Una storia tenebrosa e visionaria, cruda e poetica, non facile da giudicare. Il soggetto è originale e interessante: dopo essere stata morsa da un cane, una ragazzina, figlia di un padre debole e depresso, e di una madre annoiata che la detesta, viene rinchiusa nella torre di un monastero per essere esorcizzata, ma il prete che la deve assistere si innamora di lei. Una storia ricca di spunti, quindi, in cui vengono trattati temi importanti come la fede e soprattutto l'amore. È un film sull'amore infelice. Nessuno dei personaggi riesce ad amare la persona a cui vuole bene per davvero: Yignacio non riesce ad amare Olivia ed è costretto a sposarsi con una donna avida e arrivista; Olivia ama Yignacio, ma lui la respinge; Delaura e Maria si amano, ma vengono separati. Nessuna delle storie d'amore presentate nel film ha un esito positivo. Ma è anche un film sulla fede e sulla religione: non ci fa certo una bella figura la Chiesa, che è anzi l'antagonista principale, il nemico da sconfiggere, che divide i due innamorati, Delaura e Maria. È la Chiesa che condanna entrambi alla morte, per la sua mentalità chiusa e insensibile; la Chiesa che nel film viene considerata addirittura peggiore dei riti degli schiavi africani, che sacrificano gli animali in nome delle loro divinità. Ma è anche un film molto visionario, ricco di scene stupefacenti, come quella in cui Sierva Maria viene esorcizzata dal vescovo che ai suoi occhi appare come un caprone. Ancor più terribile è la rappresentazione dell'esercito di suore comandato dalla Badessa interpretata da Carla Gugino, una sorta di creatura terribile e maligna, un mostro crudele e insensibile. Forse c'è sin troppa carne al fuoco e personalmente avrei preferito che la prima parte, con il racconto della giovinezza di Ygnacio, fosse tagliato in favore di un maggior approfondimento dell'evolversi del rapporto tra Delaura e Maria, che a mio avviso è il tema principale del film e che forse è un po' troppo rapido. Tuttavia, proprio i due genitori sono secondo me i personaggi caratterizzati meglio: Ygnacio, interpretato da un inedito Benicio Del Toro, fa quasi pena nella sua debolezza, nella sua frustrazione, nel suo farsi influenzare da tutti, nella sua incapacità di prendere in mano la situazione; al contrario, Bernarda, che ha il volto della bravissima Famke Janssen (scelta perfetta, per nulla scontata), è terribile nel suo odio per la figlia, nel disprezzo con cui tratta il marito, nel suo malato e irrefrenabile desiderio di piacere. Anzi, forse fa più paura lei di tutti i mostri che compaiono nel film: il processo di progressiva degradazione, che la imbruttisce fino a portarla alla morte per mano di uno dei suoi numerosi schiavi-amanti, è davvero agghiacciante. Sono invece meno riuscite le figure dei due innamorati, Maria e Delaura: la prima, per quanto caratterizzata abbastanza bene, non è mai riuscita a colpirmi davvero, mentre il secondo è difficile da inquadrare, forse perché il suo innamoramento per Maria è troppo repentino, considerando che è un prete e teoricamente non dovrebbe essere vittima di queste passioni. Anche la parte visionaria, per quanto sorprendente ed efficace, talvolta l'ho trovata esagerata. Non so, è come se la storia sia un po' sfuggita di mano al suo autore, ma è più che altro una sensazione e credo sia una pecca dovuta solo ed esclusivamente alla poca esperienza. Comunque, la sceneggiatura di Hermes è scritta molto bene, senza nessun errore particolare, ed è accompagnata da una colonna sonora molto ricca, selezionata con estrema cura, che ho apprezzato molto. Il film nel complesso è abbastanza riuscito, sicuramente è una pellicola interessante, con numerosi spunti, che farà discutere. Resta però quella sensazione che la stesso film, in mani più esperte, sarebbe potuto diventare un vero gioiellino. In ogni caso, ad Hermes, sebbene sia solo al terzo film, ormai manca poco per competere coi produttori più navigati. Sono certo che tra uno o due film, riuscirà a sfornare il suo capolavoro.

VOTO: 7-
 
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canepa
view post Posted on 27/9/2011, 15:37




CONFERENZA STAMPA
1)Esprimi le tue sensazioni nell'essere qui a Roma in concorso al Festival.
Decisamente emozionato, ma al tempo stesso entusiasta per questa “prima volta”. Oltretutto si preannuncia un festival davvero ricco di bei film, quindi c’è anche un pizzico di tremarella.

