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Festival di Roma - Domani, un'oasi
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Festival di Roma - Domani, un'oasi, Chimera Films

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World ^_^
view post Posted on 19/9/2011, 09:45




Ricominciano le proiezioni dei film in concorso.
Apre la settimana, Domani un'oasi della Chimera Films.



loca2v
http://chimerafilms.altervista.org/domaniu...noasiscript.htm

Nel pomeriggio, l'attesa conferenza stampa, con Andrea Carbone.
Buona visione!

 
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canepa
view post Posted on 19/9/2011, 13:42




CONFERENZA STAMPA:

1) Lo scorso anno solo un colosseo d’argento per Freeman. Quest’anno speri in qualcos’altro?
Spero nel colosseo d'oro. No, a parte lo scherzo spero di incontrare principalmente il consenso della critica. Se ci scappasse qualche premio non sarebbe male, ad esempio quello alla regia o all'attore protagonista.

2) Com’è tornare a garaeggiare al Festival di Roma? Sembra che i Festival o i contest, spesso volgano a tuo favore.

Posso darti ragione per i contest, ma non per il festival di Roma, che ormai è diventato la mia bestia nera. Quasi tutti i film che ho fatto partecipare al festival si sono rivelati poco apprezzati dal pubblico (relativamente, perchè non parliamo di insufficienze, ma di film che potevano essere fatti anche meglio). Capirai quindi che c'è ormai la paura di ripetersi e prima o poi dovrò sfatare questa cosa.

3) Una regista donna. Da quel che mi ricordo, sei forse il primo a farlo o almeno uno dei pochi. Come mai hai affidato a lei la regia del tuo film?
Non penso di essere stato il primo e tra l'altro io l'avevo già presa una regista donna, proprio per un film che partecipò due anni fa al festival di Roma, "Qual è il tuo nome?", diretto da Jane Campion. A onor di cronaca, il film era un western atipico (:P) che fu abbastanza apprezzato anche se non vinse niente.
Per "Domani, un'oasi" ho scelto la Bigelow semplicemente perchè la ritenevo la più adatta dopo aver visto The Hurt Locker. Insomma, l'ho trovata perfetta per girare un film che mescolasse un po' di esotico e di azione.

4) Un film dalla trama importante e impegnata. Credi che possa essere la carta vincente per vincere qualche premio?
Non lo si può negare, i film "impegnati" in cause umanitarie solitamente incontrano più facilmente il favore del pubblico perchè anche se il film dovesse essere una schifezza, almeno avrebbe dalla sua il fatto di parlare di qualcosa di socialmente utile, quindi ho il sedere parato. :P
Ma spero ovviamente che se dovesse vincere qualcosa, non sia per la causa in questione ma per il film in sè e i personaggi.

5) Un cast che si bilancia fra uomini e donne famosi. Come sei arrivato a questo mix?
Come personaggi sono rimasto quasi fedele a quelli del libro e non è stato difficile scegliere i protagonisti, dato che già mi ero perfettamente immaginato come avrebbero potuto essere mentre leggevo il romanzo.
Christian Bale forse è quello che ha dovuto attendere di più prima di ricevere una mia chiamata. E' stata una scelta dettata anche dai tempi. Avevo bisogno infatti di qualcuno di famoso, conosciuto dal pubblico, ma al tempo stesso con la giusta fisicità, nè troppo giovane, nè troppo vecchio. Insomma, ne ho scartati tanti prima di lui, tant'è che inizialmente il ruolo doveva essere affidato a Russell Crowe.

6) Chi porterai con te sul Red Carpet?
Ho già chiesto a Jada Pinkett Smith di accompagnarmi. Lo dico da subito, è il mio personaggio preferito del film e lei ha recitato in maniera strepitosa.

jada-pinkett-smith-20050807-60802
La Signora Smith al party del dopo proiezione.

7) Il pregio e il difetto principale del tuo film.
Pregio: potrebbe smuovere qualcosa dentro la pancia (non è un pregio per gli stitici ma per tutti dato che è questo che mi aspetto io da un film).
Difetto: probabilmente potevo chiarire un tantino di più una sottotrama che fino all'ultimo non mi ha convinto.

8) Quando uscirà il tuo film nelle sale?
Il 17 settembre, se non ricordo male.

9) Pronostico secco: chi vince il festival?
World, nonostante si nasconda dietro un "film troppo personale". La vecchia volpe ha tutte le carte in regola per tornare a far centro.
 
