TORO SCATENATO
(Raging Bull, 1980, USA)
Drammatico
Regia di Martin Scorsese
Con:
Robert De Niro
Cathy Moriarty
Joe Pesci
Durata: 129 minuti (B/N e a colori)
Trama:
La vita e la carriera del pugile Jake La Motta, soprannominato Toro Scatenato. La stessa rabbia che mette nei suoi incontri purtroppo sono le stesse che Jake usa nella vita, con la moglie e il fratello, e lo portano ad una spirale di paranoia e autodistruzione.
Scene memorabili:
Le violente scene di combattimento, orchestrate come balletti.
Battute memorabili:
“Un cavallo… Un cavallo… Il mio regno per un cavallo: sono sei mesi che non ne becco uno”
Curiosità:
Toro scatenato aprì il festival di Berlino e conquistò due Oscar: De Niro miglior attore e miglior montaggio. Ma anche sei nomination: film, regia, Pesci e Moriarty (attore e attrice non protagonisti), fotografia e sonoro.
E’ all’epoca di “Alice non abita più qui” (1974) che Robert De Niro invita l’amico Martin Scorsese a leggere l’autobiografia del pugile italo-americano Jake La Motta. Ma il progetto diventerà film solo cinque anni dopo, quando Scorsese è in profonda crisi professionale, dopo l’insuccesso di “New York, New York” (1977), ed esistenziale, per il crollo del suo matrimonio. Il regista affrontò il film come se “fosse stato l’ultimo film della mia carriera, perciò ci misi tutto quello che sapevo e che provavo”.
Anche se la prima stesura è opera di Mardik Martin, frutto di due anni e mezzo di ricerche e interviste, e il cosceneggiatore accreditato è Paul Schrader, che lavora sei settimane per dare una struttura omogenea al materiale, i veri autori sono Scorsese e De Niro, che passano dieci giorni segregati a St. Marteen, un’isola dei Caraibi.
Il produttore Bach pose un veto sulla prima stesura del film, sostenendo che il personaggio di La Motta era “uno scarafaggio”.
Il lavoro della montatrice Thelma Schoonmaker durò un anno: tagliò, insieme a Scorsese, quaranta minuti della prima versione, lasciando intatta unicamente la scena finale al night club.
Per interpretare il ruolo di Jake La Motta in declino Robert De Niro ingrassò di circa trenta chili, (oltre ad operarsi al naso) mentre Joe Pesci per le ultime scene del film dimagrì leggermente. De Niro inoltre sostenne tre veri incontri di boxe a Brooklyn, vincendone ben due.
Scorsese optò per girare il film in bianco e nero dopo aver mostrato una ripresa di prova a colori a Michael Powell, che osservò che i guantoni dei pugili non dovevano essere rossi. Ma la vera ragione è legata alla sfiducia nei confronti della Eastman, dopo aver scoperto il rapido deterioramento dei film stampati sulle sue pellicole. Scorsese inizierà infatti una campagna di sensibilizzazione su questo tema, impegnandosi in prima persona, tramite il “Center for Film and Video Preservation” e la “Film Foundation”, per il restauro dei film.
Anche se nel film durano solo pochi minuti, le scene di combattimento richiesero sei settimane di lavoro, durante il quale Jake La Motta rimase sul set. Non fu presente invece quando si girarono le scene più intime e drammatiche. Frank Warner ottenne i notevoli effetti sonori spaccando angurie e pomodori (per i pugni) e utilizzando colpi di fucile (per i flash dei fotografi). Dopo il missaggio distrusse i nastri originali perché nessun altro potesse riutilizzarli.
Per ottenere la reazione desiderata da Scorsese da un poco convincente Joe Pesci, De Niro fece rigirare la scena e cambiò deliberatamente la battuta “ti sei scopato mia moglie?” nel più crudo “ti sei scopato tua madre?”.
Le canzoni dell’epoca che si sentono nel film appartengono alla collezione di 78 giri dello stesso Scorsese.
Scorsese appare in un cameo: è quello che chiede a Jake di salire sul palco. Suo padre Charles invece è uno dei mafiosi che circondano i fratelli La Motta al tavolo del nightclub “Copa”. Nel film fa un’apparizione anche un giovanissimo John Turturro.
Nella sceneggiatura originariamente era prevista una scena in cui La Motta si masturbava in carcere.
La scena in cui Jake conosce Vickie attraverso la rete metallica fu improvvisata.
De Niro ruppe accidentalmente una costola a Joe Pesci in una scena di allenamento sul ring. La scena è usata normalmente nel film.
Per visualizzare la crescente disperazione di Jake, i suoi ultimi incontri sono girati in ring più larghi, facendo sembrare De Niro più piccolo.
Per il sangue, dato che il film è in bianco e nero, fu ritenuto come soluzione migliore usare cioccolata Hershey.
Joe Pesci, all’epoca attore emergente e frustrato, dovette essere persuaso per partecipare al film e non tornare a recitare un musical a teatro con il suo amico attore Frank Vincent (che nel film interpreta Salvy).