2)Un cast quasi tutto non a stelle e strisce. Scelta dettata dalla storia o da una volontà di valorizzare l’europa?
La scelta dipende prevalentemente dalla storia. Essendo ambientata in Colombia, avevo bisogno di attori di origini sud americane, quanto meno per dare credibilità ai loro volti e alle loro storie. Penso inoltre che ci sia una generazione di giovani attori provenienti dal Sud America davvero promettente. Nel cast ci sono anche delle eccezioni, in primis Isabelle Fuhrman, che non è certo latino americana, ma avevo pensato a lei per il ruolo di Maria fin dall’inizio e , dopo aver lavorato con lei, posso dire di aver fatto la scelta giusta.

3) Il genere che verrà rappresentato per la maggiore a questo festival è il drammatico. Secondo te qual’è la ragione di tanti film dello stesso genere?
Penso che il genere drammatico sia particolarmente adatto ai festival. E’ un genere che si presta perfettamente a raccontare storie emotivamente toccanti. Inoltre il drammatico è un genere che può essere declinato in vari modi, grazie alle contaminazioni con i generi più diversi. Dell’amore e di altri demoni, ad esempio, ha diversi rimandi a atmosfere horror e fantastiche.

4) Una trama che va indietro nel tempo per narrarci un’epoca ben lontana dal nostro odierno. Credi che vi siano affinità con la società odierna?
Purtroppo sì. Ovviamente le vicende nel film sono romanzate e portate all’estremo, ma credo che lo sguardo ottuso delle persone indottrinate da istituzioni religiose troppo autoritarie e opprimenti, sia ancora oggi una realtà molto frequente.

5) Cuaron è stato il produttore de “Il labirinto del fauno” di Del Toro. Questo potrebbe essere la sua risposta a quella pellicola?
Il labirinto del fauno è una film molto più visionario di Dell’amore e di altri demoni. Credo però che Cuaron sia rimasto indubbiamente affascinato dal talento di Del Toro e ne abbia fatto tesoro. Ho scelto Cuaron, perché ha dimostrato un sapiente equilibrio dando alla vicenda un sapore magico e pulsante, senza però trasformarla in una fiaba poco credibile.

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Il regista Cuaron, intento a sfogliare una pagina del Diario del Festival redatto da Francis

6) Chi porterai con te sul Red Carpet?
Porterò Isabelle Fuhrman, Benicio Del Toro, Diego Luna e Famke Janssen, che sono gli interpreti principali. Avrei voluto portare anche Danny Huston, che nel film si abbandona a riflessioni molto profonde, ma non potrà venire per impegni lavorativi.

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La Fuhrman ripresa durante una sessione di Shopping in via del Corso

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Del Toro ripreso di sorpresa all'uscita mattutina dall'albergo in cui veniva ospitato.

7) Il pregio e il difetto principale del tuo film.
Credo racconti una storia semplice, ma emozionante. E lo fa utilizzando i colori accesi e i toni a volte melodrammatici di un’epoca crudele e spietata. Tra i difetti penso ci sia la struttura del film, a due velocità. Una prima parte più lenta e corale, seguita da una seconda parte più veloce e drammatica. Alcuni potrebbero trovare le due parti slegate tra di loro.

8) Quando uscirà il tuo film nelle sale?
Ancora non c’è una data precisa, ma sicuramente poco dopo il Festival.

9) Pronostico secco: chi vince il festival?
Dico La città arrabbiata.
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 28/9/2011, 00:14




tenendo conto che forse è la birra che parla, la recensione la faccio cmq
alora, il tema principale del film è l'amore, come dice il titolo, ma quello impossibile e irrecuperabile, come quello di Ygnacio per Olivia, che viene rifiutata a malincuore, o quella del prete per Maria, che le porta alle conseguenze peggiori, ma il film ha anche una critica verso la chiusura mentale di certi fanatici religiosi, in questo film rappresentati dalle suore e dal vescovo. Il soggetto è buonissimo, preso da Garcia Marquez che ha creato una pungente critica ed una storia molto bella, la regia è delicata e crea un'atmosfera quasi fiabesca, anzi direi che il film è una fiaba dark molto emotiva grazie alla regia. Riguardo agli attori tutti molto bravi e perfetti per la parte, la colonna sonora crea una bellissima atmosfera, mi ha colpito la scelta di mettere i Depeche Mode (una band che adoro) ad un certo punto. Il finale è molto triste, ma da anche l'idea della speranza dell'amore oltre la morte. Però alcune cose non le ho capite: quando il prete vedeva i demoni li vedeva davvero o erano allucinazioni dovute alla rabbia?
il mio voto è 7 comunque, un bel lavoro.