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Clint1994
view post Posted on 19/9/2011, 14:02




DOMANI, UN'OASI by Clint94

Parte col botto il nuovo film di Andrew. Dopo pochi minuti dall'inizio, il protagonista, un medico perfettamente a suo agio nel suo ambiente, viene sequestrato da alcuni uomini mascherati e condotto in un piccolo villaggio africano, dove viene quasi costretto a dare una mano a un gruppo di medici di varie nazionalità che si spostano di villaggio in villaggio curando il maggior numero di malati possibile. Responsabile del rapimento del protagonista, ma anche di quello degli altri medici, è Dziiya, una donna dura e disincantata, che introduce il dottor Rice in questo nuovo mondo e cerca di fargli capire, con modi tutt'altro che gentili, le responsabilità dei paesi occidentali sulle disastrose condizioni dei paesi africani. Rice tuttavia non ci sta e riesce a fuggire, ma incontrerà nuovamente le sue vecchie conoscenze.
La storia è molto particolare e piuttosto originale, anche perché mescola molti generi diversi: è molto drammatico nella prima parte, per poi diventare quasi una spy story con qualche efficace scena d'azione nella seconda parte (che è molto diversa dalla prima). Lo script è impeccabile: scorrevole, piuttosto coinvolgente, riesce a mantenere sempre alta l'attenzione grazie anche ai cambi di genere e di ritmo, che rendono il film molto movimentato. Ci sono però almeno un paio di errori di scrittura che vengono ripetuti diverse volte nello script: “gip” invece di “jeep” e l'espressione “entrare dentro” (che è scorretta in italiano). La caratterizzazione dei personaggi è sicuramente riuscita: Christian Bale è bravo e credibile nel ruolo del dottor Rice, che da tranquillo burocrate si ritrova coinvolto in una vicenda più grande di lui che lo cambierà radicalmente come persona. Ottimo anche Paul Bettany nel ruolo di Golden, medico freddo e distaccato, che però lo script lascia intendere che in passato, quando è stato rapito come Rice, ha creato parecchi problemi. Questa sfumatura sul suo passato l'ho apprezzata molto, lo rende più umano. Mi sono piaciute molto anche le due protagoniste femminili, Jada Pinkett Smith e Thandie Newton, forse anche più brave dei due protagonisti maschili: difficile stabilire la migliore tra le due. La prima interpreta il personaggio più forte anche emotivamente agli occhi dello spettatore: una donna dura e intelligente, che per una causa maggiore, per un ideale, è disposta anche ad andare contro la legge; una persona coerente con le sue idee, degna di stima, anche se sicuramente non simpatica. La seconda ha un ruolo molto più ambiguo: il personaggio di Maritè è il più imprevedibile di tutti, quando è in scena non sai mai cosa aspettarti, non sai mai che cosa potrebbe fare. Un po' sprecato Chris Cooper, attore a mio avviso sottovalutato, che meriterebbe ruoli di maggior spessore. Voglio poi menzionare il finale del film, che è una scena davvero emozionante, una delle più belle che abbia letto di recente: la pioggia che cade, i volti dei protagonisti, i festeggiamenti, abbinati al brano Wonderful Africa, creano un'atmosfera davvero unica e hanno un impatto notevole sullo spettatore. Un finale bellissimo, insomma, che alza ulteriormente il voto del film.
Interessante e per nulla scontata la scelta della Bigelow alla regia: pensando a un progetto del genere sicuramente non è il primo nome che viene in mente, ma più ci penso e più mi convinco che ci sta. Buona scelta, quindi.
In conclusione, “Domani un'oasi” è un'ottima pellicola, confezionata in maniera impeccabile, con un gran bel cast e dei personaggi interessanti. Difficile trovare dei difetti: forse la divisone tra la prima e la seconda parte è fin troppo netta, nel senso che sembra quasi di assistere a un film di genere diverso, ma la storia lo richiedeva. Tra le due, la prima è la più drammatica e lineare, mentre la seconda è assai più intricata e forse, nella sua semplicità, è più riuscita la prima. In ogni caso, non è il miglior film di Andrew, ma resta una pellicola assolutamente valida.

VOTO: 7,5
 
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Andrew.
view post Posted on 19/9/2011, 14:53




Rispondo subito (e farò lo stesso con gli altri).
Mi fa piacere intanto che ti sia piaciuto e in particolare ho apprezzato il tuo apprezzamento (scusa il gioco di parole) del finale, dato che è tutta farina del mio sacco (nel libro quasi tutta la seconda parte è leggermente diversa, compreso appunto il finale).
Sulla divisione della prima e seconda parte, posso darti ragione perchè effettivamente c'è questo cambio di genere, ma era inevitabile perchè era l'ambientazione a cambiare totalmente e personalmente non lo ritengo un grosso difetto (e nemmeno tu, a quanto ho capito) ma volendo anche un pregio.
 
