| DELL'AMORE E DI ALTRI DEMONI by Clint94
Al suo terzo film, già considerato uno dei più promettenti giocatori di cinematik, Hermes propone una pellicola difficile e ambiziosa, tratta da un romanzo del celebre scrittore Gabriel Garcia Marquez. Una storia tenebrosa e visionaria, cruda e poetica, non facile da giudicare. Il soggetto è originale e interessante: dopo essere stata morsa da un cane, una ragazzina, figlia di un padre debole e depresso, e di una madre annoiata che la detesta, viene rinchiusa nella torre di un monastero per essere esorcizzata, ma il prete che la deve assistere si innamora di lei. Una storia ricca di spunti, quindi, in cui vengono trattati temi importanti come la fede e soprattutto l'amore. È un film sull'amore infelice. Nessuno dei personaggi riesce ad amare la persona a cui vuole bene per davvero: Yignacio non riesce ad amare Olivia ed è costretto a sposarsi con una donna avida e arrivista; Olivia ama Yignacio, ma lui la respinge; Delaura e Maria si amano, ma vengono separati. Nessuna delle storie d'amore presentate nel film ha un esito positivo. Ma è anche un film sulla fede e sulla religione: non ci fa certo una bella figura la Chiesa, che è anzi l'antagonista principale, il nemico da sconfiggere, che divide i due innamorati, Delaura e Maria. È la Chiesa che condanna entrambi alla morte, per la sua mentalità chiusa e insensibile; la Chiesa che nel film viene considerata addirittura peggiore dei riti degli schiavi africani, che sacrificano gli animali in nome delle loro divinità. Ma è anche un film molto visionario, ricco di scene stupefacenti, come quella in cui Sierva Maria viene esorcizzata dal vescovo che ai suoi occhi appare come un caprone. Ancor più terribile è la rappresentazione dell'esercito di suore comandato dalla Badessa interpretata da Carla Gugino, una sorta di creatura terribile e maligna, un mostro crudele e insensibile. Forse c'è sin troppa carne al fuoco e personalmente avrei preferito che la prima parte, con il racconto della giovinezza di Ygnacio, fosse tagliato in favore di un maggior approfondimento dell'evolversi del rapporto tra Delaura e Maria, che a mio avviso è il tema principale del film e che forse è un po' troppo rapido. Tuttavia, proprio i due genitori sono secondo me i personaggi caratterizzati meglio: Ygnacio, interpretato da un inedito Benicio Del Toro, fa quasi pena nella sua debolezza, nella sua frustrazione, nel suo farsi influenzare da tutti, nella sua incapacità di prendere in mano la situazione; al contrario, Bernarda, che ha il volto della bravissima Famke Janssen (scelta perfetta, per nulla scontata), è terribile nel suo odio per la figlia, nel disprezzo con cui tratta il marito, nel suo malato e irrefrenabile desiderio di piacere. Anzi, forse fa più paura lei di tutti i mostri che compaiono nel film: il processo di progressiva degradazione, che la imbruttisce fino a portarla alla morte per mano di uno dei suoi numerosi schiavi-amanti, è davvero agghiacciante. Sono invece meno riuscite le figure dei due innamorati, Maria e Delaura: la prima, per quanto caratterizzata abbastanza bene, non è mai riuscita a colpirmi davvero, mentre il secondo è difficile da inquadrare, forse perché il suo innamoramento per Maria è troppo repentino, considerando che è un prete e teoricamente non dovrebbe essere vittima di queste passioni. Anche la parte visionaria, per quanto sorprendente ed efficace, talvolta l'ho trovata esagerata. Non so, è come se la storia sia un po' sfuggita di mano al suo autore, ma è più che altro una sensazione e credo sia una pecca dovuta solo ed esclusivamente alla poca esperienza. Comunque, la sceneggiatura di Hermes è scritta molto bene, senza nessun errore particolare, ed è accompagnata da una colonna sonora molto ricca, selezionata con estrema cura, che ho apprezzato molto. Il film nel complesso è abbastanza riuscito, sicuramente è una pellicola interessante, con numerosi spunti, che farà discutere. Resta però quella sensazione che la stesso film, in mani più esperte, sarebbe potuto diventare un vero gioiellino. In ogni caso, ad Hermes, sebbene sia solo al terzo film, ormai manca poco per competere coi produttori più navigati. Sono certo che tra uno o due film, riuscirà a sfornare il suo capolavoro.
VOTO: 7-
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