Edited by Little Tin Goddess - 28/9/2011, 09:40
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 28/9/2011, 13:30




quello ch ho scritto iri lo penso ancora adesso, da sobria. Bravissimo Hermes ;)
 
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view post Posted on 28/9/2011, 17:11
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Intanto rispondo alle prime recensioni.

@ Clint
E' vero che il film è un po' sproporzionato: 3/4 di film dedicati a Ygnacio, Bernarda e all'infanzia di Maria. Solo l'ultima parte alla staoria d'amore. Effettivamente anche nel libro è così, la storia d'amore occupa appena un 40% dell'opera che erroneamente (e qui ho sbagliato anche io quando l'ho mandato in sviluppo) viene spacciata dappertutto come un libro sulla "storia tra un prete e una bambina". Non è così, nel senso che il libro parla di molto altro e descrive un mondo governato dalle religioni. Scrivendo il film mi sono reso conto anche io che era un po' sbilanciato, ma alla fine ho deciso di non tagliare la prima parte perchè descriveva bene due personaggi a cui tengo molto Ygnacio e Bernarda.
Sono contento che ti siano piaciuti, soprattutto la seconda!
Sul fatto che mi sono lasciato prendere la mano nelle scene più spettacolari, beh è vero, non mi sono regolato! Ma era mia intenzione, volevo dare un taglio un po' "magico" e fiabesco a tutta la storia. Insomma, mi sono divertito a scriverlo e e mi sono fatto un po' prendere la mano! :P
Grazie comunque per i complimenti, e mi fa piacere che il film alla fine non ti abbia lasciato indifferente. :D


@ Little Tin
CITAZIONE
quello ch ho scritto iri lo penso ancora adesso, da sobria. Bravissimo Hermes

ahahah!bene quindi gli apprezzamenti non erano frutto dei fumi dell'acool!! :P
Comunque anche dopo la birra avevi colto perfettamnete lo spirito del film!
Il prete vedeva i demoni ma erano solo allucinazioni. Alla base del film c'è l'idea che le credenze e la fede, in qualsiasi tipo di cosa, spesso fanno vedere cose che non esistono. Quando il prete decide di abbandonarsi all'amore per Maria, la sua fede non è più nella Chiesa, ma nell'amore per la ragazzina, quindi le suore e il vescono, che ostacolano continuamente il suo amore, diventano dei demoni da combattere.
Lo stesso vale anche per gli altri personaggi, che spesso sono convinti di vedere ciò che non esiste.
Grazie ancora per i complimenti! :D
 
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Andrew.
view post Posted on 28/9/2011, 18:14




Recensione della Chimera.


Dell'amore e di altri demoni è un film parecchio insolito e originale.
L'ambientazione in primo luogo è quella che balza all'occhio. Siamo in un ambiente e un'epoca dove vige ancora la schiavitù e dove le superstizioni sono all'ordine del giorno. E' un ambiente ricco di colori e di voci, di facce diverse, ma assistiamo a un cambiamento che rivelerà un'altra facciata di questa "società". La moglie devota si trasforma in un'insaziabile e avido mostro, il vescovo caritatevole rivela una natura bestiale, tutto andrà insomma incontro a un progressivo disfacimento, che è descritto con dettagli estremamente crudi.
Su questo sfondo mutevole si muovono i personaggi che saranno costretti a lottare contro i demoni, demoni di vario tipo come il dolore, la rabbia, l'invidia e la malattia. Ma il fulcro della storia è sicuramente l'amore. E' l'amore che ha dato inizio al tutto, quando Olivia e Ygnacio hanno cercato di stare insieme e l'amore ha continuato a muovere i personaggi. A partire dallo stesso Ygnacio che cerca in tutti i modi di salvare sua figlia, per poi passare all'amore di Deluna che si invaghisce di Maria e cercherà di alleviare il suo dolore.
Il film è difficilmente inquadrabile in un genere e questo è un grande pregio. Ci sono componenti drammatiche che prevalgono, ma anche sentimentali e di orrore. Quest'ultimo in particolare mi è piaciuto per delle immagini inquietanti e rese bene, penso ad esempio alla scena dentro la chiesa con il vescovo e la badessa.
Molto intenso il finale, dove la vecchia che fino a quel momento era stata dipinta con una connotazione lugubre, rivela la sua essenza quasi d'angelo e con i due amanti che muoiono con la speranza negli occhi, ritrovandosi poi in un posto dove potranno coronare il loro sogno d'amore.
Alfonso Cuaron è un regista anch'esso difficilmente inquadrabile in un genere. Partendo da film drammatici, è passato al fantastico dirigendo "Il pringioniero di Azkaban" (uno dei film più riusciti della saga) alla fantascienza impegnata de "I figli degli uomini". La trovo una scelta azzeccata, per un regista che nella realtà sta dimostrando di saperci fare (personalmente attendo molto "Gravity", che uscirà nel 2012) e che avrebbe potuto benissimo dirigere una storia di questo tipo.
Ottime anche le scelte di cast. Da menzionare Benicio del Toro che interpreta un personaggio molto combattuto e la giovane Isabelle Fuhrman che ho avuto modo di apprezzare in "Orphan" e che qui regala un'interpretazione degna di colosseo. Bravo anche Diego Luna, che personalmente non credo di averlo visto recitare nella realtà, ma anche lui con un personaggio molto sfaccettato ed emotivo. Tra le altre, mi ha colpito Famke Janssen che nel ruolo di Bernarda incarna il cambiamento di cui parlavo, il degrado e la rassegnazione, il pessimismo insomma.
Tutto perfetto quindi? Non proprio. Si possono scorgere qua e là piccole cose che potevano essere trattate meglio, come la figura del giornalista che non viene affrontata in maniera approfondita (e la cui voce fuori campo all'inizio è un po' eccessiva) o dei salti temporali un po' troppo repentini in alcuni punti dove magari ci si poteva dilungare un po' di più senza timore. Inoltre ho trovato un po' esagerate certe descrizioni macabre, come quando i personaggi si rivoltano tra gli escrementi. Non sono uno che si scandalizza, ma penso che avremmo capito la situazione anche senza scrivere esplicitamente i minimi dettagli che in questo modo sembra che siano usati solo impressionare lo spettatore.
Ma queste sono piccolezze che non considero. Il problema è che in generale, la sensazione che viene fuori da questa lettura è di un film che fa un po' fatica a restare ben compatto in tutte le sue forme. Come se la sceneggiatura faticasse a contenere tutti questi elementi che si scontrano a spallate cercando di restare tutti nello stesso posto. Ci riescono, ma appunto a fatica. So che è un'immagine strana, ma non riesco a spiegarmi meglio.