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view post Posted on 19/9/2011, 17:15
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Critico

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Domani un’oasi è un film quasi utopico, in cui viene raccontato l’inizio della rinascita del continente africano. Tutto inizia con il rapimento di Rice, un medico dell’OMES, che viene catapultato in Africa e obbligato ad aiutare la popolazione, martoriata da malattie di ogni tipo, dalla siccità e dalla mancanza di viveri. Dziiya è la donna a capo di questa organizzazione e vuole mostrare a Rice cosa significa stare “dall’altra parte, dalla parte dei “dimenticati”. Rice pur ammirando le buone intenzioni dell’organizzazione, non ne accetta i metodi e si prepara a fuggire.
Se non fosse per il “particolare” della colonizzazione dello spazio, sembrerebbe un film ambientato ai giorni nostri. Il problema del Terzo Mondo infatti rimane irrisolto e la situazione del popolo africano è drammatica tanto quanto lo è oggi. La sola differenza è che nel film i Paesi industrializzati si sono beatamente dimenticati del Continente nero perché ormai grazie alla colonizzazione dei pianeti, sono comparsi nuovi mondi su cui sbarcare una volta che la Terra diventerà invivibile.
Il film presenta una soluzione, per quanto fantascientifica, direi abbastanza plausibile in cui però non c’è il sopravvento di un’ideologia sull’altra, o la vittoria dei poveri affamati ai danni dei ricchi. La figura di Rice rappresenta bene il compromesso di un uomo benestante che porta avanti la sua battaglia a favore dell’Africa, dirottando a poco a poco aiuti e risorse verso il progetto sovvenzionato da Siyani. E’ grazie a questo approccio non belligerante ma astuto, che sfrutta il progresso tecnologico dei Paesi industrializzati, che Siyani e la sua organizzazione riescono a costruire una macchina in grado di generare la pioggia.
I temi trattati nel film sono delicati, le riflessioni che emergono intelligenti e prive delle solite banalità. La pellicola però devo ammettere che non mi ha catturato quanto speravo. Alla prima parte, drammatica e molto riuscita, ne segue una seconda molto più “fredda”, in cui la pellicola diventa quasi un film di spionaggio. Poi arriva il finale con la sua impennata emotiva: il connubio di immagini e musica è riuscitissimo, e un banale temporale diventa commovente.

La Bigelow alla regia, dopo le iniziali perplessità, l’ho trovata adatta, considerando anche il genere di storia e il modo in cui è stata trattata. Tra l’altro penso che Domani un’oasi soffra degli stessi difetti di The hurt locker: storia raccontata in maniera intelligente e formalmente ineccepibile, ma emotivamente un po’ fredda.
Bale è una garanzia e anche qui dimostra la sua bravura in un ruolo molto misurato ed equilibrato. Ho apprezzato molto anche le due presenze femminili Jada Pinkett e Thandie Newton, capaci di dare credibilità e intensità ai loro ruoli.

Molto belle le musiche, capaci di valorizzare ogni scena.

Domani un’oasi è un film formalmente ineccepibile che però non mi ha coinvolto come i precedenti film di Andrew, forse per il ritmo un po’ lento o per la vicenda piuttosto lineare. Peccato, perché l’ultima scena è da brividi. 7
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 19/9/2011, 17:34




allora, l'inizio l'ho trovato subito buono:un rapimento. Perchè? Chi ha rapito il medico? dove lo portano?
Poi inizia la parte che mi ha colpito di più, quella in Africa, dove fa vedere i problemi del terzo mondo, anche in modo crudo come la morte di un bambino e le piaghe sulle persone. Da qui si conosce il capo della missione, una donna che getta tutte le frustrazioni verso il modo in cui il resto del mondo se ne frega dell'Africa. E devo dire che la signora non ha tutti i torti. Belli i colpi di scena dove si scopre la realtà su alcuni personaggi come la dolce suorina in realtà terrorista spietata. Da quando Rice scappa in poi la scena cambia, diventa quasi un trhiller semi politico ambientato nel futuro, e qui si capisce anche che la situazione per l'Africa è peggiore di quanto si pensi perchè per il mondo quasi non esiste più. Ottima la fine dove si capisce la vera missione di Dziiya e degli altri.
Il contesto è molto pessimistico, ma lo sviluppo invece da l'idea di ottimismo perchè è l'Africa stessa a riprendersi da sola senza l'aiuto degli altri paesi, ed i temi molti delicati ben approfonditi.
Bella la colonna sonora, tipicamente africana a parte i Kasabian all'inizio, molto toccante come tutto il film
voto 7
 
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view post Posted on 20/9/2011, 14:53

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


L'applauso parte quando la pioggia, nel finale, comincia a cadere, e praticamente fa tutt'uno con quest'ultima. Non è certo travolgente o trionfale, ma è comunque un applauso di apprezzamento più che solido per Andrew e i suoi attori, che si inchinano ringraziando.