VOTO: 7,5 (non riesco a decidermi su quale parte far pendere il voto, al sondaggio voto successivamente)

E' il terzo film di Hermetico, quello della "consacrazione", ma c'è da dire che il produttore non ne aveva bisogno. Ha esordito con un film particolare che ci ha un po' sconvolto ma che è stato apprezzato e ha vinto dei premi, poi è passato a una commedia amara deliziosa (secondo me un po' sottovalutata e dimenticata) e ora torna al cinema con questo film che ha sempre meno difetti e che potrebbe dirà la sua sia al festival di Roma che agli awards (penso già alla categoria miglior soggetto). Forse lo stile non è perfetto e necessita di essere limato ancora un po', ma viaggiamo già su alti livelli.
 
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view post Posted on 29/9/2011, 16:56
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CITAZIONE (Andrew. @ 28/9/2011, 19:14) 
Si possono scorgere qua e là piccole cose che potevano essere trattate meglio, come la figura del giornalista che non viene affrontata in maniera approfondita (e la cui voce fuori campo all'inizio è un po' eccessiva) o dei salti temporali un po' troppo repentini in alcuni punti dove magari ci si poteva dilungare un po' di più senza timore. Inoltre ho trovato un po' esagerate certe descrizioni macabre, come quando i personaggi si rivoltano tra gli escrementi.Non sono uno che si scandalizza, ma penso che avremmo capito la situazione anche senza scrivere esplicitamente i minimi dettagli che in questo modo sembra che siano usati solo impressionare lo spettatore.

La figura del giornalista voleva essere solo una voce narrante, che racconta una storia a mo' di fiaba. Tra l'altro la scoperta del corpo di una certa Sierva Maria, con una chioma lunga 22 metri è un fatto realmente accaduto e si dice che Gabriel Garcia fosse tra i giornalisti che hanno assistito al ritrovamento. Da ciò è nata l'ispirazione per il libro.
Che abbia usato molto la voce fuori campo all'inizio è vero, non trovavo altri modi per riassumere tutta quella parte sull'infanzia, ma effettivamnte è molto presente e magari potevo alleggerirla un po'.
Sulle descrizioni macabre: all'inizio ero molto combattutto e avevo preferito togliere certi dettagli. Poi però ce li ho rimessi, perchè per quanto disgustosi raccontano un mondo selvaggio e pulsante, rendendolo anche drammaticamente credibile.

CITAZIONE (Andrew. @ 28/9/2011, 19:14) 
Il problema è che in generale, la sensazione che viene fuori da questa lettura è di un film che fa un po' fatica a restare ben compatto in tutte le sue forme. Come se la sceneggiatura faticasse a contenere tutti questi elementi che si scontrano a spallate cercando di restare tutti nello stesso posto. Ci riescono, ma appunto a fatica. So che è un'immagine strana, ma non riesco a spiegarmi meglio.

Credo che sia un po' la stessa cosa che ha riscontrato anche Clint: tante atmosfere, diversi sapori, registri diversi che probabilmente non si amalgano perfettamente. Il film inizia in un modo, continua in un altro e finisce in un altro ancora, può essere un pregio ma anche un difetto.


Grazie per gli apprezzamenti!Sono contento che ti sia piaciuto, in particolare le scelte per il cast e la regia (anche io sono curioso di vedere il suo nuovo film!) e alcune scene! :D

 
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Laury1994
view post Posted on 6/10/2011, 19:05




Regia 7,5
La scelta di Cuaròn mi è sembrata ben ponderata. Il regista del terzo capitolo della saga di Harry Potter (una delle più "dark" della serie) si dà parecchio da fare, fino quasi a esagerare, in certe scene.

Sceneggiatura: 7
Mi ha dato l'idea di non saper bene su quale aspetto concentrarsi. Forse è conseguenza dell'aver così tanti bei personaggi, ognuno con la sua storia interessante. Però quando alla fine si focalizza su Delaura e Maria, finalmente partono i fuochi d'artificio. Qualche dubbio anche sul giornalista-narratore: mi son chiesta come abbia fatto a ricostruire tutta la storia...

Soggetto: 8,5
Forse non l'ha sfruttato al massimo, ma il soggetto scelto da Hermetico rimane di primissima qualità. Sarei davvero curiosa di vederlo realizzato sul serio, questo film.

Cast: 7,5
La piccola Maria e Delaura sono certamente i due personaggi che spiccano di più, essendo del resto i protagonisti, ma come "supporting role" Benicio Del Toro e Famke Janssen sono superlativi.

Locandina: 7
Il disegno è splendido, però proprio non ce lo vedo su una locandina...

Musiche: 8
Uno dei punti di forza del film.. Mi hanno davvero affascinato.

Sito: --
Deve ancora arrivare, credo.

Voto complessivo: 7,5
Un film molto elaborato, con registri diversissimi l'uno dall'altro. Il nodo centrale è comunque nell'esaltazione della passione e dell'amore, quest'ultimo dipinto in maniera tanto intensa da poter essere paragonato a un demone che finisce per possedere chi cade affetto dalla sua malìa. E le conseguenze sono distruttive. Ritratto pessimista, ma assolutamente da non sottovalutare.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 7/10/2011, 16:24




Regia: Cuaròn è il regista del miglior episodio della saga di Harry Potter e ho amato molto il suo I figli degli uomini, film secondo me sottovalutato. Credo (nonostante la mia conoscenza sia minima) sia la scelta migliore per un film come questo: il regista riesce a rendere la storia credibile (ma su questo aggettivo si potrebbero fare numerosi “ghirigori”, stiamo pur sempre parlando di Garcìa Màrquez), nonostante la sua difficoltà. Oltretutto riesce a far appassionare gli spettatori, nonostante un inizio un po' lento (ma necessario per comprendere lo sviluppo della storia).
Sceneggiatura: Non deve essere stato facile per Hermetico ridurre il libro. Lo dico perché avendo letto due delle opere più importanti del Nobel colombiano (Cent'anni di solitudine e L'autunno del patriarca) so che il suo stile ultra-immaginifico ben poco si adatta al cinema (può sembrare paradossale ma è così), infatti da quel poco che so i film tratti dai romanzo di Gabo sono poco riusciti. In effetti, anche qui ho notato la stessa cosa: la sceneggiatura, scritta bene, mi è sembrata “normalizzata” rispetto alla fantasia dello scrittore (anche se io il romanzo non l'ho letto, quindi non so se il romanzo è un'esplosione di suggestioni come era il suo più famoso), per quanto faccia capolino qua e là (Bernarda grassa per aver mangiato troppa cioccolata, per esempio, o la stessa Maria dai lunghi capelli). Però la storia l'ho seguita con grande interesse, e mi sono affezionato ai personaggi.
Soggetto: Non ho letto il romanzo, ma i due citati che ho letto mi sono piaciuti molto (oltretutto non li ho mai trovati barocchi e noiosi come dicono alcuni). Poi, ripeto, non credo sia stato facile per Hermetico ridurre il romanzo, cui non so quanto è stato fedele.
Cast: Del Toro come sempre bravo, la Janssen fa piacere rivederla (ma sarà che io l'amo essendo lei stata la Jean degli X-Men), Diego Luna mi sta simpatico ed è un buon attore ed è perfetto per la parte, come del resto lo sono Rush, la Gugino e Huston. La migliore però è Isabelle Fuhrman, che non conoscevo e che è davvero brava, e credibile quando deve fare l'“indemoniata”. Non la conoscevo, ma credo sia destinata a un grande futuro.
Locandina: Buona, molto fantasiosa.
Musiche: Adatte.
Sito: Non c'è ancora.
Voto complessivo: 7,5
 