Un film appassionante e dal sicuro impatto emotivo, che forse soffre di una contaminazione dei generi non riuscita fino in fondo. Si inizia con un rapimento, inizio quindi da thriller, si continua come in un film di forte impatto drammatico-umanitario sulle malattie in Africa, poi si passa a un film di quasi spionaggio e infine un finale da fantascienza. Gli squilibri, è inutile negarlo, ci sono fra le parti. Eppure, il film alla fine è compatto, e ciò che lo rende compatto è il forte tema di fondo che lo pervade: la critica sociale (anche se siamo nel futuro) verso un ordine che condanna milioni di esseri umani alla fame per saziarne altri. L'equilibrio fra una realtà attuale neanche troppo nascosta e l'invenzione fantastica meravigliosamente regge, nonostante gli squilibri interni, e sfocia in un finale da urlo, commovente e toccante.

Aiuta un cast perfetto: e se Bale è come sempre in stato di grazia, la Pinkett Smith è semplicemente meravigliosa per come riesce a imporsi pur comparendo relativamente poco nel corso del film. La Newton non è da meno, con quel suo sorrisetto ambiguo, e Paul Bettany fa il duro con una buona dose di ironia, risultando divertente. La regia della Bigelow, direttamente arrivata da The Hurt Locker, è solida nel tenere a freno la storia ed evitare che si sfilacci, e la colonna sonora "africana" rende perfettamente l'atmosfera.

Un inizio quindi niente male per il semestre della Chimera. Il film è un ibrido divertente, piacevole e nel finale anche emozionante.

VOTO: 77/100 (8 al sondaggio).
 
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canepa
view post Posted on 20/9/2011, 18:34