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Atamàz
view post Posted on 7/10/2011, 22:22




Dell'amore e di altri demoni era il film che attendevo di più, in questo semestre e, a conti fatti, al termine della visione, credo di potermi ritenere soddisfatto.
Anticipando che il voto non sarà ai massimi livelli a causa di alcuno difetti su cui mi dilungherò poi, il film mi ha tuttavia regalato tutto ciò che andavo cercando in esso: una bella ambientazione, pittoresca e originale, personaggi insoliti e ben caratterizzati, pregiudizi, superstizioni e un amore impossibile e contrastato, ma così forte da poter condurre a due sole conclusioni, il trionfo o la morte. Tutti questi elementi non solo sono presenti, ma sono stati trattati in maniera approfondita e originale, ricamati da un Cuaròn che, soprattutto dalla tre quarti in poi, si sbizzarrisce in virtuosismi visionari impressionanti.
Veniamo quindi a cosa non mi è piaciuto. La lunghissima premessa con la voce fuori campo, innanzitutto: se posso dare un consiglio a Hermetico (e a tutti quanti), cerca(te) di limitare al minimo l'uso di questo espediente. Se può andare bene per l'attacco di una o due scene, un'intera premessa, peraltro così lunga, con qualcuno che racconta e dà delucidazioni in merito alle scene che vediamo, alla lunga risulta davvero pesante.
In secondo luogo, se anche si decide di impiegare un narratore, la sua "invasiva" presenza va giustificata e focalizzata. Se la scoperta del corpo di Maria , nell'incipit, è di grande effetto (ho giusto un dubbio: ma non l'avevano rasata a zero?), il fatto che il giornalista si metta a raccontare l'intera vicenda, ricca di particolari, non è ben contestualizzato. Quanti anni son passati? In che periodo si svolgono gli avvenimenti (presenti e passati)? Dove siamo? Perché il giornalista è lì? Come si chiama? Ha svolto delle indagini? Rispondere a queste domande avrebbe reso interessante e viva anche la figura del narratore, la quale, come ho detto, se la si utilizza è bene darle spessore. Si poteva, giusto per fare un esempio, far vedere il giornalista che faceva qualche domanda e trovava magari un anziano che da bambino era stato schiavo nella casa di Ygnacio e pertanto testimone di tutto; attraverso i suoi ricordi si poteva così mostrare il passato. E' giusto un'idea, ma avrebbe chiuso per bene il cerchio.
Infine, le immagini "gore". Personalmente le avrei evitate, o ridotte. Le ho trovate un po' gratuite, come mi era capitato tempo fa alla visione di Dorian Gray, quello con Ben Barnes: insomma, non che io abbia lo stomaco debole, ma se il tono di un film è su un altro livello, questi sbalzi non mi piacciono granchè.
Con le critiche ho finito. Chiedo scusa se mi sono dilungato, ma l'ho fatto per il semplice motivo che, con qualche accorgimento in più, questo film sarebbe potuto entrare a pieno titolo tra i miei preferiti. Certo è che, se consideriamo che si tratta appena del terzo film di Hermetico, dire che siamo sulla buona strada è poco!
Dal punto di vista tecnico, da sottolineare la prova di tutti gli attori principali (nomination per il cast garantita), con una nota di merito per la giovane Isabelle Fuhrman, davvero sorprendente.
Colonna sonora decisamente valida e locandina un pelo troppo "artistica".
 
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canepa
view post Posted on 9/10/2011, 00:03