RECE FLASH by Tomcat: DOMANI UN’OASI
Un urlo di speranza per il futuro


Regia: 80 Credo che la Bigelow sia la regista più azzeccata per questo film di denuncia che deve molto a Hurt Locker. L’ex signora Cameron, non la racconta dietro. E’ diretta e incisiva in una regia minimale, massimizzata nel mostraci la sofferenza e la morte; la stanchezza dell’impegno e quegli angoli di un luogo che chi lo ha visitato, continua a sognarlo, con quel famoso “Mal d’Africa”.
Sceneggiatura: 78 Devo dire che a livello di script, mi immaginavo meno errori di battitura di quelli che ho trovato. Inoltre quell’illeggibile GIP è veramente una ferita al cuore. Tralasciando però queste velleità, la storia è costruita in maniera affascinante e con un ritmo he lascia riflettere. Lo sceneggiatore non calca mai la mano nemmeno nelle scene più action. Questo riesce a far apprendere tutte le informazioni che la pellicola ci sta fornendo. Notizie che sono dei messaggi che spero rimangano dentro. Una sceneggiatura che in alcuni punti, specialmente all’inizio non esita a utilizzare i silenzi e a lasciare nebulosa la storia, facendocela apprendere per gradi.
Un ottimo colpo di scena poi viene piazzato nel bel mezzo del film, quando tutti si aspetterebbero che il buon Rice venga catturato e invece torna nel suo lindo mondo. Una soluzione che a fine film ti fa chiedere se la fuga fosse davvero inaspettata per il gruppo comandato da Dziiya o fosse sperata. Perchè se Rice non fuggiva, il progetto forse non sarebbe mai giunto al termine (anche se altri vi hanno collaborato). Altra cosa che mi ha spiazato è stato quando Suor Therese lo ha visto. Mi aspettavo lo uccidesse e invece non lo ha fatto. Insomma una sapienza notevole per non far mai affievolire l’interesse per un film tutt’altro che adrenalico.
Sul versante dialoghi non posso che applaudire a Andrew per la cura, che li ha resi vivi e soprattutto per lo spessore che ognuno dei personaggi ha, che siano protagonisti o comparse. Anzi sotto un certo aspetto sono tratteggiate meglio le comparse (Siyani e il capo tribù) di Golden e Sufi che hanno più spazio.
Un film che è Girl power al 100%, perchè è la Smith che ha un personaggio magnifico e terrificante allo stesso tempo.
Soggetto: 80 Una pellicola definita drammatica e lo è; come non può essere drammatica una situazione come quella che affligge fin da oggi il continente nero e ancor più funerea in questo futuro prossimo venturo. Una storia dal sapore Dickiano; in questa pellicola e nella base letteraria c’è tutto ciò che normalmente contraddistingue la letteratura di Dick: Un protagonista che è una pedina in un gioco più grande di lui; un futuro prossimo venturo; cospirazioni e agenti in nero, che tramano alle spalle degli ignari cittadini; la disperazione del protagonista. Solo che in questo caso c’è anche la redenzione per lui. Una storia che ci sbatte in faccia quello che già oggi succede in Africa, ma che nel futuro sarà ancora più tragica. La morte di troppe persone innocenti, che hanno la colpa di essere nati nella parte sbagliata del mondo. La volontà di pochi nel credere che si può fare qualcosa. Una morale Machiavellica che contraddistingue alcuni personaggi, dove il fine giustifica i mezzi. Lo scarso interesse del mondo ricco per mancanza di notizie, ma anche la malignità delle industrie farmaceutiche nel cercare soluzioni, dove il profitto è alto. Per concludere con un viaggio che nasce per migliorare l’esterno (lo spazio), ma che si realizza solo nell’interno (l’Africa). Non sono certo cose da ridere e sono gestite benissimo.
Cast: 80 Un cast scelto a meraviglia, conferendo alle star dei ruoli di tale caratura, con l’eccellenza per la Smith, che è magnifica e la vera protagonista della pellicola. Una interpretazione spettacolare, che fa emergere la caparbietà e la volontà di ferro di questa donna che vuole risolvere un problema. Ottima comprimaria la Newton nel ruolo della dualistica suora (potrebbe puntare alla migliore non prota). Sul versante del sesso forte, che in questo caso non lo è, non posso che lodare il bravo Bale, che ci mostra un’altra interpretazione intensa e trasformistica per il suo fisico (ormai ci è abituato e credo che sia meglio anche del De Niro che una volta era un signor attore). Bettany e Akinnuoye, sono bravi, ma in ombra al cospetto dei citati in precedenza.
Locandina: 73 Non amo i faccioni locandinari, ma la trasparenza che si amalgama con l’albero di sfondo, con l’effetto pittura non è male. Così come la scelta di colori caldi che si mixano al nero e il cambio di colore del titolo. Peccato che lo sfondo sia falcidiato da tracce nere che sgranano.
Musiche: 76 Andrew ha scelto quasi tutte musiche originarie dell’Africa e la ricerca non deve essere stata facile; Brani molto evocativi, che rispecchiano quel continente e che si sposano moltissimo con le scene in cui si possono sentire. Forse nella parte centrale della pellicola la colonna sonora latita per troppo tempo. Mi è sembrato però che di fatto Andrew abbia scelto quasi due colonne sonore (un gran pregio), una evocativa per la parte Africana e una più ritmata per le altre ambientazioni, con una vetta di eccellenza per la scelta di Action music per la scena action in cui scappa con Golden. Altro peccatuccio è la scelta di utilizzare lo stesso brano in più punti della pellicola; una soluzione che non amo salvo rare eccezioni (come nel film di Clint quando Leroy è sulla spiaggia dove uccidono la sua ragazza). Anche la scelta dei brani Techno è buona.
Sito: N/A lo commenterò al momento dell’uscita in sala.
Voto complessivo: 78/100 Domani un’oasi non solo è un ottimo film drammatico e fantascientifico (lievemente, quasi in punta di piedi), ma è una storia che chiama a riflettere su un continente che spesso dimentichiamo e che in quest’ultimo periodo è in grande fermento (almeno i media ci mostrano questo, scordandosi di guerre e genocidi dimenticati). Una pellicola che è bella e che lascia qualcosa dentro; arricchita da immagini di sfondo che sono un personaggio in più; senza dimenticarci di una ottima regia e un cast in palla.

CITAZIONE (Hermetico @ 19/9/2011, 18:15) 
Domani un’oasi è un film formalmente ineccepibile che però non mi ha coinvolto come i precedenti film di Andrew, forse per il ritmo un po’ lento o per la vicenda piuttosto lineare. Peccato, perché l’ultima scena è da brividi. 7

Io non l'ho trovato molto lineare, anzi ci sono un paio di colpi di scena che per me sono ben congeniati.

Per rispondere a Clint, credo che il cambio di genere (se tale può essere definito), non poteva essere fatto altrimenti. Il mondo africano da quello lindo e caotico del mondo occidentale, richiedeva uno stacco netto.

Sul pessimismo sollevato da Little purtroppo è la realtà. Qui siamo nel futuro, ma la situazione dipinta del presente è quella che abbiamo davanti agli occhi (se ti interessi della cosa). L'Africa sarebbe il continente più ricco del mondo, ma questo valore che sarebbe del popolo, viene sfruttato indiscriminatamente dall'occidente che si arricchisce sui morti e finanzia dittatori che se ne infischiano dei propri popoli. L'occidente ha dimostrato prima nel colonialismo e ora che gli unici interessi da curare con l'esportazione della democrazia, sono quelli economici. Come mai tanti hanno fatto a gara per liberare la Libia dal dittatore cattivo, ma non muovono un dito per il corno d'Africa o il darfur?
 
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Atamàz
view post Posted on 20/9/2011, 18:54




La Chimera si presenta al festival con un film molto particolare, che maschera, dietro un paravento di fanta-spy-action ben ordito, un contenuto molto drammatico, fatto di sentimenti forti e di passioni civili.
Collocata in una situazione geopolitica verosimile e futuribile, la vicenda ruota intorno al dottore interpretato da un ottimo Christian Bale, rapito e costretto a collaborare, inizialmente contro la sua volontà e via via con il proprio crescente consenso, fianco a fianco con dei terroristi africani. Attraverso i suoi occhi osserviamo e comprendiamo gli scopi dell’organizzazione guidata da una Jada Pinkett-Smith che prenota già una nomination per la sua interpretazione, scopi che appaiono prima umanitari, poi appunto terroristici e infine inseriti in un contesto ambientalistico di scala continentale. Anche lo spettatore, man mano che il dottor Rice si lascia coinvolgere sempre più dagli intenti dell’organizzazione, complice una persuasiva Thandie Newton, finisce per sposare la causa. La scena catartica della pioggia, nelle battute conclusive, non può essere infatti vissuta che con un sentimento di meraviglia e soddisfazione. La domanda che resta nell’aria, ma a cui si tende a dare risposta positiva, è se in fin dei conti il fine non abbia giustificato i mezzi.
Un punto che a noi, cittadini del mondo occidentale, dovrebbe far riflettere parecchio. Un punto che, in conclusione, ritengo la vera forza di questa pellicola e che mi porta, a mente fredda, a dare qualche punto in più all’intero progetto. Dal punto di vista del puro sviluppo della storia questo appare semplice: rapimento, fuga, salto della barricata, fuga. Il tutto suddiviso in due parti ben distinte. Un buon lavoro d’intrattenimento, insomma. Ma è quel retrogusto su cui ci si sofferma in seguito che rivela il valore di questo film. Quel ribaltamento del punto di vista in cui, spesso, tutti quanti siamo carenti e che invece qui siamo quasi a forza, proprio alla stregua del protagonista, costretti a operare.
I complimenti vanno dunque a Andrew per la scelta del soggetto e per la sua realizzazione, e a Kathryn Bigelow per la regia che miscela bene le scene crude del continente africano a quelle fantatecnologiche del nostro mondo. Personalmente avrei abbreviato, in diversi momenti, l’indottrinamento di Rice, lasciando che fossero molto di più le immagini che le parole a convertirlo, ma sono dettagli (come la scrittura che presenta qualche smagliatura qua e là, probabilmente dovuta alla rapida stesura).
La musica a africana era pressoché d’obbligo, e direi che è stata ben selezionata, così come la colonna sonora delle scene d’azione. Locandina suggestiva, ma forse un po’ troppo placida per quello che in realtà ci viene mostrato.
 
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Andrew.
view post Posted on 20/9/2011, 19:08




@Hermetico: mi spiace che non ti abbia coinvolto molto emotivamente, eppure non sono poco le scene drammatiche o i cambiamenti di fronte della storia (per quanto riguarda il difetto della linearità). Ma va bene così, apprezzo che ti sia piaciuto il resto.