RECE FLASH by Tomcat: DELL’AMORE E ALTRI DEMONI
La passion in ogni sua sfumatura


Regia: 75 Cuaron è stat oil regista che ha portato una ventata dark nella saga di HP. Qui si spinge oltre, gettandoci in un’abbuffata di sensualità, malvagità e piccolezza umana. Con grande stile e accortamente. Forse ha puntato troppo sulla sessualità esplicità in alcuni tratti, ma non c’è niente da ecccepire.
Sceneggiatura: 77 Lo script è scritto e impaginato in maniera corretta e a eccezione di un (a mio avviso) orripilante “Schiavare” al posto di aprire, non ci sono errori di sorta. Una sceneggiatura immaginifica che punta molto su ciò che può dare allo spettatore, con scene inquietanti e in alcuni casi, perfino paurose. Sicuramente vedendo la pellicola, si avverte l’angoscia per la sofferenza che è costretta a vivere Maria, sia in quella che dovrebbe essere la sua casa, sia quando è rinchiusa. Non ho capito molto l’utilizzo della voce fuori campo, che all’inizio sembrava invasiva e poi ritorna solo nell’ultima scena. Io non sono contro la VFC, ma in questo caso, credo che se ne poteva tranquillamente fare a meno e il film non ne avrebbe risentito. Grande attenzione per i dialoghi e idem per la costruzione dei personaggi, anche se come detto il personaggio di Bernarda non mi ha fatto impazzire. Complimenti per gli effetti speciali, che sono notevoli, con le punte massime, nell’inferno sotto la gonna della badessa e le suore ragno. Immaginandomelo, mi ha fatto tornare alla mente i diegni del video di “The wall” dei Pink Floyd.
Soggetto: 77 Una storia che ci porta in un’epoca lontana, dove il potere è ancora forte e spietato nelle mani dei figli della Chiesa. Una istituzione che non viene certo dipinta bene, ma storicamente è una considerazione ineccepibile. La storia gira intorno all’amore e alla passione, Ci sono gli amori fra Ygnacio e la pazza (che è l’unica che gli resterà fedele per tutta la vita), c’è la piccola e povera ragazzotta che incastra il ricco solo per alzarsi di livello; che in questo caso, sarà la sua rovina. La passione di una bambina per la libertà e il non volersi piegare alle regole; la fede in Dio di un giovane prete, che si lascia irretire dai piaceri della carne; L’amore del padre per una figlia e ancora tanto altro. Una storia affascinante, che è tragica, ma questa tragedia, viene acuita d quelle che potrebbero essere visioni di esseri inesistenti, ma che incarnano visivamente la cattiveria umana. Mi ha fatto specie però che alla fine sia un film sull’amore che è il peggiore dei demoni, ma che solo nel finale questo aspetto emerge prepotente.
Cast: 77 Grandissima prova dei due a me sconosciuti Luna e Fuhrman. Entrambi splendidi nei loro ruoli regalandoci, una recitazione che sprizzava sofferenza e amore da ogni poro. Trovo forse poco sfruttato Del Toro, seppur mostri la sua bravura e abbastanza fuori ruolo la Jenssen che si ritrova a interpretare la plebea arricchita che sta sempre a amoreggiare con gli schiavi o mangiare cioccolata. Anche se un paio di scene in cui parla al marito o mostra l’odio per la figlia non sono male.
Locandina: 75 Forse un po troppo letteraria, ma ha la forza visiva di farci capire qualcosa del film.
Musiche: 80 Le ho trovate tutte buone e che ben si adattano. Magari appena avrò un attimo ne parlerò in maniera più approfondita.
Sito: X
Voto complessivo: 76/100 Dell’amore e altri demoni è un film sulle passioni, che siano carnali, amorose, affettuose o altro, le analizza tutte. Una storia che non manca di essere godereccia, ma fondamentalmente è una storia di sofferenza. Una storia immaginifica che potrebbe turbare, ma che riesce a tenere sempre viva l’attenzione dello spettatore e non è poco.
 
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view post Posted on 11/10/2011, 17:56
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Grazie a tutti i recensori! Sono contento che il film sia piaciuto! :D
Rispondo velocemente a qualche spunto.

CITAZIONE (Atamàz @ 7/10/2011, 23:22) 
Veniamo quindi a cosa non mi è piaciuto. La lunghissima premessa con la voce fuori campo, innanzitutto: se posso dare un consiglio a Hermetico (e a tutti quanti), cerca(te) di limitare al minimo l'uso di questo espediente. Se può andare bene per l'attacco di una o due scene, un'intera premessa, peraltro così lunga, con qualcuno che racconta e dà delucidazioni in merito alle scene che vediamo, alla lunga risulta davvero pesante.
In secondo luogo, se anche si decide di impiegare un narratore, la sua "invasiva" presenza va giustificata e focalizzata. Se la scoperta del corpo di Maria , nell'incipit, è di grande effetto (ho giusto un dubbio: ma non l'avevano rasata a zero?), il fatto che il giornalista si metta a raccontare l'intera vicenda, ricca di particolari, non è ben contestualizzato. Quanti anni son passati? In che periodo si svolgono gli avvenimenti (presenti e passati)? Dove siamo? Perché il giornalista è lì? Come si chiama? Ha svolto delle indagini? Rispondere a queste domande avrebbe reso interessante e viva anche la figura del narratore, la quale, come ho detto, se la si utilizza è bene darle spessore.