@LittleTin: grazie per la recensione, ho capito che forse la parte thriller ti è piaciuta di meno, ma non ho nulla da obiettare su quanto hai scritto :)


@Francis: hai detto che ci sono degli squilibri tra le parti del film, ma poi hai scritto che è compatto. Schierati: da una parte o dall'altra? :)


@Tomcat: mi sto frust(r)ando per la "Gip", spero che un giorno o l'altro riuscirai a perdonarmi.
Per le musiche ripetute, se non ricordo male solo una viene ripetuta due volte. Se è successo altre volte, si tratta di una svista, perchè di solito anch'io arriccio il naso quando si ripetono sempre le stesse.
A parte questo, sono felice che il film ti sia piaciuto :)
 
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view post Posted on 20/9/2011, 20:46
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CITAZIONE (canepa @ 20/9/2011, 19:34) 
CITAZIONE (Hermetico @ 19/9/2011, 18:15) 
Domani un’oasi è un film formalmente ineccepibile che però non mi ha coinvolto come i precedenti film di Andrew, forse per il ritmo un po’ lento o per la vicenda piuttosto lineare. Peccato, perché l’ultima scena è da brividi. 7

Io non l'ho trovato molto lineare, anzi ci sono un paio di colpi di scena che per me sono ben congeniati.

Il colpo di scena in cui Rice si ritrova a casa dopo aver tentato la fuga dall'Africa ha colto di sopresa anche me e inizialmente ero rimasto un po' disorientato. Poi però, dopo qualche scena, diventa abbastanza chiaro quale direzione prenderà l'intera vicenda: Rice aiuterà l'organizzazione dall'interno dell'OMES e prima o poi ritornerà in Africa. Sarà che i film di spionaggio non mi sono ma piaciuti, ma effettivamente è proprio questa parte che mi ha un po' "raffreddato", prima del bel finale.
 
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Andrew.
view post Posted on 21/9/2011, 15:25




Grazie anche ad Atamaz per la recensione e i complimenti.
Sulla questione dell'"indottrinamento", posso capire. Nel libro parlano tanto, ci sono interminabili discussioni sulla politica e il sociale e ho dovuto tagliare parecchio per rendere il tutto più cinematografico, ma forse qualche discorso un po' "letterario" può essere rimasto.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 24/9/2011, 11:41




Anzitutto, mi scuso con Andrew per il ritardo con cui recensisco il suo film.

Regia: La Bigelow è stata la prima donna regista a vincere l'Oscar. Quel poco di suo che ho visto, mi è piaciuto. Devo essere sincero: partivo un po' prevenuto, non ce la vedevo a dirigere un film del genere, ecco. Invece ammetto di essermi ricreduto: la Bigelow ha dimostrato una "versatilità" che non mi aspettavo, nel senso che riesce a dosare sia i momenti "intimisti", di pace, in cui si parla o simili, e i momenti frenetici. Forse non è una regia da manuale o "da maestro", ma per il tipo di film va più che bene.
Sceneggiatura: Buona sceneggiatura, ben scritta (a un certo punto, a proposito, c'è un "fosse" invece che "sia", intendiamoci, quest'errore di distrazione non influenza il mio giudizio sullo script), con dei dialoghi abbastanza realistici e buoni personaggi. La cosa che mi è piaciuta di più è che comunque non si cerca il manicheismo: nel senso, magari la lotta dei vari Dziya, Golden e così via è giusta (così come il personaggio di Bale può essere uno senza scrupoli e simili), ma vengono inquadrati in maniera obiettiva e "vera", per nulla idealizzata, ecco. Bello il finale, che mi ha anche abbastanza emozionato (e che non mi è sembrato slabbrato dal resto).
Soggetto: Non ho letto il romanzo, che vedrò di procurarmi, ma è una di quelle storie che mi colpiscono.
Cast: Buona prova generale del cast: Bale (come se ce ne fosse bisogno) dimostra di non essere solo un figaccione palestrato, Bettany è come suo solito bravo, la Newton e la Pinkett Smith sono perfette (soprattutto la seconda: non è sbagliato pensare a una pioggia di premi per lei), il resto del cast è buono e ho apprezzato la cura di Andrew nell'assemblarlo.
Locandina: Non male, anche se forse io avrei tolto la faccia.
Musiche: Ben scelte, la prima tra l'altro non ha il collegamento. Ma le ho trovate tutte adatte.
Sito: Non c'è.
Voto complessivo: 7 Un buon film che mi ha fatto piacere leggere.
 
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Andrew.
view post Posted on 24/9/2011, 13:49




Dato che il film esce oggi al cinema virtuale, mi faccio l'intervista di rito (evitando di rispondere a domande già fatte in passato):



- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Che la seconda parte del libro mi ha annoiato. Ebbene sì. Ma il soggetto mi era piaciuto così tanto che ho deciso comunque di farne un film, cambiando proprio questa parte. I cambiamenti però non li rivelo.


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

7,5

- Un pregio del tuo film?

E' un po' facile rispondere dopo aver ricevuto già delle recensioni. Comunque secondo me i personaggi sono ben fatti e alcuni memorabili.

- Un difetto del tuo film?


Alcuni hanno detto che ci sono troppi generi. Se il film non risultasse compatto, sarebbe questo il difetto.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Sincero? Spero di scalciare dal box office Millennion prima che superi il record di incassi de Il pianeta degli dei. Ma la vedo dura, gli manca poco, dipende da com'è andata la votazione questa settimana :)


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Ho sempre considerato i volontari che vanno in paesi svantaggiati come degli eroi e mi piacerebbe imitarli un giorno, quindi leggendo la storia di questi personaggi e riportandola nello schermo, è stato inevitabile appassionarmi a essi e al film, che credo ricorderò più per questo.



- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?


Non credo sia il mio miglior film.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?


Sinceramente non me ne vengono in mente. Non avevo mai trattato temi sociali nei miei film, nè affrontato lo spionaggio e simili.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Anche in questo caso non ne ricordo di simili. Ditemelo voi.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Credo che ce ne siano parecchi di film che parlano dell'Africa. Ora mi viene in mente Blood Diamond, anche se là il tema era più incentrato verso lo sfruttamento degli Africani e le guerre interne.

- Il tema e/o il messaggio del film?

Anche se è superlfuo dirlo, è quello di aprire gli occhi perchè si rischia di far diventare reale la finzione. Eppure ammetto di non essere così pessimista, credo che ci saranno sempre (e magari aumenteranno) uomini che riusciranno a non pensare solo a se stessi.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?


Se ti piace l'azione, il thriller, il dramma, inseriti in un contesto esotico e quasi fantascientifico, guarda questo film.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Forse lo troverebbe un po' palloso, ma uscirebbero dal cinema commossi grazie alla scena finale. :P

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Autonomination in tutti i campi, con speranze riposte francamente solo agli attori e ai premi tecnici.


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Il progetto tedesco di Nightbay Vs Quanah (ammesso che escano questo semestre).


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Sempre il solito, Diamond Dogs (l'intenzione è di provarci per farlo uscire il prossimo festival).

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo? Hai sorprese pronte?

Mentre rispondo a questa intervista, mi è venuta l'idea per una rubrica simpatica.
 
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a.v.b.g.
view post Posted on 25/9/2011, 01:46




Recensione by A.V.B.G.

Regia: Kathrine Bigelow semplicemente perfetta per questo film. Non credo si possa dire altro un film che è perfettamente nelle corde della
regista.
Sceneggiatura: Purtroppo come detto da altri la nota più negativa è la "Gip", ma togliendo questo particolare credo che lo script nonostante il miscuglio di generi si rivela ben fatto, è compatto riesce a non far pesare il taglio netto tra prima e seconda parte del film. Il finale è qualcosa di epico, se poi e tutta farina del tuo sacco, complimentissimi, come dicevo un finale che mi ha anche un po commosso, quando la pioggia e la musica sono partite ho avuto la pelle d'oca. Di finali cosi se ne vedono pochissimi in giro.

Soggetto: Molto suggestivo, l'Africa è il continente più ricco del mondo, anche io sto lavorando su un film ambientato li, le tematiche sono molto reali anche se il film è ambientato in un futuro abbastanza utopistico. La realtà proposta nel film mi è piaciuta molto, ha mostrato la verità nuda e cruda di un paese abbandonato da tutti o usato per i loschi scopi politici. Ma in questo film l'Africa si rialza da sola senza aiuto di nessuno e questo è un grande messaggio.

Cast: Ottime scelte, Bale direi che è stato bravissimo, ma in alcune parti del film non riuscivo a vedere il protagonista in Bale. Paul Bettany si è calato bene in quella parte, riscuotendo pareri positivi, direi eccezionali le donne del film Jada Smith semplicemente stupenda, fare una parte del genere vuol dire avere un grande carattere e ha dimostrato di averne a barili, anche la Newton che non mi aspettavo fosse un'assassina ma più che altro una semplice suora.

Locandina: Non rende abbastanza il film. Secondo me si poteva fare di meglio.

Musiche: Ottime. Uno dei punti di forza del film.

Sito:-

Voto complessivo: Un 7 pieno. Non eccellentissimo come film ma direi che è un film con tematiche reali che non dovrebbero essere trascurate.
 
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22 replies since 19/9/2011, 09:45   1044 views
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