E' vero lo avete notato un po' tutti, la voce fuori campo all'inizio è eccessiva. Potevo tranquillamente tagliare diversi pezzi e tutto sarebbe rimasto comunque comprensibile.
Sulla figura del narratore, non so quanto ci avrebbe guadagnato il film, se avessi spiegato chi era, come ha ricostruito la storia ecc. All'inizio volevo addirittura usare solo una voce fuori campo, "stile fiaba". Poi ho deciso di attenermi di più al libro e aggiungere la scena iniziale. Ma effettivamente la figura del narratore conta poco all'interno della storia, anche nel libro non se ne parla.
Ah, riguardo la folta chioma di Maria ehm, ho dimenticato di scrivere un particolare nell'ultima scena, e cioè che i capelli le stavano già ricrescendo. :P
Grazie comunque per i consigli!

 
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Andrew.
view post Posted on 18/10/2011, 19:04




Dato che il film è uscito al cinema virtuale, ecco l'intervista.


- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Il libro da cui è tratto lo lessi ai tempi delle superiori, come “compito delle vacanze”. A distanza di anni mi è tornata in mente la storia, che mi aveva colpito molto, quindi mi sono detto perché non trasporlo?


- Parlaci delle scelte di cast e regia.

Alfonso Cuaròn l’ho scelto per il suo eclettismo. Passa da un genere all’altro e ha dimostrato di saperci fare anche con il fantastico, quindi era il regista perfetto. Diego luna l’ho ingaggiato proprio grazie a un suo film “Y tu mama tambien”. Con la Fuhrman è stato un colpo di fulmine grazie al film Orphan e non ho mai avuto dubbi. Più travagliate le scelte di Del Toro e Famke Janssen, ma alla fine credo siano state delle buone scelte.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Niente di particolare.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

7,5

- Un pregio del tuo film?

Alcune scene spettacolari e il soggetto in sé.

- Un difetto del tuo film?

E’ un film che racchiude parecchi generi e atmosfere diverse. A volte il tutto non si fonde alla perfezione.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Il film è già passato al festival quindi direi che i giochi ormai son fatti.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Oltre all’obiettivo ovvio di coprire i costi, considerando anche che è il mio film più costoso, spero anche di raggiungere il primo posto magari per una settimana, ma la vedo dura.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

E’ il film che ho scritto forse più di getto e, nell’ultima parte, ho tolto il freno a mano sbizzarrendomi con la fantasia.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Beh, di difetti ce ne sono anche in questo film, ma ne vado fiero perché ho percorso strade nuove, rispetto ai miei due film precedenti.



- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Per ora non saprei.


- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Anche qui non saprei, forse alle atmosfere fantastiche de Il principe della nebbia.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Il Labirinto del Fauno di Guillermo del Toro e Dracula di Coppola per le scene fantastiche, Quills la penna dello scandalo di Kaufman per il tenore generale del film.


- Il tema e/o il messaggio del film?

Che le credenze, le superstizioni e l’integralismo religioso possono davvero rovinare una società. E l’amore, quando è onesto e sincero, dovrebbe contare sopra ogni cosa.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Se hai voglia di una storia ambientata in un’epoca lontana, carica di passione, magia e (a volte) violenza, allora hai trovato il film giusto.


- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Che a volte è davvero esagerato e che è troppo triste perché “finisce male”.


- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Sicuramente miglior attrice femminile, poi proverei anche con miglior soggeto.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

E’ ancora presto, ma a giudicare dal trionfo al festival direi Ricordi di un vicolo cieco. Comunque credo che molti produttori debbano ancora calare il loro asso.


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Ad oggi ho realizzato tutti i film che avevo in mente, ma sto ancora cercando il soggetto giusto per un horror “ignorante”.

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo? Hai sorprese pronte?

Spero di continuare a leggere i film che usciranno e commentare le notizie sul forum.



Questo è il sito:

http://hermesproduction.altervista.org/DellAmoreHome.html



 
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Andrew.
view post Posted on 20/10/2011, 11:59




CITAZIONE
- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Che a volte è davvero esagerato e che è troppo triste perché “finisce male”.

A me il finale non è sembrato affatto negativo. Anzi. Dopo una vita passata tra sofferenze atroci, i due protagonisti finalmente trovano la pace, insieme. Più lieto di così, non si può :P

CITAZIONE
- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
Ad oggi ho realizzato tutti i film che avevo in mente, ma sto ancora cercando il soggetto giusto per un horror “ignorante”.

In che senso "ignorante"?
 
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19 replies since 26/9/2011, 22:28   1531 views
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